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Quando Steve Jobs conquistò Warhol con la “magia” del Macintosh

Author: IlSoftware

Quando Steve Jobs mostrò la magia del Macintosh a Andy Warhol e al figlio di John Lennon

Della storia della nascita di Apple, di come i suoi co-fondatori abbiano unito le forze e combinato le loro “visioni” per dare vita a prodotti che hanno cambiato per sempre la storia dell’informatica, non mancano articoli né libri. Ci sono poi quelle testimonianze (anche fotografiche) che arricchiscono un racconto che è già straordinario di suo. Non tutti ad esempio sanno che alla festa del nono compleanno del figlio di John Lennon e Yoko Ono, Steve Jobs ebbe modo di mostrare a Andy Warhol e Keith Haring la “magia” del Macintosh.

A riportare questo evento (dalla fonte Apple Alumni – First Generation) è Michael Darius, un designer che lavorato per diversi anni proprio alla Apple. In un suo recente post su X, Darius racconta che Steve Jobs ricevette un invito da David Sheff (che stava scrivendo un articolo su di lui) per la festa di compleanno di Sean Lennon, secondogenito del Beatles John Lennon e Yoko Ono. Era il 9 ottobre 1984.

Nonostante l’invito dell’ultimo minuto, Steve Jobs riuscì a portare con sé un regalo per il festeggiato. Un Macintosh, ovviamente. Lanciato nel gennaio dello stesso anno (oggi tutti lo conoscono come Macintosh 128K), era il computer Apple più potente sul mercato. Jobs, attraverso MacPaint, mostrò come usare il mouse al festeggiato, che iniziò subito a disegnare.

Andy Warhol, Keith Haring e Steve Jobs

In quel momento entrarono nella stanza altri ospiti, tra cui Andy Warhol e Keith Haring. Il primo rimase profondamente colpito dal Macintosh, da quello che era possibile fare con questo computer. «Cos’è questo? Guarda, Keith. È incredibile!», disse a Keith Haring. Pochi minuti dopo, uno dei massimi esponenti della Pop art si avvicinò incuriosito al computer e Steve Jobs gli spiegò il funzionamento del mouse guidandolo con la sua stessa mano.

Dopo alcuni minuti di silenzio e di massima concentrazione, Warhol alzò lo sguardo soddisfatto: «Guarda! Keith! Ho disegnato un cerchio!».

Author: IlSoftware

Quando Steve Jobs mostrò la magia del Macintosh a Andy Warhol e al figlio di John Lennon

Della storia della nascita di Apple, di come i suoi co-fondatori abbiano unito le forze e combinato le loro “visioni” per dare vita a prodotti che hanno cambiato per sempre la storia dell’informatica, non mancano articoli né libri. Ci sono poi quelle testimonianze (anche fotografiche) che arricchiscono un racconto che è già straordinario di suo. Non tutti ad esempio sanno che alla festa del nono compleanno del figlio di John Lennon e Yoko Ono, Steve Jobs ebbe modo di mostrare a Andy Warhol e Keith Haring la “magia” del Macintosh.

A riportare questo evento (dalla fonte Apple Alumni – First Generation) è Michael Darius, un designer che lavorato per diversi anni proprio alla Apple. In un suo recente post su X, Darius racconta che Steve Jobs ricevette un invito da David Sheff (che stava scrivendo un articolo su di lui) per la festa di compleanno di Sean Lennon, secondogenito del Beatles John Lennon e Yoko Ono. Era il 9 ottobre 1984.

Nonostante l’invito dell’ultimo minuto, Steve Jobs riuscì a portare con sé un regalo per il festeggiato. Un Macintosh, ovviamente. Lanciato nel gennaio dello stesso anno (oggi tutti lo conoscono come Macintosh 128K), era il computer Apple più potente sul mercato. Jobs, attraverso MacPaint, mostrò come usare il mouse al festeggiato, che iniziò subito a disegnare.

Andy Warhol, Keith Haring e Steve Jobs

In quel momento entrarono nella stanza altri ospiti, tra cui Andy Warhol e Keith Haring. Il primo rimase profondamente colpito dal Macintosh, da quello che era possibile fare con questo computer. «Cos’è questo? Guarda, Keith. È incredibile!», disse a Keith Haring. Pochi minuti dopo, uno dei massimi esponenti della Pop art si avvicinò incuriosito al computer e Steve Jobs gli spiegò il funzionamento del mouse guidandolo con la sua stessa mano.

Dopo alcuni minuti di silenzio e di massima concentrazione, Warhol alzò lo sguardo soddisfatto: «Guarda! Keith! Ho disegnato un cerchio!».

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