Categorie
Gossip

Hold on – WHY did Mark Wright call Katie Price?

Mark Wright and Katie Price have history – so what the hell is going on, and what does his wife Michelle Keegan think?

Earlier this month, while Mark Wright was out in Essex with his mates and his wife Michelle Keegan was out in London with his sister Jess, Katie Price was putting the cat among the pigeons once more.

It all began when Katie, 38, finished filming The Xtra Factor at The Hospital Club in London’s Covent Garden and went for drinks with her team and pals a week last Saturday.

The mum of five was enjoying her evening when her phone rang. A source tells Now: ‘Katie was telling pals that Mark Wright had just phoned her.

LATEST CELEBRITY NEWS

‘She was taking a phone call in front of all the crew, saying: “Mark who? Mark who?” and, “Can you prove it’s you, Mark Wright? How do I know it’s you?”

‘She came off the phone looking flustered and shocked saying: “I can’t believe Mark Wright just called me.” She didn’t look too upset – she was pretty vocal about it and smiling.’

gif-katie-price-boobs

It’s hardly surprising the phone call caught her by surprise, given her and Mark’s volatile history.

It began in 2011, when Katie was spending a lot of time in Sugar Hut, Mark’s local club in Essex. Rumours they were more than friends prompted Mark to say: ‘I don’t know why I’m getting linked to Jordan. She’s not someone I think about. She seems fun but I don’t like fake breasts.’

‘MARK WRIGHT CAN’T WATCH MICHELLE KEEGAN WITH CO-STAR LUKE PASQUALINO’

In late 2014, when Mark was competing on Strictly Come Dancing, the model added fuel to the fire with a tweet saying: ‘Watching @bbcstrictly. Funny how he became arrogant v quick and can’t say hi yet two years ago were wanting 2 meet me in a hotel and his house mmm [sic].’

Everyone assumed she was talking about the former TOWIE star, but his people insisted: ‘Mark denies ever inviting Katie to his house or a hotel.’

However, Katie got the last word in, tweeting: ‘I still don’t want to name him. But what I will say to anyone who denies something that’s true, never deny it where I’m concerned. I’m honest.

‘I always tell the truth and I always keep back-ups and proof of everything. I have a vault of evidence to prove it if I have to.’ Meanwhile, it’s been a difficult time for Michelle and Mark, who’ve recently done everything in their power to prove all’s well in their marriage. Let’s hope Mark’s call to the ex-glamour model doesn’t cause any trouble…

Autore: CelebsNow

Categorie
HardwareSoftware

iPhone 7 catches fire too

Don’t expect a swift recall

It seems when the iPhone 7 catches fire no one pays any interest and no one calls for an immediate recall, or for them to banned on aircraft.

A Reddit user posted images of his or her brand new iPhone 7 Plus, that has seemingly caught fire and turned into an expensive pile of goo. It was not being recharged or anything like that. It apparently caught fire while it was in transit and the user opened the box to discover it in this state. It was lucky that the package did not catch fire and take an entire shipment with it… what I am I saying? Unfortunately, the package did not catch fire, cause an entire shipment to explode and help raise the standards of the world.

The Tame Apple Press has written the story off as a freak accident with some trying to make a rather weak gag that Apple was copying Samsung. This is the same Tame Apple Press which claimed that the Samsung Note 7 only caught fire because it was rushed into production to beat the iPhone 7 to the shops.

Our guess is that this story will continue to be ignored, although it would be a big dose of karma if Apple suffers from the same problem that the Samsung faced and more iPhone 7’s go pop.

Autore: Fudzilla.com – Home

Categorie
Energia

Conto Energia fotovoltaico, aggiornata la rata di acconto

A fine settembre per gli impianti FV superiori a 20 kW e tra 3 e 6 kW sono stati corrisposti gli incentivi relativi a luglio 2016. Per gli impianti di potenza tra 6 kW e 20 kW, i pagamenti avverranno il 31 ottobre 2016, mentre saranno effettuati il 30 novembre 2016 quelli fino a 3 kW.

Il GSE comunica che è stata aggiornata la rata di acconto per gli impianti fotovoltaici incentivati con il  Conto Energia.

A fine settembre per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW e per quelli tra i 3 e i 6 kW sono stati corrisposti gli incentivi relativi a luglio 2016, mese a partire dal quale, così come previsto dal DM 16 ottobre 2014, è stata aggiornata la rata di acconto.

I pagamenti sono stati predisposti secondo le tempistiche previste dall’attuale calendario – spiega il GSE sul proprio sito ufficiale – per gli impianti di potenza superiore a 6 kW e fino a 20 kW, i pagamenti avverranno il 31 ottobre, mentre saranno effettuati il 30 novembre quelli per gli impianti fino a 3 kW.

L’aggiornamento della rata è stato effettuato sulla base delle ore di produzione del singolo impianto inerenti all’anno 2015 o, in alternativa, all’anno 2014, a seconda della disponibilità dei dati di misura.

Nel caso in cui tali misure non fossero disponibili alla data di aggiornamento, il GSE ha determinato la rata di acconto sulla base delle ore di produzione regionali di cui alla seguente tabella (“stima regionale”), elaborata utilizzando le ore medie di produzione degli impianti incentivati nell’anno 2015, differenziate in funzione della regione italiana di localizzazione.

La rata così determinata sarà utilizzata per l’erogazione degli acconti relativi alle competenze del periodo luglio 2016 – giugno 2017, fermo restando il conguaglio dell’anno 2016, spettante sulla base di tutti gli effettivi dati di misura, che sarà corrisposto secondo le modalità previste dalle “Istruzioni operative per gli interventi sulle tariffe incentivanti relative agli impianti fotovoltaici” pubblicate sul sito del Gestore.

Il Gestore ricorda infine sulla base del monitoraggio periodico dei dati di produzione effettiva ricevuta dai gestori di rete rispetto alla producibilità media annua stimata per la determinazione della rata di acconto, sarà possibile per il GSE rimodulare la rata degli acconti da erogare.

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

Categorie
HardwareSoftware

Google Maps introduce nuovi comandi vocali ‘Ok, Google’

Il navigatore satellitare è oggi uno strumento indispensabile e ogni società dispone di un’applicazione in grado di portarci senza affanni da un punto di partenza ad un punto di arrivo. Non è tuttavia sicuro armeggiare con lo smartphone durante la guida ed è per questo che Google ha introdotto una pletora di nuovi comandi vocali che funzionano all’interno del client di Google Maps per Android. Attualmente purtroppo la funzione è disponibile solo negli Stati Uniti.

Google Maps

Per lanciare un comando vocale all’interno dell’applicazione Google Maps dobbiamo prima di tutto abilitare l’opzione “Ok Google detection” e poi pronunciare la tipica frase “Ok, Google” una volta che entriamo nella modalità di navigazione o di guida. Una volta catturata l’attenzione del’ software possiamo pronunciare il comando desiderato, con le opzioni che aumentano drasticamente con un nuovo aggiornamento attualmente in fase di roll-out. Di seguito i nuovi comandi:

  • “Mute/Unmute voice guidance.”
  • “Show/hide traffic.”
  • “Show/hide satellite.”
  • “Navigate to [località]”
  • “Show route overview.” or “Show alternate routes.”
  • “What road is this?”
  • “What’s my next turn?”
  • “What’s my ETA?”
  • “How’s traffic ahead?” or “How’s traffic to home?”
  • “Avoid/enable tolls.”
  • “Avoid/enable highways.”
  • “Avoid/enable ferries.”
  • “Exit navigation.”
  • “Call Mom.”
  • “Find [località]”
  • “Send a text to [contatto]”
  • “What’s the weather like?”
  • “Play [brano]”
  • “What’s the closest hotel?”
  • “When’s my next meeting?”

L’obiettivo è naturalmente quello di sfruttare il più possibile le funzionalità dell’applicazione senza distogliere lo sguardo dalla guida. I nuovi comandi consentono di interagire con pressoché tutte le funzionalità disponibili nelle fasi di navigazione e si aggiungono alle opzioni basilari presenti in precedenza. Google ha già rilasciato l’aggiornamento ai primi utenti statunitensi con un update lato server, quindi che verrà applicato senza alcuna interazione richiesta da parte dell’utente.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

Categorie
Energia

Gli impegni presi con l’Accordo di Parigi non bastano per restare sotto i 2°C

Gli impegni presi con l'Accordo di Parigi non bastano per restare sotto i 2°C

(Rinnovabili.it) – Gli impegni sul clima presi con l’Accordo di Parigi sono di gran lunga insufficienti: bisogna raddoppiarli, se non addirittura triplicarli. È il crudo risultato di uno studio condotto da 7 scienziati che hanno rivestito incarichi internazionali di rilievo, tra cui Robert Watson, ex capo del Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici dell’Onu (IPCC). Secondo questa nuova ricerca, con gli obiettivi fissati alla COP21 il riscaldamento globale supererà la soglia dei 2°C già nel 2050, anche se venissero rispettati alla lettera.

La strigliata arriva dopo numerosi altri studi che vanno nella stessa direzione, prendendo in esame anche i dati più recenti relativi ai livelli di concentrazione di CO2 in atmosfera, al differenziale di riscaldamento tra superficie terrestre e oceani, alla sopravvalutazione della capacità delle piante di stoccare la CO2 sottraendola all’atmosfera.

Gli impegni presi con l'Accordo di Parigi non bastano per restare sotto i 2°CSecondo lo studio di Watson, anche se l’Accordo di Parigi viene implementato correttamente le tonnellate di CO2 immesse in atmosfera saranno comunque troppe. Il livello attuale di emissioni di gas serra stimato dall’Unep è di 54 mld di t l’anno, che entro il 2030 diventerebbero 65 mld di t se non verranno prese misure di alcun tipo. Per centrare l’obiettivo dei 2°C devono essere ridotte a 42 mld di t. Ma la nuova ricerca mette in luce che gli impegni di Parigi non riusciranno a ridurre le emissioni: saranno solo stabilizzate sui livelli attuali. Ciò significa che sforeranno del 33%, ovvero ben 14 mld di t. Stando così le cose, aggiunge lo studio, tenere il riscaldamento globale al di sotto degli 1,5°C è assolutamente impossibile.

La conclusione è che l’asticella degli obiettivi deve essere alzata, e di molto. La prima revisione degli impegni da parte di ciascuna nazione è prevista per il 2018, ma intanto l’Accordo deve prima di tutto entrare in vigore. Per il momento gli Stati che l’hanno ratificato sono 61 (la soglia minima di 55 quindi è stata superata), ma rappresentano soltanto il 47,8% delle emissioni globali, 7 punti sotto il limite richiesto. A breve però si dovrebbe aggiungere anche l’India e, forse, l’Unione Europea, permettendo così l’entrata in vigore dell’Accordo entro la COP22 di Marrakesh del prossimo novembre.

Autore: Rinnovabili