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Mondiale per Club, allarme Marotta: “Bisogna tutelare i giocatori”

Author: Tuttosport

Marotta, tra il calcio degli anni ’90 e i nuovi presidenti

“Lo sport rappresenta un grande rilevante patrimonio della nostra Italia, che va tutelato. Non siamo più l’Eldorado del calcio come a inizio anni ’90, oggi rappresentiamo un calcio di transizione. I nostri calciatori vengono spesso attratti da ingaggi notevoli e diventa difficile trattenerli. La capacità nostra dovrebbe essere quella di sostituirli degnamente senza creare barriere”. Queste le parole del presidente Marotta, che ha poi analizzato l’attuale roster dei presidenti italiani: “Oggi delle 20 proprietà di Serie A, 10 sono straniere: questo vuol dire che il nostro modello di mecenatismo degli anni 60-70 non c’è più. Dobbiamo prenderne atto – ha aggiunto – anzi meno male che arrivano capitali stranieri, altrimenti il nostro sarebbe un calcio poco competitivo e a rischio default”.

Oaktree ed un progetto fondato sui giovani

Marotta ha speso qualche parola anche per quelli che sono i nuovi investitori alle spalle dell’Inter, chiarendone prospettive e soprattutto il nucleo del loro progetto, ovvero i giovani: “Da questo punto di vista è chiaro che questi investitori, come nel caso di Oaktree, manifestano una volontà di mantenere sempre continuità e stabilità nella loro gestione, ma con trasparenza con grande rigidità economico-finanziaria. Mi sembra giusto. No alle spese folli, sì alla valorizzazione giovani: questo è il motto che ci deve contraddistinguere”. Uno dei giovani più importanti nella rosa dell’Inter è sicuramente Frattesi, attualmente impegnato con la nazionale e di cui ha parlato così: Frattesi è un altro elemento molto valido, è un giocatore molto moderno. Fa della sua forza agonistica il suo fiore all’occhiello ma riesce ad adattarsi bene tatticamente. Il calcio va sempre alla ricerca di giocatori eclettici. Compito di noi dirigenti è cercare e trovare giocatori che abbiano queste caratteristiche”. Ha proseguito esprimendosi sulle folli commissioni agli agenti sempre più care: “Assolutamente sì, nella scorsa stagione abbiamo quasi raggiunto un miliardo di commissioni, un miliardo che va fuori dal sistema e che quindi non prevede ulteriori investimenti. Capisco che debba esistere questa professione, ma spesso si assistono a situazioni non chiare. Vanno regolamentate le azioni di questi professionisti che ormai fanno parte del nostro movimento”.

“In Italia grandi difficoltà”: i problemi per lo stadio

“L’auspicio è che si possa trovare una collocazione definitiva, ci stiamo lavorando. Abbiamo individuato la zona di Rozzano, per cui il club ha esteso fino al 2025 il contratto di esclusiva con la società proprietaria dei terreni. Poi c’è questa proposta da parte del sindaco di consegnare un progetto di riqualificazione dello stadio di San Siro. Vedremo un attimo, ma adesso è un po’ prematuro. Il problema degli stadi in Italia è veramente notevole e sentito. Oggi noi abbiamo delle grandi difficoltà, perché c’è una lentezza burocratica di autorizzazioni che poi porta a far sì che ci sia quasi una fuga di potenziali investitori. Abbiamo stadi con un’età media di quasi 70 anni”. Ha concluso così Marotta, che spera di trovare una soluzione anche per lo stadio nerazzurro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Marotta, tra il calcio degli anni ’90 e i nuovi presidenti

“Lo sport rappresenta un grande rilevante patrimonio della nostra Italia, che va tutelato. Non siamo più l’Eldorado del calcio come a inizio anni ’90, oggi rappresentiamo un calcio di transizione. I nostri calciatori vengono spesso attratti da ingaggi notevoli e diventa difficile trattenerli. La capacità nostra dovrebbe essere quella di sostituirli degnamente senza creare barriere”. Queste le parole del presidente Marotta, che ha poi analizzato l’attuale roster dei presidenti italiani: “Oggi delle 20 proprietà di Serie A, 10 sono straniere: questo vuol dire che il nostro modello di mecenatismo degli anni 60-70 non c’è più. Dobbiamo prenderne atto – ha aggiunto – anzi meno male che arrivano capitali stranieri, altrimenti il nostro sarebbe un calcio poco competitivo e a rischio default”.

Oaktree ed un progetto fondato sui giovani

Marotta ha speso qualche parola anche per quelli che sono i nuovi investitori alle spalle dell’Inter, chiarendone prospettive e soprattutto il nucleo del loro progetto, ovvero i giovani: “Da questo punto di vista è chiaro che questi investitori, come nel caso di Oaktree, manifestano una volontà di mantenere sempre continuità e stabilità nella loro gestione, ma con trasparenza con grande rigidità economico-finanziaria. Mi sembra giusto. No alle spese folli, sì alla valorizzazione giovani: questo è il motto che ci deve contraddistinguere”. Uno dei giovani più importanti nella rosa dell’Inter è sicuramente Frattesi, attualmente impegnato con la nazionale e di cui ha parlato così: Frattesi è un altro elemento molto valido, è un giocatore molto moderno. Fa della sua forza agonistica il suo fiore all’occhiello ma riesce ad adattarsi bene tatticamente. Il calcio va sempre alla ricerca di giocatori eclettici. Compito di noi dirigenti è cercare e trovare giocatori che abbiano queste caratteristiche”. Ha proseguito esprimendosi sulle folli commissioni agli agenti sempre più care: “Assolutamente sì, nella scorsa stagione abbiamo quasi raggiunto un miliardo di commissioni, un miliardo che va fuori dal sistema e che quindi non prevede ulteriori investimenti. Capisco che debba esistere questa professione, ma spesso si assistono a situazioni non chiare. Vanno regolamentate le azioni di questi professionisti che ormai fanno parte del nostro movimento”.

“In Italia grandi difficoltà”: i problemi per lo stadio

“L’auspicio è che si possa trovare una collocazione definitiva, ci stiamo lavorando. Abbiamo individuato la zona di Rozzano, per cui il club ha esteso fino al 2025 il contratto di esclusiva con la società proprietaria dei terreni. Poi c’è questa proposta da parte del sindaco di consegnare un progetto di riqualificazione dello stadio di San Siro. Vedremo un attimo, ma adesso è un po’ prematuro. Il problema degli stadi in Italia è veramente notevole e sentito. Oggi noi abbiamo delle grandi difficoltà, perché c’è una lentezza burocratica di autorizzazioni che poi porta a far sì che ci sia quasi una fuga di potenziali investitori. Abbiamo stadi con un’età media di quasi 70 anni”. Ha concluso così Marotta, che spera di trovare una soluzione anche per lo stadio nerazzurro.

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