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iPhone 7 catches fire too

Don’t expect a swift recall

It seems when the iPhone 7 catches fire no one pays any interest and no one calls for an immediate recall, or for them to banned on aircraft.

A Reddit user posted images of his or her brand new iPhone 7 Plus, that has seemingly caught fire and turned into an expensive pile of goo. It was not being recharged or anything like that. It apparently caught fire while it was in transit and the user opened the box to discover it in this state. It was lucky that the package did not catch fire and take an entire shipment with it… what I am I saying? Unfortunately, the package did not catch fire, cause an entire shipment to explode and help raise the standards of the world.

The Tame Apple Press has written the story off as a freak accident with some trying to make a rather weak gag that Apple was copying Samsung. This is the same Tame Apple Press which claimed that the Samsung Note 7 only caught fire because it was rushed into production to beat the iPhone 7 to the shops.

Our guess is that this story will continue to be ignored, although it would be a big dose of karma if Apple suffers from the same problem that the Samsung faced and more iPhone 7’s go pop.

Autore: Fudzilla.com – Home

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Energia

Conto Energia fotovoltaico, aggiornata la rata di acconto

A fine settembre per gli impianti FV superiori a 20 kW e tra 3 e 6 kW sono stati corrisposti gli incentivi relativi a luglio 2016. Per gli impianti di potenza tra 6 kW e 20 kW, i pagamenti avverranno il 31 ottobre 2016, mentre saranno effettuati il 30 novembre 2016 quelli fino a 3 kW.

Il GSE comunica che è stata aggiornata la rata di acconto per gli impianti fotovoltaici incentivati con il  Conto Energia.

A fine settembre per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW e per quelli tra i 3 e i 6 kW sono stati corrisposti gli incentivi relativi a luglio 2016, mese a partire dal quale, così come previsto dal DM 16 ottobre 2014, è stata aggiornata la rata di acconto.

I pagamenti sono stati predisposti secondo le tempistiche previste dall’attuale calendario – spiega il GSE sul proprio sito ufficiale – per gli impianti di potenza superiore a 6 kW e fino a 20 kW, i pagamenti avverranno il 31 ottobre, mentre saranno effettuati il 30 novembre quelli per gli impianti fino a 3 kW.

L’aggiornamento della rata è stato effettuato sulla base delle ore di produzione del singolo impianto inerenti all’anno 2015 o, in alternativa, all’anno 2014, a seconda della disponibilità dei dati di misura.

Nel caso in cui tali misure non fossero disponibili alla data di aggiornamento, il GSE ha determinato la rata di acconto sulla base delle ore di produzione regionali di cui alla seguente tabella (“stima regionale”), elaborata utilizzando le ore medie di produzione degli impianti incentivati nell’anno 2015, differenziate in funzione della regione italiana di localizzazione.

La rata così determinata sarà utilizzata per l’erogazione degli acconti relativi alle competenze del periodo luglio 2016 – giugno 2017, fermo restando il conguaglio dell’anno 2016, spettante sulla base di tutti gli effettivi dati di misura, che sarà corrisposto secondo le modalità previste dalle “Istruzioni operative per gli interventi sulle tariffe incentivanti relative agli impianti fotovoltaici” pubblicate sul sito del Gestore.

Il Gestore ricorda infine sulla base del monitoraggio periodico dei dati di produzione effettiva ricevuta dai gestori di rete rispetto alla producibilità media annua stimata per la determinazione della rata di acconto, sarà possibile per il GSE rimodulare la rata degli acconti da erogare.

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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HardwareSoftware

Google Maps introduce nuovi comandi vocali ‘Ok, Google’

Il navigatore satellitare è oggi uno strumento indispensabile e ogni società dispone di un’applicazione in grado di portarci senza affanni da un punto di partenza ad un punto di arrivo. Non è tuttavia sicuro armeggiare con lo smartphone durante la guida ed è per questo che Google ha introdotto una pletora di nuovi comandi vocali che funzionano all’interno del client di Google Maps per Android. Attualmente purtroppo la funzione è disponibile solo negli Stati Uniti.

Google Maps

Per lanciare un comando vocale all’interno dell’applicazione Google Maps dobbiamo prima di tutto abilitare l’opzione “Ok Google detection” e poi pronunciare la tipica frase “Ok, Google” una volta che entriamo nella modalità di navigazione o di guida. Una volta catturata l’attenzione del’ software possiamo pronunciare il comando desiderato, con le opzioni che aumentano drasticamente con un nuovo aggiornamento attualmente in fase di roll-out. Di seguito i nuovi comandi:

  • “Mute/Unmute voice guidance.”
  • “Show/hide traffic.”
  • “Show/hide satellite.”
  • “Navigate to [località]”
  • “Show route overview.” or “Show alternate routes.”
  • “What road is this?”
  • “What’s my next turn?”
  • “What’s my ETA?”
  • “How’s traffic ahead?” or “How’s traffic to home?”
  • “Avoid/enable tolls.”
  • “Avoid/enable highways.”
  • “Avoid/enable ferries.”
  • “Exit navigation.”
  • “Call Mom.”
  • “Find [località]”
  • “Send a text to [contatto]”
  • “What’s the weather like?”
  • “Play [brano]”
  • “What’s the closest hotel?”
  • “When’s my next meeting?”

L’obiettivo è naturalmente quello di sfruttare il più possibile le funzionalità dell’applicazione senza distogliere lo sguardo dalla guida. I nuovi comandi consentono di interagire con pressoché tutte le funzionalità disponibili nelle fasi di navigazione e si aggiungono alle opzioni basilari presenti in precedenza. Google ha già rilasciato l’aggiornamento ai primi utenti statunitensi con un update lato server, quindi che verrà applicato senza alcuna interazione richiesta da parte dell’utente.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Energia

Gli impegni presi con l’Accordo di Parigi non bastano per restare sotto i 2°C

Gli impegni presi con l'Accordo di Parigi non bastano per restare sotto i 2°C

(Rinnovabili.it) – Gli impegni sul clima presi con l’Accordo di Parigi sono di gran lunga insufficienti: bisogna raddoppiarli, se non addirittura triplicarli. È il crudo risultato di uno studio condotto da 7 scienziati che hanno rivestito incarichi internazionali di rilievo, tra cui Robert Watson, ex capo del Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici dell’Onu (IPCC). Secondo questa nuova ricerca, con gli obiettivi fissati alla COP21 il riscaldamento globale supererà la soglia dei 2°C già nel 2050, anche se venissero rispettati alla lettera.

La strigliata arriva dopo numerosi altri studi che vanno nella stessa direzione, prendendo in esame anche i dati più recenti relativi ai livelli di concentrazione di CO2 in atmosfera, al differenziale di riscaldamento tra superficie terrestre e oceani, alla sopravvalutazione della capacità delle piante di stoccare la CO2 sottraendola all’atmosfera.

Gli impegni presi con l'Accordo di Parigi non bastano per restare sotto i 2°CSecondo lo studio di Watson, anche se l’Accordo di Parigi viene implementato correttamente le tonnellate di CO2 immesse in atmosfera saranno comunque troppe. Il livello attuale di emissioni di gas serra stimato dall’Unep è di 54 mld di t l’anno, che entro il 2030 diventerebbero 65 mld di t se non verranno prese misure di alcun tipo. Per centrare l’obiettivo dei 2°C devono essere ridotte a 42 mld di t. Ma la nuova ricerca mette in luce che gli impegni di Parigi non riusciranno a ridurre le emissioni: saranno solo stabilizzate sui livelli attuali. Ciò significa che sforeranno del 33%, ovvero ben 14 mld di t. Stando così le cose, aggiunge lo studio, tenere il riscaldamento globale al di sotto degli 1,5°C è assolutamente impossibile.

La conclusione è che l’asticella degli obiettivi deve essere alzata, e di molto. La prima revisione degli impegni da parte di ciascuna nazione è prevista per il 2018, ma intanto l’Accordo deve prima di tutto entrare in vigore. Per il momento gli Stati che l’hanno ratificato sono 61 (la soglia minima di 55 quindi è stata superata), ma rappresentano soltanto il 47,8% delle emissioni globali, 7 punti sotto il limite richiesto. A breve però si dovrebbe aggiungere anche l’India e, forse, l’Unione Europea, permettendo così l’entrata in vigore dell’Accordo entro la COP22 di Marrakesh del prossimo novembre.

Autore: Rinnovabili

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Economia

TRENDS 2.0: tanto rumore per nulla

TRENDS -  Analisi tecnica intermarketLa settimana ha visto nuovamente protagonista il settore bancario. Deutsche Bank grande protagonista, ma non solo. Commerzbank, Banco Santader, MPS, Wells Fargo e chi più ne ha, più ne metta, anche se poi la grande protagonista è stata proprio DB. E se avete seguito il blog, vene sarete accorti.

Ma ecco che…quando tutto sembra compromesso…il “coup de theatre”, ed i mercati si riprendono . Come se nulla fosse successo.

L’analisi intermarket potrà certamente aiutarci a meglio comprendere come il mercato sta interpretando questo complicato momento storico.

Benvenuti quindi in questo post dove troverete l’analisi intermarket, gentili amici, e provo con questo video a farvi un quadro abbastanza completo dei mercati finanziari.

La registrazione è stata fatta in modo abbastanza impulsivo e diretto, cercando di sintetizzare e velocizzare i ragionamenti. Spero di essere comunque comprensibile. Come sempre critiche e commenti sono ben graditi. Lascio massima libertà ai lettori di contribuire (se vorranno) all’iniziativa, cliccando qui sotto, in modo tale da capirne anche il livello di gradimento. Sappiate che il Vs sostegno è MOLTO importante per la continuazione di questo progetto.

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Danilo DT

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