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Due studiosi di fisica hanno scoperto (casualmente) un nuovo modo per rappresentare il Pi greco

Author: Wired

“Due Pi greco erre”: chi non ha ripetuto almeno una volta a voce alta questa formula? Quella che consente di calcolare il perimetro del cerchio a partire dal suo raggio e la cui protagonista è forse una delle costanti più affascinanti della matematica, tanto da essersi meritata una celebrazione annuale: il Pi greco day. Ebbene, anche se la studiamo da tempo, forse non sappiamo ancora tutto di questa costante: due studiosi di fisica dell’Indian Institute of Science (Bangalore) sostengono infatti di aver trovato un nuovo modo per rappresentare il Pi greco, fatto che ha tra l’altro innescato una certa discussione all’interno della comunità dei matematici. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Physical Review Letters.

I due autori della recente pubblicazione Aninda Sinha  e Arnab Saha .

I due autori della recente pubblicazione, Aninda Sinha (sinistra) e Arnab Saha (destra).

Manu Y

Una scoperta inaspettata

I nostri sforzi, inizialmente, non sono mai stati volti a trovare un modo per rappresentare il Pi greco”, racconta Aninda Sinha, docente presso il Centre for High Energy Physics dell’Indian Institute of Science e autore dello studio. “Tutto ciò che facevamo era studiare la fisica delle alte energie nella teoria quantistica e cercare di sviluppare un modello con meno parametri e più precisi per capire come interagiscono le particelle. Siamo stati entusiasti quando abbiamo trovato un nuovo modo di guardare al Pi greco”.

I due autori del lavoro propongono una nuova rappresentazione in serie del Pi greco, che consentirebbe, stando a quanto riportato nel comunicato stampa diffuso a seguito della pubblicazione, di estrarre questa costante dai calcoli che riguardano processi come la diffusione quantistica di particelle ad alta energia.

Non tutti sono d’accordo

Come anticipato, i due ricercatori si occupano infatti di studiare il modo in cui le particelle ad alta energia interagiscono fra di loro quando si trovano a scontrarsi per esempio all’interno degli acceleratori di particelle. La pubblicazione non è quindi unicamente incentrata sui risultati riguardanti il Pi greco. Non tutti però sembrano essere d’accordo con questi ultimi: c’è chi sospetta che l’articolo non aggiunga in realtà niente di nuovo in merito alla costante e chi pensa che sia troppo presto per dirlo, e che i risultati possano in realtà rivelarsi interessanti.

Author: Wired

“Due Pi greco erre”: chi non ha ripetuto almeno una volta a voce alta questa formula? Quella che consente di calcolare il perimetro del cerchio a partire dal suo raggio e la cui protagonista è forse una delle costanti più affascinanti della matematica, tanto da essersi meritata una celebrazione annuale: il Pi greco day. Ebbene, anche se la studiamo da tempo, forse non sappiamo ancora tutto di questa costante: due studiosi di fisica dell’Indian Institute of Science (Bangalore) sostengono infatti di aver trovato un nuovo modo per rappresentare il Pi greco, fatto che ha tra l’altro innescato una certa discussione all’interno della comunità dei matematici. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Physical Review Letters.

I due autori della recente pubblicazione Aninda Sinha  e Arnab Saha .

I due autori della recente pubblicazione, Aninda Sinha (sinistra) e Arnab Saha (destra).

Manu Y

Una scoperta inaspettata

I nostri sforzi, inizialmente, non sono mai stati volti a trovare un modo per rappresentare il Pi greco”, racconta Aninda Sinha, docente presso il Centre for High Energy Physics dell’Indian Institute of Science e autore dello studio. “Tutto ciò che facevamo era studiare la fisica delle alte energie nella teoria quantistica e cercare di sviluppare un modello con meno parametri e più precisi per capire come interagiscono le particelle. Siamo stati entusiasti quando abbiamo trovato un nuovo modo di guardare al Pi greco”.

I due autori del lavoro propongono una nuova rappresentazione in serie del Pi greco, che consentirebbe, stando a quanto riportato nel comunicato stampa diffuso a seguito della pubblicazione, di estrarre questa costante dai calcoli che riguardano processi come la diffusione quantistica di particelle ad alta energia.

Non tutti sono d’accordo

Come anticipato, i due ricercatori si occupano infatti di studiare il modo in cui le particelle ad alta energia interagiscono fra di loro quando si trovano a scontrarsi per esempio all’interno degli acceleratori di particelle. La pubblicazione non è quindi unicamente incentrata sui risultati riguardanti il Pi greco. Non tutti però sembrano essere d’accordo con questi ultimi: c’è chi sospetta che l’articolo non aggiunga in realtà niente di nuovo in merito alla costante e chi pensa che sia troppo presto per dirlo, e che i risultati possano in realtà rivelarsi interessanti.

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