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Incidente Tesla Model X, Autopilot non responsabile. Consumer Reports ne chiede la disattivazione

Elon Musk fornisce nuovi dettagli sull’incidente che ha coinvolto la Tesla Model X l’1 luglio scorso. I dai ricavabili dal log evidenziano che la controversa modalità Autopilot non era attiva al momento dell’incidente. Secondo il fondatore della società impegnata nell’emergente mercato delle vetture a guida (semi) autonoma, l’attivazione della modalità Autopilot avrebbe evitato il verificarsi dell’incidente. La versione ufficiale si scontra con le dichiarazioni del conducente della Tesla Model X, Albert Scaglione, che aveva confermato alle autorità di polizia l’attivazione dell’Autopilot.

tesla model x

Fortunatamente l’incidente, sulle cui cause si sta ancora indagando, ha avuto un esito ben diverso da quello che ha coinvolto all’inizio di luglio la Tesla Model S  con Autopilot attivo e che si è concluso con la morte di Joshua BrownIl conducente e il figlio che viaggiava insieme a lui a bordo della Tesla Model X sono rimasti infatti illesi, nonostante l’impatto con il guard rail. La materia del contendere, in ogni caso, resta la modalità Autopilot, ovvero la modalità di guida semi-autonoma, fermo restando che nel caso specifico non sembra essere stata la causa dell’incidente.

Il conducente potrebbe non essersi reso conto di aver disattivato la modalità Autopilot, afferma Musk, anche se, l’autovettura invia apposite segnalazioni al conducente qualora tale ipotesi si verifichi. Questa la motivazione ufficiale con la quale Tesla prova ad eliminare la discrepanza tra i dati del log e le dichiarazioni del conducente, aggiungendo, inoltre, che la medesima copia dei log (la ”scatola nera” presente nell’autovettura) è stata scaricata ed analizzata dalla NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) e dalla NTSB (National Transportation Safety Board).

L’intervento di Elon Musk arriva contestualmente alla richiesta di Consumer Reports, autorevole rivista schierata dalla parte dei consumatori che chiede a Tesla la disattivazione della modalità Autopilot sino a quando non sarà effettivamente sicura.

Commercializzandola come “Autopilot”, Tesla dà ai consumatori un falso senso di sicurezza. Nel lungo periodo, avanzate tecnologie per la sicurezza attiva del veicolo potrebbero rendere le strade più sicure. Ma oggi siamo profondamente preoccupati per il fatto che ai consumatori sono state vendute un sacco di promesse relative ad una tecnologia non collaudata. L'”Autopilot” non può al momento guidare l’autovettura, consente di togliere le mani dal volante per alcuni minuti. Tesla dovrebbe disattivare lo sterzo automatico nell’autovettura sino a quando non aggiornerà il programma per verificare che le mani del guidatore siano sul volante. 

Le accuse che Consumer Reports rivolge a Tesla sono quindi varie. Dal nome scelto per identificare la funzione che, in prima battuta, può risultare effettivamante fuorviante, alle precauzioni adottate per fare in modo che il guidatore sia pronto ad intervenire in caso di malfunzionamento del sistema di sterzo automatico. Accuse pesanti alle quali Tesla ha prontamente riposto

Tesla introduce costantemente miglioramenti, collaudati con milioni di miglia di test interni, per assicurare che i guidatori che utilizzano l’Autopilot siano più al sicuro di quelli che si muovono senza assistenza. Continueremo a sviluppare, testare e convalidare questi miglioramenti con lo sviluppo della tecnologia. Mentre apprezziamo i consigli benintenzionati di qualsiasi individuo o gruppo, adottiamo le nostre decisioni sulla base di dati reali e non delle speculazioni dei media. 

Tesla ha aggiunto che sono stati percorsi oltre 130 milioni di miglia con la modalità Autopilot attiva con un unico caso documentato di incidente mortale. Da un lato tecnologia innovativa, ma non ancora matura per Consumer Reports, dall’altro milioni di miglia e numerosi test condotti da Tesla che, al contrario, la reputa collaudata a sufficienza per esordire in ambito consumer. Due tesi che riassumono altrettante posizioni contrastanti e che tornano ad affrontarsi con l’aumentare delle segnalazioni relative ad incidenti in cui sono coinvolte le autovetture Tesla.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Energia

Perdita di biodiversità, più di metà degli ecosistemi è compromesso

Perdita di biodiversità, più di metà degli ecosistemi è compromesso

(Rinnovabili.it) – La biodiversità di animali e piante è crollata a livelli di allerta su più della metà delle terre emerse. La distruzione degli habitat naturali è talmente estesa che gli ecosistemi interessati potrebbero perdere le più basilari capacità di funzionamento. Una perdita di biodiversità così estesa, oltre a rappresentare un chiaro danno per l’ambiente, potrebbe avere ricadute negative importanti per la salute dell’uomo e per l’economia.

Sono le conclusioni di uno studio pubblicato ieri sulla rivista Science, nel quale gli scienziati forniscono la valutazione più completa sulla perdita di biodiversità su scala globale ad oggi disponibile. E il messaggio di fondo è chiaro: abbiamo oltrepassato il limite. La ricerca si basa sull’analisi di 2,4 mln di dati per circa 40mila specie raccolti su un campione di quasi 20mila siti sparsi su tutta la Terra.

Nel 58% dei casi (dove vive il 71% della popolazione mondiale) gli scienziati hanno osservato che la corruzione degli ecosistemi è ormai al di sotto del limite di sicurezza. I sistemi naturali più colpiti si trovano negli Stati Uniti, in Argentina, in Sudafrica e nell’Asia centrale.

Perdita di biodiversità, più di metà degli ecosistemi è compromessoL’anno scorso un gruppo di esperti aveva proposto di identificare come ecosistemi gravemente compromessi quelli dove si è verificata una perdita di biodiversità superiore al 10%. “Stiamo giocando con una roulette ecologica”, sintetizza il professor Andy Purvis del Natural History Museum e uno degli autori della ricerca.

In ballo quindi non c’è soltanto la possibile estinzione di specie animali e vegetali. Anche la qualità della vita dell’uomo, e in particolare gli sforzi per mettere in campo modelli di sviluppo sostenibile nel lungo termine, sono messi a repentaglio da questa situazione. Certo disponiamo di soluzioni tecnologiche per replicare alcune funzioni svolte dalla natura – ad esempio gli impollinatori, sempre meno a causa della progressiva scomparsa delle api per l’inquinamento atmosferico e l’uso di pesticidi – ma non possiamo compensare adeguatamente una forte perdita di biodiversità.

Autore: Rinnovabili

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Economia

L’inattività della BoE spinge la GBP, lo JPY continua a scendere

Ieri il mercato forex ha reagito nervosamente alla decisione della BoE di mantenere i tassi d’interesse invariati allo 0,50%. Gran parte degli economisti si aspettava, infatti, che la banca centrale sarebbe intervenuta, anticipando gli effetti negativi della Brexit. Questa decisione denota un’esitazione a compiere mosse importanti prima che vi sia maggiore chiarezza sugli effetti concreti della Brexit sull’economia britannica. Al momento questo approccio attendista è appropriato, newimagesoprattutto considerando che le relazioni future fra UE e Regno Unito sono ancora incerte. La BoE aspetterà che le acque si calmino prima di premere il pulsante antipanico. La coppia GBP/USD ha continuato a salire, raggiungendo quota 1,3481 a Tokyo per poi calare marginalmente, a 1,3430. Tuttavia, in assenza di sviluppi significativi sul fronte politico, sarà difficile superare la forte resistenza a 1,3534.

Il dollaro USA si è indebolito leggermente in avvio di seduta in Asia, sulla scia delle cifre sulla crescita superiori alle attese in Cina. L’entusiasmo, però, è durato poco, perché dai dettagli emerge che l’economia cinese è rimasta a galla grazie all’intervento del governo, invece nella prima metà dell’anno gli investimenti privati sono crollati. Nel secondo trimestre, il PIL è cresciuto del 6,7% (rispetto al 6,6% previsto e al 6,7% precedente), notizia positiva per l’obiettivo del 2016, pari al 6,5% a/a. Gli investimenti privati, però, continuano a scendere e a giugno sono aumentati del 2,8% rispetto al 3,9% di maggio e al 5,2% di aprile, mentre gli investimenti pubblici sono lievitati del 23,5% a/a, a fronte del 23,3% di maggio e al 23,7% di aprile. Sembra che la riduzione della leva finanziaria non sia ancora una priorità.

L’EUR/USD ha stornato i guadagni d’inizio seduta, tornando sui livelli iniziali intorno a 1,1120. In un’ottica di breve termine, la coppia continua a muoversi all’interno del suo canale rialzista, ma presto raggiungerà la resistenza che giace a 1,1186 (massimo 5 luglio).

Venerdì l’USD/JPY ha ceduto un altro 0,50% e si appresta a far registrare un rialzo settimanale del 6%! Questo crollo rapido e massiccio dello yen giapponese contro l’USD è dovuto soprattutto al fatto che gli operatori chiudono le posizioni corte – dai dati CFTC emerge che i corti speculativi in USD/JPY hanno raggiunto il 42% nella settimana conclusasi il 5 luglio – in previsione di un irrobustimento del piano di stimoli dal primo ministro Shinzo Abe. Inoltre, il miglioramento della propensione al rischio ha contribuito a far scendere la domanda di beni rifugio come lo yen.

Oggi negli USA sarà diffusa una nuova serie di indicatori economici. L’IPC primario di giugno dovrebbe attestarsi all’1,1% a/a, dopo l’1,0% registrato il mese precedente, mentre l’indicatore di fondo (core) riferito a giugno dovrebbe rimanere stabile al 2,2%. Stando all’ultimo sondaggio, le vendite al dettaglio di giugno dovrebbero scendere, al +0,1% m/m rispetto al +0,5% di maggio, l’indice al netto di automobili e benzina dovrebbe rimanere stabile al +0,3% m/m. In caso di risultati solidi per l’IPC e le vendite al dettaglio, l’USD potrebbe riprendere il suo rally sull’onda delle rinnovate aspettative di un rialzo del tasso da parte della Fed.

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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Calcio

Zidane, clave en la operación Nacho Fernández: Roma llegaría a los 15 millones de euros

Luciano Spalletti aprieta por el defensa del Real Madrid y la selección española. Le promete minutos y una subida de sueldo. No hay acuerdo cerrado

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El Real Madrid confirmó este jueves -mediante la oficialización de que portará el dorsal ‘15’- lo que era un secreto a voces: que Fabio Coentrao formará parte de la plantilla merengue esta próxima campaña. O lo que es lo mismo, tras la marcha de Álvaro Arbeloa, el club blanco tiene ya apuntalada su línea de retaguardia, con dos jugadores por puesto. Sin embargo, hay un club que anhela hacerse con una de las piezas de esa línea defensiva. Se trata de Nacho Fernández, y de la Roma, que está apretando muy fuerte para hacerse con los servicios del polivalente zaguero internacional español en el presente verano.

Tal y como desvelaba La Gazzetta dello Sport y pudo confirmar Goal, el agente de Nacho estuvo reunido con el club giallorosso este pasado martes. Y el resultado de esa reunión es que la apuesta de Luciano Spalletti por el defensa madridista es muy fuerte. El año pasado, el equipo italiano sufrió mucho en la zaga, y de hecho este verano ya ha cedido a Leandro Castán a la Sampdoria, han perdido a Maicon y Lucas Digne, han cerrado la cesión de Juan Jesús desde el Inter de Milán y también han hecho efectiva la opción de compra de Antonio Rudiger. Muchos movimientos para una sola línea, y la guinda a esta revolución quieren que sea Nacho Fernández. Un defensa de élite, internacional absoluto, profesional, capaz de rendir por igual en todas las posiciones de la zaga, y con dos Champions League más tres temporadas (y cerca de un centenar de partidos) en el primer equipo del Real Madrid en su currículum. El remedio a buena parte de sus males en una temporada muy exigente con la Champions League de por medio, entienden en Trigoria.

De ahí que estén apretando mucho por lograr el traspaso de Nacho Fernández. Y no son los únicos en el Viejo Continente, ya que el ‘6’ blanco colecciona pretendientes. Pero eso sí, ninguno con las condiciones que plantea la Roma, que no lo entiende como una cesión temporal o un parche circunstancial. La Gazzetta dello Sport revelaba que habían ofrecido 11 millones de euros al Real Madrid, pero Goal pudo confirmar de fuentes en Italia que el club giallorosso podría llegar a ofrecer hasta 15 millones de euros en un extremo. Asimismo, Luciano Spalletti promete minutos al zaguero, que jugó 1600 la temporada pasada. Y a su vez, un sueldo incluso mayor que el que ya percibe en el Real Madrid. Esto es, unas condiciones generales auténticamente preferenciales en un club histórico como la Roma, tercero en la Serie A la pasada campaña.

Sin embargo, pese a la gran apuesta llegada desde la Ciudad Eterna, el jugador es feliz en el Real Madrid, y el Real Madrid es feliz con el jugador en sus filas. No obstante, tal y como Goal ya informó, los dirigentes merengues transmitieron a Nacho Fernández su total confianza y su deseo de que permaneciera la próxima temporada en el equipo campeón de la Undécima la última vez que estuvo reunido en las oficinas de Concha Espina, hace apenas tres semanas atrás. Y ese sentimiento es exactamente el mismo a día de hoy.

Aunque eso sí, este sábado comienza de manera oficial la pretemporada para el Real Madrid, y Nacho está citado junto al resto de sus compañeros en la Ciudad Deportiva de Valdebebas. Allí estará esperándole un Zinedine Zidane que es el principal valedor de la actual línea defensiva merengue. De hecho, recientemente se abrieron las puertas a las cesiones de Diego Llorente y Jesús Vallejo, en señal de la confianza existente en estos cuatro centrales. El técnico galo tiene las llaves de la actual zaga, y ante la imponente irrupción de la Roma, sobre sus hombros recaerá la responsabilidad de lidiar, bien con la proyección de Nacho sobre el terreno de juego la próxima temporada en el Santiago Bernabéu, o bien con la opción existente de aceptar la jugosa oferta y buscar entonces un reemplazo de idénticas garantías para el centro de la retaguardia.

A día de hoy, según pudo saber Goal, el Real Madrid no ha cerrado ningún acuerdo con la Roma pese a las numerosas especulaciones llegadas desde Italia. Es más, el dorsal ‘6’ luce como todos los demás en las nuevas camisetas del Real Madrid en la tienda oficial. Y seguirá siendo así mientras Zidane no diga lo contrario, o mientras el club blanco no se desdiga en su ratificación de confianza al propio Nacho Fernández, auténtico objeto de deseo de Luciano Spalletti.

Autore: Goal.com News – Español – España

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AOC presenta nuovi monitor gaming da 24” in QHD

AOC presenta i primi monitor per il gaming da 24’’ della gamma premium AGON, con risoluzione QHD. Mentre il modello AG241QG ha una frequenza di 165 Hz, NVIDIA G-Sync Technology e NVIDIA ULMB, l’AG241QX si distingue per avere 144 Hz e l’Adaptive-Sync Technology. Straordinario tempo di risposta di 1 ms.

AOC Agon AG241QG

La tecnologia Flicker-free di AOC, presente sia nel modello AG241QG che nell’AG241QX, riduce al minimo lo sfarfallio dell’immagine e di conseguenza il fastidio agli occhi e la fatica. Il modello Adaptive-Sync riesce ad andare anche oltre grazie alla modalità Low Blue Light che riesce a ridurre le frequenze corte blu senza sacrificare qualità e colori.

La tecnologia AOC di riduzione del ritardo del segnale in ingresso assicura l’esecuzione dei comandi senza alcun ritardo. Quella per il bilanciamento delle ombre fornisce una rapida regolazione del contrasto per una resa migliore delle aree in questione, senza compromettere quelle già ben bilanciate. La speciale KeyPad permette di impostare preset personalizzati e permette di passare comodamente tra le varie impostazioni di visualizzazione.

AOC AGON AG241QX sarà disponibile da Agosto 2016 al prezzo di 449 Euro mentre AOC AGON AG241QG al prezzo di 599 Euro a partire da Settembre 2016. Per altri dettagli vi rimandiamo qui e qui. Abbiamo già parlato delle recenti tecnologie AOC AGON in questa occasione.

Autore: Le news di Hardware Upgrade