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Come Orah 4i crea video a 360 gradi 4K ad alta qualità

Orah 4i è un dispositivo basato su quattro videocamere panoramiche che comunicano con un’unità di controllo. Quest’ultima serve a smaltire i calcoli alla base dello stitching, ovvero combina le immagini catturate e realizza così video a 360 gradi alla risoluzione 4K. Nel video potete vedere esattamente come funziona il sistema.

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Autore: TVtech – Video e Web Tv sulla tecnologia, sull’informatica e sul mondo ICT – Ultimi Video

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Polaroid Snap Touch: fotocamera e stampante insieme

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Polaroid Snap Touch è una fotocamera digitale che scatta foto a 13 megapixel e gira video fino alla risoluzione 1080p, ma che soprattutto ha integrata la stampante a sublimazione ZINK, che consente di avere una stampa 2×3″ in-camera in meno di un minuto.

Il cuore del sistema, che come si intuisce dal nome non utilizza cartucce di inchiostro, è la carta ZINK Paper, in realtà è un materiale composito che integra cristalli di colorante ciano, magenta e giallo protetti da uno sottile strato di polimero protettivo. Attivati dal calore, questi cristalli, inizialmente trasparenti, danno vita all’immagine.

Polaroid Snap Touch presenta un’ottica a focale fissa e si carica tramite connessione USB. Tramite un’app, inoltre, si può usare la fotocamera come una piccola stampante portatile, come spiega Roberto nel video.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Tecnologia

Caricabatterie auto Scuderia Ferrari

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Il caricabatterie auto Scuderia Ferrari è compatibile con diversi smartphone dell’era contemporanea, cui può garantire l’approvvigionamento energetico in caso di necessità.

Come sappiamo, i telefoni intelligenti hanno l’inclinazione a scaricarsi in fretta quando si fa appello alle mille funzioni di cui dispongono. In questi casi avere una riserva di carica o un apparecchio che permetta il rifornimento è di grande importanza.

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Caricabatterie auto Scuderia Ferrari pubblicato su Gadgetblog.it 28 settembre 2016 14:13.

Autore: Gadgetblog.it

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Energia

Mercato del carbonio, le mani dei grandi inquinatori sulla riforma Ue

Mercato del carbonio, le mani dei grandi inquinatori sulla riforma Ue

(Rinnovabili.it) – La riforma del mercato del carbonio non deve introdurre fasce differenziate, perché danneggerebbe alcuni settori a scapito di altri. Inoltre spingerebbe le industrie a trasferirsi altrove, magari in Stati dove la legislazione sull’inquinamento è meno stringente. È il succo del messaggio che i grandi inquinatori hanno recapitato ieri a Bruxelles, dove la Commissione sta preparando le sue proposte per riformare un sistema, quello dell’Emissions Trading System (ETS) europeo, che è un vero colabrodo.

I 15 firmatari della lettera – tra cui le associazioni di categoria di chimica, cemento, rame, zinco, nickel, carta – propongono, di fatto, di non modificare lo status quo. Una situazione che la Corte di Giustizia europea, nell’aprile scorso, aveva però condannato: troppi regali ai grandi inquinatori, troppe quote gratuite assegnate all’industria pesante all’interno del mercato del carbonio. Perciò l’Ue si trova costretta ad apportare delle modifiche entro 10 mesi dalla sentenza, cioè per febbraio 2017.

Mercato del carbonio, le mani dei grandi inquinatori sulla riforma UeUna delle proposte allo studio della Commissione prevede di dividere le industrie pesanti in diverse categorie, per poi assegnare il 100% di quote gratuite solo ad alcune, mentre per altre sarebbero ridotte al 30 e allo 0%. Un approccio che implica necessariamente costi maggiori per le imprese più inquinanti, che hanno reagito facendo cartello. Domani è in calendario una riunione del Comitato per l’ambiente del Parlamento europeo, in cui saranno discussi gli emendamenti presentati alla proposta di riforma dell’ETS.

Le industrie ad alta intensità energetica cercano così di far sentire tutto il loro peso, riesumando lo spauracchio del cosiddetto carbon leakage, cioè il trasferimento del business da parte delle imprese in Stati con minori restrizioni, tant’è vero che già nella prima riga della missiva ricordano che il loro “peso” è da calcolare in 2 milioni di posti di lavoro nell’area Ue. Per aggirare problemi di questo tipo, tra gli emendamenti presentati da alcuni parlamentari figura anche la proposta di aumentare il numero delle fasce, che significa fare in modo di garantire una copertura del 100% proprio a quelle industrie a più alto rischio di trasferimento. Finora la Commissione si è opposta.

Autore: Rinnovabili

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Economia

DRAGHI: DEFLAZIONE SALARIALE LA GRANDE MENZOGNA!

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Oggi in un mondo nel quale sembra non esserci più tempo per nulla, per la consapevolezza o la conoscenza, all’inizio di ogni articolo si mette il tempo di lettura.

in soli tre minuti di piccoli flash noi faremo il riassunto di questa crisi a grandi linee. Nei dettagli ci penserà il nostro prossimo libro.

Abbiamo già ascoltato più volte il Fondo monetario internazionale scusarsi per aver letteralmente sbagliato politiche economico/finanziarie con la Grecia, per aver imposto lacrime e sangue sulla base di moltiplicatori finanziari falliti.

Ora arriva lui, il salvatore della Patria, l’uomo dell’anno e ultimo il vincitore del premio Alcide De Gasperi, costruttore d’Europa.

Lui invece l’Europa ha contribuito a demolirla, con una semplice idea demenziale, non puoi svalutare la moneta, allora svaluta i salari, distruggi occupazione!

Poi all’improvviso come se non fosse accaduto nulla ha cambiato idea!

Cinque anni fa quando vi abbiamo spiegato per la prima volta quello che in realtà stava accadendo in Europa, cosa significa deflazione salariale, sul web, uno dei dotti, medici, sapienti di questa epoca, mi ha fatto notare che non esiste la parola deflazione salariale, come suppongo non esiste la parola deflazione da debiti.

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Sin qui nulla di strano ha solo detto che ridurre i salari, licenziare non è una buona cosa nella situazione attuale, che attuale non è affatto ma dura da anni e anni almeno da quel lontano 2011, quando all’improvviso arrivò una letterina…

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Ma no impossibile, lo avrai preso da un giornale telebano, è un fake, un articolo manipolato!

No l’ho preso semplicemente da Repubblica!

Trichet e Draghi: ridurre gli stipendi Per l’Italia servono interventi …

Chiaro il concetto o serve un disegnino?

Ma dai Andrea quando l’ha detto erano altri tempi, non sapeva quello che faceva!

Vi serve un’altra prova più recente, il 2014 è troppo lontano?

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BRUXELLES (WSI) – La Bce vuole abbassare le remunerazioni degli europei pur mantenendo l’obiettivo di una inflazione vicina alla soglia del 2% prestabilita. Draghi ha lanciato un appello nemmeno troppo velato in cui chiede di poter aggiustare gli stipendi per aiutare l’euro. Si tratta in pratica di una svalutazione non monetaria bensì salariale nel blocco a 18.

Abbandonare così come salvare la moneta unica ha un prezzo. “Il prezzo da pagare per voler mantenere a tutti i costi l’euro comporta dei costi economici, ma anche dei costi in termina di perdita di crescita e dei costi sociali”, dice Charles Sannat, giornalista e analista ‘contrarian’, professore di economia in diverse università di business parigine.

(…) Interrogato sui rischi di ritornare al sistema del XIX secoo, in cui i salari e i prezzi potevano abbassarsi e aumentare fortemente, Draghi ha difeso la necessità di adottare una “svalutazione interna” (ovvero abbassare i costi di un paese se non è possibile abbassare i tassi di cambio).

In fondo nulla di particolare, ha solo cambiato idea, oggi chi non cambia idea, peccato che queste politiche economico/finanziarie criminali, queste demenziali austere fobie, questi inviti POLITICI a ridurre salari e distruggere occupazione, hanno annientato intere generazioni e stanno distruggendo l’Europa.

Immagine2Ma certo anche il modello sociale è morto, si dai facciamo come gli Stati Uniti, Mario chi te l’ha suggerito gli amici di Goldman o Angela?

Noi di Icebergfinanza, abbiamo una memoria storica di ferro, dalle nostre parti la verità è figlia del tempo, e purtroppo per loro non ci sfugge nulla!

Ideologie fallite e ricette inutili applicate, medici che si vantano di aver inventato cure miracolose dopo aver clamorosamente sbagliato diagnosi e non aver fatto prevenzione, ecco la sintesi dei banchieri centrali di oggi.

Se volete dare una mano alla consapevolezza non avete che da rendere virale questo post, una volta che tutti avranno capito, forse solo allora resterà ancora una speranza!

Nel fine settimana avremo tempo e modo di occuparci nel dettaglio di Deustche Bank, in ” Trump il nuovo Machiavelli e le cose dell’ Alemagna “

Contribuisci anche tu LIBERAMENTE a tenere in vita un’isola di condivisione quotidiana nell’oceano infinito di questa tempesta perfetta, l’informazione indipendente…

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