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Gossip

Rocco Stark und Angelina Heger: Hier fliegen die Fetzen

Angelina Heger und Rocco Stark sind die letzten, die heute in der neuen RTL-Reality-Show ‚Das Sommerhaus der Stars‘ einziehen.

Rocco Stark und Angelina Heger: Hier fliegen die Fetzen

Erst Dauerflirten, dann das Aus, dann wieder knutschen. Die beiden können einerseits die Finger nicht voneinander lassen, sind andererseits aber auch die explosivsten Kandidaten der vierteiligen Show, die heute um 20.15 Uhr bei RTL startet. Der 13-täguige Aufenthalt mit sechs weiteren Promipaaren wurde in Portugal aufgezeichnet. Was dem Sender weniger gefallen dürfte, war die Tatsache, dass sich das Pärchen kurz danach im letzten Monat trennte. Vor diesem Hintergrund dürfte also ein Interview mit RTL zur Show interessant sein, dass unmittelbar vor der Aufzeichnung stattfand und noch nicht veröffentlicht wurde. Hier ein Auszug.

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Rocco Stark und Angelina Heger: Hier fliegen die Fetzen

Was reizt Sie an der Show?
Rocco Stark:Ich hoffe, dass wir beide in dieser Zeit viel dazu lernen und noch mehr Vertrauen zueinander aufbauen werden. Denn eine Sendung, wo man etwas gewinnen kann und wo es darum geht, dem anderen zu vertrauen und mit anderen Menschen, die man nicht kennt, zusammen zu leben, ist keine alltägliche Situation.“

Ist es ein Vorteil, als Paar anzutreten?
Rocco Stark: Das ist ein großer Vorteil. Vor allem, weil man den Partner so nicht vermisst. Bei uns steckt viel Power drin. Es kann gar kein anderes Paar geben, das dieses Spiel noch gewinnen könnte – und wenn wir humpelnd ins Ziel laufen!

Was könnte schwierig werden?
Angelina Heger: Bei uns überwiegt die Freude. Wir sind gespannt auf die Show und wie weit wir uns da gemeinsam durchkämpfen können.“
Rocco Stark: Mir machen solche Shows einfach Spaß. Es sind Experimente, die man normalerweise nie erleben würde.

Rocco Stark und Angelina Heger: Hier fliegen die Fetzen

Fast zwei Wochen ohne Handys. Ist das ein Problem?
Rocco Stark:„Nein.“
Angelina Heger: Als wir zwei Wochen im Urlaub waren, haben wir auch an einigen Tagen einfach mal die Handys im Safe gelassen… Das war so schön!
Rocco Stark: Bis Angelinas Mutter in der Hotelrezeption angerufen hat, weil sie sich Sorgen gemacht hat.

Kann es bei Ihnen denn auch mal richtig knallen?
Angelina Heger: Na klar, zum Beispiel, wenn Rocco den Müll mal wieder nicht runter gebracht hat.
Rocco Stark: Das stimmt nicht. Ich bringe den Müll runter, ich wasche ab, …
Angelina Heger: Das macht die Spülmaschine.
Rocco Stark: Und wer räumt sie ein?
Angelina Heger: Ich… aber erst, nachdem Rocco mich einmal angefaucht hat.

Rocco Stark und Angelina Heger: Hier fliegen die Fetzen

Was schätzen Sie aneinander?
Angelina Heger: Ich schätze Roccos Humor, auch wenn er mich damit manchmal zur Weißglut bringt.
Rocco Stark: An Angelina schätze ich, dass sie ein sehr herzlicher Mensch ist, auch wenn sie sich manchmal hinter einer großen Mauer versteckt.“

Fotos: RTL

Autore: klatsch-tratsch.de

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HardwareSoftware

AMD share price rallies


No Shorty Long anymore

A report from financial analysts Seeking Alpha has issued guidance on the share price of Advanced Micro Devices (AMD) and said the company’s outlook is quite bright.

The report said that only 11 months back AMD was one of the most shorted stocks in the USA largely as a result of falling revenues and losses.

But, said Bill Maurer at Seeking Alpha, all that has completely changed now. Analysts think that AMD’s share price is currently overvalued.

It all hangs on how well AMD performs when it releases its earnings next week.

The introduction of the RX 480 was supposed to help out on revenues but there’s a question mark over how well it’s contributed to the bottom line.

On the bright side, the arrangement it had with Nantong Microelectronics terminated in the quarter and that ended up meaning a net cash bonus of over $ 320 million.

The share price currently stands at over $ 5. AMD’s biggest phone the processors based on Zen architecture are promised to start shipping later this year. This should have an effect on the stock value. 

Autore: Fudzilla.com – Home

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Digital Audio

Manna From Sky & I.G.A – In the Tank // TOTAL BLACK RECORDS

Manna From Sky & I.G.A – In the Tank // TOTAL BLACK RECORDS [TBR001]Genre: Minimal,Tech-House,Release Date: Aug 01 2016Beatport: https://pro.beatport.com/search?q=TOTAL%20BLACK%20RECORDSLabel: TOTAL BLACK RECORDS1 Manna From Sky – In The Tank (Original Mix)2 Manna From Sky – In The Tank (Usual Things Around No Word Rmx)3 Manna From Sky, I.G.A. – The Bird Of Planet (Original Mix)4 Manna From Sky, I.G.A. – The Bird Of Planet (Alex Fuente Reinterpretation)Release Info: The first TOTAL BLACK RECORDS comes from MANNA FROM SKY and I.G.A. with two big reinterpretations from ALEX FUENTE and USUAL THINGS AROUND.Music Promo Service by VIP Ultima http://www.VipUltima.com VIP Ultima is a Promotion Service for Music Professionals. It is used by Record Labels, Promotion Companies, and other Professionals in the Industry to manage their promo campaigns and get feedback comments from Top International DJs and Reviewers such as John Digweed, Sasha, Luciano, Hernan Cattaneo, Laurent Garnier, Josh Wink and thousands more.Check out our Facebook page at https://www.facebook.com/VipUltima

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HardwareSoftware

Asus: nuovo Chromebook con 64 GB di storage

Asus ha presentato un nuovo Chromebook basato sul leggero sistema operativo sviluppato da Google: Chrome OS.
In termini di rapporto qualità/prezzo, Asus Chromebook C301SA si presenta come un ottimo sistema: per 299 dollari, il device offre un display da 13,3 pollici 1080p, un Intel Celeron N3160 quad-core operativo alla frequenza di 1,6 GHz, 4 GB di RAM e 64 GB di storage.

Asus: nuovo Chromebook con 64 GB di storage

Sebbene il Celeron N3160 abbia caratteristiche in comune, essenzialmente, con i processori Atom, più che con gli altri Celeron, la CPU può spingersi fino a 2,24 GHz in modalità turbo così da superare quelle occasionali “incertezze” che caratterizzano il funzionamento del Chromebook Flip.

Il dispositivo della società di Taipei offre il supporto WiFi, Bluetooth, porte USB 3.0 e HDMI nonché lettore di schede microSD.

Gli interessati potranno acquistarlo a partire dalla fine del mese di agosto.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Pendolari delle ferrovie regionali, figli di un dio minore

In attesa di conoscere le cause del disastro in Puglia sulla tratta ferroviaria Andria-Corato, grazie al rapporto “Pendolaria” raccontiamo con i numeri e con i tagli di risorse pubbliche di questi anni perché è così dura per quasi 3 milioni di persone spostarsi ogni giorno con i treni locali.

Mentre si sta ricercando la causa del disastro ferroviario sulla tratta Andria-Corato in Puglia, che ieri ha causato la morte di 27 persone con decine di feriti, è balzato nuovamente alla cronaca un tema solitamente trascurato dalla politica e dalla stampa nostrana, il pendolarismo ferroviario.

Evitiamo di fare ipotesi azzardate sull’incidente, anche se potrebbe presto risultare che in base agli standard imposti dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie, i treni su quel tratto di ferrovia pugliese circolassero solo per una deroga, che peraltro durava da anni.

Forse è bene parlare con i numeri, anche se i racconti dei passeggeri che ogni giorno affrontano un viaggio sui treni locali sarebbero molto più efficaci. Veri eroi di tutti i giorni.

In Italia il pendolarismo è un fenomeno rilevante. Sono quasi 3 milioni le persone che ogni giorno si spostano con il servizio ferroviario regionale. Passeggeri che spesso sopportano quotidiani ritardi, annullamenti di corse, affollamento, carrozze vetuste, sporche e non (o mal) climatizzate, guasti tecnici, furti di rame sulle linee, stop alle corse prima delle 22 e molti altri disagi.

Nelle città italiane si concentra l’80% della domanda di spostamento delle persone, per non parlare del trasporto merci dominato, con oltre il 90%, da quello su gomma. Quindi le politiche della mobilità dovrebbero avere come priorità proprio le ferrovie regionali. Ma i governi che si sono succeduti in quest’ultimo decennio hanno preferito investire in grandi opere, spesso poco utili ai cittadini, e in strade, cemento e asfalto ad uso e consumo dell’automobile privata e del trasporto merci su camion.

Il tema è sotto il continuo monitoraggio di Legambiente che con il suo rapporto “Pendolaria” (pdf) fa il punto annuale di questa che potremmo definire un’emergenza nazionale che però nel sud del paese diventa una sciagura.

Pensiamo ad esempio che ogni giorno i treni regionali che circolano in Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna sono meno di quelli della sola Lombardia (1.738 contro 2.300) e che i treni in circolazione nel meridione sono mediamente più vecchi di 4 anni rispetti a quelli circolanti al nord: 20,4 anni la media di età al sud contro i 16,6 di quelli a nord.

Molte delle linee nel sud sono più lente, spesso a binario unico, alcune non elettrificate e con sistemi di sicurezza meno tecnologici e aggiornati. Ma non è che in altre aree, come ad esempio il Lazio, seconda regione per numeri di pendolari, le cose vadano meglio.

Dal 2001 la competenza sul servizio ferroviario pendolare è passata alle Regioni che devono stabilire contratti di servizio con i concessionari (fino ad oggi soprattutto Trenitalia, e in futuro scelti con gare). Per il funzionamento del servizio le risorse sono garantite da finanziamenti Statali e regionali.

I tagli statali al servizio ferroviario regionale

L’ultimo rapporto “Pendolaria” ci dice che complessivamente dal 2010 i tagli al servizio ferroviario regionale sono stati pari al 6,5%, con punte del 18,9% in Basilicata, del 26,4% in Calabria, del 15,1% in Campania e del 13,8% in Liguria.

Ma al contempo si è assistito un po’ ovunque all’aumento del costo dei biglietti, con punte record in Piemonte (+47%), Liguria (+41%) e in Abruzzo e Umbria (+25%). In questo periodo sono poi state chiuse 1.189 km di linee ferroviarie.

In Puglia, dove si è verificato il disastro del 12 luglio, i tagli ai servizi sono stati del 3,6%, mentre le tariffe sono aumentate dell’11,3%.

A livello statale la riduzione dei finanziamenti è stata costante in questi anni, con una diminuzione delle risorse nazionali stanziate tra il 2009 e il 2015 pari al -20,5%.

Il rapporto di Legambiente spiega che il crollo nei trasferimenti è avvenuto con la Finanziaria 2010 e i tagli di Tremonti che introdusse una riduzione a regime del 50,7% delle risorse per il servizio. Si aprì così uno scenario di incertezza nella gestione di Contratti di Servizio che è ancora oggi una delle cause principali del degrado che vivono ogni giorno i pendolari.

In seguito il Governo Monti a fine 2011 intervenne per coprire una parte del deficit relativo al 2011 e al 2012, e poi introdusse un nuovo sistema di finanziamento del servizio legato in parte all’accisa su gasolio e benzina da trasporto e in parte attraverso un fondo unico per il trasporto pubblico locale per il ferro e la gomma che è in vigore ancora oggi. Dunque, atttualmente le risorse per il trasporto ferroviario pendolare sono in un’unica voce di spesa con il trasporto su gomma. Quando si dice la visione!

Anche se per il 2016 le risorse a disposizione saranno di poco superiori a quelle dello scorso anno (si passa da 4.819 a 4.925 milioni di €), queste restano inadeguate per i servizi necessari per i quali si stima, invece, una spesa annua di circa 6,5 miliardi di euro.

Ruolo delle Regioni

Visti i risultati del trasporto locale ferroviario in 15 anni si può affermare che il trasferimento dei poteri alle Regioni non ha funzionato. Nel rapporto di Legambiente si spiega come le Regioni abbiano certamente pagato il prezzo della disattenzione dello Stato e del taglio dei trasferimenti.

Oggi però le Regioni nel definire il Contratto di Servizio con i gestori dei treni, devono individuare i capitoli di spesa nel proprio bilancio per aggiungere risorse a quelle statali per potenziare il servizio (più treni in circolazione) e per il materiale rotabile (treni nuovi o riqualificati).

Una tabella riporta dati “imbarazzanti”. La quota degli stanziamenti per il servizio pendolare (dato 2014) sul bilancio regionale è ovunque molto bassa, ma tocca punte infime in alcune Regione del meridione, come la Puglia con appena lo 0,05% del totale.

Investire nel trasporto ferroviario regionale per i pendolari sarebbe un segno di una politica finalmente indirizzata ai veri e quotidiani bisogni dei cittadini e darebbe al contempo benefici all’ambiente, quindi per tutti, facendo abbandonare le auto private e riducendo la congestione del traffico.

Questa tragedia in Puglia sarà l’occasione per cambiare rotta o sarà dimenticata dalla politica? Comunque, va detto, molti politici e decisori pubblici che hanno gestito il servizio ferroviario regionale in questi anni sono moralmente colpevoli di aver reso la vita delle persone faticosa e, a volte, persino a rischio.

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari