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Energia

In fase di test la più potente turbina marina mai realizzata

In fase di test la più potente turbina marina mai realizzata

(Rinnovabili.it) – Ben 64 metri di lunghezza per un diametro di 3,8 metri e una capacità di due MW. Abbastanza per soddisfare le esigenze elettriche di 1000 abitazioni. I numeri che contraddistinguono la nuova turbina marina galleggiante della Scotrenewables parlano da sé. Al punto da far affermare alla società di aver fra le mani la più potente unità per produrre energia dalle maree mai realizzata al mondo. La SR2000, questo il nome di fabbrica della turbina, sta ultimando gli ultimi test di routine che precederanno la sperimentazione presso il Centro europeo dell’Energia marina (EMEC).

A prima vista la macchina ha l’aspetto di un piccolo sommergibile: il generatore è in realtà composto da due turbine ad asse orizzontale (ognuna da un MW di potenza) montate appena sotto la superficie del mare su una piattaforma galleggiante. Questo assicura alla SR2000 di poter catturare i flussi della marea dove sono più forti.  Progettato con una vita utile di venti anni, l’unità incorpora un mix di componenti provenienti dall’esperienza del mondo eolico e del gas. Grazie ad un sistema di ormeggio flessibile la turbina può essere installata anche in acque profonde. A sostenere il progetto ci ha pensato sia il governo scozzese attraverso il Fondo per gli investimenti per le energie rinnovabili (REIF) che gli investimenti degli azionisti di Scotrenewables che comprendono ABB, DP Energy e Fred.

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“Una tecnologia galleggiante come questa è facile ed economica da installare, gestire e smantellare”, ha commentato il ministro dell’energia scozzese Paul Wheelhouse durante la visita al sito di test. “Ciò consentirà di aumentare la redditività commerciale dell’energia delle maree, elemento fondamentale per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio”. D’altra parte per la Scozia il mare è il nuovo El Dorado energetico. L’ultimo progetto a vedere la luce in tal senso è l’impianto al largo delle isole Shetland, nello stretto di Bluemull, primo al mondo ad utilizzare turbine in serie per sfruttare l’energia del moto marino.

Autore: Rinnovabili

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Economia

Newron Pharmaceuticals: la risposta italiana ai colossi del farmaco

AAEAAQAAAAAAAAF6AAAAJGRmYTE0Mjk1LTNkOWYtNDBmNS05ZmQyLWZkNTU0NTNkZWZjMACon grande ritardo facciamo oggi un aggiornamento su un’azienda che abbiamo seguito sempre da vicino con interesse ed inoltre essendo italiana, anche se quotata sul mercato svizzero, ci sentiamo coinvolti maggiormente.

Quindi viste le richieste di alcuni lettori del blog, tra l’altro molto simpatici che ci seguono dalla Svizzera, oggi facciamo un aggiornamento sulla situazione di Newron Pharmaceuticals S.p.A. , ma prima di cominciare facciamo un piccolo riassunto veloce. L’azienda come detto in precedenza è quotata nel mercato svizzero e la trovate con questo simbolo SIX: NWRN. A livello di investimento per molti risulterà difficoltoso accedervi perché non tutte le banche permettono l’acquisto e anche coloro che danno l’accesso a questo mercato vi faranno pagare delle commissioni elevate,  ma comunque potrebbe valerne la pena.

L’azienda ha ricevuto l’approvazione in Europa del loro farmaco di punta a Febbraio 2015 e a ieri è disponibile in Germania, Svizzera, Spagna, Italia, Belgio, Danimarca, Svezia, UK, Lussemburgo, Olanda e Norvegia. Xadago nome commerciale del farmaco è venduto dal partner Zambon.

Abbiamo descritto nel precedente articolo il farmaco, e ricordiamo comunque, che questo è stato bocciato negli Stati Uniti dalla FDA. A suo tempo avevo consigliato di non andare a scadenza binaria, non perché non mi fidassi del lavoro fatto dall’azienda, ma perché la tendenza dell’agenzia americana del farmaco è quella di non approvare al primo tentativo farmaci che di fatto sono un’alternativa ad altri o coadiuvanti di farmaci già in commercio. Questa è una mia personale opinione legata alla mia esperienza nel settore ma ovviamente poi ci sono le eccezioni.

Detto questo come volevasi dimostrare…Xadago è stato bocciato negli Stati Uniti e l’azienda ci ha fatto sapere che:

The complete response letter requests clinical evaluation of the potential effect of safinamide on behaviors relating to abuse liability and dependence/withdrawal effects as required by the Controlled Substance Staff (CSS) in the Center for Drug Evaluation and Research (CDER) at the Food and Drug Administration.

Quindi FDA chiede una valutazione clinica del potenziale effetto di safinamide sui comportamenti in materia di abuso e gli effetti di dipendenza / astinenza. La abuse liability non è altro che il grado in cui una sostanza psicoattiva ha proprietà che facilitano la gente ad abusarne, diventando dipendenti da esso.

Il 29 Marzo l’azienda ha ricevuto CRL dalla FDA e un po’ a sorpresa il 29 Luglio 2016 ci fa sapere che:

Newron Pharmaceuticals S.p.A. (“Newron”) (SIX: NWRN), a biopharmaceutical company focused on the development of novel therapies for patients with diseases of the central nervous system (CNS) and pain, and its partners Zambon S.p.A. and US WorldMeds announced today that the US Food and Drug Administration (FDA)  and the Controlled Substance Staff (CSS) in the Center for Drug Evaluation and Research (CDER) at the Food and Drug Administration no longer require Newron to perform any studies to clinically evaluate the potential abuse liability or dependence/withdrawal effects of Xadago®. The FDA decision was communicated during a meeting with Newron that was scheduled following the March 29, 2016 Complete Response Letter (CRL).

Come leggete sopra a seguito di un incontro con FDA successivo alla CRL l’agenzia del farmaco americana ha fatto sapere all’azienda che gli stessi dati che aveva chiesto bocciando il farmaco non sono più necessari. Che altro dire……è chiaro che se l’azienda ha ottenuto questo vantaggio è stata molto brava nel botta e risposta con FDA e CSS a convincere che con i dati già a disposizione non occorre depositare altri nuovi dati e il farmaco è sicuro anche dal punto di vista dell’abuso.

La prossima mossa dell’azienda sarà quella di ri-presentare NDA entro il 2016. Prima di guardare altri aspetti diciamo solo, per chi non lo sapesse, che Xadago è un add on alla levodopa, anche in associazione ad altri trattamenti per il Parkinson, in pazienti con malattia in fase moderata o avanzata che presentano fluttuazioni motorie (complicanze associate alla terapia cronica con levodopa che si manifestano dopo 5-10 anni di trattamento).

Come abbiamo visto nel precedente articolo diversi studi hanno confermato la validità di questo farmaco come coadiuvante nella malattia di Parkinson; ha dimostrato di ridurre la discinesia e di determinare significativi benefici clinici in relazione all’aumento dei tempi ON, alla riduzione dei tempi OFF, alla capacità di svolgimento delle attività quotidiane, al miglioramento della sintomatologia motoria, al miglioramento della qualità di vita e alla riduzione dei sintomi depressivi. Non esistendo ancora il farmaco ideale per il trattamento della malattia di Parkinson occorre correggere alcuni aspetti utilizzando farmaci come Xadago. Se come dice l’azienda Novembre potrebbe essere il mese giusto per depositare l’NDA, trattandosi di una resub il farmaco potrebbe essere approvato già intorno a Maggio-Giugno 2016. Credo che se non succede niente di strano l’azienda porterà a casa l’approvazione.

Per concludere il discorso “Xadago” al momento non abbiamo i dati vendita del farmaco e soprattutto non sappiamo quanto Newron riceverà dal partner, ma comunque l’azienda al 31-12-2015 aveva 44 M di franchi svizzeri nelle casse che consentono una gestione tranquilla.

Archiviato Xadago l’interesse dell’azienda è già stato spostato sul secondo candidato farmaco in pipeline: Sarizotan e sul terzo Evenamide.

Sarizotan inizierà una fase 3 nel Q3-2016 in pazienti con la sindrome di Rett, malattia che non ha una cura risolutiva. Il farmaco ovviamente ha la designazione di orfano. Lo studio STARS sarà multicentrico e il design è stato concordato con i vari enti.

Invece Evanamide nell’indicazione Schizofrenia ha dati POC nel Q4-2016.

Torniamo per un attimo su Sarizotan, perché è interessante ? Nonostante sia in un indicazione rara, essendo orfano non ha concorrenti al momento e inoltre sappiamo molto bene l’alto costo di questi farmaci. Potenzialmente ha più valore di Xadago che viene venduto a un centinaio di euro a confezione, e che soprattutto ha forti concorrenti in campo in un mercato ampio ma densamente popolato. Quindi Sarizotan stando a quanto detto dall’azienda è più facilmente vendibile, visti i pazienti limitati, e di fatto sarà gestito direttamente da Newron senza partner prendendosi tutti gli introiti di mercato.

Sarizotan non è un farmaco nuovo ma è stato acquistato da Merck che abbandona il farmaco dopo due fasi 3 nell’indicazione PD fallite. Newron ci prova nella sindrome di rett malattia genetica che è un anomalia del gene MeCP2. Questo gene è nel cromosoma X e affligge quasi esclusivamente le ragazze con cromosoma XX.

Sarizotan è un full agonist  5HT1A receptors and partial agonist/antagonist dei D2 receptors ma abbiamo qualche dato nella sindrome di Rett ? Nei modello femminile dei ratti con questa mutazione sono stati valutati alcuni elementi. Il numero di apnee/ora è diminuito dell’ 86% e dell’ 82% il miglioramento nella respirazione irregolare. Qui sotto il grafico che illustra questo miglioramento.

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Anche dopo 7-10-14 giorni di trattamento i dati sono statisticamente significativi sia sulle apnee che sull’irregolarità’ respiratoria.

Che dire di altro….. il farmaco teoricamente può fare bene perché va proprio a migliorare quei problemi respiratori che sono il grande problema (e non solo) legato a questa malattia. Il 25% dei pazienti muore proprio per complicazioni respiratorie. L’endpoint dello studio è proprio la riduzione delle apnee dopo 24 settimane di trattamento. Per concludere la fase 3 inizierà a breve, sicuramente è un buon evento binario per l’azienda, i dati potrebbero arrivare già nella metà del 2017.

Passiamo adesso a Evenamide. Il farmaco è un potenziale blockbuster perché si rivolge a un potenziale mercato da 9B e potrebbe essere un’alternativa o un aiuto per quei pazienti che non rispondono alle attuali terapie. Quindi dopo la fase preclinica sui vari modelli attualmente il farmaco è in fase 2a nell’indicazione schizofrenia come terapia add-on nei sintomi positivi della malattia. Gli endpoint sono il punteggio misurato con la PANSS e la valutazione del paziente misurata con la CGI-C e con la CGI-S. Questi endpoint sono ormai assodati dalla comunità scientifica e dagli organi che approvano i farmaci. I lettori più attenti si ricorderanno che cosa sono e come si determinano questi punteggi quando abbiamo parlato di ITI-007 di Intra-Cellular Therapies $ ITCI in un vecchio articolo.

Il farmaco è un bloccante del canale del sodio regolato dal voltaggio, questo blocco inibisce il rilascio di glutammato, riducendo la frequenza di scarica dei neuroni iper-eccitati e può normalizzare l’attività corticale e dell’ippocampo quando è irregolare. Il MOA è unico e decisamente interessante perché questa anormale connettività elettrica nella schizofrenia non è influenzata da farmaci esistenti che hanno come target disregolazione dei sistemi dopaminergico mesolimbico e mesocorticali. I suoi potenziali benefici sono stati dimostrati in una serie di modelli animali predittivi di efficacia nelle malattie psichiatriche, tra cui modelli di schizofrenia, psicosi, mania, depressione, compulsività e aggressività. Oltre a questi studi sugli animali il farmaco è stato somministrato in fase 1 su 54 volontari ai quali è stata somministrata una dose fino a 30mg che è risultata generalmente tollerata bene.

Nell’immagine qui sotto possiamo vedere un grafico che ci fa vedere cosa è successo in fase preclinica sui topi. Anfetamina ed Evenamide sono state sommistrate prima della sessione PPI che è tipicamente associata alla schizofrenia. I due farmaci Aloperidolo e Risperidone sono stati somministrati invece 30 minuti dopo. Come vedete qui sotto utilizzando il test di Tukey in particolare nell’ultima colonna a destra si vede che si è raggiunto un p<0.001 dato piuttosto buono.

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In base a quanto detto sopra teoricamente l’utilizzo di questo farmaco  può ridurre la dose terapeutica di antipsicotici e potrebbe comunque aiutare i pazienti che non rispondono ai farmaci. Quindi per concludere al momento non abbiamo dati concreti sull’uomo sui quali ragionare e i numeri visti fin ora ci dicono poco. La domanda che ogni investitore deve porsi è se questo potenziale farmaco può ritagliarsi uno spazio tutto suo in un mercato già pieno di farmaci. Solo se i dati in arrivo saranno forti potranno farci capire se ha senso un suo utilizzo futuro e sicuramente potrebbe essere interessante in combo con ad esempio il risperidone.

Quindi per concludere questo farmaco attualmente è un jolly, merita sicuramente attenzione, ma solo i dati in arrivo potranno indirizzarci per quantificare quanto può valere. Vista l’indicazione comunque l’azienda avrà sicuramente bisogno di investimenti forti per un’eventuale fase 3. Sicuramente avere un partner sarebbe l’ideale.

Concludiamo con alcune info tecniche. Negli ultimi tre mesi la quotazione è passata dalla zona 15 CHT all’attuale 25 CHT. E’ probabile che la quotazione possa salire per i dati di fine anno e per un’eventuale NDA depositata a Novembre del loro farmaco di punta Xadago. Chi ha approfittato del calo di qualche mese fa ha sicuramente fatto un buon investimento acquistando le azioni sui minimi. Come sempre il percorso di un’azienda biotech è sempre ricca di insidie e anche Newron ha avuto i suoi problemini ma ritengo che possa essere un investimento long di buona qualità. A voi.

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Newron Pharmaceuticals: la risposta italiana ai colossi del farmaco, 10.0 out of 10 based on 1 rating

Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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HardwareSoftware

Razer Updates The Razer Blade And Razer Blade Stealth At PAX

Today Razer is announcing some refreshes to it’s system lineup as well, with both the Razer Blade and Razer Blade Stealth getting significant updates. The Razer Blade makes the obvious jump to Pascal graphics, but let’s dig into the Stealth updates first.

Earlier this year, Razer took their first jump into the Ultrabook ring with the Razer Blade Stealth. Announced at CES, this was an incredibly thin and light notebook which featured a Core i7 U series processor, an aluminum chassis, and optional UHD display. The really interesting part was that Razer priced it at just a $ 999 starting price, which isn’t inexpensive, but for a Core i7 Ultrabook, it was below similar models from other manufacturers.

The Razer Blade Stealth is a pretty good Ultrabook too. It can be docked with the Razer Core over USB Type-C, allowing a full desktop GPU as well as a docking station and power, all over a single cable. The one major disappointment on the Stealth was the battery life, which was well below other Ultrabooks. With just a 45 Wh battery, it was under capacity on battery, and not as well optimized as competitors, so it was a double blow against it. Razer has taken this to heart, and have tried to address both concerns. First, they’ve increased the battery capacity from 45 Wh to 53.6 Wh, which is about a 19% increase in battery capacity. This alone should help a great deal, but Razer has said that they’ve also optimized the power of the laptop to get better battery life as well. This one isn’t as easy to give a number for without actually testing the device, but any work here would be welcome, since it was one of the least optimized Ultrabooks we’ve tested in a while.

In addition, Razer is updating to the latest Kaby Lake processors, with the Core i7-7500U being the only CPU option. The storage starts at 128 GB for the QHD version, and 512 GB for the UHD model, with the UHD offering a 1 TB PCIe SSD now as well. System memory is also doubled to 16 GB of LPDDR3-1866, which is excellent to see, especially since the price has not changed. The rest of the product hasn’t changed, with the same dimensions and weight, even with the higher capacity battery. Check out our review of the first gen here. It keeps the same starting price of $ 999 and is available to order now.

Next up is the Razer Blade, Razer’s flagship gaming notebook. It got a nice upgrade last year, with the same per-key RGB keyboard as the Stealth, but it is now available with the NVIDIA GTX 1060 graphics, compared to the outgoing model’s GTX 970M. This is the same number of CUDA cores and same 192-bit memory bus as the outgoing GTX 970M, but it now offers 6 GB of RAM at 8 Gbps, and a much higher core and boost clock compared to the GTX 970M and should be a significant performance upgrade.

Razer is also bringing back the non-touch 1920×1080 model in addition to the 3200×1800 model, but this time with higher storage than the 128 GB it was originally stuck with. System memory is 16 GB for all models as well, with the Core i7-6700HQ as the only CPU. It is compatible with the Razer Core through USB Type-C.

Razer has kept the same basic design for the Blade for several generations now, but it’s a solid design that suits them well, and it’s still one of the nicest laptops around with a CNC aluminium chassis and excellent display. The latest Razer Blade starts at $ 1799, available for order now and shipping in October.

Source: Razer

Autore: AnandTech

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Calcio

El fútbol del pasado Vs el fútbol actual ¿qué ha cambiado?

El llamado deporte rey ha sufrido una meteórica evolución en los últimos años. Muchas cosas han cambiado en el fútbol que lo han llevado actualmente a otra dimensión.

Recordamos que no hace tanto tiempo (quizás 20 años atrás), a esto del fútbol jugaba un tal Maradona; recordamos que antes hubo un Pelé…que las cervezas y el humo eran habituales en las gradas y, sobre todo, que el dinero y los patrocinadores no tenía aún el papel dominante que tiene ahora, una época en la que las ventanas de mercado de fichajes se han convertido en el mayor espectáculo extradeportivo de este deporte.

¿Una bendición? Una cosa es cierta, el fútbol ha cambiado. Hoy en día el fútbol tiene una nueva dimensión financiera y social, los nuevos mitos, dígase Cristiano Ronaldo o Lionel Messi son completamente diferentes a los que habíamos conocido antes.

Así pues, en Goal nos hemos parado a repasar lo que era el fútbol y lo hemos comparado con lo que es ahora en esta obra pictórico. ¡Esperamos que os guste!

LOS ENTRENADORES

En el “pasado” los entrenadores eran más de chándal y cronómetro en mano y bolígrafo y papeles en la mano. Hoy en día, en lugar del papel y el boli se usa la tablet, los pinganillos y en lugar del chándal se viste de gala, con traje y corbata.

EL PÚBLICO

Hubo un tiempo en el que los aficionados al fútbol tenían todo tipo de derechos en los estadios. Banderas (muchas de ellas politizadas), humo, tifos impresionantes, latas de cerveza y cigarros … Ahora los clubes de fútbol tratan de mantener sentados a todos sus aficionados. Todo el mundo está en su lugar, con su banderita, y todo el mundo gana. O casi. 

ESTILO DE LOS JUGADORES

Antes, los jugadores eran casi todos del mismo estilo: melenas largas y más bien discretas. Ahora se permiten todas las excentricidades en cuanto a cortes de pelo, tatuajes, cortes locos… los campos de fútbol se convierten en verdaderos laboratorios de ensayo para los peluqueros.

LA PUBLICIDAD

Antes, los jugadores eran anuncios para coches familiares, bebidas y cosas más “banales”. Hoy en día se plantan sin ropa para la venta de ropa interior y sus cuerpos esculpidos aparecen por todas partes.

LOS PATROCINADORES

Antes de que los patrocinadores ayudasen al desarrollo de los clubes, eran un extra en el presupuesto global. Hoy es el recurso principal y nada escapa a la presencia de patrocinadores: ruedas de prensa donde incluso las botellas de agua se muestran en frente a los entrenadores, equipos de entrenamiento, las equipaciones, el nombre de los estadios … todo está meticulosamente medido al milímetro y copado por quienes ponen el dinero.

LA RELACIÓN CON LOS FANS

No era raro ver a los futbolistas pasar largos minutos con los fans para firmar hojas en blanco y estampar sus autógrafos en las mismas o incluso en fotos y camisetas. Hoy en día, aunque hay excepciones, la relación con los fans se da a través de las redes sociales.

EL ASPECTO Y LA SILUETA

Antes, los jugadores mostraban sus “panzas” sin reparo. Hoy en día todos los jugadores encadenan las sesiones de entrenamiento con pesas y sesiones de gimnasio para mantener a raya la grasa y marcar “tableta”. En cuanto a la apariencia, el fútbol ha pasado hoy a cualquier forma de excentricidad, con colores llamativos en las botas e incluso las camisetas, sin ningún respeto por los colores tradicionales de los clubes.

LAS SANCIONES

Antes, la tarjeta roja era símbolo de que uno había sido expulsado y que se perdía el próximo partido “iba a misa”. Hoy en día, los clubes y sus presidentes están tratando de influir en la comisión arbitral y a través de tweets, videos y montajes fotográficos se intenta que las sanciones sean revocadas en los tribunales deportivos.

EL POST PARTIDO

Antes, los jugadores podían relajarse con una cerveza en el vestuario. Ahora el “trabajo invisible” tiene prioridad sobre cualquier forma de placer: hay que recuperar lo más rápido al jugador para que su rendimiento sea el más óptimo. Algunos incluso pasan por baños de agua congelada a  -80 grados.

LOS DORSALES DE LAS CAMISETAS

Antes, era bastante simple: 11 jugadores y 11 números correlativos. El 1 era para el portero y el resto, todos lo sabemos. Ahora uno es incapaz de saber la posición en la que juega un jugador dependiendo del número de camiseta que viste.

CELEBRACIÓNES

Antes  las celebraciones de los goles eran clásicas y tradicionales, ahora la creatividad es absoluta incluso algunos se hacen selfies frente a los aficionados en las tribunas o los saltos mortales son famosos.

EL SORTEO DE CAMPOS

Antes, algunos partidos que terminaban en empate se dirimían lanzando una moneda al aire. Hoy en día …. no ha cambiado mucho la cosa tal y como lo muestra que Guinea se clasificó para la Copa de África 2015 a expensas de Mali gracias a una moneda y un golpe de suerte.

LA RELACIÓN CON LOS PERIODISTAS

Antes, no era raro ver a los periodistas en el vestuario para ir a recoger las impresiones de los jugadores. Ahora tienes que cruzar los dedos para que los jugadores paren en las llamadas zonas mixtas, detrás de barreras, con 10 metros cuadrados de espacio para 20 personas … y cuando los jugadores quieren, claro.

PRESENTACIÓN

Antes las fotos de los jugadores se limitan a los cromos de Panini y algún que otro poster en las revistas. Ahora, con un clic en Instagram o Snapchat, vemos futbolistas diariamente, solos o acompañados.

Así pues ¿Con qué fútbol te quedas?

Autore: Goal.com News – Español – España

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HardwareSoftware

Jane Fonda flogs Apple holy relics

30 Jobs owned items for sale

Jane Fonda is kicking off a trade in religious relics based around the worship of the dead Apple prophet, Steve Jobs.

Auction site Julien’s Live, which goes with the tagline, “Auction house to the stars” has started peddling Jobs’ used clothes to those wealthy fanboys who think that wearing his clothes will give them good luck.

You’ll find more than 30 Jobs-owned items on the site, including a “Ralph Lauren green tartan shirt,” his “Christian Dior brown terrycloth bathrobe,” and the leather jacket he wore in that famous 1983 photo of him sticking one finger up at an IBM sign. Someone has already bid $ 4,000 for that jacket.

The clothes are being flogged off by Jane Fonda although it’s not clear how the actress got her paws on Steve Jobs’ clothes. It would be nice to think that it was some cheesy affair which required Steve to exit her apartment via the window leaving his clothes behind, but nothing Jobs ever did was that amusing.

It also must have happened a lot because there are rather a lot of clothes. Versace button-up shirts, NeXT-branded T-shirts for the computer company Jobs founded in 1985, and a set of four bow ties (current bid $ 100).

What is interesting is that there are no black turtlenecks, blue jeans, and white trainers. It must have been that he only wore that uniform for the fanboys and that was just another illusion.

There are also Steve Jobs’ keys and his portable Sony CD player – after all he would never use an iPod and his Seiko watch which is also much more useful than anything Jobs put out.

Autore: Fudzilla.com – Home