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Termoelettrico italiano, chiusi 12,4 GW in tre anni

Solo nel periodo da marzo 2015 a febbraio 2016, in Italia si sono chiusi impianti termoelettrici per 6.680 MW di potenza. Per altri, già autorizzati, sì è rinunciato alla costruzione. Non si installa nuova capacità dal 2012 sopra i 300 MW e anche nel 2011 tutto era rimasto fermo. I dati nel nuovo rapporto del Ministero dello Sviluppo economico.

Da marzo 2015 a febbraio 2016 in Italia si sono chiusi impianti termoelettrici per 6.680 MW di potenza. Il dato arriva dal nuovo rapporto del Ministero dello Sviluppo economico “sull’andamento delle autorizzazioni concernenti la realizzazione o il potenziamento di centrali termoelettriche di potenza superiore a 300 MW termici” (in allegato in basso).

Nel complesso, il MiSE ha autorizzato nel periodo la chiusura di 7 centrali: l’impianto Acea di Tor di Valle, gli impianti Enel di Livorno, Piombino, Montalto (sezioni 1, 2, 3 e 4), Rossano (1, 2, 3, 4 e TG C e G), La Spezia e Portoscuso.

Altri 5.778 MW erano stati chiusi nei 24 mesi precedenti, portando il totale dei rirtiti in 3 anni a 12.458 MW, mentre è in corso l’istruttoria per fermare altri due impianti per 540 MW complessivi: Turbigo TL31 di Iren e Augusta di Enel.

A questo si aggiungono le rinunce ai procedimenti autorizzativi: non si farà l’impianto da 400 MW di Lucchini Energia a Trieste ne quello a Pianopoli da 800 MW di Edison.

C’è poi la centrale a carbone da 1.320 MW di Saline Joniche di Repower, un progetto che nel rapporto risulta, ma che è stato di recente annullato da Repower. Tra i progetti che il MiSE considera ma che in realtà sono già stati accantonati ci sono anche i nuovi gruppi a carbone di Vado Ligure (460 MW) e Fiume Santo (410 MW); a tal proposito si veda QualEnergia.it, La chiusura della centrale di Vado Ligure e la fine del carbone in Italia

In pratica, come si veda dalla tabella sotto, è dal 2012 che non si accende una nuova centrale termoelettrica sopra i 300 MW in Italia e anche nel 2011 tutto era rimasto fermo.

L’unico impianto che doveva essere avviato nel 2016, quello di Turbigo, è stato cancellato. Nei prossimi anni potrebbero entrare in funzione – ma resta tutto da vedere – le centrali di Benevento (385 MW), Loreo (800 MW) e Presenzano (810 MW), le ultime due con avvio lavori prorogato rispettivamente ad agosto 2016 e dicembre 2016.

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Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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Facebook Messenger: conversazioni segrete e crittografia end-to-end in arrivo

Facebook ha annunciato che sta iniziando il roll-out della crittografia end-to-end all’interno di Messenger al fine di “supportare al meglio le conversazioni su argomenti delicati”. Al momento, precisa la società, l’applicazione beneficia di forti sistemi di sicurezza: ad esempio l’uso di canali di comunicazione sicuri simili a quelli dei siti di banking online e di shopping, o di tool anti-spam e anti-malware. Tuttavia, la società ha ricevuto da parte di molti utenti la richiesta di conversazioni ancora più sicure, come già disponibili su altri servizi della concorrenza.

Facebook crittografia end-to-end e conversazioni segrete

Ad oggi la tecnologia più efficace per proteggere le conversazioni online da occhi indiscreti è la cosiddetta crittografia end-to-end. La società di Zuckerberg la spiega così: “Significa che i messaggi sono destinati solo a te e all’altra persona e a nessun altro, inclusi noi. In una conversazione segreta potrai anche scegliere di impostare un timer per controllare il periodo di tempo durante il quale ciascun messaggio rimane visibile nella conversazione“.

La tecnologia di Facebook utilizza il Signal Protocol di Open Whisper Systems, lo stesso su cui si basa il sistema di protezione crittografica utilizzato da WhatsApp, applicazione che – lo ricordiamo – appartiene comunque a Facebook. Differentemente dall’approccio usato su WhatsApp, non tutte le conversazioni effettuate con Facebook Messenger saranno protette dalla crittografia end-to-end. Iniziare una conversazione segreta con qualcuno sarà infatti opzionale, sarà quindi l’utente ad impostarla come “segreta”.

Il motivo è semplice: a differenza di WhatsApp, che viene utilizzato solo su un unico dispositivo, Messenger può essere utilizzato su smartphone, tablet e personal computer. Le conversazioni segrete, di contro, possono essere lette solo su un unico dispositivo ed è per questo che l’approccio sulle due applicazioni è così diverso. Nelle conversazioni segrete non è inoltre previsto (almeno temporaneamente) il supporto di contenuti avanzati come GIF o video, non è inoltre possibile effettuare pagamenti o utilizzare altre funzioni tipiche del servizio.

Al momento in cui scriviamo le conversazioni segrete sono disponibili su basi limitate di test, ma un roll-out più completo verrà iniziato entro la fine dell’estate. Durante la prova la società raccoglierà i feedback sulla funzionalità da parte degli utenti, misurandone le prestazioni e introducendo strumenti per consentire la segnalazione dei contenuti.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Energia

Benzina solare, la produzione diretta ora è possibile

Petrolio solare, la produzione diretta ora è possibile

(Rinnovabili.it) – Memorizzare l’energia del sole nei combustibili attraverso un processo semplice ed economico. Questa la meta ambita da molti ricercatori che operano nel campo dei carburanti solari. Meta che è incredibilmente vicina per il team di scienziati dell’Istituto Paul Scherrer (PSI) e del Politecnico federale di Zurigo. Mettendo insieme competenze e risultati di studi pregressi, la squadra è riuscita, per la prima volta in assoluto, a creare un processo chimico che utilizza l’energia solare concentrata per convertire l’anidride carbonica e l’acqua direttamente in combustibili ad alta energia.

La scoperta – pubblicata sulla rivista scientifica Energy and Environmental Science – segna un passo significativo verso la conservazione chimica dell’energia solare. I ricercatori dei due istituti hanno percorso una strada già battuta in passato, puntando a sfruttare il calore del Sole concentrato in modo da innescare alcuni processi chimici che avvengono solo a temperature oltre i 1000 ° C.

La possibilità di convertire sostanze a bassa energia come l’acqua e la CO2 in materiali ricchi di energia come l’idrogeno e monossido di carbonio è stata dimostrata già dieci anni fa. Questo processo funziona in presenza di alcuni materiali come l’ossido di cerio: quando sottoposto ad altissime temperature (oltre i 1500 ° C), l’ossido di cerio perde alcuni atomi di ossigeno e li riacquisisce a temperature più basse. Inserendo nell’equazione anche acqua e anidride carbonica, avremo come risultato idrogeno e monossido di carbonio da impiegare per la sintesi di idrocarburi complessi.

Fino ad oggi, questo tipo di produzione di combustibile richiedeva un secondo processo, separato, chiamato Fischer-Tropsch Synthesis che consiste per l’appunto in una riduzione del monossido di carbonio in miscela di idrocarburi. L’innovazione del team di ricercatori è stata quella di creare un materiale che permettesse la produzione diretta di carburante all’interno di un unico processo. Ciò è stato ottenuto aggiungendo piccole quantità di rodio (catalizzatore) all’ossido di cerio. “Fino ad ora, il nostro processo nella sua globalità offre solo piccole quantità di carburante direttamente utilizzabile” spiegano gli scienziati. “Ma siamo stati  in grado di dimostrare che la nostra idea funziona”.

Autore: Rinnovabili

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Economia

ITALIA: COMPLOTTISMO autodistruttivo ed IGNORANZA, ormai è persa ogni SPERANZA!

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Comprate comprate, che ci sono i saldi ed ora conviene!
Matteo Renzi dovrebbe fare un po’ più attenzione a quello che dice. Posso anche capire che Monte dei Paschi abbia dei forti collegamenti col PD, ma consigliare così apertamente a gennaio di quest’anno (persino in TV) l’acquisto di azioni MPS mi è sembrato quantomeno poco “delicato”.

«Mps è risanata, ora investire è un affare»

(…) Sui Non performing loans ha dichiarato: «Noi studiamo una soluzione, Padoan sta facendo un ottimo lavoro ma il dato è meno grave di quanto percepito dai mercati che comunque fanno il loro gioco». Un concetto ribadito poi in serata in tv, ospite di Bruno Vespa a Porta a porta: l’Italia «non è sotto attacco» e anzi «le turbolenze possono essere un’opportunità». Come nel caso di Mps: «Oggi la banca è risanata, e investire è un affare. Su Mps si è abbattuta la speculazione ma è un bell’affare, ha attraversato vicissitudini pazzesche ma oggi è risanata, è un bel brand. Forse in questo processo che durerà qualche mese deve trovare dei partner perché deve stare insieme ad altri». Partner che sperabilmente saranno italiani, aveva detto Renzi nell’intervista al Sole 24 Ore. Come Ubi banca, di cui si è parlato nelle scorse settimane. (…) (Sole, gennaio 2016)

matteo-renzi-3Raccontaglielo a chi gli ha dato retta e che ha comprato azioni MPS ad un valore di 0.75 €. Ma non è l’unica sparata del nostro Premier, negli ultimi giorni. Non soddisfatto della sua CALL mancata, si cerca una giustificazione, un rimedio, una scusa.  Ed ecco arrivare il suo “atto di accusa” nei confronti di tutte le banche del sistema e sul sitema in generale, quasi si volesse fare lo “scarica barile”. Ovvero, è un po’ come se volesse dire: “se siamo in queste condizioni, è anche per colpa vostra!”

(…) Dal punto di vista del governo in Europa stanno cercando di fare dell’Italia un capro espiatorio per giustificare interventi anche sulle banche di altri Paesi. (…)

Ah, allora significa che MPS è solida e che non deve esser ricapitalizzata, che i NPL non rappresentano un problema, che gli stress test saranno una passeggiata e che le banche sono solide e liquide e NON gassose? Inoltre è chiaro che gli altri sono gelosi, sono brutti e cattivi perché ci vogliono far fare il caprio espiatorio magari a vantaggio dei tedeschi… Vi prego, svegliatemi, questo è un incubo….

(…) «La vera questione sono i derivati delle banche Ue». Un riferimento più che esplicito alla Deutsche Bank (che ieri ha lasciato sul terreno il 6 per cento) con i bilanci imbottiti di titoli tossici già al centro dell’attenzione di Bce e degli stress test. (…)

matteo-renzi-2Vero, per carità, Deutsche Bank rappresenta un problema ma distogliere l’attenzione sulla realtà dei fatti con esternazioni che non stanno né in cielo né in terra non ha veramente senso, ancor più se le frasi sono dette da un Capo di Governo.

(…) «I problemi se valgono uno per gli Npl italiani, valgono cento per i derivati di altre banche. Sono certo che le autorità europee dedicheranno la loro attenzione e tutto il loro impegno in questa direzione », ha incalzato Renzi. (…) (IUS)

Chiedo scusa, quindi Renzi chiede aiuto e vuole intercedere per le banche estere che sono imbottite di derivati? Ma cavolo, guardiamoci in casa una buona volta e cerchiamo di ottimizzare il nostro sistema bancario.

Inoltre, caro Matteo, ti pongo una domanda. Facciamo finta che, come da tua richiesta, venga fatta in fretta e furia una ricapitalizzazione di Deutsche Bank e non solo, (visto che, come detto oggi, lo shipping sta mietendo vittime tra le banche teutoniche (VEDI QUI)), secondo te quale sarebbe la reazione dei mercati finanziari? Non ci sarebbe un effetto contagio devastatne anche per il settore italiano? Oppure noi siamo così solidi e orgoglioni da pensare che ne rimarremmo immuni? E soprattutto, quali sarebbero i benefici delle banche italiane (visto che Matteo spinge per la ricapitalizzazione, è auspicabile che nella sua mente pensa di ottenere dei benefici per le nostre banche, spero…)?

matteo-renzi-1Sono sempre più sconcertato da una parte, ma dall’altra capisco anche che se il mondo ormai fa acqua da tutte le parti, è anche perché siamo gestiti da una manica di psicopatici che, cosa molto grave, non hanno ancora capito quali sono le “regole del gioco”, e che quindi possono fare ulteriori danni ad un mercato, quello delle banche, già in estrema difficoltà.
Facciamoci il segno della croce e lasciamo, a questo punto, che la natura faccia il suo seguito (ne parlavano ieri gli amici di I&M in questo post nei commenti, rileggeteli perché sono molto interessanti). Con la consapevolezza che, vista la distanza siderale tra economia reale ed economia “di carta”, la normalizzazione del sistema non potrà certo essere indolore.

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Danilo DT

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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