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Pokemon Go: come installarlo prima del 15 luglio

Pokemon Go rappresenta un’idea molto interessante e, grazie anche a una realizzazione tecnica di prim’ordine, ha ottenuto nella giornata di ieri un tipo di successo virale che non si verificava in queste proporzioni da diverso tempo in ambito mobile. Il gioco Nintendo/Niantic spinge i giocatori ad andare in giro per le città per individuare i Pokemon, per poi raccoglierli con la Poké Ball. Attenzione, però, perché potrebbero scappare!

Pokemon Go

Niantic ha lanciato Pokemon Go in maniera “soft”, nel senso che il gioco è diventato disponibile solo in alcuni mercati secondari, mentre arriverà in quelli principali in un secondo momento, ovvero il 15 luglio secondo le ultime indiscrezioni. Ma se non riuscite a resistere e volete subito scoprire perché la gente si sta lasciando coinvolgere così tanto dal secondo sforzo Nintendo in ambito mobile potete seguire queste dritte per avere sin da subito il gioco sul vostro smartphone.

Nel caso di Android occorre scaricare direttamente dallo smartphone questo apk (disponibile anche qui e qui). Andate in Impostazioni, Sicurezza e abilitate la voce Origini sconosciute. A questo punto potete installare l’apk e giocare Pokemon Go completamente in italiano.

Per giocare serve un dispositivo con sistema operativo Android 4.4 fino ad Android 6.0.1 e che operi almeno alla risoluzione di 1.280 x 720 pixel. Bisogna essere in presenza di connessione internet stabile (Wi-Fi, 3G o 4G) e poter disporre di GPS e servizi di localizzazione. Curiosamente, le CPU Intel non sono supportate e questo impedisce di giocare a Pokemon Go su alcuni dispositivi anche di recente generazione.

Per iOS, invece, bisogna creare un account iOS con residenza in una delle nazioni in cui il gioco è già scaricabile. Andate su Impostazioni e poi su iTunes Store e App Store. Selezionate l’ID Apple in alto e poi premete su Esci. A questo punto avviate App Store e procedete al download di una qualsiasi app, come Facebook: iOS vi chiederà di impostare un nuovo account. Selezionate, quindi, Crea un ID Apple, al che come prima cosa vi verrà chiesto il paese di residenza. Dovete optare per un paese in cui Pokemon Go è già disponibile, come Australia o Nuova Zelanda. Accettate tutti i termini e le condizioni e rinunciate pure all’inserimento di un metodo di pagamento. Per completare l’installazione bisogna utilizzare un indirizzo di posta elettronica in precedenza non abbinato a un ID Apple.

In Pokemon Go, alcuni tra i più famosi Pokemon come Venusaur, Charizard, Blastoise e Pikachu sono giunti sulla Terra e i giocatori devono catturarli. Per farlo bisogna scendere fisicamente in strada e usare il telefono per accedere all’applicazione di realtà aumentata. Quando lo smartphone inizia a vibrare vorrà dire che un Pokemon si trova nelle vicinanze: a quel punto basta prendere la mira e usare la Poke Ball per catturarlo, prestando bene attenzione al fatto che può fuggire.

Alcuni Pokémon compaiono vicino al loro ambiente nativo: per esempio quelli acquatici si trovano solo in prossimità di corsi d’acqua. Nei musei, nelle installazioni d’arte, nei siti storici e a ridosso dei monumenti più famosi si trovano, invece, i PokéStop, dove si possono acquistare Poke Ball e altri oggetti utili.

Catturando i Pokemon si sale di livello e questo consente di sbloccare delle abilità che portano alla cattura di Pokemon sempre più forti. Più si cammina e più velocemente si schiuderanno le uova dei Pokemon che si trovano nel Pokédex. Se si catturano più esemplari della stessa specie un certo numero di volte, uno di loro potrà evolversi. I giocatori possono anche unirsi alle squadre, e a quel punto accedere alle Palestre dove vedranno tutti i Pokemon catturati dai compagni di squadra. Come i Pokéstop, anche le Palestre possono essere trovate presso luoghi del mondo reale. Se un Palestra è già occupata da un’altra squadra, sarà possibile sfidarla per prenderne il possesso. In questa modalità di gioco bisognerà sfruttare le peculiarità dei propri Pokemon e i loro poteri di attacco nell’obiettivo di far scendere il prestigio della Palestra e poterla occupare.

Un dispositivo portatile chiamato Pokémon Go Plus, inoltre, consentirà ai giocatori di Pokémon Go di continuare a giocare anche quando non stanno usando il proprio smartphone. Il dispositivo si connette agli smartphone tramite Bluetooth e, usando LED e vibrazioni, notificherà i giocatori di eventi come la comparsa di Pokémon nelle vicinanze. Entrerà in commercio entro la fine del mese, mentre per altri dettagli su Pokemon Go consultate questo contenuto.

Autore: GAMEmag – Videogames

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HardwareSoftware

Avast acquisisce AVG per 1,3 miliardi di dollari

Storico accordo fra due software house attive nel settore della sicurezza informatica. Avast e AVG, sino a oggi rivali, si alleano.
Avast acquisisce AVG per la somma di 1,3 miliardi di dollari e si appresta a diventare un vero e proprio gigante: le due aziende, complessivamente, hanno all’attivo ben 400 milioni di clienti in tutto il mondo.

Avast acquisisce AVG per 1,3 miliardi di dollari

Come confermano i portavoce di Avast, l’acquisizione della rivale AVG permetterà di estendere il business dell’azienda, sia rispetto all’offerta consumer che a quella rivolta alla clientela aziendale.

La sicurezza online è sempre meno “device-centrica”: anziché essere correlata al singolo dispositivo, l’esigenza è adesso quella di una protezione globale che interessi trasversalmente tutte le tipologie di device usati dagli utenti, in qualunque luogo essi si trovino.
In questo senso, l’acquisizione di AVG permetterà ad Avast di rafforzare la sua presenza sul mercato.

I vertici delle due società, l’una con sede nella Repubblica Ceca, l’altra in Olanda, hanno approvato l’operazione. La palla passa adesso agli azionisti e, se tutto dovesse andare come previsto, l’acquisizione dovrebbe diventare ufficiale a partire da fine settembre od ottobre prossimi.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Efficienza energetica in edilizia: il punto su nuove sfide, ostacoli e incentivi

In Italia l’efficienza energetica può diventare una leva importante per la ripresa economica e dell’occupazione. Come spingere sulla deep renovation? Come coinvolgere i nuclei familiari che non hanno budget da investire? Come superare le barriere dell’accesso al credito? Se ne è discusso oggi a Roma in un convegno ENEA.

Far decollare pienamente la filiera dell’efficienza energetica a livello nazionale, superando le barriere di accesso al credito e della scarsa conoscenza degli incentivi disponibili e dei potenziali risparmi conseguibili. Questi temi sono stati al centro del convegno “Le leve per l’efficienza energetica tra finanza pubblica ed investimenti privati”, che si è svolto oggi a Roma presso l’auditorium del GSE.

In Italia l’efficienza energetica può diventare una leva importante per la ripresa economica e dell’occupazione, con una filiera nazionale che non ha nulla da invidiare agli altri Paesi – sottolinea Federico Testa, presidente dell’ENEA –  La sfida di oggi sta nella ‘deep renovation’ di condomini fortemente energivori costruiti principalmente tra gli anni ‘50 e ‘70, che rappresentano la maggioranza degli edifici residenziali del nostro Paese. Se interveniamo con piani di ristrutturazione ‘profonda’ possiamo abbattere i consumi energetici fino al 60%, con un potenziale enorme sia economico che sociale, visto che comporterebbe la riqualificazione di interi quartieri spesso degradati delle nostre città, dove abitano milioni di famiglie”.

Proprio sul tema della deep renovation dei condomini ENEA ha presentato di recente la proposta per un nuovo meccanismo di incentivazione per le riqualificazioni profonde che prevederebbe un fondo ad hoc (si è parlato della Cassa Depositi e Prestiti) e finanzierebbe il 90% del costo degli interventi, mentre il rimanente 10% resterebbe a carico dei proprietari.

Il fondo recupererebbe l’investimento in dieci anni incassando il 65% dallo Stato (in analogia con l’ecobonus), consentendo in tal modo alla finanza pubblica di sostenere il processo diluendo l’impegno in un periodo compatibile con le esigenze di equilibrio di bilancio (vedi anche QualEnergia.it, Una proposta per la riqualificazione energetica profonda degli edifici condominiali e Come “decarbonizzare” interi edifici: le proposte di Green Building Council Italia).

“Per coinvolgere i nuclei familiari che non sono in grado di affrontare spese di riqualificazione energetica – ha aggiunto Testa nel corso del convegno – la nostra proposta consiste nella creazione di un fondo pubblico al quale possa ‘attingere’ l’amministratore di un condominio per sostenere le spese al posto dei singoli proprietari. Al fondo andrà il vantaggio fiscale che oggi è riconosciuto a ciascun privato, trasformando la detrazione fiscale in credito d’imposta. Il pagamento dei costi residui degli interventi di riqualificazione avverrebbe attraverso la bolletta energetica dei privati”.

“Per aumentare la capillarità dei piani di ristrutturazione ‘profonda’ – conclude Testa – dobbiamo cercare di mobilitare maggiormente i capitali privati, attivando sinergie tra sistema creditizio, società specializzate nel settore, come le ESCo, ed enti terzi, come l’ENEA, che garantiscano la qualità degli interventi da finanziare, in termini di tecnologie e risparmi conseguibili. Oltre a rilanciare settori strategici come l’edilizia, questo circolo virtuoso permetterebbe di rendere efficienti energeticamente anche grandi comparti della pubblica amministrazione, compresi luoghi della cultura e scuole”.

Questa strategia ha raccolto diversi consensi, tra i quali quello di Enrico Morando, Vice Ministro dell’Economia che è intervenuto anche al convegno di oggi, 7 luglio, dichiarando: “Questo Governo ha come obiettivo fondamentale aiutare il Paese a tornare a crescere in maniera stabile e significativa e in questo contesto l’efficienza energetica può svolgere un ruolo importante”.

“In questa sfida occorrerà supportare tutta la PA, in particolare quella locale che fatica a dotarsi di competenze tecniche per progettare interventi di efficientamento adeguati. È auspicabile quindi avviare in tempi rapidi una collaborazione solida tra PA e ricerca pubblica con l’ENEA come capofila per contribuire a colmare questo deficit progettuale e per svolgere un compito rilevante anche nella valutazione dei progetti di efficienza energetica con l’obiettivo di facilitarne l’accesso al credito”, ha concluso il Vice Ministro.

Nel corso dell’evento è stato inoltre presentato il nuovo numero della rivista ENEA “Energia, Ambiente e Innovazione” (vedi link), che ha appunto come focus l’efficienza energetica.

In particolare, i ricercatori ENEA hanno fatto il punto sulle novità riguardanti i meccanismi di incentivazione, sottolineando come il recepimento della Direttiva sull’efficienza energetica (Decreto legislativo n. 102/2014) e il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica del 2014 abbiano fornito, dal punto di vista normativo e strategico, un quadro che mira alla rimozione delle barriere che ritardano la diffusione dell’efficienza energetica a livello nazionale e locale.

Nel dettaglio l’analisi si sofferma sugli strumenti (Certificati Bianchi, Detrazioni fiscali e Conto Termico) che hanno consentito al Paese di essere in linea con l’obiettivo comunitario di riduzione dei consumi di energia primaria di 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) al 2020 (sul quadro della normativa relativa all’efficienza energetica in edilizia si veda anche, QualEnergia.it ‘Efficienza energetica in edilizia, il punto sugli aggiornamenti della normativa‘).

Il convegno di oggi è stato promosso dagli Stati Generali dell’Efficienza Energetica, un’iniziativa nata nel 2014 con l’obiettivo di contribuire alla promozione dell’efficienza energetica attraverso una semplificazione dei quadri normativi e l’adozione di meccanismi di finanziamento, di strategie innovative di comunicazione e di formazione. Anche quest’anno gli Stati Generali dell’Efficienza Energetica promuovono una consultazione pubblica, organizzata dall’ENEA in collaborazione con EfficiencyKNow: il tema del 2016 è la sinergia tra cambiamento di comportamenti ed efficienza energetica. Per partecipare alla consultazione basta accedere a questo link.

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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HardwareSoftware

Cooler Master MasterBox 5, case compatto dall’interno flessibile

Cooler Master MasterBox 5 è un case mid-tower progettato per soddisfare le esigenze di professionisti, utenti occasionali e videogiocatori. Il design esterno è piuttosto lineare e minimalista, quello interno viene invece considerato “flessibile”. La particolare struttura consente l’installazione di componenti e l’espansione di configurazioni multiple e internamente sono presenti fori passacavi, cover per l’alimentatore e diversi drive bays per mantenere il sistema organizzato.

I pannelli interni sono modulari, quindi l’utente può scegliere come organizzare la struttura interna in modo da supportare le componenti più voluminose o particolari sistemi di raffreddamento a liquido custom. All’interno di MasterBox 5 si possono installare anche schede madri E-ATX grazie al posizionamento dei fori per la scheda madre, fino a tre schede video dual-slot della lunghezza massima di 410mm, e radiatori di un massimo di 360mm come lunghezza.

Sei fori di routing sul vassoio della scheda madre permettono multiple opzioni di fissaggio lungo tutta la parte anteriore e la sezione posteriore, mentre sul ripiano inferiore è possibile installare SSD o HDD. La tradizionale gabbia dei dischi può essere quindi del tutto rimossa lasciando spazio alle restanti componenti del sistema o a sistemi di dissipazione particolari. Inserendo la gabbia dei dischi, invece, è possibile installare schede video di un massimo di 285mm.

Cooler Master offre quindi parte della modularità tipica dei modelli MasterCase all’interno di un prodotto di fascia più bassa, che viene completata con caratteristiche che possono interessare anche all’utente più esigente. MasterBox 5 è inoltre arricchito da un pannello laterale in plexiglas, filtri antipolvere, e dalla possibilità di installare le ventole senza rimuovere il frontalino. Il case viene offerto con Stormguard, per salvaguardare le periferiche con un coperchio di sicurezza dello slot PC.

Cooler Master MasterBox 5 sarà disponibile a partire dal prossimo 25 luglio in due colori, Black e Dual Tone (bianco con inserti neri) presso rivenditori fisici e online. Il prezzo consigliato al pubblico sarà di 82 € inclusa l’IVA.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Energia

Biogas, si studiano incentivi per chi recupera l’azoto

Biogas, si studiano incentivi per chi recupera l'azoto(Rinnovabili.it) – Il decreto 6 luglio 2012 (dedicato agli incentivi per le rinnovabili) ha stabilito che venissero redatte puntuali procedure per il riconoscimento di premi sulle tariffe per quegli impianti di produzione del biogas che ricorrano alla riduzione delle emissioni.

Un rilievo particolare lo assumono soprattutto le tecnologie di abbattimento o di recupero con valorizzazione dell’azoto presente nelle biomasse utilizzate per la produzione di biogas. La digestione anaerobica, infatti, determina una riduzione della sostanza organica meno stabile, ma non riduce la dotazione di azoto, uno degli elementi qualificanti del sottoprodotto digestato.

In questo contesto il CRPA, Centro Ricerche Produzioni Animali, in collaborazione con il CIB, Consorzio Italiano Biogas, realizzerà le attività del progetto BIOGAS_NSistemi di gestione e valorizzazione delle frazioni azotate nei digestati: valutazione delle tecnologie e bilanci dell’azoto, finanziato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf).

Il progetto BIOGAS_N ha lo scopo di fornire il supporto tecnico scientifico per redigere la procedura per l’erogazione degli incentivi agli impianti a biogas. L’iniziativa servirà a fornire una panoramica delle tecnologie applicabili al trattamento del digestato, la definizione dei parametri da monitorare per la redazione di un corretto bilancio dell’azoto caricato in impianto e trattato, la realizzazione di un software gestionale corredato di un database delle biomasse comunemente utilizzate in digestione anaerobica.

“Dopo un lungo periodo di stallo, spiega Christian Curlisi, direttore di CIB – ora il nostro obiettivo è di definire il prima possibile i parametri richiesti per permettere a tutti i produttori di biogas, che hanno investito in tecnologie all’avanguardia per salvaguardare l’ambiente ed aumentare la fertilità dei terreni, di poter finalmente usufruire degli incentivi”.

Autore: Rinnovabili