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Economia

Giornata di formazione MMT: Udine sabato 9 giugno

Author: Redazione Rete MMT

Rete MMT Friuli Venezia Giulia organizza una giornata di formazione sulla MMT aperta a tutti.

Il rapporto tra sistema monetario ed economia reale. Strumenti per leggere politica e società oltre la narrazione giornalistica

Udine, sabato 9 giugno, sala conferenze del Centro Servizi Volontariato del Friuli V.G. (CSV FVG) in Viale Venezia, 281.

Relatore: Ivan Invernizzi – gruppo economico Rete MMT

Programma:

  • 9.15 registrazione partecipanti
  • 9.30 – 12.30
    • come la valuta viene creata e distrutta
    • cosa crea la disoccupazione e come raggiungere la piena occupazione
    • Implicazioni dei Trattati UE
  • 14.30 – 17.30
    • uscire dall’Euro? E come?
    • come disciplinare il sistema bancario
    • come gestire i rapporti con le economie estere
    • costruire un mercato del lavoro senza povertà
    • le premesse dello sviluppo economico

Ingresso libero e gratuito, è consigliata la prenotazione.

E-mail: fvg@retemmt.it, Cellulare: 346 822 6025.

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Economia

BANCHE: tra salvataggi e bonus ai manager

Author: Danilo DT Finanza.com Blog Network Posts

BANCHE: tra salvataggi e bonus ai manager | IntermarketAndMore

Quando i numeri dicono tutto e non occorre aggiungere altro.

  • Periodo preso in esame: il quinquennio “nero” del mondo bancario italiano: dal 2011 al 2016.
  • Banche italiane esaminate: i 10 istituto di credito in crisi (Mps, Pop. Vicenza, Veneto Banca, Banca Marche, Etruria, CariChieti, CariFe, CariCesena, CaRim e Carismi).
  • Guadagno degli amministratori: 112.000.000 € (112 milioni)
  • Sanzioni alle banche: 66.000.000 €
  • Azionisti colpiti: 473.000
  • Obbligazionisti colpiti: non definibile, e solo in parte rimborsati tramite il Fondo Interbancario
  • Fondi pubblici utilizzati per il salvataggio bancario: 10.600.000.000 € (10.6 miliardi €)
  • Posti di lavoro persi: 14.000 + 5.000 uscite in Intesa San Paolo [Source]

Non so perché ma non mi tornano i conti. Per la serie “ti piace vincere facile”, io faccio tutti i danni possibili tanto poi mi becco comunque dei super bonus, e pazienza se poi ci saranno dei problemi. La colpa è del mercato, no?

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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Economia

Quanto è importante lo studio – Analista Simone Rubessi

Author: Il Respiro del Grafico Finanza.com Blog Network Posts



DISCLAIMER : Qualsiasi informazione, notizia, nozione, previsione, valore, prezzo o tecnica espressi all’interno del presente articolo sono semplici pareri personali dell’autore, con esclusiva finalità educativa e didattica, il suo contenuto non costituisce alcuna forma di consulenza o “raccomandazione di investimento” o “incentivo all’investimento” né in forma esplicita che implicita. Nulla di quanto riportato ha lo scopo di prestare consigli operativi personalizzati, di acquisto e/o vendita, nè raccomandazioni personalizzate riguardo una o più operazioni relative ad un determinato strumento finanziario. Nessuna opinione espressa riguardante investimenti o strategie di investimento può pertanto considerarsi adeguata alle caratteristiche di una specifica persona in merito alla sua conoscenza ed esperienza del trading online ed alla sua situazione finanziaria. L’autore del presente articolo avvisa che quanto scritto o previsto è un semplice punto di vista personale e non deve assolutamente essere considerato attendibile o adatto per possibili guadagni futuri.  Chiunque utilizzi queste informazioni per scopi diversi da quelli didattici lo fa esclusivamente di propria iniziativa e sotto la propria esclusiva responsabilità.


Quanto è importante lo studio – Analista Simone Rubessi

La differenza tra i trader che studiano ed i trader che non studiano.

È curioso il fatto che una buona parte di trader con cui ho parlato siano restii a fare corsi di Trading, in quanto si affidano a tecniche rudimentali nella migliore delle ipotesi, oppure operano leggendo qualche notizia nella peggiore. Il risultato è quasi sempre in perdita di migliaia di euro, eppure questi non vedono di buon occhio i corsi.

Per esperienza posso garantirvi che tutti i trader che si possano chiamare tali hanno studiato moltissimo in questo settore, addirittura molti di questi continuano a ricercare nuove strategie. Non voglio dire che tutti debbano arrivare a questo livello ma è certo che più una persona studia e più è preparata per affrontare i mercati. Può sembrare uno spreco di soldi ma non immaginate quanti soldi vi farà risparmiare in perdite evitate.

Il consiglio che vi dò è di cimentarvi nello studio della materia e imparare ad applicare bene una strategia, comprendendo le logiche sottostante e vinci. Non è facile ma così è possibile, diversamente sei destinato ad essere nell’ 86% dei trader che perdono soldi.

A te la scelta.

CLICCA questo link per leggere tutto l’articolo

Quanto è importante lo studio

Alla fine ci sarà un regalo.



Per visionare l’articolo completo clicca su:
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Per informazioni sull’articolo di Rating&Consulting inviare un’email a:
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PERCORSO TECNICO CICLICO PREDITTIVO, ANALISI VISIVA DEL BATTLEPLAN E UTILIZZO DEGLI INDICATORI CICLICI

Per informazioni e iscrizioni:
Ing. Francesco Filippi 349 466 18 24
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Economia

Webinar gratis in arrivo – Analista Simone Rubessi

Author: Il Respiro del Grafico Finanza.com Blog Network Posts



DISCLAIMER : Qualsiasi informazione, notizia, nozione, previsione, valore, prezzo o tecnica espressi all’interno del presente articolo sono semplici pareri personali dell’autore, con esclusiva finalità educativa e didattica, il suo contenuto non costituisce alcuna forma di consulenza o “raccomandazione di investimento” o “incentivo all’investimento” né in forma esplicita che implicita. Nulla di quanto riportato ha lo scopo di prestare consigli operativi personalizzati, di acquisto e/o vendita, nè raccomandazioni personalizzate riguardo una o più operazioni relative ad un determinato strumento finanziario. Nessuna opinione espressa riguardante investimenti o strategie di investimento può pertanto considerarsi adeguata alle caratteristiche di una specifica persona in merito alla sua conoscenza ed esperienza del trading online ed alla sua situazione finanziaria. L’autore del presente articolo avvisa che quanto scritto o previsto è un semplice punto di vista personale e non deve assolutamente essere considerato attendibile o adatto per possibili guadagni futuri.  Chiunque utilizzi queste informazioni per scopi diversi da quelli didattici lo fa esclusivamente di propria iniziativa e sotto la propria esclusiva responsabilità.

Webinar gratis in arrivo – Analista Simone Rubessi

Oggi voglio invitare tutti al mio webinar GRATUITO, che si terrà venerdì 08/06/2018 alle 20.00. In questo webinar vi spiegherò un indicatore per me fondamentale e di cui non faccio a meno nella mia operatività. Il suo nome è Indicatore di ciclo, nell’immagine potete vedere a grandi linee come si legge:

-Linea trattegiata incrocia l’asse dello zero al rialzo (MINIMO)

-Linea tratteggiata incrocia l’asse dello zero al ribasso (MASSIMO)

Questo indicatore non è da utilizzare da solo, in quanto incorpora degli errori che vanno compensati con altri indicatori, il tutto verrà illustrato nel webinar.

Nella fase finale del webinar ti farò vedere una strategia operativa incentrata su questo indicatore.

Iscriviti gratuitamente CLICCANDO su questo LINK: https://goo.gl/HRyfqX

Alla fine ci sarà un regalo.



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Economia

L’ITALIA NON HA E NON AVRA’ UNA CRISI DEL DEBITO!

Author: icebergfinanza Finanza.com Blog Network Posts

Probabilmente molti di Voi lo ricorderanno, Icebergfinanza è stato uno dei pochissimi che nel 2011/2012 suggeriva di non lasciarsi prendere dal panico durante la crisi italiana.

Oltre ad un’intervista su Rai3, usci anche un mio articolo sul giornale locale…

«Ma l’Italia non può fallire» – Trento 

Centinaia di articoli ed analisi per spiegare ai lettori per quale motivo l’Italia rischiava poco o nulla in quella crisi, per quale motivo molte leggende metropolitane veicolate per creare panico erano fake news, erano false.

Una sintesi eccola qui, ma gli articoli e le analisi erano centinaia davvero, il molti di voi lettori di vecchia data se li ricorderanno. Nel fine settimana insieme a Machiavelli, abbiamo condiviso un atteggiamento prudente da tenere a seguito delle nuove normative sul debito pubblico europeo, nessun suggerimento ora la crisi è solo all’inizio.

Oggi ci risiamo è bastato eleggere un governo che è inviso a tutta la stampa italiana, ai poteri forti, alla finanza internazionale e subito scene di disperazione ovunque, racconti di peste e carestia che verranno, la fine del mondo dietro l’angolo, più o meno la stessa fine che dovevamo fare nel 2012!

Non tornerò sull’argomento in questa sede, ma non mancherò di seguire tutti gli sviluppi dei prossimi mesi, soprattutto quelli estivi i più caldi, dove la liquidità evapora e la speculazione gongola. Sarà interessante osservare cosa farà la Banca centrale europea, nel caso qualcuno forzi oltre il dovuto la mano, se avrà il coraggio di far finta di nulla o interverrà al momento opportuno.

SOSTIENI IL NOSTRO VIAGGIO!

Sul Il Sole 24 Ore, spesso e volentieri schierato a senso unico a favore dell’euro, di cui torno a ripetere, non tutti i giornalisti sono tendenzialmente faziosi e dei quali in alcuni casi ho conoscenza personale e stima, dicevo sul Sole è apparso un articolo di Ken Fisher che condivido totalmente!

Ecco alcuni passaggi…

All’estero, ma anche in Italia, si sbagliano. Il debito italiano è più che gestibile. Che vi piaccia o meno per il nuovo governo che si è appena formato, non sarà certo la gestione del debito la sfida più grande. (…)

Ascoltate bene ora questo è quello che ripeto da tempo, ciò che conta sono i rendimenti!

Il differenziale rispetto ai Bund tedeschi non ha più importanza.

Il porto sicuro in tempi di crisi mondiale è il dollaro, non l’euro. Durante qualsiasi crisi, il dollaro aumenta e questo vale anche nei confronti dell’euro, a partire dalla sua entrata in vigore. Comparare i BTp allo strumento finanziario di un altro paese dell’eurozona significa ignorare i flussi globali delle valute. Il mercato statunitense dei titoli di stato vale 15,8 mila miliardi di euro mentre quello dei Bund tedeschi vale solamente 1,1 mila miliardi di euro. Il debito statunitense è l’unico abbastanza grande da poter assorbire la domanda extra generata dalla crisi globale, ecco perché in situazioni di panico i capitali confluiscono verso gli Stati Uniti – come accaduto nel 2008 e durante la crisi del debito europeo tra il 2010 e il 2012.

Noi lo stiamo facendo dal 2013, noi siamo gli unici che in Italia lo hanno suggerito pubblicamente, ci sono migliaia e migliaia di lettori testimoni, la verità è figlia del tempo!

Di conseguenza, l’indicatore di riferimento «privo di rischio» appropriato per l’Italia è quello dei titoli di stato statunitensi. In modo sorprendente, i titoli di stato statunitensi decennali hanno un rendimento pressoché identico ai BTp decennali.

Se i titoli italiani fossero davvero rischiosi, i tassi dei BTp sarebbero molto più elevati rispetto a quelli statunitensi, come è quasi sempre stato. I mercati efficienti hanno già stabilito il prezzo della paura diffusa dei mini-BoT, dei tagli fiscali e dell’aumento della spesa pubblica e hanno deciso che i BTp non necessitano di alcun premio per il rischio. Fidatevi di loro.

In termini storici, il debito italiano è altissimo, ma il fatto che il tanto discusso rapporto tra debito pubblico e Pil ammonti al 133% (valore elevato secondo i parametri globali) ha poca importanza. Non ha infatti niente a che vedere con la capacità dell’Italia di sostenere l’onere degli interessi ricorrenti sul debito. Il Tesoro ha intelligentemente prolungato le scadenze medie dei suoi 2,3 mila miliardi di euro di debito dai tre anni del 1994 agli attuali sette anni.

Ciò che importa è capire se il pagamento del debito paralizzerà l’Italia. Ciò non avverrà.

La versione online di questo articolo è corredata da grafici, con un arco temporale dal 1982 a oggi, che dimostrano quanto finora detto e che sono verificabili tramite i dati del Fmi, della Banca mondiale, dell’Ocse o dell’Istat. Vi invito ad andare a leggerveli e tenerli a mente, questa è informazione complimenti per una volta tanto al Sole 24 Ore.

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