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Reboot – 12 PM (Teaser)

Preorder: http://apple.co/299aCZoFB: http://bit.ly/298i7kfReboot's new album 'aLive' is arriving 15th July on Get Physical.http://www.getphysicalmusic.com/

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HardwareSoftware

Samsung presenta la prima unità SSD da 4 TB

Samsung porta sul mercato la prima unità SSD con una capienza pari a ben 4 Terabyte. Il nuovo modello va ad aggiungersi a quelli della gamma 850 EVO e pur non rivolgendosi propriamente al mercato professionale, la nuova unità SSD da 4 TB integra una migliore memoria NAND.

Si tratta infatti di una V-NAND TLC a 48 livelli e una capacità per chip di 256 Gbits (32 GB). Un passo in avanti notevole se paragonata coi 32 livelli e 128 Gbits degli altri modelli della serie 850 EVO. Il controller utilizzato è sempre il Samsung MHX.

Samsung presenta la prima unità SSD da 4 TB

L’unità appena proposta migliora anche i consumi energetici che passano da 3,7 e 4,7 W a 3,1 e 3,6 W, rispettivamente, in lettura e scrittura.

Il prezzo del nuovo SSD da 4 TB si aggira intorno ai 1.500 euro con un costo per gigabyte di circa 37 centesimi. Non male se paragonato alla media degli altri SSD della serie 850 EVO.

Si tratta di un SSD che non è certo per tutti e che non sarà tra i più venduti di Samsung ma rappresenta un primo passo verso la realizzazione di unità più capienti ma allo stesso tempo più compatte, traendo vantaggio anche dall’utilizzo dell’interfaccia M.2.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Solare termico mondiale, per la prima volta diminuisce l’installato annuale

Oltre 100 milioni di impianti per 622 milioni di mq di collettori e una capacità di 435 GW termici. E’ l’installato cumulativo di solare termico mondiale secondo il report Solar Heat Worldwide 2016. Un giro di affari di 21 mld di € e 730mila addetti, ma che per la prima volta nella sua storia registra un calo.

Nel mondo sono stati installati oltre 622 milioni di mq di collettori solari termici, gran parte dei quali sottovuoto (71%) e solo il 18,5% piani, per una potenza totale che si aggira intorno ai 435 GW termici. Parliamo di almeno 101 milioni di impianti in tutto il pianeta, per un risparmio di circa 38,4 milioni di tonnellate equivalenti petrolio.

Questo è uno dei tanti dati forniti per il 2015 (stime) dal Solar Heat Worldwide 2016, report redatto dall’istituto austriaco AEE Intech e dalla IEA Solar Heating & Cooling Programme (vedi allegato in basso), che riporta soprattutto le statistiche del settore a fine 2014.

Nel grafico qui sotto la potenza di solare termico e la sua offerta di energia nel periodo che va dal 2000 al 2015. La potenza installata del solare termico è passata da 62 GWt nel 2000 (89 milioni di mq) a 435 GWt (622 milioni di mq) nel 2015 (stima). La produzione in questo lasso di tempo da 51 TWh è arrivata a 357 TWh.

A fine 2014 l’82% della capacità solare termica installata si trova soprattutto in Cina (289,5 GWt, oltre 413 milioni di mq di collettori) e in Europa (47,5 GWt). Nel grafico si considerano tutti i tipi di collettori. Ma se consideriamo solo quelli vetrati, l’Italia per installato totale (in potenza a fine 2014) è al nono posto nel mondo con 2.800 MWt, con oltre 4 milioni di mq di collettori.

Nel grafico successivo si può vedere meglio la distribuzione di questa tecnologia in tutte le aree del pianeta. L’installato totale a fine 2014 a livello mondiale è per oltre il 70% presente in Cina.

In questo grafico una comparazione tra le diverse tecnologie in termini di potenza e produzione. Si veda come la capacità di solare termico oggi sia pressoché uguale a quella dell’eolico, anche se i tassi di crescita annuali dell’installato cumulativo per il solare termico sono in discesa (6% nel 2015) e più bassi rispetto a eolico (17%) e fotovoltaico (28%).

I paesi che hanno un maggiore installato cumulativo in relazione alla popolazione residente (sempre nel 2014) sono l’Austria (419 kWt ogni 1000 abitanti), Cipro (412), Israele (400), Barbados, Grecia, eccetera. (vedi grafico). L’Italia registra 45 kWt ogni 1000 abitanti (solo per collettori vetrati).

Nell’ultimo anno di analisi, il 2014, è stata installata una capacità stimata pari a 46,7 GWt, corrispondente a 66,7 milioni di mq di collettori. Rispetto all’anno precedente si è registrato un calo del 15,2%, un decremento che avviene per la prima volta in questo mercato, dopo che negli anni precedenti si era assistito ad una crescita dell’1,9% (2012/2013) e del 6,7% (2011/2012).

Secondo i primi dati disponibili per il 2015 questo trend al ribasso dovrebbe continuare. Nel grafico i tassi di crescita o decrescita nelle diverse aree del mondo.

Il 94% dell’energia fornita dal solare termico è usata per la produzione di acqua calda sanitaria, principalmente per sistemi su piccola scala per famiglie singole (68%) e sistemi di taglia più grande per condomini, hotel, scuole, ecc. (27%). Per il riscaldamento delle piscine è del 4% e il 2% riguarda impianti solari combinati (acqua calda e riscaldamento).

A livello mondiale il 75% dei sistemi solari termici sono a circolazione naturale, mentre il restante è a circolazione forzata. Anche in questa suddivisione, influenza moltissimo l’installato cinese viste le cifre in ballo: nel 2014 il colosso asiatico ha installato il 94% dei sistemi a circolazione forzata mondiali.

Nel report è stata stimata anche l’occupazione coinvolta nella produzione, installazione e manutenzione della tecnologia: 730.000 addetti nel 2014. Il giro di affari dell’industria è stimato in 21 miliardi di euro.

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Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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HardwareSoftware

Volumi di vendita dei sistemi PC in calo per il settimo trimestre consecutivo

Le consegne globali di sistemi PC sono arrivate a quota 64,3 milioni di unità nel secondo trimestre del 2016, con un calo del 5,2% rispetto ad un anno fa. Sono le rilevazioni preliminari condotte dalla società di analisi di mercato Gartner, la quale osserva come si tratti del settimo trimestre consecutivo di consegne in calo, anche se il mercato sembra mostrare qualche segno di miglioramento. Sulla stessa linea, seppur con numeri leggermente differenti, è la società di analisi di mercato IDC la quale registra 62,4 milioni di unità consegnate per una flessione del 4,5%.

Mikako Kitagawa, principal analyst per Gartner, osserva: “Uno dei continui problemi del mercato PC è stata la crescita dei prezzi in alcune regioni per via dell’indebolimento della valuta locale contro il dollaro USA. Il problema del prezzo ha avuto impatto nell’area EMEA e nell’America Latina per lo scorso anno. Comunque il calo delle consegne PC è diventato più contenuto nel secondo trimestre rispetto ai trimestri precedenti, il che suggerisce un alleggerimento dell’impatto dovuto alle valute”.

“Il mercato PC continua ad avere difficoltà nell’attesa delle sostituzioni per accelerare, assieme ad una parte di ritorno alla spesa per i telefoni, tablet ed altri dispositivi IT. La nostra previsione a lungo termine resta comunque cauta. I forti risultati negli Stati Uniti offrono però una idea di come il mercato potrebbe apparire con una piccola crescita ed un migliore scenario complessivo. Non si tratta di una crescita impressionante, ma potrebbe spingere il mercato in territorio positivo leggermente prima delle nostre previsioni per il 2018” ha invece commentato Loren Loverde, vicepresidente Worldwide PC Trackers & Forecasting per IDC.

Entrambe le realtà osservano come tutte le regioni geografiche, ad eccezione del Nord America, hanno registrato una flessione nelle consegne. L’America Latina ha accusato duramente il colpo, per via di instabilità politiche ed economiche, con un volume inferiore a 5 milioni di unità e una flessione del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per quanto riguarda il mercato europeo, invece, anche se nel trimestre in esame non vi sono stati segni particolarmente preoccupanti, la situazione è attualmente incerta per via dell’esito del referendum britannico, che sul medio e lungo termine potrebbe condizionare i piani di spesa sul Vecchio Continente.

Lenovo resta il leader del mercato PC con circa 13,2 milioni di pezzi consegnati, pur con un calo nell’ordine del 2% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale di Gartner e di IDC.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Energia

Kangaroo Island vuole il 100% di rinnovabili

Kangaroo Island vuole il 100% di rinnovabili

(Rinnovabili.it) – E’ una delle maggiori icone turistiche dell’Australia, nonché la sua terza più grande isola, ed ora è pronta a staccare la spina. Quella che la lega alla terraferma, si intende. Parliamo di Kangaroo Island, i cui oltre 4mila abitanti sono pronti a lasciare un segno nella storia australiana passando a un’alimentazione al 100% a base di energie rinnovabili, sia per la fornitura elettrica che per i trasporti.

Il gestore di rete ha lanciato una call per l’invio di proposte che sappiano sfruttare al meglio le risorse energetiche naturali del territorio. Fotovoltaico, eolico, biomasse e anche l’energia oceanica dovranno essere messe a frutto in un mix tecnologico che contempli anche impianti di stoccaggio e software intelligenti per la gestione della domanda elettrica. L’obiettivo? Tagliare i cavi di connessione con la terraferma, rendendosi autosufficiente.

Attualmente  l’energia è consegnata da un vecchio elettrodotto sottomarino, lungo 15 km, ormai prossimo alla pensione, che ha aperto per il gestore, la South Australia Power Networks, due possibilità: sostituire la rete con un nuovo cavo o riflettere su alternative offgrid.

A sostegno del “taglio dei fili” con la terraferma è arrivato anche uno studio dell’Istituto Sustainable Futures dell’Università di Sydney. I ricercatori dell’ateneo si sono presi l’incarico di esaminare le più recenti innovazioni tecnologiche in materia di rinnovabili e valutare quale potrebbe essere la soluzione migliore per la comunità dell’isola. “Se possiamo dimostrare che l’energia rinnovabile è tecnicamente ed economicamente praticabile per Kangaroo Island, sarebbe un potente precedente per tutte quelle comunità in Australia che stanno cercando di sviluppare le proprie risorse energetiche rinnovabili”, spiega Chris Dunstan, direttore del progetto.

Già all’inizio di quest’anno, l’istituto aveva redatto un piano provvisorio che proponeva 8MW di turbine eoliche, 4 MW di fotovoltaico a terra e 4 MW di fotovoltaico su tetti e coperture, con un sistema di storage per altri 3 MW. Un nuovo paradigma energetico a beneficio non solo dei 4600 abitanti ma anche degli oltre 200mila visitatori che ogni anno il turismo dell’isola accoglie.

“Se l’idea funziona – sostiene il CEO del Consiglio dell’Isola Andrew Boardman – si potrebbe fornire un modello da seguire”.

Autore: Rinnovabili