Categorie
Energia

Tecnologie e prestazioni di stufe e caldaie a biomasse legnose

Gli apparecchi domestici e le caldaie a legna e pellet hanno ottime prestazioni tecnico-ambientali. Alcune informazioni tecniche sul progresso tecnologico e le prestazioni tecnico-ambientali dei moderni generatori termici a biomasse legnose di piccola e media potenza.

Leggi l’articolo nella versione digitale della rivista QualEnergia

Secondo la nostra serie storica (Aiel, 2016), tra il 1999 e il 2014, l’aumento del consumo di biocombustibili legnosi a scala residenziale è stato del 22%, ovvero circa 56 PJ (+3,4 Mt), mentre, se si fa riferimento alla serie storica dei consumi calcolata dal GSE sulla base della recente indagine Istat, si scende al 16% (+2Mt), ovvero circa 33 PJ.

L‘evoluzione del consumo è stata caratterizzata dal fenomeno di “sostituzione” della legna con il pellet, il cui utilizzo è cresciuto notevolmente in Italia a partire dai primi anni 2000. Il consolidamento del mercato del pellet ha contribuito a contenere l’aumento dei consumi complessivi e, a scala regionale, talvolta anche ad abbassarli grazie al suo maggiore contenuto energetico rispetto alla legna (+24%) e alla maggiore efficienza dei generatori domestici automatici, rispetto a quelli tradizionali a legna (caminetti e stufe).

A partire dal 2013 si rileva un calo dei consumi a causa degli inverni miti che hanno ridotto sensibilmente il fabbisogno termico residenziale. Secondo le nostre elaborazioni (Aiel, 2016), le emissioni di PM10 dalla combustione residenziale di legna e pellet nel 2015 ammontava a circa 46 kt, con una riduzione del 17 % rispetto al 1999 (55 kt).

Recenti studi comparativi a scala regionale (Veneto) hanno dimostrato che, grazie al turnover tecnologico, è stato stimato un calo delle emissioni di PM10 della combustione domestica di legna e pellet del 20%. Questo miglioramento è legato in particolare alla riduzione dei generatori tradizionali a legna, all’aumento dei generatori a legna più evoluti (stufe in maiolica, caldaie) e al forte aumento delle stufe a pellet.

Si tratta di un vero e proprio turnover tecnologico, poiché avvenuto a fronte di un aumento del parco installato solo dell’1% e di un calo dei consumi del 12% (-257.294 t), confermato anche dall’indagine Istat 2013, rispetto alla quale il calo dei consumi sarebbe del 16% (-343.762 t), certamente favorito anche dalla diminuzione dei gradi giorno.Nel 2015 quasi il 95% del PM10 generato dalla combustione residenziale di legna e pellet è stato prodotto dai generatori manuali a legna, l’83,5% dai generatori domestici manuali a legna e l’11,2% dalle caldaie a legna, che a scala nazionale sono ancora in prevalenza vecchie tecnologie e con il 3,5% del parco installato contribuiscono al 12,2% del consumo di energia finale.

I camini aperti, che contribuiscono a meno del 9% del consumo finale, producono ancora più di un quarto del PM10 totale. Le stufe a pellet, che rappresentano quasi il 20% dell’installato, contribuiscono al 17% del consumo finale e producono solo il 5% del PM10.

Secondo i nostri dati ed elaborazioni, nel 2015 il consumo finale delle caldaie non domestiche automatiche (36-1.000 kW) è stato di 8 PJ (0,5 Mt) e ha prodotto circa 0,3 kt di PM10, ovvero lo 0,7% delle emissioni prodotte complessivamente dal segmento domestico. I numeri qui presentati indicano chiaramente che la riqualificazione del parco installato, ovvero l’accelerazione del turnover tecnologico in atto, è in grado di dare un significativo contributo all’aumento dell’efficienza con cui i biocombustibili legnosi sono attualmente utilizzati e quindi al processo di miglioramento della qualità dell’aria.

Questo articolo riporta informazioni tecniche sul progresso tecnologico e le prestazioni tecnico-ambientali dei moderni generatori termici a biomasse legnose di piccola e media potenza.

Apparecchi domestici manuali a legna

Neanche il miglior apparecchio domestico manuale a legna, è in grado di ottenere le prestazioni attese se non è alimentato con legna da ardere di qualità idonea.

Aumentando del 10% il contenuto idrico della legna, dal 20 al 30%, le emissioni di polveri e di carbonio organico (Ogc) aumentano di un fattore 10. Anche le dimensioni dei ciocchi di legna (circonferenza), il quantitativo della prima carica (kg), la modalità di accensione del fuoco (dall’alto o dal basso), il quantitativo della ricarica di legna e le modalità di utilizzo delle serrande per la regolazione dell’aria comburente, sono determinanti sul Fe.

Un generatore moderno dovrebbe essere sempre accompagnato da una “guida rapida” fornita dal costruttore che con l’ausilio di foto esemplificative, spiegasse all’utente – in modo semplice e intuitivo – le corrette modalità di utilizzo del generatore, in particolare nelle tre fasi: accensione, ricarica e spegnimento.

Recenti studi hanno dimostrato che attraverso queste misure “non-tecnologiche” si può ottenere un notevole miglioramento del Fe in condizioni di utilizzo reale e un rendimento vicino ai valori di omologazione. Di seguito sono descritti brevemente i componenti che caratterizzano una moderna stufa e i sui princìpi di funzionamento, ovvero i concetti di base che creano i presupposti per una completa combustione del legno e consentono di ottenere i più bassi Fe.

Componenti e funzionamento  di una moderna stufa a legna

Nelle moderne abitazioni, dotate di un sistema di aereazione controllata è richiesto che la stufa sia dotata di una presa d’aria esterna canalizzata, che può essere provvista di un sistema di controllo elettronico della combustione con regolazione motorizzata. Questa configurazione, sebbene sempre utile, non è strettamente richiesta nel caso l’aria fosse prelevata dall’ambiente di installazione. I flussi d’aria comburente all’interno della stufa si dividono in:

  • aria primaria, che è immessa dal basso attraverso la griglia (trasversale);
  • aria”pulente”, che è condotta fino alla parte superiore della porta di ispezione ed entra dall’alto percorrendo la superficie interna del vetro, mantenendolo pulito da depositi carboniosi e polveri.

Quest’aria funge anche da aria comburente, quella che raggiunge il letto di braci è di tipo primario mentre la parte che è immessa più in alto, “rinforzando” i processi di decomposizione e gassificazione, è di tipo secondario. Alcune stufe sono anche dotate di un ulteriore punto di immissione dell’aria, di portata inferiore all’aria pulente, posizionato a metà della parete posteriore della camera di combustione, che migliora la turbolenza nella zona di ossidazione.

Le pareti della camera di combustione sono costituite da materiali refrattari ad elevata inerzia termica che conservano il calore prodotto nella camera e assicurano il raggiungimento di elevate temperature e quindi una completa combustione. Nella zona di postcombustione oltre al mantenimento delle più elevate temperature è anche necessaria una forte turbolenza, favorita dal deflettore che accompagna i gas caldi all’ingresso della camera di postcombustione.

A questo punto i gas combustibili sono ossidati, pressoché completamente, e convogliati infine nel condotto fumario. Nella parte superiore della stufa i gas caldi raggiungono temperature superiori a 200° C e cedono il calore all’aria indirizzata in appositi canali di scambio.

Recenti studi hanno dimostrato che applicando a una moderna stufa, caratterizzata dalle componenti e dai concetti di base sopra descritti, ulteriori misure primarie per ottimizzare e regolare i flussi di aria comburente (air staging) e controllare nel tempo il processo con sistemi automatici di regolazione della combustione, si possono ottenere ulteriori significative riduzioni dei Fe: CO: – 60 %; Ocg: – 86 %; Polveri: – 55 %.

Inoltre, sono in corso vari progetti di ricerca e sviluppo per l’applicazione di filtri catalitici ceramici, che potrebbero consentire una ulteriore riduzione dei gas di combustione (CO e Ogc).

Stufe a pellet

Con l’avvento del pellet è stato possibile ampliare la tipologia costruttiva degli apparecchi domestici con l’introduzione delle stufe a caricamento automatico. Questa confortevole modalità di carico è stata quindi estesa alle piccole potenze per il riscaldamento di ambiti domestici. L’utilizzo di un biocombustibile di dimensioni costanti e contenuto idrico molto basso (<10%) consente di minimizzare le variazioni del processo di combustione, tipiche degli apparecchi manuali, con un notevole miglioramento dei fattori di emissione, in particolare delle polveri e del carbonio organico, ovvero dei composti policiclici.

Aspetti importanti, per garantire elevate performance di combustione, sono l’uso di pellet di elevata e costante qualità e un’idonea pulizia della camera di combustione e del braciere. Come detto la qualità del pellet è determinante sul Fe; recenti studi hanno dimostrato che nel caso delle stufe, a parità di qualità del generatore, l’uso di pellet non certificato raddoppia il Fe delle polveri della stufa.

Pertanto è sempre raccomandabile l’uso di pellet Enplus, certificato secondo la norma internazionale Iso 17225-2, per maggiori informazioni e approfondimenti sull’argomento si consiglia di consultare www.enplus-pellets.it.

Caldaie a legna, cippato e pellet

Le attuali caldaie a legna utilizzano tutti i concetti della combustione completa attraverso specifici requisiti tecnico-costruttivi e l’applicazione di sofisticati sistemi di regolazione automatica del processo di combustione. Rispetto agli apparecchi domestici riescono a raggiungere temperature in camera di combustione e postcombustione molto più elevate (>1000° C) che consentono una completa degradazione termochimica della sostanza secca del legno (decomposizione pirolitica e gassificazione) e ossidazione dei gas combustibili (monossido di carbonio e idrocarburi carboniosi).

Nel corso degli ultimi 35 anni sono stati fatti notevoli passi avanti dalle industrie di costruzione, grazie a ingenti investimenti in ricerca e sviluppo.

L’ottenimento dei valori di emissione e rendimento attesi – ­ in particolare per le caldaie a legna e cippato – è propedeutica una configurazione impiantistica che prevede sempre l’installazione di un accumulo inerziale correttamente dimensionato, per garantire un’adeguata funzione di compensazione di carico e minimizzare i cicli di accensione e spegnimento.

Un recente sviluppo tecnologico delle caldaie a biomasse legnose è la tecnica a condensazione, ovvero l’applicazione di uno scambiatore aggiuntivo dotato di separatore dei condensati. Il condensatore consente un aumento del rendimento e una riduzione delle emissioni di polveri dal 20 al 37%.

Prestazioni di apparecchi e caldaie domestiche

Uno studio, pubblicato nel 2012, ha analizzato e comparato le emissioni di apparecchi e caldaie domestiche del 2006, posti in condizioni di funzionamento ottimale, alimentati a legna, cippato e pellet. In particolare sono stati considerati il particolato (PM) e gli Idrocarburi Policiclici Aromatici, in particolare il Benzo(a)pirene (BaP), per determinarne l’effetto di tossicità sulla salute umana. Il PM è stato collezionato con l’ausilio di un tunnel di diluizione, per determinare anche la componente organica dei condensabili (particolato secondario).

La massa di PM è stata pesata sia “con” sia “senza” condizionamento (120 °C per 8 ore) del filtro umido di campionamento. I risultati di questo studio dimostrano che le moderne stufe a legna poste in condizioni di funzionamento ottimale emettono BaP in quantità dieci volte inferiore rispetto ai fattori di emissione considerati nelle stime degli inventari delle emissioni.

Le caldaie manuali a legna sono estremamente performanti in termini di emissioni, tuttavia “soffrono” nella fase di accensione. Perciò è fondamentale la loro corretta installazione; in particolare è indispensabile l’abbinamento con un accumulo inerziale correttamente dimensionato per limitare il numero di accensioni.

Questo concetto vale almeno in parte anche per le caldaie automatiche, soprattutto quelle a cippato. Le caldaie automatiche sono caratterizzate dai più bassi valori di emissione e di tossicità del particolato.

Se si considera un ipotetico confronto con le stufe a legna tradizionali che, a differenza delle moderne stufe qui analizzate, sono molto meno performanti (per ragioni di età) e operano spesso in condizioni di funzionamento non ottimale, ci si può attendere un fattore di tossicità mille volte superiore rispetto alle moderne caldaie.

Nell’ambito di un progetto europeo, è stato messo a punto un test avanzato delle emissioni secondo un ciclo di funzionamento che riflette le condizioni di esercizio reale.

Nel 2014 e nel 2015 sono state testate alcune stufe a legna e a pellet allo stato della tecnica, ottenendo un valore medio del Fe di PM10 rispettivamente di 120 e 40 g/GJ.

In una recente campagna di misure in opera in condizioni di funzionamento reale su 53 impianti di potenza nominale superiore a 500 kW, alimentati sia a pellet sia a cippato, equipaggiati o con soli sistemi filtro a gravità (ciclone/multiciclone) oppure con filtri elettrostatici o a maniche, è stato rilevato un Fe medio di polveri inferiore a 10 g/GJ e un Fe di carbonio organico sempre inferiore a 2,5 g/GJ.

L’articolo è stato pubblicato nel n.3/2016 della rivista bimestrale QualEnergia, con il titolo “Il fascino sostenibile del fuoco”.

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

Categorie
HardwareSoftware

ASUS ROG Swift PG248Q: il monitor che si può overclockare

ASUS ROG Swift PG248Q è un nuovo monitor destinato principalmente ai giocatori la cui caratteristica principale è l’overclocking fino a 180 Hz. Fa parte dell’impegno di Asus ROG, così come di molti altri produttori di periferiche per il gaming, atto a formare delle postazioni di gioco in cui tutti gli elementi si aggiornano il più frequentemente possibile in modo da rappresentare fedelmente l’interazione del giocatore. I 180 Hz, come vedremo nel corso della recensione, riducono infatti in maniera consistente l’input lag.

ASUS ROG Swift PG248Q

Il refresh rate della soluzione Asus ROG è di “soli” 60 Hz nel caso di collegamento tramite HDMI, mentre diventa overclockabile fino a 180 Hz, ma ci sono impostazioni intermedie come 144, 160 e 170 Hz, nel caso di collegamento tramite DisplayPort. Quest’ultimo, inoltre, consente di usare feature avanzate come G-Sync, che serve per mantenere costantemente l’allineamento delle immagini e a ridurre il più possibile lo stuttering. Caratteristiche come G-Sync e overclocking, se usate contemporaneamente, permettono di sfruttare pienamente la capacità della scheda video, giocando al massimo frame rate possibile (fino a 180fps ovviamente) senza compromissione della fedeltà originale dell’immagine.

Riassumendo, dunque, le frequenze di aggiornamento di questo monitor sono le seguenti: da 30 a 90 KHz per quanto riguarda l’asse orizzontale e da 24 a 60Hz per quanto riguarda l’asse verticale nel caso di HDMI; da 67 a 166KHz sull’asse orizzontale e da 30 a 144Hz su quello verticale con collegamento DisplayPort non overclockato; e infine da 67 a 212KHz per l’asse orizzontale e da 30 a 180Hz su quello verticale con DisplayPort overclockato.

La possibilità di overclockare il refresh rate del monitor ovviamente non è del tutto nuova, visto che esistono già da diverso tempo dei tool sia per le schede video Radeon sia per le GeForce che consentono di impostare manualmente il refresh rate del monitor. Ovviamente in questi casi occorre fare delle prove per vedere se il monitor regge effettivamente il refresh rate manualmente impostato, mentre nel caso del PG248Q tutto avviene tramite l’on-screen display integrato e interagibile tramite il joystick. Basta selezionare la modalità di output tramite DisplayPort e abilitare l’overclock per ottenere refresh rate più alti di quello standard, senza compromettere in alcun modo la fedeltà o la stabilità del monitor.

ASUS Republic of Gamers Swift PG248Q
Dimensioni pannello (diagonale) 24” (61 cm); 16:9 widescreen
Retroilluminazione/tipo WLED / TN
Risoluzione DisplayPort: 1920 x 1080 (overcloccabile con un refresh rate di 180Hz)

HDMI: 1920 x 1080 (refresh rate fino a 60Hz)

Pixel pitch 0,276mm
Luminosità massima 350cd/m²
Contrasto 1000:1
Angolo di visualizzazione CR≧10) 170°(H) / 160°(V)
Colori display 16,7 milioni (8 bit)
Tempo di risposta 1ms (gray-to-gray)
Tecnologie display NVIDIA G-SYNC
NVIDIA Ultra Low Motion Blur
NVIDIA 3D Vision
NVIDIA 3D LightBoost
Funzioni esclusive ASUS Joystick OSD 5-way
ASUS GamePlus hotkey (Crosshair, Timer, FPS counter, and Display Alignment overlay)
ASUS GameVisual hotkey (First Person Shooter / RTS / RPG / Racing / sRGB / Cinema / Standard modes)
Tecnologia Eye Care Low Blue Light (Certificato TÜV Rheinland)

Flicker-Free (certificate TÜV Rheinland)

Input/output 1 x DisplayPort 1.2
1 x HDMI (v1.4)
2 x USB 3.0
Jack cuffie
Frequenza segnale digitale HDMI: 30~90KHz(H)/ 24~60Hz(V)
DisplayPort (Normale): 67~166KHz(H)/ 30~144Hz(V)
DisplayPort (Overcloccata): 67~212KHz(H)/ 30~180Hz(V)
Ergonomia Inclinazione: +20° ~ -5°
Rotazione: +60° ~ -60°
Regolamento in altezza: sì (0~120 mm)
Pivot: 90° (senso orario)
Compatibile VESA: 100 x 100 mm
Super narrow bezel design
Gestione intelligente dei cavi
Dimensioni 561,6 x (418,2 ~ 538,2) x 237,9mm (L x A x P)
Peso 6,6 kg (stima)

Inoltre, il numero di frame erogati dalla scheda video e visualizzati sullo schermo può essere costantemente monitorato grazie a GamePlus, una suite di funzionalità alle quali è possibile accedere grazie al piccolo joystick posto sulla superficie posteriore del monitor e facilmente accessibile con la mano destra. Inoltre, permette di sovrapporre allo schermo un mirino a croce, funzioni di timer e la funzione di allineamento del display, particolarmente comoda qualora si volesse allestire una postazione multi-monitor.

Sono caratteristiche che si trovano in tutti gli ultimi recenti monitor ASUS ROG. L’utente può selezionare ben quattro diversi mirini a croce per meglio adattarsi a ogni ambiente di gaming. Quanto alla funzione di allineamento, questa evidenzia tre linee di allineamento nei quattro angoli del monitor, evitando di dover procedere per tentativi quando si usa una configurazione con molteplici display.

Tutte opzioni che evidenziano lo sforzo di Asus ROG di rendere questo monitor l’ideale per vari tipi di applicazioni videoludiche, trasversalmente adattabile a sparatutto in prima persona, strategici, giochi di ruolo e così via. Anche grazie alle opzioni GameVisual, che offrono sei modalità di visualizzazione predefinite che vanno a modificare i profili colore in funzione del tipo di gioco che si intende giocare.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

Categorie
Economia

Il rimbalzo del petrolio domina una seduta di scambi illiquida

Sui mercati asiatici gli scambi continuano a essere trainati dai miglioramenti dei prezzi del petrolio. Il petrolio, se riuscirà a mantenere i guadagni, farà registrare la settimana migliore da marzo, sull’onda delle speculazioni di interventi da parte dei principali produttori di petrolio volti a far fronte all’eccedenza di offerta. Il greggio Brent ha toccato un picco pari a 51 USD al barile, in rialzo dello 0,4% durante la seduta, dopo aver aperto la settimana a 47 USD al barile. Le dichiarazioni dei funzionari sauditi e russi suggeriscono che la riunione dell’OPEC del mese prossimo potrebbe portare ad azioni per stabilizzare il mercato. Gli indici regionavalute 19li asiatici hanno avuto un andamento contrastato, mettendo in risalto i bassi volumi estivi e la mancanza di nuovi catalizzatori. Il Nikkei ha guadagnato lo 0,26%, sostenuto dal calo dello JPY, invece Hang Seng e Shanghai sono rimasti impantanati in territorio negativo, rispettivamente a -0,28% e -0,31%. I mercati forex illiquidi hanno amplificato i movimenti, in una sessione generalmente tranquilla. Il biglietto verde si è rafforzato diffusamente dopo una settimana difficile, per effetto della chiusura di lunghi e non di un riposizionamento e di cambiamenti strutturali (rimaniamo ribassisti sull’USD). L’indice sull’attività industriale giapponese è salito a 1 da -1, ma l’USD/JPY è rimasto all’interno della fascia compresa fra 100,10 e 100,45. L’AUD si è indebolito, perché l’USD ha compiuto un rimbalzo e Moody’s ha rivisto al ribasso, portandolo a negativo, l’outlook delle banche australiane (citando la crescita debole e i tassi d’interesse bassi). L’AUD/USD è sceso a 0,7626 da 0,7661, ma la domanda di fine seduta è intervenuta a sedare il momentum ribassista (seguendo potenzialmente l’esempio dell’NZD). AUD e NZD traggono supporto dal rialzo dei prezzi delle materie prime e continueranno a seguirne i prezzi. I verbali della BCE pubblicati ieri suggeriscono che i banchieri sono pronti ad ampliare il programma di acquisto di bond, la cui entità è attualmente pari a 80 miliardi di euro al mese. Il tono è stato influenzato dalle aspettative d’inflazione dell’Unione monetaria europea, di nuovo in rallentamento. Tuttavia, l’abilità della BCE di indebolire l’EUR con la politica monetaria sta arrivando al limite (come già visto per la BoJ e la BNS). Gli operatori hanno ignorato il rapporto del Financial Times, secondo cui il settore finanziario del Regno Unito tenterà un accesso al mercato UE simile a quello attuato dalla Svizzera; la GBP non ne ha ricavato una spinta significativa.

Questa settimana l’USD è stato trainato dalla scarsa credibilità della Fed: nei loro commenti, i membri continuano a dire che alla riunione di settembre potrebbe esserci un intervento, ma i mercati non ci credono. Il presidente della Fed di New York Dudley si è mangiato in parte le parole, rifiutando di ripetere, come aveva fatto martedì, che i mercati sottovalutano il rischio di un rialzo del tasso a settembre. Dudley ha però ripetuto che l’economia USA è in buona salute, che migliorano i solidi dati sul mercato del lavoro e sulle retribuzioni, fattori in linea con un rialzo del tasso. Il presidente della Fed di San Francisco Williams ha segnalato che stanno crescendo i rischi dovuti al fatto che si sta aspettando troppo per restringere la politica. Nonostante i messaggi relativamente da falco della Fed di questa settimana, le previsioni di un rialzo di 25 punti base a settembre si fermano al 20%. Salvo una svolta marcata dei dati economici USA, dubitiamo che la Fed interverrà a settembre e ci aspettiamo che l’USD rimanga debole. Poiché le valute dei mercati emergenti offrono rendimenti mentre quelli dei mercati sviluppati calano o passano in negativo, dovrebbe continuare il flusso verso i mercati emergenti.

Sul fronte dei dati, gli operatori dovranno prepararsi a un’altra giornata flemmatica. Durante la seduta europea saranno diffusi i seguenti dati: l’IPP in Germania; la capacità industriale in Svezia; la bilancia commerciale in Spagna e  i conti pubblici nel Regno Unito. Nel pomeriggio, il Canada sarà in primo piano, con la pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio e sull’inflazione dei prezzi al consumo. Il forte rimbalzo del petrolio e il calo delle aspettative di un rialzo dei tassi dalla Fed dovrebbero sostenere gli acquisti di CAD nel breve termine. Gli operatori si concentreranno sul minimo di giugno a 1,2655.

Segui i prossimi seminari online di Swissquote o scarica la piattaforma Metatrader 4 demo

VN:F [1.9.20_1166]

please wait…

Rating: 0.0/10 (0 votes cast)

VN:F [1.9.20_1166]

Rating: 0 (from 0 votes)

Autore: Finanza.com Blog Network Posts

Categorie
Economia

Mercato immobiliare in Spagna: lo stock di invenduto

Eugenio Benetazzo corrispondente da La Manga del Mar Menor (Murcia) analizza l'andamento del mercato immobiliare spagnolo durante il primo semestre dell'anno

Categorie
Digital Audio

For The Love of House Volume 10 – Album Sampler

Released: 19/08/2016Beatport:TraxsourceSubscribe to Defected Records: http://defct.de/subscribeDefected’s esteemed For The Love Of House series reaches a significant landmark with Volume 10. Covering the full spectrum of quality house music, from deep grooves to heavyweight slammers, these seminal cuts from the label archives of Defected, Strictly Rhythm, King Street, 4th Floor and more sound as fresh today as when they first devastated dancefloors. A hand-picked selection from Defected's founder Simon Dunmore and the A&R team of Andy Daniell and Luke Solomon place all-time anthems like Cassius’ electro-tinged ‘My Feeling For You’ and King Britt’s hypnotic remix of Josh One’s ‘Contemplation’ alongside underground cuts such as Logic’s keys-and-vocals workout ‘Blues For You’ and Da Mongoloids’ driving remix of ‘Got Funk?’ by The Funk Junkeez – a.k.a. Roger Sanchez.Two exclusive DJ mixes, plus 30 full-length, unmixed house classics offer incredible value for so much great music, ideally suited for both long-term house-heads seeking to fill in gaps in their collection, and newcomers to the genre looking to find their way. With bona fide legends such as Masters At Work, Armand Van Helden, Erick Morillo, Dennis Ferrer, Laurent Garnier and many more contributing tracks and remixes, For The Love Of House Volume 10 reaffirms the series’ standing as a definitive guide to House. Subscribe to Defected Records: http://defct.de/subscribeDefected Muzu: http://po.st/sbmuzuDefected YouTube is the home of house music with artists including MK, Sam Divine, Noir, Copyright, Nick Curly, Dennis Ferrer http://defected.com http://twitter.com/defectedrecordshttp://facebook.com/defectedrecordshttp://soundcloud.com/defectedrecordshttp://mixcloud.com/defectedrecordshttp://defectedrecords.tumblr.comhttp://instagram.com/defectedrecords