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AMD releases Radeon Software 16.7.2 drivers

Adds support Doom Vulkan API and fix a single issue

AMD has released its new Radeon Software 16.7.2 drivers which add support for Vulkan API in Bethesda’s Doom game as well as fixes issue with Restore Factory Defaults in Radeon Settings.

Available for Windows 10, Windows 8.1 and Windows 7 OS in both 32-bit and 64-bit flavors, the new AMD Radeon Software Crimson Edition drivers add support for Bethesda’s latest Vulkan API patch in Doom game which enables performance enhancements via support for Async Compute and Shader Intrinsics.

The new Radeon Software Crimson Edition 16.7.2 drivers also fix an issue with the Restore Factory Defaults option in Radeon Settings which did not revert the “Compatibility Mode” UI toggle to its default “off” state.

There still a few known issues recorded in the new drivers which should be fixed in the next released but it seems that AMD driver team has been on its toes lately, delivering fixes and game ready drivers in a timely fashion.

As always, you can find the new Radeon Software Crimson Edition 16.7.2 drivers over at AMD’s support page where you can check out the full release notes as well.

Autore: Fudzilla.com – Home

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Ripristinare Windows 10, ecco come si fa

Aggiornando a Windows 10, specie con i sistemi più vecchi, potrebbe accadere di trovarsi dinanzi un’installazione con più di qualche problema. Nella maggior parte dei casi, fila tutto liscio ma come comportarsi se il sistema – dopo essere stato aggiornato a Windows 10 – appare instabile e inaffidabile? Prima di tornare alla precedente versione di Windows, tuttavia, è possibile provare a ripristinare Windows 10.

Nell’articolo Aggiornamento gratuito a Windows 10, ecco come prepararsi, abbiamo visto come preparare il campo per l’aggiornamento a Windows 10. Uno dei consigli più sensati consiste nel creare un’immagine del contenuto dell’intero disco fisso o dell’unità SSD in modo tale da ripristinare la precedente configurazione in caso di problemi. È bene, insomma, non affidarsi allo strumento di ripristino integrato in Windows 10.

Nell’articolo Attivare Windows 10 gratis dopo il 29 luglio, abbiamo visto invece come non perdere l’occasione dell’aggiornamento gratuito a Windows 10, anche quando non si fosse ancora pronti per compiere il grande passo e attivare l’upgrade.

Ripristinare Windows 10: attenzione ai software installati

Applicazioni incompatibili sono una delle principali fonti di problemi per un aggiornamento a Windows 10 fallimentare o parzialmente tale.
I software antivirus sono una delle più comuni cause di problemi ma altri problemi (generalmente causati dai driver) possono provocare lo sfarfallio dello schermo o la mancata comparsa del menu Start.

Nel caso in cui il menu Start risultasse inaccessibile, si potrà premere la combinazione di tasti Windows+X, fare clic su Programmi e funzionalità quindi procedere con la disinstallazione del programma che provoca problemi in Windows 10.

In alternativa, si può premere la combinazione di tasti Windows+R quindi digitare appwiz.cpl e premere Invio.

Se il Pannello di controllo fosse inaccessibile, si potrà provare ad aprire la console di emergenza e avviare Windows 10 in modalità provvisoria.
Per eseguire Windows 10 in modalità provvisoria, si possono seguire le indicazioni riportate nell’articolo Avviare Windows 10 e Windows 8.1 in modalità provvisoria.

Nel caso in cui il desktop non venisse correttamente visualizzato, si potrà tenere premuto il tasto MAIUSC mentre si fa clic su Riavvia il sistema, cliccando sull’icona posta nell’angolo inferiore destro della schermata di logon di Windows 10.

In alternativa si può spegnere due volte il sistema durante il caricamento di Windows 10: il risultato sarà il caricamento automatico della console di ripristino.

Ripristinare Windows 10, ecco come si fa

Dal menu di boot, cliccando su Risoluzione dei problemi quindi su Opzioni avanzateImpostazioni di avvio ed infine cliccare su Riavvia. Dopo il reboot, premendo il tasto F5, si attiverà l’accesso alla modalità provvisoria di Windows 10 (vedere anche Windows 10, schermo nero all’avvio o dopo il login).

Dopo aver effettuato il login all’account, suggeriamo di:

– disinstallare l’antivirus o il software per la sicurezza
– il pannello di controllo di Apple iCloud
– driver della scheda video (premere Windows+X, scegliere Gestione dispositivi, cliccare due volte su Schede video, disinstallare il driver delle schede video facendo clic con il tasto destro quindi scegliendo Disinstalla).
– disinstallare i driver audio IDT, se presenti (sezione Input e output audio).

Una volta disinstallati i vari componenti software, si potrà riavviare Windows 10 che – nella maggior parte dei frangenti – dovrebbe avviarsi correttamente.
A questo punto si potranno aggiornare manualmente i driver della scheda video (ed eventualmente della scheda sonora) quindi reinstallare i programmi rimossi.

Se il desktop venisse caricato ma il sistema risultasse ancora instabile, suggeriamo di premere la combinazione di tasti Windows+X, scegliere Prompt dei comandi (amministratore) quindi digitare, l’uno dopo l’altro, i seguenti comandi:

Dism /Online /Cleanup-Image /CheckHealth
Dism /Online /Cleanup-Image /ScanHealth
Dism /Online /Cleanup-Image /RestoreHealth

I tre comandi consentiranno di rilevare file corrotti e ripristinarli nel caso in cui ve ne fosse la necessità.

Account utente danneggiato: come risolvere

Nell’articolo File persi dopo l’aggiornamento a Windows 10: come recuperarli, abbiamo visto che una situazione in cui gli utenti incorrono frequentemente è la corruzione del proprio account utente.Dopo aver aggiornato a Windows 10 parrà di aver perso i propri file quando in realtà questi sono sempre memorizzati in una sottocartella di \Users.

Nel caso in cui, invece, fosse un’app in stile Windows Store a non avviarsi più, di solito basterà accedere al Windows Store e richiederne l’aggiornamento.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Relazione annuale del GME: i risultati dei mercati dell’energia nel 2015

Pubblicata la Relazione Annuale 2015 del Gestore dei Mercati Energetici che offre una panoramica dei principali risultati e dati dei mercati dell’elettricità, del gas e dei mercati ambientali. I risultati dell’integrazione dei mercati elettrici nazionali nel mercato europeo.

È stata pubblicata la Relazione Annuale 2015 (vedi allegato in basso) del Gestore dei Mercati Energetici (GME) che oltre ad illustrare le attività svolte nel corso dell’anno, dà una panoramica dei principali risultati dei mercati dell’energia elettrica, del gas naturale e dei mercati ambientali. Presentate anche le attività e i progetti in ambito nazionale e internazionale che hanno coinvolto il GME.

Integrazione dei mercati elettrici nazionali nel mercato europeo

Il 24 febbraio 2015 dopo l’approvazione del framework contrattuale del progetto da parte del Regolatore nazionale, il GME ha avviato l’operatività del market coupling day ahead sulle frontiere Italia-Francia e Italia-Austria, facendo confluire nel nuovo e più ampio quadro regolamentare e operativo del progetto IBWT (Italian Border Working Table) anche l’operatività del primo meccanismo di coupling già sperimentato sulla frontiera Italia-Slovenia.

Secondo la nota di presentazione del GME i risultati sono stati positivi: utilizzo efficiente delle interconnessioni e un più frequente allineamento dei prezzi, in particolar modo tra il mercato francese e quello italiano.

Nel percorso di integrazione dei mercati elettrici dell’UE, il GME partecipa, insieme ad altri PXs europei anche al progetto per il disegno e l’implementazione del processo di coupling infragiornaliero (PXs Cross Borders Intra-Day -PXs XBID), il cui avvio è atteso per la seconda metà del 2017. I gestori di rete europei, in coordinamento con i relativi sistemi di gestione dei mercati, potranno allocare, in modo implicito, la capacità interfrontaliera disponibile nell’orizzonte infragiornaliero.

Il GME ha stipulato il 5 giugno 2015 con le altre Borse partecipanti al progetto e con il fornitore selezionato, il contratto per lo sviluppo del software di mercato, nonché i contratti ad esso collegati.

In parallelo al progetto XBID, proprio per rendere più efficiente il meccanismo di allocazione intraday della capacità di interconnessione disponibile con l’estero, il GME, è stato impegnato nel 2015 nella realizzazione del primo progetto di accoppiamento dei mercati infragiornalieri tra Italia e Slovenia, avviato a giugno 2016.

Il meccanismo individuato prevede che il market coupling si svolga attraverso il funzionamento coordinato di alcune sessioni in asta del Mercato Infragiornaliero (MI) italiano cui accoppiare il mercato sloveno. Tale meccanismo di Intraday Market Coupling ha avuto lo scopo di attivare un iniziale progetto pilota che potrebbe essere esteso anche ad altre frontiere italiane, ampliando i benefici del più ampio progetto europeo XBID e favorendo l’integrazione tra i meccanismi di asta implicita, già utilizzati nei mercati day ahead, e la negoziazione continua adottata in prossimità del tempo reale.

Sotto il profilo normativo, in ambito UE, si è registrata la definitiva approvazione del Regolamento sulle “Guideline on capacity allocation and congestion management – CACM” (EC n. 2015/1222) entrato in vigore il 14 agosto 2015, che pone regole nuove e comuni per lo svolgimento delle attività delle Borse elettriche e per l’allocazione della capacità transfrontaliera mediante market coupling.

Una delle disposizioni del CACM ha previsto la nomina, da parte delle istituzioni nazionali, dei Nominated Electricity Market Operator (NEMO), i soggetti deputati alla gestione del mercato.

In tale ambito il GME è stato nominato, con atto formale del Ministero delle Sviluppo Economico – e previo parere favorevole espresso dall’AEEGSI – quale unico NEMO per l’Italia in materia di gestione dei processi di coupling relativi al mercato integrato day ahead e al costituendo mercato infraday.

Settore gas

Nel corso del 2015, il GME ha supportato l’Autorità per l’Energia, insieme a SRG, nel processo di armonizzazione del meccanismo di bilanciamento del sistema al framework regolatorio – disegnato a livello comunitario dal Regolamento (UE) n. 312/2014 – ma ha anche concluso, in qualità di nomination agent, specifici accordi di cooperazione con Borse europee terze – ICE Clear Europe Limited, e European Commodity Clearing ECC- interessate a offrire sulle proprie piattaforme prodotti finanziari con consegna fisica del gas presso il PSV, concorrendo all’aumento di liquidità sull’hub italiano.

Di fondamentale importanza è stato inoltre il ruolo del GME nell’attuazione di quanto disposto dal Regolamento n.1227/2011 REMIT, che prevede obblighi in capo ai soggetti operanti sui mercati all’ingrosso dell’energia elettrica e del gas al fine di implementare un sistema di monitoraggio dei mercati all’ingrosso centralizzato in ambito europeo e coordinato da ACER, l’Agenzia per la Cooperazione tra le Autorità di Regolazione.

Il GME nel corso del 2015 ha implementato due piattaforme, attraverso le quali supportare gli operatori di mercato nell’adempimento degli obblighi di data reporting verso ACER e di pubblicazione delle informazioni privilegiate, ovvero, rispettivamente, la Piattaforma Data Reporting (PDR) e la Piattaforma per la pubblicazione delle informazioni Privilegiate (PIP), oltre ad accreditarsi presso ACER tra i primi 20 soggetti in Europa abilitati ad effettuare il servizio di reporting (RRM).

A partire dal 7 ottobre del 2015, in linea con le tempistiche previste dalla normativa europea, è stata avviata la Piattaforma di Data Reporting: tutti i clienti del GME dei mercati elettrico e del gas possono trasmettere ad ACER le operazioni effettuate in riferimento a contratti di fornitura e trasporto dell’energia elettrica e del gas naturale conclusi anche bilateralmente.

Dal 4 gennaio 2016 è stata resa operativa la Piattaforma per le Informazioni Privilegiate destinata, invece, a garantire agli operatori di mercato la tempestiva pubblicazione delle informazioni privilegiate in loro possesso.

Settore carburanti

Nel 2015 il GME, dopo aver completato il processo di analisi e di approfondimento sui possibili modelli di organizzazione e funzionamento delle piattaforme di mercato della logistica e dei prodotti petroliferi con gli operatori del settore, ha proseguito il confronto con le Istituzioni di riferimento e con le associazioni di settore, con lo scopo di implementare piattaforme efficienti e corrispondenti alle esigenze degli operatori.

Domanda di energia

A livello nazionale, nonostante uno scenario economico ancora incerto, nel 2015 si è registrato il primo segnale di inversione della domanda di energia dopo cinque anni di calo, con un rilancio dei consumi nel settore elettrico rispetto all’anno precedente dell’1,5% (a quota 315,2 TWh) e in quello del gas, in rialzo del 9,1% (a 66.947 mmc).

In tale contesto, sono cresciuti anche i volumi scambiati su tutti i principali mercati elettrici e del gas gestiti dal GME.

Gli scambi sul Mercato del Giorno Prima (MGP) si sono portati a 287,1 TWh (+1,8% rispetto all’anno precedente), interrompendo la serie negativa avviata nel 2009. Anche la liquidità è tornata a salire raggiungendo quasi i valori più alti dal 2005 (68%). Nella tabella l’andamento delle vendite per fonte dal 2010 al 2015 (clicca per ingrandire).

In tale contesto, i prezzi elettrici spot si confermano sui livelli minimi del decennio grazie alla marcata diffusione delle fonti rinnovabili e alla debolezza della domanda, con il prezzo medio di acquisto dell’energia nella Borsa elettrica (PUN), che ha segnato un leggero rialzo (+0,23 €/MWh; +0,4%) rispetto al minimo storico del 2014, portandosi a 52,31 €/MWh e arrestando il deciso trend ribassista registrato nel biennio precedente.

Nel 2015 le vendite da impianti a fonte rinnovabile, in costante crescita dal 2010, segnano una decisa inversione di tendenza e scendono a 89,4 TWh. La flessione riguarda tutte le fonti rinnovabili eccetto la geotermica (+5,1%).

Segnano, per contro, una decisa ripresa le vendite da impianti a fonte tradizionale trainate in particolare dagli impianti a gas che, dopo aver raggiunto il loro minimo storico nel 2014, mettono a segno un incremento annuo del 20,4%.

Pertanto la quota delle fonti rinnovabili scende al 37,8% (42,9% nel 2014) a vantaggio di quella degli impianti termoelettrici tradizionali, con la quota del gas che sale al 38,4% (+6,3 punti percentuali).

Sui mercati del gas gestiti dal GME, la PB-GAS conferma la positiva evoluzione della liquidità e la funzione di supporto alle necessità di bilanciamento del TSO, registrando un incremento degli operatori iscritti (+10) e un ulteriore aumento dei volumi scambiati, che aggiornano il nuovo massimo storico a 48 TWh (+5,9%).

Mercati ambientali: TEE, certificati verdi, GO

Si è registrata l’assunzione da parte del GME, a partire da ottobre 2015, del ruolo di controparte centrale delle contrattazioni concluse sull’ormai maturo mercato dei Titoli di Efficienza Energetica (MTEE).

L’assunzione di tale ruolo ha consentito l’eliminazione del rischio esistente in capo agli operatori di effettuare transazioni con controparti che, a seguito della conclusione delle negoziazioni, si fossero rese inadempienti nell’espletamento delle obbligazioni amministrative e fiscali.

Positiva la reazione del mercato: un incremento dell’8,3% delle transazioni (3,8 milioni di tep), che tuttavia ha contenuto solo parzialmente la riduzione del 25% dei TEE scambiati nel settore (8,7 milioni di tep), alimentata dal calo delle quantità trattate bilateralmente.

Con l’azzeramento della quota d’obbligo di energia rinnovabile da immettere in rete è risultato in fisiologica diminuzione del 14,6% anche il volume degli scambi nel sistema dei certificati verdi (37 TWh in totale). Mentre risultano in lieve crescita (+4,7%) gli scambi delle garanzie d’origine (46 TWh).

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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Energia

Riscaldamento globale: le nuvole si stanno muovendo verso i Poli

http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature18273.html

(Rinnovabili.it) – Esiste una relazione fra surriscaldamento globale e cambiamenti nelle nuvole, la cui natura per molto tempo è sfuggita alla scienza. Le nubi  sono una componente chiave del sistema climatico, dal momento che intervengono direttamente nella regolazione della temperatura terrestre, ma le loro piccole dimensioni le hanno sempre rese difficili da rappresentare con precisione nei modelli climatici.

Per lungo tempo ci si è interrogati sulla loro imprevedibilità, domandandoci se il loro comportamento fosse davvero in linea con le predizioni climatiche. La prima risposta a questo dubbio arriva dall’Istituto di Oceanografia dell’Università della California, a San Diego. Lo studio effettuato da Joel Norris e colleghi e pubblicato ieri sulla rivista Nature, risolve in parte il mistero e mostra cosa sta succedendo sopra le nostre teste sotto la spinta dell’aumento dei gas serra.

Analizzando i dati arrivati in oltre 20 anni da decine di satelliti tra il 1980 e il 2000  ed eliminando alcuni errori strumentali, i ricercatori hanno scoperto che le cosiddette storm track – le piste seguite dalle perturbazioni temporalesche  – si stanno progressivamente muovendo verso i Poli mentre le zone secche subtropicali si stanno espandendo. L’ipotesi di un allargamento dei tropici era stata suggerita  nel 2004, e lo studio conferma che dai 23 gradi di latitudine di Cancro e Capricorno, si sarebbe arrivati attorno ai 40 gradi, toccando dunque anche l’Italia. Contemporaneamente, questo evento è accompagnato, a tutte le latitudini, dall’incremento della quota della copertura nuvolosa più elevata.

Questi dati confermano quelle che fino a ieri erano le tesi di puri modelli virtuali secondo cui queste modifiche hanno avuto luogo nel corso degli ultimi decenni come conseguenza dell’accumulo di gas serra antropici. “Ciò che questo documento porta in tavola è la prima dimostrazione credibile che i cambiamenti nelle nuvole attesi dai modelli climatici, stanno realmente verificandosi”, commenta Norris. Lo studio spiega come la copertura nuvolosa si sia ridotta nella fascia tropicale di almeno il 13% negli ultimi 25 anni. Questi cambiamenti nelle nuvole aumentano l’assorbimento della radiazione solare dalla terra riducendo di contro l’emissione degli infrarossi nello spazio. La conseguenza è ovvia: il riscaldamento globale si aggrava.

Autore: Rinnovabili

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Economia

Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 13 Luglio 2016

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2012 (range 12299/17158) [uscita rialzista]
2014 ( range 17555/22590) [uscita rialzista] annullata
prossimo 2016/2017

Setup Mensile:
ultimo Marzo/Aprile (range 16777 /19216) [ uscita ribassista ]
prossimi Luglio

Setup Settimanale:
ultimi: 27 giugno/1 Luglio – 4/8 luglio ( range 15017//16446 ) [ uscita rialzista]
prossimi 25/29 Luglio

Setup Giornaliero
ultimo : 12 Luglio (range 16262/ 16763 + event est ) [ in attesa ]
prossimi 18 Luglio, 22

Angoli Mensili Luglio 13950/14100, 15350, 16300, 17050, 18000, 18350
Angoli Settimanali:14700, 15150, 15550, 16040, 16460, 17060
Angoli Giornalieri16121, 16174, 16342, 16440, 16553, 16638, 16856, 17070,

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continueranno sempre sull’articolo unico settimanale

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts