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Samsung releases 15 TB SSD


Don’t get too excited –  it costs a bomb

Samsung is shipping its PM1633a SSD which has 15.36TB of storage space however you are not going to get much change out of $ 10,000.

Samsung now has the drive available at select retailers but at $ 10,000 it is one of the most expensive SSD storage drives around. Pricing seems to vary too with CDW asking $ 10,311.99 while SHI wants $ 9,690 on pre-order. There is a 7.68TB flavour but that is $ 5,700.

The SSDs are based around 16 of Samsung’s 256Gb TLC 3D V-NAND memory chips. These chips make a 512GB package which are then scaled up. The biggest drive uses 32 of those packages to build the largest of the PM1633a SSDs. The is a new controller specifically for this drive to increase the performance offered. The 15.36TB SSD offers sequential read performance of up to 1200 MB/s and sequential write performance of up to 900 MB/s using a SAS-12Gbps interface.

Random read operations are 195,000 and write speds are 31,000 IPOPs. Those wanting to spend less money and needing less storage can get 480GB, 960GB, 1.92TB, 3.84TB, and 7.68TB models.

Although it looks pricey, actually it works out being cheaper for business running massive data centers. Power consumption is around 11W active and 4.5W idle for the SSDs.

Autore: Fudzilla.com – Home

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Energia

Decreto rinnovabili: i chiarimenti del GSE sulle aste

Dimostrazione della solidità finanziaria in caso di più progetti, possibilità di partecipare come Associazione Temporanea di Impresa, modifiche ai progetti e rigenerazione impianti. Sono questi i temi su cui è intervenuto il Gestore dei Servizi Energetici in un incontro con gli operatori. Vediamo cosa ha spiegato.

Pubblicate le Procedure Applicative al decreto (allegati in basso), gli operatori delle rinnovabili elettriche si stanno preparando per partecipare alle aste, i cui bandi saranno pubblicati dal GSE entro il 20 agosto.

Ecco che in un recente incontro …

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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Didi Chuxing assorbe le attività di Uber China

Importanti movimenti di mercato in Cina: Didi Chuxing, la principale realtà di ride-sharing che opera nel fu Celeste Impero, si prepara ad acquisire il concorrente Uber China con un’operazione che andrà ad istituire una realtà dal valore complessivo di circa 35 miliardi di dollari. Una volta portata a termine l’operazione gli investitori di Uber China, tra i quali figurano ovviamente Uber e altre realtà del calibro di Baidu, otterranno un pacchetto azionario pari al 20% della nuova società. Questo porterà Uber, a giochi fatti, ad essere il principale azionista di Didi.

L’accordo pone fine agli sforzi di Uber, avviati nel 2013, per cercare di stabilire una presenza forte e indipendente sul mercato cinese. Il CEO di Uber, Travis Kalanick, ha avuto modo di osservare che nonostante miliardi di dollari di investimenti, nè Uber nè Didi sono riuscite a rendere profittevole la propria presenza sul mercato cinese e che la fusione delle due realtà permetterà di lubrificare il percorso verso la profittabilità e la sostenibilità del giro di affari. Nel contesto dell’accordo è previsto inoltre un investimento di 1 miliardo di dollari da parte di Didi in Uber.

Lo scorso mese di maggio aveva fatto scalpore la notizia dell’investimento di 1 miliardo di dollari in Didi Chuxing da parte di Apple. La Mela allora decise di non rivelare le ragioni che l’hanno portata a compiere tale decisione, anche se è stato abbastanza semplice ipotizzare come l’accordo potesse avere una serie di risvolti particolarmente interessanti per Apple. Didi Chuxing rappresenta per la Mela un importante alleato in un mercato chiave, una ricca fonte di dati per studiare le dinamiche del traffico in ottica machine learning per i veicoli a guida autonoma e un importante catalizzatore per l’ecosistema mobile, in quanto i servizi di ride-sharing si basano fortemente sull’impiego di app, che sono a loro volta collegate a sistemi di pagamento come Apple Pay.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Economia

Ottimizzazione completa su USD/JPY daily con strategia ID-NR

Dopo aver già illustrato il pattern ID-NR4 e la strategia applicata e aver approfondito in più articoli l’argomento, procediamo ad un’ottimizzazione dei parametri del trading system IDNR4-EA-StopReverse dalla piattaforma Metatrader 4.

Selezioniamo il timeframe daily, sul quale la strategia si è dimostrata anche su altre valute più efficace e lanciamo un backtest con il sistema dei lotti fissi, senza leva finanziaria:

EQUITY fixed lots 0.1

REPORT fixed lots 0.1

Il risultato appare molto simile ai dati che abbiamo notato sullo stesso timeframe su altre valute (drawdown al 14% e 40% delle posizioni chiuse in profitto).

Procediamo ora a ottimizzare il parametro relativo a quante candele è composto il pattern, valore che nell’expert advisor è stato indicato come lookback. Sappiamo infatti che il pattern ID-NR può essere composto da un numero variabili di candele, quindi ora interroghiamo il sistema chiedendo quale valore nel passato avrebbe generato la migliore performance, partendo da 2 e arrivando a 23:

OTTIMIZZAZIONE lookback da 2 a 23 con fixed lots 0.1

In questo caso, vince il numero 8, quindi di fatto andiamo a considerare il pattern ID-NR8.

Quello che dobbiamo considerare con maggiore interesse da questa ottimizzazione, è che praticamente tutti i parametri hanno restituito un valore positivo, questo ci fa capire che la strategia è solida. Il profit factor non è alto, anche perchè si tratta di una strategia di breakout il cui scopo è quella di seguire il trend, non utilizza il take profit ma cerca di seguire il trend utilizzando l’ordine trailing stop. In tutti i casi, il drawdown assume valori contenuti.

Vediamo quindi l’equity come è migliorata dopo questa ottimizzazione:

EQUITY miglior risultato fixed lots ottimizzazione IDNR8 REPORT miglior risultato fixed lots ottimizzazione IDNR8

Il profit factor è superiore, il drawdown è inferiore.

Andiamo avanti.

Ottimizziamo ora altri due parametri: OrderValidilityBars & NReEntry (guarda l’articolo sulla strategia se vuoi approfondirne la conoscenza).

OptimizationReport OrderValidityBars and NReEntry GREEN

Il verde più scuro indica risultati migliori. Ora qui mi interessa non tanto soffermarmi sul fatto che il valore migliore sia dato dalla combinazione 4 e 3, ma sul fatto che quell’aerea è più densa di risultati migliori, quindi potremmo scegliere arbitrariamente un risultato all’interno o nell’intorno di quell’area.

Riportiamo comunque il dettaglio dello studio:

OptimizationReport OrderValidityBars and NReEntry LIST

L’equity migliora ulteriormente:

ottimizzazione OrderValidityBars and NReEntry best result 4 3 EQUITY ottimizzazione OrderValidityBars and NReEntry best result 4 3 REPORT ottimizzazione OrderValidityBars and NReEntry best result 4 3 PARAMETRIquesti sono i parametri utilizzati sinora nell’EA.

Ora compiamo un ultimo passo, questo davvero molto importante. Dobbiamo decidere con quanti contratti entrare in ogni singolo trade. Propongo qui 3 possibilità:

– accontentarsi di questa ottimizzazione in quanto ha presentato nel passato un rendimento soddisfacente pur non correndo altissimi rischi (=> il drawdown è contenuto, è appena superiore al 10% generando un rendimento superiore al 30%);

– esporsi, sempre con lotti fissi, ma con più contratti. Ad esempio, sono disposto a cercare di raddoppiare il mio ritorno accettando un drawdown appena superiore al 20% (o valori diversi). In questo caso, invece che con 0.1 lotti per ogni €10.000 sul proprio conto trading, mi esporrò con 0.2 o valori diversi, a seconda di quanto voglio rischiare;

– gestirò invece il rischio in maniera più dinamica, abbandonando la logica del fixed lots e muovendomi verso la logica del variable lots (avrò pertanto eseguiti diversi a seconda della disponibilità presente sul mio conto trading al momento dell’eseguito e dalla distanza tra prezzo di ingresso in posizione e suo livello di stop loss). Se vuoi approfondire la logica dell’entrate con lotti variabili, leggi l’articolo precendente sull’ottimizzazione su EUR/USD.

Lanciamo quindi una nuova ottimizzazione andando ad impostare il parametro Variable lots da 0.5% al 20%, con passo 0.5%. Il sistema analizzerà pertanto la profittabilità dapprima con lo 0.5% di rischio su ogni singola posizione, poi con l’1%, poi con l’1.5% e così via fino ad arrivare al 20%.

Vediamo subito i risultati dell’ottimizzazione:

ottimizzazione risk ottimizzazione percent BLUE

Quello che salta subito all’occhio, sia vedendo i dettagli nel grafico a sinistra, sia vedendo gli stessi risultati sul grafico a destra, è che all’aumentare del rischio percentuale aumenta il profitto, ma fino ad un certo punto.

In questo caso, il miglior risultato lo si è ottenuto con il 5.5% di rischio (e il suo intorno 5.0% e 6.0%). Chi preferisce un livello di drawdown inferiore invece si esporrà con lo 0.5% di rischio soltanto. L’1.0% di rischio soddisfa invece il miglior profit factor realizzato.

Da notare che dopo il picco del 5.5% la profittabilità decresce fino all’11%, per poi ovviamente finire in perdita (“una strategia vincente con una sbagliata gestione del rischio, diventa inevitabilmente una strategia perdente”).

Autore dell’articolo: Stefano GIANTI

Twitter: StefanoGianti

Profilo Facebook: Stefano Gianti Swissquote

Ovviamente, questa guida è a scopo educativo, e l’autore non può essere in nessuna maniera ritenuto responsabile di profitti o perdite legate all’utilizzo di diversi sistemi di trading, incluso quello descritto.

Nessuna opinione espressa riguardante investimenti o strategie di investimento può pertanto considerarsi adeguata alle caratteristiche di una specifica persona in merito alla sua conoscenza ed esperienza del trading online, dei CFD e del Forex, alla sua situazione finanziaria e ai suoi obiettivi di investimento.
Le informazioni riguardanti le passate performance di un investimento o di una strategia di investimento non garantiscono e non sono indicative di future performance. Né l’autore del presente articolo nè il programmatore del sistema di trading potranno essere considerati responsabili per alcuna perdita, direttamente o indirettamente derivante da qualsiasi investimento basato sulle opinioni espresse in questo articolo o durante i seminari svolti.

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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Calcio

Calleri descarta fichar por el Barcelona: “Jugaré en el West Ham”

El delantero argentino de 22 años, que sonaba para reforzar al equipo azulgrana, jugará en la Premier League; así lo reconoció el propio futbolista

El delantero argentino Jonathan Calleri ha descartado la posibilidad de fichar por el Barcelona y desveló que jugará en el West Ham la próxima temporada.

El atacante de 22 años había sido relacionado con el club catalán en los últimos días, con el Barça buscando un delantero joven y goleador. Calleri disputó las semifinales de la Copa Libertadores con el Sao Pablo de Brasil, competición que lo tuvo como el máximo anotador con nueve dianas.

El exjugador de Boca Juniors, que será titular en la selección argentina que competirá en los Juegos Olímpicos de Río 2016, reconoció que su futuro está en la Premier League. “Ya está cerrado, seguramente voy a jugar en el West Ham. Me falta solamente terminar la visa de trabajo y todo eso, pero si no hay ningún inconveniente y todo marcha bien jugaré en el West Ham”, señaló durante una entrevista concedida a ESPN.

En el West Ham coincidirá con Manuel Lanzini, compañero en la selección olímpica de la albiceleste. “Está Manu y sería lo mejor. Es un paso lindo en mi carrera. Siempre soñé con jugar en Europa. Y la Premier es una liga única, tiene los mejores entrenadores y espero adaptarme rápido a mis compañeros”, finalizó.

Autore: Goal.com News – Español – España