Categorie
Economia

Gli indici europei balzano oltre le prime resistenze in avvio di settimana

Author: redazione [email protected] Finanza.com Blog Network Posts

Gli indici europei balzano oltre le prime resistenze in avvio di settimana | tradingideas

Partenza di settimana molto positiva per il Ftse Mib che si riaffaccia sopra quota 21.800 punti. Nell’immediato futuro è necessario una chiusura sopra questo livello o quanto meno rimanere sopra il supporto a 21.600 per generare un primo segnale di rasserenamento del quadro tecnico anche se è necessario tornare sopra 22.000 per allentare la pressione negativa visibile graficamente. Avvio incoraggiante anche per Eurostoxx 50 e Dax che nei primi minuti della seduta si muovono sopra le resistenze rispettivamente poste a 3.450 e 12.800 punti.
Immagine anteprima YouTube

VN:F [1.9.20_1166]

please wait…

Rating: 0.0/10 (0 votes cast)

Post Correlati

Nessun commento

Categorie
Economia

Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 12 Giugno 2018

Author: gianca60 Finanza.com Blog Network Posts

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2016/2017 (range 15017/23133 ) ) [ uscita rialzista ]
prossimo 2019/2020

Setup Mensile:
ultimo Maggio (range 21122 / 24544 ) [ in attesa ]
prossimi Luglio/Agosto

Setup Settimanale:
ultimi: 14/18 Maggio 21/25 Maggio ( range 22205/24360 ) [ uscita ribassista ]
prossimi 11/15 Giugno

Setup Giornaliero
ultimo : 8/11 Giugno (range 21298/22146 +event est. ) [ in attesa ]
prossimi 13

FTSEMIB Angoli Annuali 2018 18440, 19900, 21840,24580, 27300
ALLSHARE Angoli Annuali 2018 19490, 20640, 22550, 25630, 27140, 28830,
COMIT Angoli Annuali 2018 1076, 1151, 1187, 1367, 1445, 1460,1606,

Angoli Mensili Giugno 19680, 21160, 21380, 22080, 23300,24240
Angoli Settimanali: 20500 21290, 21545,22200
Angoli Giornalieri 21622, 21762, 21908, 22122, 22290, 22402

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continuerano sempre colo unico settimanale

GD Star Rating
loading…

GD Star Rating
loading…

Categorie
Economia

WALL STREET: borsa di New York ai massimi. E adesso ci sta una correzione.

Author: Lukas Finanza.com Blog Network Posts

wall-street-fear-index

Malgrado una situazione italiana sempre abbastanza complessa il grafico SP500 ci illustra una borsa ai massimi. E adesso, analizzando il COT Report, notiamo che anche le mani forti temono una correzione. Dati dal CFTC di Chicago. [Guest post]

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, l’Italia è ancora rimasta sotto i riflettori dei mercati finanziari internazionali. Pesante il nostro Ftse Mib ( -3,41 % ), e pesante l’andamento dei nostri BTP i cui rendimenti sono lievitati ulteriormente fino a raggiungere i massimi degli ultimi 4 anni. Sostanzialmente stabili gli altri mercati europei. Gli Usa, invece, sembrano ancora abbastanza tonici, ma anche lì cominciano ad evidenziarsi dei segnali di rallentamento. Ciò detto, avverto che questa settimana ci saranno accadimenti davvero molto importanti che influenzeranno sicuramente l’andamento dei mercati. Sconteremo infatti i controversi effetti del G7, il probabile nuovo aumento dei tassi ad opera della Fed, le decisioni della Bce in merito al QE, e non per ultimo gli effetti geopolitici dell’incontro tra Trump ed il presidente della Nord Corea. D’obbligo pertanto operare con cautela, in attesa di meglio comprendere quali saranno le prospettive e le dinamiche future dell’economia mondiale.

Lo scenario intermarket manifesta, al momento, qualche rallentamento, ma il lungo ciclo espansivo dell’economia sembra ancora tenere. In particolare, in quest’ultima ottava, il dollar index, ha interrotto il suo rimbalzo stornando dello 0,7 %. Quota oggi 93,57, ossia il 3,7 % in meno di un anno fà. Ormai è chiaro che dollaro debole e dazi commerciali costituiscono capisaldi importanti della nuova politica economica trumpiana.

Deboli anche le commodities, che stornano dell’1,2 % in termini reali. Evidenzio, in particolare, che il crude oil è ritornato a quota 65,74 dollari al barile, perdendo il 7,6 % del suo valore, solo nell’ultimo mese. Ciò ci fa sorgere qualche dubbio sulla tenuta futura della crescita economica. Dubbi alimentati anche dagli andamenti del mercato obbligazionario. I rendimenti dei bond decennali Usa restano infatti ancora sotto il 3%, precisamente a quota 2,93 %. I rendimenti del biennale, invece, hanno raggiunto quota 2,50 %, e rischiano di salire ulteriormente dopo l’ulteriore imminente stretta annunciata dalla Fed. L’inclinazione della yield curve Usa, oggi pari a 43 bps, rischia pertanto di ridursi ulteriormente, e ciò non rappresenta un buon viatico per le prospettive di crescita dell’economia americana.

I mercati azionari Usa non sembrano per ora particolarmente preoccupati. Il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, infatti, in quest’ultima settimana, lievita dell’1,62 %, e raggiunge quota 2.779,03 punti. Sfruttata la finestra di opportunità che avevamo intravisto qualche settimana fa. Oggi però le quotazioni mi sembrano nuovamente elevate e con margini di crescita davvero ridotti.

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 173.191
Large Traders : + 80.313
Small Traders : + 92.878

Trova, dunque, ancora conferma la configurazione del mercato dei derivati azionari Usa in voga ormai da 6 mesi. In quest’ultima ottava, registriamo variazioni, nelle posizioni dei diversi operatori, pari a 22.975 contratti.
In particolare, questa settimana, sono i Large Traders, operatori notoriamente trend – following, che mostrano nuovamente molta fiducia, e che acquistano l’intero lotto dei 22.975 contratti long, portando la loro posizione Net long sopra le ottantamila unità. Gli Small traders, invece, cedono 3.257 contratti long, e riducono, seppur leggermente, la loro forte posizione Net Long. I Commercial Traders, infine, cedono i residui 19.718 contratti long, ed incrementano la loro abituale posizione di copertura, Net Short, ai livelli massimi degli ultimi anni. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, in particolare l’atteggiamento sempre più prudente dei Commercial Traders, ci conferma che le quotazioni azionarie Usa hanno nuovamente raggiunto picchi elevati, difficilmente migliorabili. A questi livelli, i margini di ulteriore crescita ci appaiono davvero molto esigui e limitati. Il rapporto rischio/rendimento non ci appare, cioè, particolarmente favorevole.

Con ciò non voglio dire che assisteremo a breve a storni consistenti, nè tantomeno ad un’inversione del trend. Più probabile, invece, una pausa o una lieve correzione delle attuali quotazioni. Andamento quest’ultimo che sarebbe molto coerente con lo scenario di medio termine dei mercati azionari Usa. Scenario che già da alcuni mesi mostra una sostanziale lateralizzazione di natura distributiva. Siamo infatti nella parte finale di un lunghissimo ciclo economico espansivo dell’economia, che dura ormai da oltre 9 anni. Del tutto naturale che prima o poi andremo incontro ad una nuova recessione. Molto probabile che ciò avvenga nel 2019. Nel frattempo mi attendo che i mercati azionari continuino nell’andamento volatile e lateral-rialzista degli ultimi mesi. Andamento che impone agli operatori un atteggiamento molto cauto e prudente, molto diverso da quello da Noi tenuto negli scorsi anni.

Futuro prossimo che si prospetta, quindi, ancora cauto ed incerto per i mercati azionari, che cercherò, comunque, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima eccellente settimana, il mio portafoglio, denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra una perdita annua dello 0,53 %, inferiore a quella registrata, nel contempo, dal nostro Ftse All Share, pari al 2,72 %. Conseguita pertanto una sovra-performance del 2,19 %, che conferma la bontà e le prerogative del mio trading system, che negli ultimi 5 anni ha conseguito una sovra-performance media annua pari al 16 %. Ciò detto, in coerenza con quanto in precedenza esposto, questa settimana modifico lievemente l’assetto del mio portafoglio, riduco cioè dal 70 al 65 % le mie posizioni long, ed innalzo nel contempo dal 30 al 35 % le mie posizioni short, assumendo di conseguenza una posizione Net Long, pari al solo 30 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

Lukas

VN:F [1.9.20_1166]

please wait…

Rating: 0.0/10 (0 votes cast)

Categorie
Economia

Con i nuovi coefficienti la pensione diminuisce

Author: clinguella@finanza Finanza.com Blog Network Posts

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato in GU i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo. Essi sono importanti perché applicati al totale dei contributi versati serve a determinare l’importo della pensione.

I coefficienti sono diversificati a seconda dell’età pensionabile. Con la legge Dini erano compresi fra i 57 ed i 65 anni  ed ora invece arrivano fino a 71 anni. Maggiore è l’età pensionabile, maggiore è il coefficiente e quindi maggiore l’importo pensionistico. I coefficienti interessano la parte di pensione che ricade sotto il calcolo con sistema contributivo, esteso a tutti : dal 2012. La revisione dei coefficienti è biennale, ma dal prossimo aggiornamento diventerà  biennale, secondo me, date troppo ravvicinate per misurare i reali andamenti demografici.  Secondo Italia Oggi, riportato da Repubblica, per un lavoratore con 100mila euro di contributi versati e 65 anni di età, la pensione in questi anni diminuisce di circa 900 euro. L’anno prossimo sarà infatti di 5.245 euro, nel 2009 era di 6.136. Solo tra l’anno prossimo e oggi, lo stesso pensionato perderà 81 euro.  Il ragionamento cje sta alla base della diminuzione, in sè è molto semplice. Se una somma accumulata deve essere spesa poniamo in dieci anni, viene un importo. Se la stessa somma deve essere spesa per un periodo maggiore ( perchè si vive di più), è ovvio che la somma annualmente disponibile è inferiore. Oltre a dover lavorare un anno in più per mantenere lo stesso importo a causa dei nuovi coefficienti, questi hanno anche riflesso sul mercato del lavoro, perché bloccando il turn over, si blocca l’accesso ai giovani al lavoro inceppando ancora una volta quel circolo virtuoso delle uscite dal lavoro compensate  dai giovani usciti dalla scuola. E’ vero che c’era sempre uno squilibrio fra il numero dei diplomati/laureati e quello dei pensionati di ciascun anno, ma il grosso veniva assorbito con questo sistema.
La Ragioneria dello Stato nel suo rapporto sulle tendenze della spesa pensionistica, cita Repubblica, giustifica questo meccanismo con la necessità di contenere la spesa pensionistica a fronte dell’aumento dell’aspettativa di vita e della permanenza sul lavoro.  Lavorare di più sembra  l’unico modo per mantenere inalterato l’importo che si era maturato lavorando un anno in meno.

I nuovi coefficienti:

Nello stesso rapporto, la Ragioneria ha simulato cosa accadrebbe se si lasciassero inalterati i coefficienti del 2016: “In tale ipotesi, il rapporto tra spesa pensionistica e Pil tende a peggiorare gradualmente collocandosi, alla fine del periodo di previsione, 1,4 punti percentuali al di sopra della previsione a normativa vigente. L’incremento risulta di 0,5 punti percentuali nel 2040”.
Nel 2019 per andare in pensione di vecchiaia ordinaria occorreranno 67 anni di età e 20 anni di contributi, poi ci sono le varie forme di flessibilità anticipate  e forse ci sarà anche la quota 100 celeberrima, ma nessuno ha messo in agenda la modifica del calcolo dei coefficienti. L’unica cosa fatta, quando si cercò di bloccare l’ulteriore aumento di 5 mesi e stato quello posto in essere con la legge di bilancio 2018 che ha introdotto dei correttivi per alcune fattispecie e istituito una speciale Commissione tecnica per la rilevazione dell’incidenza della gravosità del lavoro nelle diverse professioni, perché non tutti i lavori sono uguali e ogni tipologia dovrebbe avere un suo limite di età. Ma in attesa che ciò si faccia, c’è sempre la proposta del “pro quota”. Cioè la pensione dovrebbe essere la somma delle quote pensionistiche calcolate con le diverse aliquote vigenti. Per esempio un lavoratore che va in pensione alla fine del 2019, dovrebbe avere una quota di pensione calcolata con i coefficienti vigenti nel 2018 più una quota di un anno calcolata con quelli in vigore  nel 2019.

c.l.

VN:F [1.9.20_1166]

please wait…

Rating: 0.0/10 (0 votes cast)

VN:F [1.9.20_1166]

Rating: 0 (from 0 votes)

Categorie
Economia

Battleplan: INVERSO FTSE MIB Future 11 Giugno 2018

Author: aleale Finanza.com Blog Network Posts

[unable to retrieve full-text content]

T-1 Inverso [3-5 Giorni] (h. xx)
[Base Dati: 15 minuti]
T-1 Inverso [3-5 Giorni] (h. yy)
[Base Dati: 15 minuti]
Tracy Inverso [Settimanale] (gg. 6)
[Base Dati: 15 minuti]
Tracy Inverstrongtdtdtrtdtrtbodytable