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Ubisoft, il focus si sposta sui remake di Assassin’s Creed | AGEMOBILE

Author: Agemobile

I vecchi titoli di Assassin’s Creed stanno per essere rivisitati in chiave moderna, molto probabilmente con una grafica migliore e altri miglioramenti per le console più recenti e i PC più potenti. Yves Guillemot, CEO di Ubisoft, ha rivelato in un’intervista sul sito web della società che i remake di Assassin’s Creed sono in lavorazione quando gli è stato chiesto quali saranno le prospettive del franchise.

I remake consentiranno alla società di rivisitare e modernizzare i vecchi mondi che ha creato, ha spiegato, dicendo all’intervistatore che “ci sono mondi in alcuni dei [suoi] vecchi giochi di Assassin’s Creed che sono ancora estremamente ricchi“.

Ci sarà un nuovo (o remake) Assassin’s Creed ogni anno

Guillemot ha anche affermato che l’obiettivo di Ubisoft è quello di far uscire i giochi di Assassin’s Creed con maggiore regolarità, “ma non che sia la stessa esperienza ogni anno“. Il prossimo Assassin’s Creed Hexe, ambientato durante i processi alle streghe nel Sacro Romano Impero, “sarà un gioco molto diverso da Assassin’s Creed Shadows“, ha detto. Shadows è ambientato in Giappone alla fine dell’era Sengoku e presenta eventi reali e personaggi storici di quel periodo, tra cui il signore feudale Oda Nobunaga. Sarà disponibile in tutto il mondo il 15 novembre.

Anche se Guillemot non ha detto quali titoli Ubisoft sta rifacendo, Kotaku ha precedentemente riferito che la software house sta lavorando su una nuova versione di Black Flag. Il gioco di azione e avventura, incentrato sui pirati del XVIII secolo, è stato pubblicato nel 2013 ed è stato uno dei titoli più amati della serie. Si prevede inoltre che Ubisoft lancerà una nuova piattaforma chiamata “Animus hub” che i giocatori potranno utilizzare per lanciare e giocare ai giochi del franchise lo stesso giorno in cui uscirà Shadows. L’Animus hub, precedentemente noto come Infinity, potrebbe essere potenzialmente anche un negozio e, se ciò è vero, allora ha senso che Ubisoft lavori su più versioni AC che può vendere attraverso l’hub.

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Windows 10 continuerà a vivere, grazie a 0patch

Author: IlSoftware

Windows 10 continuerà a vivere, grazie a 0patch

Il 14 ottobre 2025 sarà il giorno in cui tutte le installazioni di Windows 10 (qualsiasi versione ed edizione) riceveranno gli ultimi aggiornamenti di sicurezza. A partire dal mese successivo, come conferma la pagina dedicata al ciclo di vita dei sistemi operativi Microsoft, gli utenti di Windows 10 non riceveranno più alcuna patch correttiva.

Difficile che le installazioni di Windows 10 siano immediatamente esposte a rischi: già soltanto l’utilizzo del firewall sul router e del NAT (Network Address Translation), anche se quest’ultima non può essere considerata come una misura di sicurezza, evitano l’esposizione dei sistemi a falle wormable. In prospettiva, tuttavia, continuare a usare Windows 10 per lungo tempo potrebbe diventare problematico.

Non ci sono infatti solo le vulnerabilità wormable: alcuni problemi di sicurezza potrebbero essere sfruttati dagli aggressori usando codice “ad hoc”, invitando ad aprile file specifici o utilizzando altri espedienti. È quindi generalmente sconsigliato e sconsigliabile usare un sistema operativo che non può più ricevere gli aggiornamenti di sicurezza.

Come accaduto in passato, con ogni probabilità Microsoft continuerà (anche dopo metà ottobre 2025) a distribuire eccezionalmente patch di emergenza per sanare eventuali vulnerabilità di Windows 10 che potrebbero essere sfruttate per avviare attacchi su vasta scala. Tuttavia, l’unico modo per ricevere aggiornamenti ufficiali per Windows 10 consisterà nel sottoscrivere un abbonamento ESU (Extended Security Updates). A meno di non affidarsi a 0patch.

Lunga vita a Windows 10 con 0patch: perché

0patch è un progetto di Acros Security incentrato sullo sviluppo e la successiva distribuzione di patch non ufficiali per i sistemi Windows e per la suite Office. Il software permette di applicare patch di sicurezza senza riavviare il sistema: le correzioni sono infatti applicate “in-memory“, diventando immediatamente efficaci. Un approccio davvero vincente, anche e soprattutto per evitare inutili riavvii, soprattutto nel caso delle macchine Windows Server, impegnate nell’erogazione di applicazioni e servizi.

L’installazione delle patch “a caldo” è un concetto che da qualche tempo ha fortunatamente iniziato ad abbracciare anche Microsoft. Purtuttavia, l’hotpatching resta ancora di là da venire sui sistemi destinati a una platea di utenti essenzialmente consumer.

Gli sviluppatori di 0patch hanno rilasciato e continuano a rilasciare aggiornamenti per Windows 7, Windows Server 2008, Windows Server 2012, per sei versioni di Windows 10 ormai non più supportate e per le vecchie release della suite per l’ufficio: ad esempio, Office 2010 e Office 2013.

Dopo il 14 ottobre 2025, i tecnici di 0patch si impegnano a rendere disponibili patch correttive per Windows 10.

Quali aggiornamenti si riceveranno con 0patch

Il CEO di Acros Security, Mitja Kolsek, spiega che con 0patch si ricevono non soltanto correzioni per le vulnerabilità riconosciute da Microsoft. 0patch, infatti, è noto per la velocità con cui ha corretto problematiche 0-day ovvero lacune di sicurezza già sfruttate dai criminali informatici e per le quali ancora non esiste una correzione ufficiale del produttore.

Kolsek cita, ad esempio, gli aggiornamenti distribuiti attraverso 0patch per correggere alcuni 0-day devastanti. Si pensi a Follina (patch rilasciata 13 giorni prima di Microsoft), DogWalk (63 giorni prima di Microsoft), Microsoft Access Forced Authentication (66 giorni prima di Microsoft) ed EventLogCrasher (oltre 100 giorni prima di Microsoft). In media, 0patch mette a disposizione degli utenti aggiornamenti efficaci circa 50 giorni prima dell’azienda di Redmond.

0patch contiene inoltre molti aggiornamenti per le problematiche di sicurezza che Microsoft ha deciso di non correggere e interventi utili a sistemare software di terze parti. “Sebbene la maggior parte delle nostre patch riguardi il codice Microsoft, occasionalmente è necessario correggere anche una vulnerabilità in un prodotto non Microsoft, ad esempio quando un software vulnerabile è ampiamente utilizzato o il fornitore non produce una patch in modo tempestivo“, osserva Kolsek. Ecco quindi che 0patch può proteggere gli utenti dalle falle più gravi scoperte nella Java runtime, in Adobe Reader, Foxit Reader, 7-Zip, WinRAR, Zoom per Windows, Dropbox e NitroPDF.

I costi

Storicamente, 0patch ha rilasciato aggiornamenti di sicurezza gratuiti per le vulnerabilità non corrette da Microsoft. Nel caso di Windows 10, tuttavia, per essere certi di ricevere tutte le correzioni, è necessario stipulare un abbonamento che costa 25 o 35 euro circa a seconda che si sottoscriva il piano PRO (piccole aziende e privati) oppure quello Enterprise (organizzazioni di medie e grandi dimensioni, con gestione centralizzata). I prezzi sono annuali e per singola macchina.

L’alternativa, ricorda Kolsek, è appunto Microsoft ESU. Posto per i prezzi per gli utenti privati saranno svelati più avanti, al momento si sta che le imprese dovranno spendere 61 dollari nel primo anno, 122 dollari nel secondo anno e 244 dollari nel terzo anno per continuare a ricevere gli aggiornamenti di Windows 10 (questo per ogni singolo computer). Soltanto le scuole, le università e in generale le organizzazioni che si occupano di didattica, potranno godere del prezzo speciale di 7 dollari per tre anni.

Scegliendo gli aggiornamenti ESU manterrete il consueto ciclo mensile di aggiornamento con riavvio del sistema“, osserva Kolsek. “Vi costerà solo 4 milioni di dollari se avete 10.000 computer nella vostra rete“. E presenta 0patch come un valido strumento per ottenere di più spendendo meno.

Quanto durerà il supporto di Windows 10

Con 0patch, Acros Security assicura il rilascio di patch di sicurezza per Windows 10 almeno fino al 2030 (quindi per 5 anni). L’azienda precisa comunque che il supporto potrebbe essere ulteriormente esteso, a seconda dell’interesse e della domanda degli utenti.

Sebbene sia 0patch PRO che 0patch Enterprise includano tutte le patch di sicurezza, il secondo integra la gestione centralizzata tramite 0patch Central, la possibilità di usare più utenti e ruoli, gruppi di computer, policy di patching basate sui gruppi, Single Sign-On e altre funzioni utili in azienda.

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Ubisoft: il CEO conferma i remake di Assassin’s Creed, ma ci vorranno ancora anni

Author: Hardware Upgrade

In un’intervista pubblicata direttamente sul sito di Ubisoft, Yves Guillemot, CEO dell’azienda, ha fornito numerose informazioni sul futuro di Assassin’s Creed. Tra le novità per il franchise di punta del publisher vi è la conferma di alcuni remake che sembrano confermare i rumor dei mesi precedenti.

Durante l’intervista si è parlato di Assassin’s Creed Mirage e dell’imminente Shadows atteso per il prossimo 15 novembre. Si tratta di due esperienze diverse: Mirage rappresenta un omaggio alle origini della serie con un gameplay piuttosto lineare e incentrato sulla storia. Shadows, invece, seguirà la direzione presa da capitoli come Odissey e Valhalla. Per cui è sorta la lecita domanda: come si prospetta il futuro del franchise? Ci saranno giochi più grandi e aperti e altri più piccoli e lineari?


Innanzitutto, i giocatori dovrebbero essere entusiasti in merito ad alcuni remake che ci consentiranno di rivisitare alcuni giochi che abbiamo creato in passato e modernizzarli; ci sono mondi nei nostri precedenti Assassin’s Creed che risultano ancora decisamente ricchi” ha risposto Guillemot.

Le dichiarazioni di Guillemot sembrano confermare un rapporto di Kotaku che vedeva Ubisoft Singapore, lo studio dietro il recente Skull and Bones, coinvolto nel remake di Assassin’s Creed IV: Black Flag. Il capitolo ambientato ai Caraibi rappresenta uno dei punti più alti per il franchise e il perfezionamento di un gameplay costruito negli anni precedenti. Per tali ragioni, risulta essere uno dei più apprezzati dai fan che hanno accolto con entusiasmo la possibilità di un remake.

Tuttavia, per un’importante fetta della community della serie, il gradino più alto del podio appartiene ancora ad Assassin’s Creed II, il capitolo che dà origine alla saga di Ezio Auditore, assassino nato a Firenze durante il Rinascimento italiano. Difficile stabilire, quindi, a quale gioco spetterà la priorità nella roadmap di Ubisoft.

In secondo luogo, per rispondere alla domanda, ci sarà un’ampia varietà di esperienze. L’obiettivo è raggiungere rilasci più regolari per i giochi di Assassin’s Creed, ma non per proporre la stessa esperienza ogni anno” ha poi continuato il CEO. “Ci sono molte cose in arrivo, tra cui Assassin’s Creed Hexe che abbiamo annunciato, il quale sarà un gioco molto diverso da Assassin’s Creed Shadows. Credo che sorprenderemo le persone“.

Guillemot ha anche parlato del futuro dell’intero portfolio Ubisoft che, senza alcuna sorpresa e in linea con molti altri publisher, intende integrare l’IA generativa nello sviluppo dei giochi. Secondo il CEO, l’intelligenza artificiale consentirà ben presto di realizzare PNG “più intelligenti, più interattivi“.

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Hannah Waddingham bringt Prinz William zum Lachen

Author: klatsch-tratsch

Ein bisschen Spaß auf dem Podium: Prinz William mit Schauspielerin Hannah Waddingham (links) und Hannah Jones. (hub/spot)

imago/i Images

SpotOn NewsSpotOn News | 28.06.2024, 11:47 Uhr

Mit einem kleinen Einwurf hat Schauspielerin Hannah Waddingham bei einer Podiumsdiskussion Prinz William zum Lachen gebracht. Dabei schwärmte der Royal gerade von einer anderen Dame…

Hannah Waddingham (49) hat für Heiterkeit bei Prinz William (42) gesorgt. Die britische Schauspielerin und der Thronfolger nahmen gemeinsam an einer Podiumsdiskussion zum Earthshot Prize in London teil. Der “Ted Lasso”-Star leitete die Runde mit Geschäftsführerin Hannah Jones, Treuhänderin Tokunboh Ishmael und Prinz William, die über den Umweltpreis sprachen, der 2020 von William und David Attenborough (98) ins Leben gerufen wurde.

Applaus und Lacher für Hannah Waddingham

Bei dem Gespräch schwärmte der Prinz von Wales britischen Medienberichten zufolge über Hannah Jones und ihren Einsatz für den Earthshot Prize. Sie habe in den vergangenen vier Jahren “nicht nur das Flugzeug geflogen, sondern es auch gebaut, Getränke serviert, für alle Notausgänge gesorgt und es gelandet…” Noch bevor William seinen Satz beenden konnte, unterbrach ihn Waddingham und sagte: “Weil sie eine Frau ist.” Als Reaktion gab es nicht nur eine Menge Applaus vom Publikum. Der Royal stimmte der Schauspielerin zu, bevor er mit ihr zusammen lachte.

Zuvor sollen sich Prinz William und Hannah Waddingham bereits über den aktuellen Film der 49-Jährigen ausgetauscht haben: “Glückwunsch zu ‘The Fall Guy'”, soll der Thronfolger laut “Daily Mail” gesagt haben – und auch gleich gespoilert haben, welche Rolle die Schauspielerin am Ende in dem Streifen spielt.

Der Earthshot Prize wird in Kapstadt verliehen

Der Earthshot Prize wird im November in Kapstadt, Südafrika, verliehen. Zum ersten Mal fand die Verleihung des Umweltpreises 2021 in London statt, im Dezember 2022 dann in Boston, vergangenes Jahr in Singapur. Earthshot soll insgesamt zehn Jahre laufen und in dieser Zeit Preise im Wert von mehr als 50 Millionen Dollar vergeben. Ob William mit seiner Ehefrau Prinzessin Kate (42) im Herbst nach Kapstadt reisen wird, ist noch nicht bekannt. Die Prinzessin von Wales wird derzeit wegen einer Krebserkrankung behandelt.

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Por qué es tan fría la relación entre Letizia y Kate Middleton: la rivalidad oculta de las dos royals más poderosas de Europa

Author: mujerhoy

Elena de los Ríos

Suelen igualarlas
por su supuesto origen en común, clase media para más señas. Sin embargo,
las separa un abismo. Y una fake news, pues la familia Middleton forma parte de la alta burguesía que convive en total armonía con la aristocracia británica. De hecho, mientras que el flechazo entre Felipe y Letizia no fue tramado,
Kate sí acudió a la elitista universidad de Guillermo para hacerse la encontradiza. Es costumbre en las clases altas de aquellas islas: emparentar en las aulas.

El currículum en blanco de Kate Middleton contrasta con el de la reina española, quien ya era una profesional prestigiosa cuando dijo sí a su compromiso con la Corona. Quizá porque Letizia hizo de la expresión su vocación, es
la monarca más transparente del continente: su cara trasluce (casi) todo. Sin embargo, la princesa de Gales es una esfinge. Imposible adivinar sus cuitas en sus gestos. En este sentido, es la royal más profesional. No conoce otro oficio.

Cada encuentro entre Kate Middleton y Letizia ha sido más que viral: es raro que las dos mujeres más poderosas en la primera división de la realeza continental compartan carruaje. Puede que en su primer encuentro petit comité, durante la visita de Estado de los reyes españoles a Reino Unido en 2017, se fijara la dinámica que hemos visto a partir de entonces entre la princesa de Gales y nuestra reina.
Ambas mujeres se ignoraron.

Lo cierto es que
la diferencia de rango entre ambas pudo condicionar las ocasiones de charlar. Y también hemos ido comprobando cómo
la química entre Letizia y Carlos de Inglaterra ha pasado por encima de cualquier otro royal británico. Recordemos que los reyes Juan Carlos y Sofía no asistieron a la boda de Carlos y Diana de Gales, en 1981, al pretender los príncipes de Gales comenzar su luna de miel en el Britannia surcando las aguas de Gibraltar.

Vídeo.

Las plebeyas que se convirtieron en reinas antes que Letizia /

mujerhoy

Este incidente diplomático se solventó con la segunda generación y Letizia se ha convertido, probablemente, en
la’royal europea favorita del rey Carlos III. Con la monarca española ganada para la causa de los Windsor, acaso los esfuerzos de simpatía de Kate Middleton se dirigen a otras royals, por ejemplo
Máxima de Holanda, a la que siempre dedica sonrisa y tiempo.

El origen de los rumores de la mala relación entre Kate y Letizia

En realidad, las
primeras noticias seriamente virales de una posible mala relación saltaron en su segundo encuentro, en 2019. Se celebraba la investidura del rey Felipe VI como caballero de la Orden de la Jarretera, máxima distinción británica. La escena, aún controvertida,
sucedió en Windsor. En la misma entrada de la capilla de San Jorge, donde se celebró la aristocrática ceremonia.

Las cámaras captaron a la princesa de Gales llegando a la capilla y
saltándose olímpicamente la presencia de la monarca española. ¿Acaso porque ya se habían saludado? En otro momento, hubo quien señaló que Kate Middleton ignoraba a la reina Letizia en un corrillo. Tampoco gustó la postura de ambas en el carruaje que compartieron: la rigidez que traslucían se achacó a que
a Kate no le cae bien Letizia. Como dicen los ingleses: «Nonsense». Tonterías.

En realidad, el primer y
lejano contacto de Letizia y Kate Middleton se produjo en 2011, en
la boda de los hoy príncipes de Gales en la catedral de Westminster. Probablemente no hubo tiempo más que para el protocolario saludo, aunque allí ya se establecieron los nombres de las siguientes monarcas europeas, con Máxima, Mary y Mette-Marit, y se plasmó su pertenencia a un mismo club. Presumir que entre ellas existe rivalidad es vano:
la diplomacia siempre compensa la falta de química.

Por qué no se enfrentan las royals

La exigencia de cordialidad y buen trato entre los miembros de la realeza europea es ley, de ahí que el
enfrentamiento público propiciado por Marie Chantal de Grecia con Letizia llamara tantísimo la atención. Expresar la propia opinión sobre el comportamiento de una princesa o reina es un lujo que ninguna royal puede permitirse. No olvidemos, en todo caso, que
la heredera estadounidense no llega a ser consorte, pues la familia real griego no tiene trono.

Las dos siguientes fechas que propiciaron el encuentro entre Kate Middleton y Letizia, el funeral de Isabel II y la
coronación de Carlos III, también fueron demasiado masivas como para
desvelar calidez o frialdad entre ambas mujeres. De hecho, en las fotografías que se publicaron de la bienvenida de la realeza el día antes de la coronación pudimos contemplar a unos reyes españoles departiendo con Carlos de Gales,
no con los príncipes de Gales.

Reina Letizia y Kate Middleton

Reina Letizia y Kate Middleton /

GTRES

Duelo de estilo entre las royals

Con ocasión de la coronación, salió a relucir otro motivo de competencia y rivalidad entre mujeres de la realeza que tiene más que ver con el relato mediático que con la realidad. Se trata de
la disputa por la elegancia, por la visibilidad, los flashes y la viralidad. El ranking de elegantes puede propiciar cierta competitividad, sobre todo en el
caso de Kate Middleton y Letizia. Ambas son comparadas incesantemente en las publicaciones de moda y estilo.

No está tan claro, sin embargo, que a la princesa de Gales le resulte tan conveniente ser la mujer más mirada y admirada. Cuando la duquesa de Sussex, Meghan Markle, le disputaba la corona de la royal más elegante de Reino Unido, Middleton no parecía tener inconveniente, al contrario. El protagonismo de la recién llegada a la familia real le permitió
pasar a un segundo plano de tranquilidad. Sin tanta atención de los tabloides.

Solo una publicación española se ha atrevido a avanzar alguna información al respecto de la posible relación entre Kate Middleton y la reina Letizia y ha sido Jaleos. Como en tantas ocasiones, no refieren exactamente la fuente, aunque sí detallan que se trata de «
una amiga íntima de la reina española». En su opinión, basada supuestamente en los comentarios de la soberana, la relación no es lo que se dice estrecha.

En casa de los Borbón Ortiz, en Zarzuela,
se comentan las noticias que llegan desde Londres, como no podía ser de otra manera. De hecho, esta fuente aseguraba el mes pasado que Felipe y Letizia habían hecho llegar a Guillermo y Kate sus deseos de una pronta recuperación. «Claro, lo hemos hablado todos, ellos no viven en una burbuja», aseguraba esa amiga íntima a Jaleos.

«No es que Letizia tenga amistad con la princesa inglesa: se llevan años y son muy distintas. Pero, efectivamente,
se ha mostrado interesada por ella», aseguraba. De hecho, con la apertura de la
cuenta de Instagram de la Casa Real española ya se ha apuntado que el objetivo es imitar la estrategia de comunicación de Kate Middleton y el príncipe Guillermo en redes. Puede que en elegancia Letizia sea capaz de rivalizar, de vez en cuando. En todo lo demás, Zarzuela aún necesita tiempo.