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Wi-Fi gratis in Autogrill grazie a TIM

TIM e Autogrill annunciano un importante accordo di collaborazione che consentirà agli utenti che visitano le aree di ristoro delle rete autostradale di sfruttare una connessione Internet tramite rete Wi-Fi a costo zero. Il servizio risulta già attivo in 100 punti vendita Autogrill e sarà esteso entro fine anno all’intera rete di vendita, strutturata in 350 aree. Un accordo, come sottolinea Simone Battiferri, Direttore ICT Solutions and Service Plaform di TIM,  che rappresenta un ulteriore tassello del programma di digitalizzazione dell’Italia. 

L’iniziativa conferma l’impegno di TIM per la digitalizzazione del Paese e ha l’obiettivo di mettere a disposizione della propria clientela un’infrastruttura sempre più veloce ed affidabile, in grado di rispondere alla crescente domanda di connettività.

La partnership con Autogrill permetterà ai viaggiatori di utilizzare, anche durante il tragitto verso le località di vacanza, la migliore connettività per accedere ai servizi e alle applicazioni disponibili on line

autogrill

Il servizio utilizza reti ultrabroadband di TIM 4G, (dove disponibile) TIM 4G Plus e NGN, mentre i 600 access point Wi-Fi sono forniti da Cisco e basati su soluzioni Cisco Meraki. Accesso al servizio gratuito e anche molto semplice, sottolinea TIM. L’accesso ad Internet gratuito sarà garantito tramite un portale di autenticazione basato sulla tecnologia cloud di TIM. L’operatore telefonico italiano ritiene che il servizio possa essere sfruttato giornalmente da circa 500.000 utenti.

L’elenco, non esaustivo, delle aree di ristoro Autogrill in cui è possibile sfruttare il servizo fornito da TIM, comprende: Chianti, Secchia Ovest (nei pressi di Modena), Villoresi Ovest (sulla Milano Laghi), ma i locali sono presenti anche lungo le autostrade A1, A14, Salerno-Reggio Calabria, Autobrennero, Autostrada dei Fiori e Auto Laghi. Come detto, la copertura sarà estesa nel corso dell’anno sino a raggiungere anche gli store Autogrill presenti nelle grandi città e nelle stazioni ferroviarie. L’iniziativa rappresenta, al tempo stesso, un ulteriore tassello nel percorso di digitalizzazione di Autogrill, come ricorda Alessandro Preda, CEO Europa di Autogrill: 

Grazie a partner d’eccellenza, intendiamo dare un contributo alla progressiva adozione di comportamenti digitali evoluti, combinando la connettività con APP e servizi dedicati ed aiutando così a favorire la digitalizzazione. Il Gruppo Autogrill, del resto, ha già contribuito a questo processo con l’introduzione di servizi come l’e-invoicing, per ricevere le fatture direttamente sulla propria email; il self ticketing, per evitare le code alla cassa nei nostri locali, e i sistemi di fidelity online

TIM e Autogrill hanno scelto di attivare il servizio in uno dei periodi migliori per dargli visibilità, ovvero quello delle vacanze estive in cui gli spostamenti lungo la rete autostradale si intensificano.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Energia

Negli USA si fa squadra per accelerare la mobilità elettrica

Negli USA si fa squadra per accelerare la mobilità elettrica

(Rinnovabili.it) – Gli USA avevano stabilito un obiettivo ambizioso per la mobilità elettrica: mettere su strada un milione di veicoli “zero emissioni” entro la fine del 2015. Ma riuscire a mantenere questa promessa si è rivelato più difficile del previsto come ha rivelato il Segretario dell’Energia statunitense Ernest Moniz solo qualche mese fa.

Lo scorso anno le vendite di modelli a motore elettrico sono addirittura calate (del 6% circa) e Moniz si è affrettato a correggere il tiro: con molta probabilità la soglia a sei zeri non sarà varcata prima del 2020. Per non mancare nuovamente la metà però, stavolta la Casa Bianca programma l’uso di “armi pesanti”. A partire dal mega accordo di partnership che coinvolge oltre 50 realtà, tra produttori automobilistici, utility energetiche, costruttori di stazioni di ricarica e Stati. Nell’intesa sono coinvolti nomi del calibro di Tesla, General Motors, Ford, Nissan, BMW, Daimler e Duke Energy che insieme alle altre aziende partecipanti si impegneranno ad aumentare il numero di auto elettriche e stazioni di ricarica.

Per sostenere lo sforzo anche dal livello economico, l’amministrazione Obama ha deciso di estendere il programma di garanzia di prestito federale anche alle società di costruzione stazioni di ricarica. Il programma è in grado di fornire fino a 4,5 miliardi di dollari in garanzie sui prestiti per i progetti legati alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica. La mossa – annunciata da Brian Deese, Senior Advisor del Presidente, e Lynn Orr, sottosegretario per la Scienza e l’energia del Dipartimento di Energia – ha lo scopo di sostenere l’adozione una più rapida (e facile) adozione dell’e-car nei prossimi anni.

La Casa Bianca intende realizzare una rete nazionale di punti “fast charger” entro il 2020, al fine di rendere i viaggi coast to coast a zero emissioni. L’annuncio rileva inoltre che “l’Ufficio federale della sostenibilità ha invitato le flotte degli Stati, contee e governi municipali a unire le forze con le agenzie federali per massimizzare il loro potere d’acquisto collettivo, e aggregare i loro acquisti di infrastrutture di ricarica”.

Autore: Rinnovabili

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Calcio

Magriços: foi há 50 anos que os ingleses se apaixonaram por Portugal

Vinte e três de julho de 2016. O povo português ainda ressaca da maior vitória da história do futebol nacional. A equipa das quinas venceu o Europeu na 13.ª presença numa fase final de uma grande competição, 50 anos depois da estreia, em 1966, no Mundial de Inglaterra.

Comandados por Manuel da Luz Afonso e pelo brasileiro Otto Glória, os «Magriços» espantaram o mundo. Começaram por fazer o pleno na fase de grupos, ao vencer a Hungria, a Bulgária e o bicampeão mundial Brasil, de Pelé. Mas é daquele memorável 5-3 à Coreia do Norte – depois de o conjunto asiático ter estado a vencer por 3-0 – que ainda hoje se fala e que era, até agora, considerado por muitos o triunfo mais épico da história da Seleção.

O mundo curvou-se à equipa das quinas, até então pouco ou nada considerada no panorama internacional. Portugal só caiu aos pés da anfitriã Inglaterra para, a seguir, segurar o bronze na competição frente à Rússia. «Quando chegámos, fomos condecorados e recebemos um grande abraço do Salazar. Pelo que fizemos no campeonato? Disseram-nos que foi porque ganhámos à Rússia [URSS], que era um país comunista. E nós, naquele tempo, só jogávamos contra países comunistas em jogos oficiais», recorda Hilário, que foi considerado o melhor lateral esquerdo da competição.

Cinquenta anos depois, dois «Magriços» (Hilário e António Simões) guiaram o Maisfutebol numa máquina do tempo e recordaram a campanha memorável da Seleção. Navegue na timeline em baixo.

Autore: Maisfutebol

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Galaxy Note 7 will have a smaller battery

Premature leak

Mobile outfit South Korea Telecom has accidently leaked the spec of Samsung’s Galaxy Note 7 which shows it has a smaller than expected battery.

The company posted a number of specification details and included a picture. It was spotted by Pastimelife.com under the model number SM-N930S.

This leak largely confirms details we already knew. It will have QHD Super AMOLED display, 64GB, Weigh: 169 grams, come in silver, gold and blue etc.

But the battery capacity (3,500mAh) is 100mAh less than the one featured in the Galaxy S7 Edge. While this does not always indicate that the battery life will be pants, the Galaxy Note 5 only shipped with a 3,000mAh battery but it did raise an eye brow or two.

The handset is also rumoured to be two grams lighter than its predecessor, the Galaxy Note 5, and will reportedly feature a microSD slot that supports cards up to 256GB. There’s also reports of a stylus and 4GB of RAM add-on.

Samsung is expected to unveil the Galaxy Note 7 at a dedicated launch event on 2 August. The phone is unlikely to launch with the ‘Galaxy Note 6’ name, and is rumoured to feature a curved dual-edge display, just like the Samsung Galaxy S7 Edge.

Autore: Fudzilla.com – Home

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WiFi fa male? Ancora troppe fobie e allarmismi senza senso

In questi giorni impazza la polemica. Nel programma del neo-sindaco di Torino, Chiara Appendino, vi sarebbe un esplicito riferimento all’intenzione di spegnere anche hotspot e access point WiFi, ove non strettamente necessari, iniziando dalle scuole, considerate come ambienti sensibili da tutelare con maggior attenzione.
La Appendino ha poi chiarito di non aver mai parlato di “WiFi nocivo” e che anzi l’idea è quella di facilitare l’accesso alla connettività a banda larga in tutta la città piemontese.

Non ci sono evidenze scientifiche che attestino anche soltanto un potenziale rischio derivante dall’utilizzo di dispositivi che emettono onde elettromagnetiche. Né, tanto meno, ci sono riscontri in tal senso per quanto riguarda l’impiego di apparecchiature WiFi.

WiFi fa male? Ancora troppe fobie e allarmismi senza senso

Certo, i dispositivi WiFi contribuiscono – loro stessi – all’inquinamento elettromagnetico. Ma il loro apporto è considerarsi talmente contenuto da perdersi nel “mare” delle radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti che permeano la nostra civiltà.

Nel caso dei router, degli access point e degli altri dispositivi WiFi le informazioni vengono trasferite usando lunghezze d’onda inferiori a quelle della luce (spettro ottico, visibile): in questi casi non vi sono rischi di alterazione delle molecole che compongono il tessuto del corpo umano (radiazioni non ionizzanti).

Già quest’affermazione, che si basa sui principi fisici illustrati anche nell’articolo Il Wi-Fi è pericoloso per la salute? I falsi miti da sfatare, dovrebbe essere sufficiente per evitare di parlare di principio di precauzione. È praticamente impossibile, infatti, parlare di rischi ipotetici o anche solo basati su indizi per ciò che riguarda l’utilizzo del WiFi.

Oltre ad avere a che fare con radiazioni non ionizzanti, le potenze in gioco sono davvero molto contenute.
Il segnale emesso da un router WiFi o da una scheda wireless installata in un personal computer è solitamente dell’ordine dei 100 milliwatt, valore che è ampiamente al di sotto della soglia considerabile come potenzialmente pericolosa.
In Italia, tra l’altro, qualunque privato può allestire un hotspot WiFi a patto di rispettare le potenze massime consentite ovvero 20 dBm EIRP o 100 mW (vedere gli articoli Router region, differenze tra le impostazioni regionali; Realizzare un collegamento WiFi a lunga distanza e Aumentare la copertura della rete WiFi).

Come qualunque altro segnale radio, anche il WiFi segue la legge dell’inverso del quadrato (così come la luce, il suono e la gravità): via a via che ci si allontana dal router o dal dispositivo WiFi, cioè, la potenza del segnale scende rapidamente. Basti pensare che se un router trasmette con una potenza pari a 100 mW (0,1 W), a distanza di due metri si assorbiranno appena 0,025 Watt; a quattro metri 0,00625 Watt e così via (la formula che viene seguita è molto semplice: 1/d2 dove d è la distanza dal router WiFi).

Nell’articolo Come scegliere una antenna WiFi abbiamo visto che l’antenna di un router WiFi è omnidirezionale: il segnale si diffonde come su una sfera facendosi rapidamente meno intenso nei punti più esterni della sfera.

Spegnere un router WiFi perché si hanno dubbi sulla sua potenziale pericolosità, non ha comunque alcun effetto se, ad esempio, non si spengono definitivamente il cellulare o lo smartphone: l’assorbimento di onde elettromagnetiche generate da un hotspot WiFi in un intero anno può essere paragonato ad una chiamata su telefonia mobile di appena 20 minuti.
Qualunque “precauzione” assunta in materia di WiFi, quindi, viene automaticamente annullata con l’utilizzo dei normali cellulari.

Prima di pensare al WiFi, forse, bisognerebbe chiedersi quanto possa far male – in proporzione – camminare per ore e ore sotto il sole cocente senza una adeguata protezione.
Le radiazioni caratterizzate da una lunghezza d’onda molto contenuta sono le più pericolose e sono dette ionizzanti (ultravioletto, raggi X, raggi gamma).
Ecco quindi che la radiazione solare può tradursi in un vero pericolo, molto più di quanto non lo sia il WiFi. Anche la radiazione ultravioletta emessa dal sole, prima fonte di tal genere di emissione, può interagire negativamente con l’organismo umano e provocarvi delle alterazioni.

In questi giorni ci siamo imbattuti in alcuni siti web che propongono fantomatiche soluzioni per sostituire i dispositivi WiFi.
Fermo restando che ciascuno è libero di comportarsi come meglio crede (scegliendo ad esempio di usare solo reti cablate), proprio per le ragioni sin qui illustrate, pare quanto meno fuori luogo il consiglio di dotarsi di un “adattatore” 3G/LTE con tanto di SIM da inserirvi per “tutelarsi dalle onde elettromagnetiche emesse dal router”.

Autore: IlSoftware.it