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Android 7.0 to be released next week


Coming first to Nexus 5X and Nexus 6P

Google is set to officially release its forthcoming Android 7.0 mobile operating system to its flagship Nexus 5X and Nexus 6P devices early next week, according to a  report from 9to5Google.

telus android update schedule

Source: Telus Forums

The site, which reports mostly on Google news and events, reported a Software Update Schedule from Canadian wireless carrier Telus showing Android 7.0 N updates scheduled for the two devices on August 22nd.  The list was first posted on Telus Forums, where it is maintained by several community managers and updated with what appears to be a Target Launch list of software updates for a variety of smartphones.

The list includes updates for several Google Nexus devices, Samsung devices and the BlackBerry Priv, but only notes that the Huawei Nexus 6P and LG Nexus 5X should be receiving Android 7.0 N on Monday. Of course, the editors also note “All dates are approximate and subject to change,” so there is still a likelihood that the updates may be pushed back. Regardless, this is the first mention of any Android devices scheduled to receive Google’s latest operating system.

Google usually has a tendency to release new flagship smartphones around the same timeframe as their mobile operating system launches. This year’s devices, codenamed Nexus “Sailfish” and Nexus “Marlin,” are expected to be unveiled sometime in September with a possible release in early October according to at least one source. LG is also expected to announce the V20 with Android 7.0 and may actually beat Google to the market depending on launch timeframes and partnering retail schedules.

Autore: Fudzilla.com – Home

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SOFTWARE ENGINEER PLC – AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

EMR-Provincia Sud Ovest di Modena, Wyser Srl è la società internazionale di Gi Group che si occupa di ricerca e selezione di middle e senior management specializzato. Facciamo parte di Gi Group, una delle principali realtà a livello internazionale nei servizi dedicati allo sviluppo del mercato del lavoro. Per cliente posizionato nel Veneto, in provincia sud ovest di Modena, ricerchiamo un SOFTWARE ENGINEER PLC – AUTOMAZIONE INDUSTR

Autore: Monster Job Search Results

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Rete non identificata, come risolvere il messaggio d’errore

Indipendentemente dalla versione di Windows utilizzata, con una certa periodicità gli utenti segnalano la comparsa dell’avviso rete non identificata, generalmente abbinato agli errori nessun accesso a Internet o accesso limitato alla rete.

La comparsa del messaggio rete non identificata, che appare come “fumetto” nell’area della traybar di Windows, immediatamente sopra l’icona che segnala la connessione in uso può essere dovuta a molteplici cause.

Se il messaggio dovesse improvvisamente comparire su tutti i dispositivi collegati al router, all’interno della rete locale, il problema è di solito da ricondursi alla perdita della configurazione da parte del router.

Rete non identificata, come risolvere il messaggio d'errore

Negli articoli seguenti abbiamo visto come configurare il router o riconfigurarlo al meglio:

Configurare router: guida per tutti i modelli ed i provider Internet
192.168.x.x: perché in rete locale vengono usati questi indirizzi?
Configurare la rete WiFi in ufficio o a casa: i passaggi da seguire
Proteggere router, ecco le regole d’oro

Se invece il messaggio rete non identificata compare su un singolo sistema Windows, suggeriamo di applicare, in sequenza, i seguenti interventi verificando la risoluzione del problema:

1) Aprire il prompt dei comandi (Windows+R, digitare cmd) e impartire i seguenti due comandi:

ipconfig /release
ipconfig /renew

Si richiederà così un nuovo indirizzo IP al server DHCP del router. Dopo alcuni istanti, verificare se è possibile accedere alla rete locale e a Internet.

2) Digitare ipconfig /all e controllare quanto riportato immediatamente sotto l’interfaccia di rete in uso (tipicamente Scheda Ethernet Connessione alla rete locale (LAN) o Scheda LAN wireless Wi-Fi).
In corrispondenza di Gateway predefinito deve essere indicato l’indirizzo IP privato del router. Digitandolo nella barra degli indirizzi di un qualunque browser, deve comparire il pannello di amministrazione del router (con la richiesta di username e password).
Se ciò non accade, significa che il server DHCP non assegna correttamente un indirizzo IP alla scheda di rete o, più verosimilmente, l’interfaccia di rete sta usando un IP statico fuori dall’intervallo impostato sul router (vedere Cos’è un IP statico e come si usa e Indirizzo IP statico, come averlo e a cosa serve).

Suggeriamo quindi di premere la combinazione di tasti Windows+R quindi digitare ncpa.cpl e premere Invio.

Cliccando con il tasto destro del mouse sulla connessione di rete in uso, si dovrà selezionare Proprietà quindi, portandosi su Protocollo Internet versione 4 (TCP/IPv4), bisognerà premere il pulsante Proprietà e selezionare entrambe le opzioni Ottieni automaticamente un indirizzo IP e Ottieni indirizzo server DNS automaticamente.

La stessa procedura dovrà essere applicata nel caso del Protocollo Internet versione 6 (TCP/IPv6) (IPv6 Cos’è e perché è importante in ottica Internet delle Cose).

Concluso l’intervento, si dovrà – da prompt dei comandi – digitare nuovamente:

ipconfig /release
ipconfig /renew

3) Se il problema non dovesse risolversi, suggeriamo di portarsi di nuovo nelle proprietà della scheda di rete, disattivare la casella Protocollo Internet versione 6 (TCP/IPv6), scegliere Protocollo Internet versione 4 (TCP/IPv4), attivare Utilizza i seguenti indirizzi server DNS, quindi impostare i server DNS di Google (8.8.8.8 e 8.8.4.4) nelle caselle sottostanti.

Successivamente – da prompt dei comandi, si dovrà digitare di nuovo:

ipconfig /release
ipconfig /renew

Se ci si sta collegando alla rete locale, via cavo ethernet o WiFi, verificare di indicare la connessione come rete privata.
A tal proposito vedere gli articoli Differenza tra rete pubblica e rete privata in Windows 10 e Condividere file e cartelle in rete locale con Windows.

4) Se i precedenti interventi non fossero risolutivi, si può provare a reimpostare lo stack TCP/IP di Windows aprendo il prompt dei comandi con i diritti di amministratore e digitando quanto segue:

netsh winsock reset catalog
netsh int ipv4 reset reset.log
netsh int ipv6 reset reset.log

Windows 10 Anniversary Update integra una funzionalità per ripristinare lo stack TCP/IP mediante l’interfaccia grafica: Problemi di rete in Windows 10: risolverli con un clic.

5) Disattivare o disinstallare tutti i prodotti che possono agire sulle interfacce di rete. Alcune applicazioni per la sicurezza come quelle McAfee o Norton usano componenti software che interagiscono a basso livello con l’interfaccia di rete.

6) Provare disinstallare la scheda di rete ethernet o Wi-Fi dalla finestra Gestione dispositivi di Windows. Per procedere, è sufficiente premere Windows+R quindi digitare devmgmt.msc.
Nella sezione Schede di rete, si dovrà cliccare con il tasto destro sulla scheda d’interesse quindi scegliere Disinstalla. Dopo un riavvio del sistema, la scheda di rete verrà automaticamente reinstallata da parte di Windows.

Se ciò non dovesse funzionare, suggeriamo di annotare l’ID Hardware della scheda di rete e cercare un driver aggiornato partendo dal sito del produttore della macchina per poi passare a quello del produttore della scheda di rete.

Nell’articolo Dispositivo hardware non riconosciuto in Windows 10 abbiamo illustrato nel dettaglio la procedura da seguire. I passaggi si riferiscono a Windows 10 ma sono applicabili anche nel caso delle precedenti versioni del sistema operativo.

7) Se, ancora, gli interventi non fossero risolutivi, dalla finestra Gestione dispositivi vista in precedenza si può selezionare la scheda di rete, cliccare con il tasto destro del mouse su di essa, scegliere Proprietà, portarsi nella scheda Risparmio energia e disattivare la casella Consenti al computer di spegnere il dispositivo per risparmiare energia.

8) Infine, è possibile provare a fare clic sulla scheda Avanzate, cliccare su Speed/Duplex settings e selezionare 100 Mbps half duplex dal menu Valore quindi riavviare completamente la macchina.

9) Come ultimo passo, il suggerimento è quello di verificare con attenzione il cavo ethernet (nel caso in cui il problema riguardi una connessione cablata) provando a sostituirlo e a cambiare porta RJ-45 sul router.
Vedere anche l’articolo Cavi ethernet: differenze e caratteristiche.

10) Se si utilizza solo la connessione ethernet e non la scheda Wi-Fi (o viceversa), premere la combinazione di tasti Windows+R, digitare ncpa.cpl, fare con il tasto destro sull’interfaccia che non si usa e selezionare Disabilita.

Autore: IlSoftware.it

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Armi informatiche dell’NSA rese pubbliche e messe all’asta

La vicenda è iniziata sabato scorso con la diffusione di materiale segreto apparentemente proveniente dall’NSA, l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale statunitense. Tramite un account Twitter denominato theshadowbrokers è stato diffuso il link ad un pastebin (applicazione web che permette di caricare e condividere in rete testi online) contenente i percorsi per scaricare circa 300MB di exploit e scripts. Stando a quanto riportato da Shadow Brokers, tali ”armi informatiche” sono state sviluppate dall’Equation Group, un gruppo di hacker legato all’NSA. Unitamente al materiale diffuso in rete, il gruppo ha pubblicato un manifesto con il quale ha messo all’asta parte del materiale sottratto, quello contenente le armi informatiche più pericolose, chiedendo un pagamento in bitcoin. 

Il materiale rubato contiene, inoltre, una parte resa disponibile pubblicamente costituita da file binari e script che consentono di attaccare i firewall hardware realizzati da importanti aziende come Cisco che, ha avvalorato la pericolosità di tali strumenti pubblicando nelle scorse ore un nuovo Security Advisor che descrive la vulnerabilità sfruttata da uno dei malware (apparentemente) sviluppato dall’Equation Group. Si tratta di una vulnerabilità particolarmente grave, che colpisce l’Adaptive Security Appliance di Cisco e che permette di accedere alla gestione del firewall senza necessità di conoscere nome utente e password del dispositivo. Si tenga presente che quella appena descritta non è che una delle armi informatiche diffuse. 

Di fatto utilizzando le ”armi digitali”, in linea teorica, è possibile aggirare senza eccessiva difficoltà sistemi di sicurezza di siti web e computer aziendali di amministrazioni ed enti pubblici. A distanza di alcuni giorni dalla diffusione della notizia, quindi, la vicenda assume contorni molto diversi da quelli di una rivendicazione priva di fondamento da parte di un gruppo in cerca di visibilità: le armi informatiche – quanto meno quelle analizzate dagli esperti del settore – sono reali, efficaci e sono frutto di un lavoro di utenti molto esperti. Kaspersky Lab, tra gli altri, ha avvalorato l’ipotesi della riconducibilità del materiale diffuso all’Equation Group e, di conseguenza, all’NSA.

Posto che il materiale diffuso dal gruppo Shadow Brokers provenga, come sembra dall’NSA, resta da stabilire come sia stato possibile effettuare la sottrazione, chi si nasconde dietro all’enigmatica sigla e quali sono le finalità reali che hanno motivato l’azione. In tutti e tre i casi si possono avanzare ipotesi e speculazioni, non confortate – per evidenti ragioni – da conferme ufficiali. A tal proposito risulta interessante analizzare l’opinione di Edward Snowden, l’ex-informatico della CIA che, grazie alle sue rivelazioni, ha dato il via al datagate.

Secondo Snowden, il materiale è stato sottratto da un server esterno di appoggio nel quale si è infiltrata la NSA, server a sua volta violato dal gruppo Shadow Breakers. La NSA resta infatti spesso in ascolto nei server di comando dei malware per sottrarre gli strumenti hacking e disporre delle risorse per individuarli. Gli avversari della NSA, aggiunge Snowden, operano secondo le stesse modalità e, talvolta, riescono a raggiungere lo scopo. Gli hacker della NSA, solitamente, rimuovono i tool di hacking (i binari) dai server compromessi, ma la procedura potrebbe non essere stata effettuata correttamente, forse per semplice pigrizia, prosegue l’esperto. La NSA ha subito in altre occasioni tale tipologia di attacchi, ma l’elemento inedito, ha aggiunto Snowden riguarda il fatto che la notizia e il materiale sottratto sia stato pubblicato in reteSecondo un’altra ipotesi, la consistenza del materiale diffuso è tale da lasciar supporto una sottrazione attuata da un soggetto che ha avuto accesso ad un’area di sicurezza e che è riuscito a trasferire le informazioni su una chiavetta USB. 

Altro nodo da sciogliere riguarda chi ha compiuto l’attacco e perché. A tal proposito Snowden attribuisce alla vicenda un peso valutabile sotto il profilo diplomatico piuttosto che esclusivamente su quello dell’intelligence e punta l’indice verso la Russia. La sola motivazione della vendita all’asta non appare sufficiente a giustificare il gesto, anche tenuto conto dell’esito della medesima che, a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione della rivendicazione, aveva raggiunto offerte per la modica cifra di 1,6 bitcoin, pari a circa 900 euro. Obiettivo ultimo sarebbe inviare un avvertimento agli Stati Uniti, un atto intimidatorio in risposta alle sanzioni che gli States potrebbero applicare alla Russia a seguito del furto delle email e dei dati dai server dal comitato che guida il partito democratico USA. Se fosse vera l’ipotesi prospettata, sarebbe verosimile attendere una risposta degli States, ma, per il momento, si tratta di speculazioni non confortate da ulteriori indizi.

Un effetto immediato il gesto di Shadow Brokers lo sta producendo sia sulle aziende produttrici dei firewall hardware violati, sia sulla stessa NSA. Aziende come Cisco, Fortinet e Juniper stanno correndo ai ripari rilasciando aggiornamenti e patch correttive delle falle nella sicurezza evidenziate dal materiale diffuso dal gruppo di hacker, ma, parallelamente, l’immagine della NSA viene ancor di più compromessa, tenuto conto che si trattava di vulnerabilità di cui l’Agenzia di Sicurezza Nazionale statunitense era a conoscenza da anni e che ha scelto di non comunicare alle singole aziende per non compromettere, evidentemente, l’attività di sorveglianza. 

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Xiaomi smartwatch, uscita il 25 agosto a prezzo salato? Nuovi rumor sull’orologio intelligente

19/08/2016, ore 14.00

Il nuovo smartwatch Xiaomi sarebbe vicinissimo all’uscita secondo il Segretario Generale della Chinese Mobile Phone League Old Yao: non si tratta di un portavoce Xiaomi ma non è neanche una fonte inattendibile e dunque ci converrà dare a Old Yao la credibilità che merita.