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Government And The Age Of Retirement


Everyone would like to be able to retire and collect their pensions, but with governments increasing the age of retirement around the world, where does that leave us? Steve Malzberg and Hilary Fordwich discuss! Podcasting is big business with the people on the left and right rising to prominence; Holland Cooke has the story. And is Nike betting big on millennials? Mollye Barrows has the answer. [1149] Follow us on Twitter:
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BTP: quando la fiducia distrugge i fondamentali

Pian piano la manovra si avvicina ed il mercato si tranquillizza.Lo si vede da questo grafico.Qui trovate l’andamento dello spread BTP Bund, lo spread BTP Bonos e il CDS Italia a 5 anni.Tutti e tre i grafici hanno girato bruscamente in basso, segno che il rischio Italia ora è meno percepito dal mercato.Le agenzie di rating si pronunceranno ad ottobre ed il Governo ha fatto rientrare l’allarme di sforamento del deficit (area 3%).

Grafico: Spread BTP Bund, BTP Bonos e CDS Italia 5 anni

Dopo un tuffo a 246 punti base – minimo dall’8 agosto – il premio al rischio del BTP rispetto al Bund risale a 254 centesimi per poi ridiscendere a 244.80. Verrà inoltre perfezionata in giornata l’operazione di riacquisto annunciata mercoledì sera dal ministero dell’Economia, che offre di risottoscrivere quattro tra Btp indicizzati e Ccteu con scadenze comprese tra l’anno prossimo e il 2022. La ‘reverse auction’ che utilizza le eccedenze sul conto disponibilità del Tesoro presso Banca d’Italia rappresenta la prima operazione di buyback di quest’anno condotta tramite asta. In tre occasioni al culmine della crisi, tra fine maggio e i primi di agosto, il Tesoro è intervenuto sul mercato direttamente tramite specialisti, comunicandolo soltanto una volta perfezionata l’operazione e riacquistando un totale di oltre 2 miliardi sempre sulle scadenza brevi. Vista la tensione, secondo me giustamente, il Governo ha deciso di intervenire anche stavolta.

Quindi tutto bene? In realtà no, perché stiamo cercando di recuperare delle posizioni che al momento ci vedono ancora decisamente a premio rispetto ai rendimenti degli ultimi tempi.La situazione, come detto sopra, sta migliorando, ma… guardate questo altro grafico.Ho provato a mettere a confronto il rendimento del decennale italico con il paritetico portoghese. Ovvero il “peggiore” tra i PIGS (Grecia esclusa ovviamente). Il risultato è comunque non positivo.

ITA vs POR 10yr

100bp, o se preferite 1%. Questo è il premio che noi dobbiamo pagare, rispetto al Portogallo, su 10 anni. Ok, in realtà sono vecchie emissioni, ma a livello di rendimenti il ragionamento fila. Quindi siamo così peggio del Portogallo? A questo punto ci tocca chiudere il cerchio e fare un confronto proprio con la Grecia

ITA vs GRE 10yr

Per fortuna qui siamo ancora in vantaggio di 150bp o se preferite di 1.5% sul decennale. E se guardate lo storico, è da tempo immemore che non siamo così vicini ad Atene.Teniamo conto che, secondo me, oggi la Grecia gode di una fiducia (artificiosa) immeritata e quindi questo grafico potrebbe essere visto con meno interesse. Statisticamente ha però un suo impatto. Preferisco comunque concentrarmi sullo spread Italia – Portogallo anche perché è un vero paradosso se si considera la differenza tra le economie dei due paesi sotto il profilo dei fondamentali. Ma questo è il mercato baby, dove la valutazione dei fondamentali diventa relativa visto che la fiducia, oggi, ha un ruolo più che determinante, e addirittura la stessa può riuscire a distruggere i fondamentali.

STAY TUNED!

Danilo DT

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Pictures and metaphors give a snapshot of sentiment


Muscular dollar metaphors are popping up all over. I remember the last time that happened.

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REDDITO di CITTADINANZA e CENTRI PER L’IMPIEGO: si parte ma occhio allo spreco!

Signori, forse ci siamo.Il tanto discusso reddito di cittadinanza potrebbe diventare realtà. Non voglio dare un giudizio soggettivo alla manovra, per ovvi motivi (cerco il più possibile la neutralità su questo blog), però qualche valutazione di merito la possiamo comunque fare.Il tutto dovrebbe rientrare in una manovra da 30 miliardi, anche se mi resta qualche dubbio se sia sufficiente per tutta la carne al fuoco che è stata messa dal governo gialloverde. Sono numero che vanno poi ad aggiungersi ai 12,4 miliardi di Euro necessari per sterilizzare l’Iva.Tornando al reddito di cittadinanza, si parla di un’operazione che vale circa 10 miliardi di Euro, contro i 17 miliardi previsti qualche tempo fa. Era ovvio che tutto non si poteva avere, la coperta non è solo corta ma è cortissima, e già per ottenere questi numeri occorrerà un grande lavoro del Ministro Tria. Tanto per cominciare si parte da metà 2019 (e nel frattempo di acqua sotto i ponti ne passa), si dovrebbero mettere a disposizione 3 miliardi per il “reddito di inclusione”, 2 due miliardi invece per la pensione di cittadinanza che porterà la minima da 500 a 780 euro e poi… ci saranno anche due miliardi per rimodulare i centri per l’impiego (nella speranza che in questo ambito vengano in aiuto i fondi europei).Il grande dilemma è capire se tutto questo porterà realmente valore aggiunto al tessuto economico e sociale, oppure se sarà solo un palliativo per non lavorare (da una parte) e conquistare consenso (dall’altra). In altri termini: siamo sicuri che questi “investimenti” siano poi soldi BEN spesi?Restando con questo dubbio amletico, voglio però pubblicare l’email che ieri l’amico Paolo mi ha mandato, proprio sull’argomento “Reddito di cittadinanza e Riforma dei centri per l’impiego” alcune sue considerazioni che condivido con voi, proprio perché si rischia tanto per cambiare, di buttare nell’immondizia del denaro pubblico, contribuendo per l’ennesima volta (alla faccia del cambiamento) allo spreco e alla malagestione delle già risicate risorse che DEVONO essere sfruttate al meglio.Eccovi le considerazioni di Paolo.

Prima di parlare di numeri e investimenti occorre rendersi conto di come dovrebbero funzionare i “centri per l’impiego” . Se vogliamo evitare che si generi il solito casino tipico del nostro DNA con abusi, personalizzazioni, raccomandazioni, nepotismi , mazzette , etc occorre definire nei dettagli i compiti e responsabilità. Se pensiamo di inserire nei centri personale non qualificato che ha solo il compito di preparare le liste di chi cerca lavoro con l’unico obiettivo di recepire il così detto “reddito”, spendiamo solo i soldi dei cittadini senza tangibili risultati.Dato che questo governo ci ha un po’ abituato a fare eclatanti dichiarazioni salvo poi ritornare su passi più umani, suggerisco che definisca chiaramente nei dettagli come intenda operare.Innanzitutto occorre un fermo accordo con tutte le istituzioni economiche a carattere nazionale e tutte le rappresentanze locali: confindustria, confcommercio, confartigianato, confagricoltura, sistema bancario, etc e ovviamente con i rappresentanti sindacali e con il mondo degli istituti scolastici, delle università e dei centri di ricerca locali.A capo di ogni centro deve esserci un funzionario che conosca nei dettagli l’economia della sua zona, le interrelazioni del tessuto sociale con quello dell’industria locale e le relative necessità, cioè persone con ampia visione ed estremamente dinamico con un buon Know-how tecnico ed economico e deve essere supportato da collaboratori qualificati sotto il profilo psicologico con attitudine alla selezione dei richiedenti lavoro. In altre parole strutture snelle ma altrettanto qualificate che sappiano farsi apprezzare fino a raggiungere la fiducia e una stretta relazione con il mondo economico circostante.Se non si raggiunge questo obiettivo si buttano via i soldi e il risultato sarà quello di mettere in crisi definitiva l’iniziativa; non devono essere centri per regalare i soldi al sistema con l’obiettivo di cercare consensi e voti ( in particolare al SUD e nelle isole) !!!!!! Devono essere centri per supportare l’incremento dei posti di lavoro !!!!!!Importante creare, con il supporto delle rappresentanze prima menzionate, dei corsi di istruzione e aggiornamento ma non limitati a otto ore alla settimana ma almeno di tre/quattro giorni alla settimana e altrettanto necessario avere un controllo accurato sul comportamento di chi chiede di accedere al reddito di cittadinanza prima e dopo l’iscrizione al ruolo ( tranquilli che ci saranno i soliti furbetti !!!!!)Ciò detto, è evidente che una prima selezione deve essere fatta sui managers e funzionari che andranno a gestire i centri così come non solo è auspicabile ma necessario prendere conoscenza approfondita di come operano i centri di altre nazioni che sono attivi con positivi risultati già da lungo tempo.Se non ce la sentiamo di operare con la professionalità che l’iniziativa richiede c’è l’alternativa di rivolgersi alle “agenzie per l’impiego “ private , anche se la parola “privato” non suona bene alle orecchia di alcuni esponenti dell’attuale governo.

Purtroppo le cose logiche, anche se spesso sembrano assolutamente realizzabili, sono anni luce da quella che poi sarà la realtà. Tanto lavoro per nulla. Anzi, forse di lavoro se ne produrrà poco.

STAY TUNED!

Danilo DT

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US TRADE DEFICIT: LA SMOKING GUN DI TRUMP

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Non si sa bene se nella foto qui sotto la Merkel sia più preoccupata per la guerra commerciale che verrà o per la deblace di Deutsche Bank, una banca destinata ad essere nazionalizzata nella prossima crisi, quello che è certo è che alla fine verrà il giorno del giudizio, non quello del diluvio universale, per quello c’è sempre tempo, ma il dato di ieri sulla bilancia commerciale è uno di quelli che deve far tremare i polsi dell’Europa…

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#UnitedStates Balance of #Trade at $-50.10B https://t.co/czqNxiRCbq pic.twitter.com/hky9lGFDIJ

— Trading Economics (@tEconomics) September 5, 2018

Deficit commerciale USA vola di oltre 9,5% dal dato precedente rivisto, con peggiore variazione mensile dal lontano 2015 Export -1% import + 0,9% 🔝di sempre verso EU e nuovo record verso la Cina! Preparatevi a nuovi dazi! #sapevatelo

— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) September 5, 2018

Usa: +9,5% deficit bilancia commerciale a 50,08 mld $ a luglio, balzo maggiore da 2015

Il deficit commerciale negli Stati Uniti a luglio ha messo a segno il balzo maggiore dal 2015 raggiungendo i massimi di febbraio.

Stando a quanto annunciato dal dipartimento del Commercio, il deficit è salito del 9,5% rispetto al mese precedente a 50,08 miliardi di dollari.

Le esportazioni sono calate dell’1% su giugno, colpa della contrazione delle consegne di aerei e di semi di soia (dal 6 luglio oggetto di dazi da parte della Cina, il principale importatore al mondo di questo cereale); le importazioni sono salite dello 0,9% con gli americani che hanno comprato macchinari pesanti e attrezzature industriali dall’estero, cosa che ha controbilanciato un calo delle importazioni di beni al consumo tra cui i farmaci.

Nei primi sette mesi del 2018 il deficit commerciale è cresciuto del 7% annuo a 337,88 miliardi; in questo periodo l’export è cresciuto dell’8,6% mentre l’import è aumentato dell’8,3%. Tra gennaio e luglio l’export di semi di soia è arrivato a valere 18,8 miliardi di dollari, il 43% in più sullo stesso periodo dello scorso anno, segno forse che gli importatori hanno accelerato gli acquisti prima dell’entrata in vigore dei controversi dazi.

A luglio il deficit con la Cina ha raggiunto un record di quasi 37 miliardi di dollari, cosa di cui il presidente americano Donald Trump non può essere contento. (America 24 )

Ma quello che nessuno dice in questo articolo, è che il deficit con l’Europa, ha raggiunto vette mai registrate.

Foreign Trade – U.S. Trade with European Union – Census Bureau

Della Cina sappiamo tutto…

Lui non guarda in faccia nessuno…

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… figurarsi il Canada!

 “Non c’e’ alcuna necessità politica di mantenere il Canada nel nuovo accordo del Nafta. Se non faremo un trattato giusto per gli Stati Uniti dopo un decennio di abusi, il Canada sarà fuori”.

Nel frattempo James Bullard, presidente della Fed di St. Louis sostiene che ci sia un “rischio elevato” che la politica monetaria americana fatta di rialzi graduali dei tassi possa provocare una nuova recessione.

Brutte notizie per il petrolio e per l’Araba Fenice che tecnicamente è sempre più arrosto, ma di questo parleremo in dettaglio nel fine settimana in ” Caccia a Ottobre Rosso ”

E’ sempre successo e succederà anche questa volta, nessuna fretta, nel frattempo ci godiamo i nostri tesorucci.

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US TRADE DEFICIT: LA SMOKING GUN DI TRUMP, 10.0 out of 10 based on 6 ratings Author: Finanza.com