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HardwareSoftware

Nvidia GTX 1080 Ti allegedly launching at CES 2017

Based on cut-down GP102 Pascal GPU

Nvidia has already announced that it will have some major announcements at the CES 2017 and it appears that the GP102-based GTX 1080 Ti could be a part of that keynote.

Earlier in September, Nvidia announced that its co-founder and CEO, Jen-Hsun Huang, will be making a per-show keynote address to talk about AI, self-driving cards, VR and gaming and according to the latest rumor, the launch of new high-end Geforce GTX 1080 Ti could be a part of that keynote.

The latest report comes from Chinese site Zol.com.cn, which suggest that the Nvidia could use that same Consumer Electronics Show 2017 (CES 2017), which kicks off on 5th of January, to launch its newest high-end Geforce GTX 1080 Ti graphics card.

The source also confirms earlier reports that the Geforce GTX 1080 Ti could be based on a cut-down version of the Pascal GP102 GPU, same one behind the Titan X Pascal graphics card. The cut-down version could have 26 enabled SMs (Stream Multiprocessors), which means that the GTX 1080 Ti should end up with 3,328 CUDA cores, 208 TMUs and 96 ROPs.

The GTX 1080 Ti could also be equipped with 12GB of GDDR5X memory, paired up with 384-bit memory interface, hitting 480GB/s of memory bandwidth.

The GPU could be clocked at 1503MHz for the base and 1623MHz for the GPU Boost clock and it will probably end up with the same blower-style cooler as the GTX 1080 graphics card.

There is still no word regarding the price or the availability date but we suspect that Nvidia could have at least a limited supply after the CES 2017 show, while the price could easily reach US $ 999, unless Nvidia decides to drop the US $ 1199 Titan X price at the same time.

We will probably see more details and leaks as we draw closer to the CES 2017 show.

nvidia gtx1080 1

Autore: Fudzilla.com – Home

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Pc Games

Digital Bros Game Academy: Open Day a Milano

Nella giornata di ieri abbiamo partecipato all’Open Day della Digital Bros Game Academy, evento al quale abbiamo invitato alcuni dei nostri lettori. I ragazzi hanno avuto modo di confrontarsi con Geoffrey Davis, responsabile dell’Accademia, e con tutti i Core Trainer.

Riccardo Landi, che si occupa del corso di Game Designer; Massimo Ribattezzato, corso Artist & Animator; Michele Pirovano, Game Programmer, hanno infatti presentato le caratteristiche dei rispettivi corsi. La DBGA in un anno di lezioni fornisce infatti competenze nella programmazione in C++, approfondimenti di Unity, e fornisce una base per l’uso dei software 3ds Max pack 3, Photoshop CC, Quixel Suite 2.0, Blender, Gimp, Unity, Mudbox, Zbrush e Marmoset toolbag 2, a seconda di quale dei tre corsi si sceglie.

Digital Bros Game Academy è la scuola di formazione post diploma concepita e organizzata per preparare figure professionali destinate all’industria del videogioco. Alla base del progetto l’intuizione e il background di Digital Bros, multinazionale italiana con ventennale esperienza nel settore del Game Entertainment.

Nel corso dell’evento abbiamo avuto modo di intervistare tutti i protagonisti della Digital Bros Game Academy: pubblicheremo il servizio completo nei prossimi giorni.

Autore: GAMEmag – Videogames

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HardwareSoftware

Action camera economica: Explorer Pro 4K

GoPro è sicuramente il primo nome che si pronuncia, oggi, quando si parla di action camera di alto livello.
Il mercato offre però una vasta scelta di prodotti alternativi, alcuni dei quali non soddisfano affatto le aspettative; altri, invece, che sorprendono piacevolmente.

Chi è alla ricerca di una action camera economica può guardare con fiducia alla Elephone Explorer Pro 4K che, secondo noi, per il rapporto qualità prezzo non ha ancor’oggi rivali.

Basti pensare che Explorer Pro si trova adesso su Gearbest al prezzo speciale di circa 75 euro (vedere questa pagina per tutti i dettagli).

Action camera economica: Explorer Pro 4K

Action camera economica: perché Explorer Pro è meglio di altre soluzioni

Tra le action camera economiche, Explorer Pro ci ha immediatamente colpito.

Action camera economica: Explorer Pro 4K

Si tratta di un dispositivo realizzato pressoché interamente in plastica che viene fornito con una moltitudine di accessori che permettono di usare la action camera in tutte le situazioni, montandola su qualunque genere di supporto.

Action camera economica: Explorer Pro 4K

La action camera arriva in una accattivante confezione, già inserita nell’involucro protettivo in plexiglass trasparente che può essere utilizzato per effettuare riprese sott’acqua, fino a una profondità massima di 30 metri. L’angolo visivo, inoltre, arriva fino a 170 gradi.Explorer Pro permette di impostare, dal menu di configurazione, fino a una risoluzione 4K UHD a 24 fps (vedere Differenza 4K e UHD: ecco cosa cambia) per i video e 20 Megapixel (5120×3840) per le foto.

L’ottimo sensore Sony IMX117 che equipaggia la action camera, tuttavia, non è di per sé in grado di registrare immagini in 4K (queste le specifiche).
Explorer Pro, quindi, svolge l’interpolazione digitale delle immagini per raggiungere ad esempio la risoluzione 4K o i 20 Megapixel per gli scatti singoli.

Action camera economica: Explorer Pro 4K

Il risultato non è malvagio (bisogna sempre considerare il costo del dispositivo) e considerata la tipologia dei filmati che si registrano con la action camera, quanto si ottiene supera sicuramente le aspettative.

Action camera economica: Explorer Pro 4K

Per la registrazione dei video, si può optare anche per il Full HD a 60 fps o per un semplice HD a 120 fps che offrono sicuramente filmati più fluidi.

Action camera economica: Explorer Pro 4K

Come funziona Explorer Pro

Dopo l’unboxing ci si può subito soffermare sulla grande quantità di accessori che Explorer Pro mette a disposizione.Tra i vari oggetti c’è il supporto per l’installazione su un selfie stick, sul manubrio della bicicletta, su un caschetto, sugli abiti (con un’apposita clip), su superfici lisce (grazie agli adesivi) e così via.

Il “fiore all’occhiello” della soluzione Elephone è il telecomando con cinturino a strappo e due pulsanti: il primo consente di avviare o fermare la registrazione video, l’altro di scattare una foto. Uno strumento utilissimo quando si indossa letteralmente la action camera e non si ha modo di agire sul pulsante di scatto.

Lo schermo da 2 pollici che propone Explorer Pro non è touch: per spostarsi da una modalità all’altra e configurare la videocamera, quindi, si dovranno necessariamente utilizzare i tasti fisici presenti sul dispositivo.

Action camera economica: Explorer Pro 4K

In particolare, tenendo premuto il tasto di accensione, Explorer Pro si accende e si spegne. Premendo rapidamente lo stesso tasto, però, si può passare dalla modalità registrazione video all’acquisizione di foto (icona in alto a sinistra), al riproduttore multimediale (per verificare quanto acquistato dalla videocamera e salvato nella scheda SD), fino al menu di configurazione.

Prima di iniziare, è bene inserire una scheda microSD nell’apposito slot posto sul lato dell’action camera: qui c’è una vasta scelta di schede di memoria. Sullo stesso lato, sono presenti i connettori Micro-USB e Mini HDMI mentre poco più sotto si trova l’alloggiamento della batteria, rimovibile, da 1050 mAh.

Action camera economica: Explorer Pro 4K

La stabilizzazione dell’immagine è gestita mediante un giroscopio, che offre risultati più che buoni considerando il costo del dispositivo, e i colori appaiono generalmente ben bilanciati.
Lo schermo, va detto, è poco leggibile alla luce del sole anche se – una volta impostata la action camera – il display può ed anzi dovrebbe essere lasciato spento per risparmiare batteria.
Di norma, infatti, la videocamera può garantire fino a un’ora e mezza di autonomia a patto di mantenere spento il display da 2 pollici e il modulo WiFi.
Tenendo schermo e WiFi acceso, invece, l’autonomia crolla verticalmente (spesso scende fino a 30 minuti).

Attraverso il menu è possibile impostare (o disattivare) il cosiddetto loop di registrazione: la videocamera può cioè creare un nuovo file trascorso il tempo specificato (3, 5 o 10 minuti).

Selezionando la voce Intervallo, si può attivare la registrazione in modalità time lapse (vedere anche Timelapse su Android: ecco come fare): la frequenza degli scatti può essere impostata da 100 ms fino a 5 secondi.
Nel caso in cui venisse attivata la funzionalità time lapse, la Explorer Pro registrerà un vero e proprio video acquisendo un’immagine con la periodicità indicata nelle impostazioni.

Recuperare i file dalla action camera e gestirla via app

Explorer Pro memorizza tutti i file (immagini e video) all’interno della scheda SD inserita nel dispositivo.
Per copiare i file altrove, quindi, basta evidentemente rimuovere la micro SD e inserirla in un qualunque lettore collegato ad esempio a un PC o un notebook.

In alternativa, è possibile collegare il classico cavetto USB o, ancora, collegarsi alla action camera via WiFi.
Abilitando la connessione WiFi sulla action camera, questa attiverà un hot spot WiFi al quale ci si potrà collegare da qualunque dispositivo, in modalità wireless.

Collegandosi all’hotspot WiFi creato dalla Explorer Pro e digitando l’IP della fotocamera (generalmente è 192.168.1.254; verificarlo con il comando ipconfig /all in Windows) nella barra degli indirizzi di un qualunque browser web, è possibile accedere allo spartano web server attivato sulla videocamera.

Action camera economica: Explorer Pro 4K

Da qui, cliccando sui vari link, si possono visualizzare o scaricare i file presenti nella scheda SD.

Le app per Android e iOS (scaricabili da questa pagina) permettono di controllare a distanza la action camera con la possibilità di avviare la registrazione video, di scattare foto, di modificare le impostazioni (mentre lato menu di gestione tutte le voci sono in italiano, l’app Android presenta diverse opzioni non ancora tradotte) e di gestire i file nella scheda SD.

Action camera economica: Explorer Pro 4K

Elephone Explorer Pro può essere acquistata su Gearbest a un prezzo veramente vantaggioso.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Un SEU fotovoltaico da 1,4 MW sul tetto di un centro commerciale

Ad Arese, uno dei centri commerciali più grandi d’Europa, con 100mila mq di superficie, riesce a soddisfare il 50% dei suoi fabbisogno energetici negli spazi comuni grazie a un impianto FV su tetto abbinato a pompe di calore. Insieme a due cogeneratori ha conseguito la qualifica SEU.

Il centro commerciale “Il Centro”, ad Arese, vicino Milano, con circa 200 negozi su un’area di 100.000 metri quadrati è tra i più grandi d’Europa e soddisfa metà del suo enorme fabbisogno energetico grazie al fotovoltaico.

È stato infatti dotato di un impianto da 1,4 MW di potenza nominale che ricopre interamente il tetto …

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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HardwareSoftware

La trasformazione digitale di Trenitalia: manutenzione intelligente per una maggior puntualità

Si sente sempre più spesso, specie in ambito aziendale e imprenditoriale, parlare di “trasformazione digitale”: un nuovo mantra del mondo IT che sta ad indicare quella serie di processi ed evoluzioni che consentono ad un’azienda o ad una pubblica amministrazione di essere più efficiente e competitiva, facendo leva sulle nuove tecnologie della connettività, dei Big Data e di Internet of Things.

La proliferazione dei sensori nel mondo reale permette infatti di poter raccogliere una grandissima quantità di infomazioni eterogenee, di aggregarle, analizzarle, metterle in relazione tra loro per scoprire aspetti che in altro modo non sarebbe possibile conoscere e che permettono di adottare nuove logiche operative, incrementando efficienze e abilitando la possibilità di controllare i costi in maniera più adeguata.

Se il concetto di trasformazione digitale appare astratto, un pratico esempio di quale possa essere l’impatto della trasformazione digitale nel mondo delle imprese è incarnato dal progetto che Trenitalia, in collaborazione con SAP, sta portando avanti da ormai un paio d’anni: Dynamic Maintenance Management System è la dimostrazione di come, sfruttando opportunamente le capacità offerte dall’analisi Big Data delle informazioni raccolte dagli oltre 500 sensori presenti su un treno come il Frecciarossa 1000, sia possibile ridurre in maniera significativa i costi d’esercizio.

Quanto? “La riduzione dei costi di manutenzione è nell’ordine dell’8%-10%, che per la nostra compagnia è un valore molto significativo” ci ha spiegato Danilo Gismondi, CIO di Trenitalia. E, soprattutto, come? “La capacità di anticipare eventi e operazioni di manutenzione ci permette di ridurre errori, mettere in atto processi più efficienti ed erogare servizi migliori, alzando continuamente gli standard di qualità”.

La chiave di volta, illustrata presso il Museo Ferroviario di Pietrarsa, è la “manutenzione predittiva”: intervenire su parti e componenti di locomotore e carrozze solamente nel momento in cui i dati raccolti dai sensori e opportunamente analizzati anticipano che un problema sta per verificarsi. Un approccio che porta seco una serie di vantaggi: anzitutto elevare sensibilmente la probabilità di non incappare in guasti imprevisti e relativi disservizi agli utenti – aumentando, quindi, anche l’affidabilità del servizio – e, in seconda battuta, evitare di sostituire parti ancora in ottimo stato di salute solamente perché giunta alla sua fine del ciclo di vita stabilito da una tradizionale valutazione su base statistica e storica. La conseguenza è che la riduzione dei costi è possibile poiché la manutenzione predittiva consente, come sottolineato dal CTO di Trenitalia Marco Caposciutti, non di intervenire meno ma di intervenire meglio.

Ancora Gismondi: “L’approccio alla manutenzione con il nuovo Dynamic Maintenance Management System ci ha permesso di scoprire, in particolare sulle batterie e sull’impianto frenante, che gli approcci di manutenzione programmata e di sostituzione secondo modelli statistici erano inadeguati e ci ha permesso di introdurre una rivoluzione che ha portato ad una maggiore efficienza della manutenzione”.

“Con 141 treni Frecciarossa che ogni giorno percorrono il paese da nord a sud e oltre 6300 treni regionali al giorno, Trenitalia è un’azienda che ha bisogno di innovazione. Non solo per controllare i costi, ma per essere migliori di altri nel fornire un’esperienza di viaggio ai nostri clienti, grazie a soluzioni ad alta tecnologia che abilitino un viaggio più efficiente, più sostenibile e più affidabile” ha dichiarato Barbara Morgante, CEO di Trenitalia. Ed è bene osservare che questi “altri” non sono solamente i concorrenti del panorama ferroviario, ma anche tutti quei nuovi modelli di mobilità smart e sostenibile che si stanno affacciando sul mondo: Uber o BlaBlaCar oggi, l’eventuale automobile elettrica e completamente autonoma domani.

Innovazione che, in questi due anni di progetto, ha visto il coinvolgimento di SAP che ha fornito e allestito la soluzione SAP Predictive Maintenance and Service sulla base della piattaforma SAP HANA che con un database in-memory di ben 6TB è capace di gestire le oltre 5000 mila letture al secondo generate dai sensori presenti sul convoglio ferroviario. Una capacità che, entro il completamento del progetto, sarà destinata a crescere a 24TB. A supporto di tutto ciò, una capacità di cloud storage da ben 1 petabyte, mille terabyte. Tutti questi dati, al di là di capacità di storage, calcolo e gestione, hanno bisogno di appositi algoritmi affinché possano essere analizzati adeguatamente: è qui che entrano in gioco due prestigiosi atenei italiani, il Politecnico di Milano e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che oltre a definire i modelli fisici e matematici con cui trattare i dati, supportano il progetto anche per alcuni dettagli tecnici relativi ai sensori e alle modalità di rilevamento delle informazioni.

Di certo il progetto DMMS di Trenitalia rappresenta un bel biglietto da visita per SAP che ha, proprio pochi giorni fa, annunciato un piano di investimento di 2 miliardi di euro distribuiti su cinque anni, per aiutare aziende e amministrazioni a beneficiare delle potenzialità racchiuse nella sensoristica e nel mondo IoT più in generale. “Con miliardi di dispositivi connessi abbiamo ora il potenziale di ridisegnare la società, l’economia e l’ambiente. SAP HANA è la piattaforma di dati che andrà a liberare la forza di Internet of Things. Oggi SAP si sta impegnando con un altro significativo investimento per aiutare i clienti ad apprezzare i benefici del live business” ha commentato Bill McDermott, CEO di SAP. “SAP è onorata di supportare la trasformazione digitale di Trenitalia e la sua missione verso l’eccellenza operativa. L’uso innovativo che fa Trenitalia della tecnologia per avere spunti operativi d’avanguardia è una spinta vitale alla promessa di Internet of Things, con benefici per la compagnia e per i milioni di passeggeri che viaggiano ogni anno con Trenitalia”.

L’AD di Trenitalia Morgante ha precisato che il sistema DDMS è attualmente in uso solamente sulla flotta dei Frecciarossa, ma sarà progressivamente esteso anche al resto della flotta. Ovviamente i treni di nuova produzione saranno provvisti “di fabbrica” dei sensori necessari, mentre per i convogli già in uso sono previsti sistemi di aggiornamento e ammodernamento, come confermato da Gismondi.

E nel futuro l’analisi dei Big Data potrà spingersi oltre il dominio della manutenzione e avvicinarsi sempre più all’utente finale. “Ci sono tutte le premesse per capire, ad esempio, come un evento esterno e imprevedibile vada ad impattare non solo sullo stato di salute del convoglio ma anche sulla qualità del servizio, e incrociare tutti questi dati con i commenti e le lamentele che gli utenti esprimono tramite i social network. La visione è quella, in un futuro prossimo, di arrivare in maniera capillare a capire il grado di soddisfazione e le esigenze quasi di ogni singolo utente” osserva Gismondi.

E’ con l’arrivo di Internet of Things che i treni potranno essere, finalmente, in orario? Per ora la promessa è che siano più sicuri e, forse, anche un po’ meno costosi per l’utente finale. Comunque un gran risultato.

Autore: Le news di Hardware Upgrade