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Merger Madness: Disney/Fox Vs. Comcast


The Disney-Fox merger finds itself in a bidding war with Comcast over Sky Media. Margot Susca tells us if they’ve got their heads in the clouds. Steve Malzberg gives us an update as CBS is taken to task over shady shareholders. Wells Fargo is still in the news and it’s all bad! Angela Sloan takes a look into the bad boy bank! All this and more on Boom Bust! [1085] Follow us on Twitter:
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Economia

ZINGALES: I POPULISTI ITALIANI POSSONO BATTERE L’ESTABLISHMENT EUROPEO!

Author: icebergfinanza Finanza.com Blog Network Posts

Non deve essere facile di questi tempi sopravvivere ad alcuni bombardamenti per quelli che portano avanti programmi farsa come ” i conti della belva” ormai trasformati in conti della serva, i vari master Giannino, Semiserio, Pulcinella Carnevale e Puglisi Xylella, con contorno di scimpanzè dell’Oman, scacciapensieri vari, tutti intenti a fare le pulcini al prossimo governo italiano in stile pseudo liberal.

Dopo Perotti arriva anche Zingales a dare una lezione di realismo a questa gente, con un pezzo in inglese su Foreign Policy, davvero notevole per onestà intellettuale…

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Il Regno Unito si è unito all’allora Comunità Economica Europea in ritardo e con riluttanza, e per la maggior parte degli ultimi 45 anni la maggioranza degli inglesi non ha ritenuto l’Unione Europea un vantaggio. Il voto sulla Brexit era poco più di una legittimazione politica di questa avversione profondamente radicata.

Al contrario, l’Italia, uno dei membri fondatori della comunità europea, è sempre stato un paese europeo. Storicamente, oltre l’80% degli italiani ha visto i benefici dell’UE. Quando il 4 marzo gli italiani hanno votato in massa per i partiti euroscettici non è perché non amano l’Europa, ma perché sentono che l’Europa  ha fallito. Alcune coalizioni che coinvolgono uno o più di questi partiti probabilmente costituiranno il prossimo governo italiano.

La domanda cruciale ora – non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa – è ciò che un nuovo governo italiano, composto da nuovi partiti e politici, può fare al riguardo. Ciò dipenderà dalla capacità della classe politica populista italiana non testata di trovare leva per un uso efficace contro il resto dell’Europa. E i populisti italiani, se sono creativi, hanno l’opportunità di fare proprio questo.

È l’economia, stupido

Prima dell’elezione italiana, la prestigiosa rivista tedesca Der Spiegel ha pubblicato una colonna che descrive l’Italia come un paese di bambini che vota per i clown . Questo era ovviamente offensivo. Ma ha anche mostrato una completa mancanza di comprensione della situazione italiana. Per gli elettori italiani – parafrasando James Carville, ex consigliere politico dell’ex presidente statunitense Bill Clinton – il problema era l’economia e l’immigrazione, stupido.

La crisi economica italiana dal 2008 è paragonabile alla crisi della Germania degli anni ’30: tre grandi banche sono crollate, il 30% delle imprese si è dichiarato inadempiente, la disoccupazione ha raggiunto il 12% e la disoccupazione giovanile il 35% e decine di migliaia di persone di talento sono costrette a lasciare il paese ogni anno per trovare un lavoro. Dati questi numeri, ciò che sorprende non è il voto di protesta, ma quanto mite era il voto di protesta. Il Movimento a cinque stelle (che ha ottenuto circa il 32% dei voti) è più simile ai Verdi tradizionali della Germania rispetto all’estrema sinistra di Die Linke, ed è chiaramente più moderato rispetto ai Podemos anti-establishment in Spagna o Syriza in Grecia. Nel frattempo, la Lega (che ha ottenuto il 17% dei voti) è più moderata di quella di Alternativa per la Germania, che ha ottenuto il 13% nelle ultime elezioni in un paese con una disoccupazione di solo il 3,6% e dove il reddito pro capite è aumentato del 30% negli ultimi due decenni.

Il resto lo lascio leggere a Voi, non perdete tempo a farlo leggere a piddini o amenità, varie ormai sono come i panda in via di estinzione, come è accaduto anche ieri in Valle d’Aosta, fanno finta di non capire, sono loro i principali responsabili di questa situazione, della deflazione salariale, della distruzione della domanda interna imposta dalla BCE e dall’Europa, loro e coloro che hanno votato le demenziali ultime riforme in Italia.

Ma non mi dilungo, la verità è figlia del tempo e sta per arrivare!

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Economia

DEUTSCHE BANK E’ IN TRAPPOLA!

Author: icebergfinanza Finanza.com Blog Network Posts

Risultati immagini per deutsche bank cartoons

Nulla di nuovo per i lettori di Icebergfinanza, ma visto e considerato che la stampa mainstream italiana è tutta intenta esclusivamente ad attaccare il nuovo Governo italiano e non si accorge di quello che accade in Germania, come sempre ci pensiamo noi che da tempo evidenziamo la criticità estrema di una voragine con la banca intorno come Deustche Bank…

Quasi un segno del destino quella misteriosa candela sul grafico di Investing che porta a zero il valore di Deutsche Bank, quasi fosse il solito flash-crash di algoritmica memoria che ogni tanto scuote i mercati finanziari…

In sintesi ci sono almeno 50 miliardi di asset che non danno alcuna redditività alla banca tedesca,  non solo, centinaia di miliardi occultati al terzo livello contabile, prodotti derivati e strutturati che in un contesto di mercato difficile o pessimo perderebbe subito il loro valore.

Dimenticavo! Nel nostro modellino Deutsche Bank e Commerzbank sono sempre nei primi posti come rischio, ovviamente non abbiamo riferimenti per le altre banche tedesche che come ben sapete sono in gran parte protette dal sistema pubblico tedesco e sottratte alla supervisione della BCE.

Manfred Weber, capogruppo del Ppe al Parlamento europeo e membro della Csu bavarese, mette in guardia Lega e Movimento 5 Stelle: “Das ist ein Spiel mit dem Feuer” (state giocando col fuoco).

Il politico tedesco va avanti: “L’Italia è pesantemente indebitata”, e avverte che “azioni irrazionali o populiste potrebbero provocare una nuova crisi dell’euro”. Fa appello, dunque, a rimanere “nei confini della ragione”. Weber riconosce tuttavia che bisogna “dare una possibilità” alla nuova coalizione di governo italiana “perché rispettiamo i risultati elettorali”.

Consiglio ai tedeschi di occuparsi seriamente dei loro problemi, ho sempre più la convinzione che la vera esplosione arriverà dalla Germania!

Ovviamente Fitch, l’agenzia del senno di poi in buona parte di proprietà francese, invece di fare i conti con le banche francesi e soprattutto il demenziale modello di Credit Agricole, si occupa di spread e Italia …

Ogni cosa a suo tempo sotto il cielo!

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Dividendi globali, cifre record nel primo trimestre: sponda da forte crescita utili

Author: redazione [email protected] Finanza.com Blog Network Posts

Pioggia di dividendi globali grazie alla robusta crescita degli utili aziendali e alla solida crescita economica. Dopo i massimi toccati a fine 2017 (Leggi Qui), il 2018 è iniziato all’insegna della continuità e quindi dei record: nel primo trimestre i dividendi globali sono saliti del 10,2% su base complessiva, attestandosi a 244,7 miliardi di dollari, un record per le distribuzioni dei primi tre mesi dell’anno. Questa la tendenza fotografata dall’ultimo indice Janus Henderson Global Dividend che analizza, con cadenza trimestrale, i dividendi distribuiti dalle prime 1200 società per capitalizzazione di mercato. Una crescita complessiva che è risultata migliore rispetto alle stime indicate da Janus Henderson, principalmente per via del costante indebolimento del dollaro nel corso del periodo.

La crescita su base sottostante (prendendo in considerazione i tassi di cambio, i dividendi straordinari e altri fattori) è stata, invece, del +5,9% su base annua, “esattamente in linea con le stime di Janus Henderson e conferma l’andamento del 2017″.

“È stato un ottimo inizio d’anno per i dividendi. La crescita economica è robusta e la redditività delle imprese è in aumento; questo genera liquidità che le imprese possono distribuire agli azionisti. Crediamo che nel 2018 gli investitori potranno festeggiare un nuovo anno record per i dividendi globali”. Così Ben Lofthouse, direttore Global Equity Income di Janus Henderson.

Nel dettaglio, il Nord America rappresenta la percentuale maggiore dei pagamenti globali nel primo trimestre: quasi ogni azienda distribuisce i dividendi trimestralmente. Secondo l’indice, la crescita sottostante negli Stati Uniti è stata del 7,6% e le distribuzioni complessive hanno battuto il record trimestrale con 113 miliardi di dollari. Nel complesso, quasi otto società su dieci negli Stati Uniti hanno distribuito un dividendo più alto rispetto all’anno precedente: in particolare si distinguono i settori tecnologico, finanziario e sanitario. C’è poi il Canada che ha visto la crescita sottostante salire del 13,8%, la più rapida tra i paesi sviluppati. Anche il totale (10,1 miliardi di dollari) è un record assoluto: ogni società inserita nell’indice dei dividendi ha incrementato o confermato le distribuzioni.

Le distribuzioni di dividendi in Europa sono state relativamente scarse in avvio d’anno, influenzate inoltre dalle dinamiche stagionali incentrate sulle società petrolifere e sulle aziende farmaceutiche svizzere che crescono più lentamente. La crescita sottostante è stata del 3,9%, anche se il rafforzamento dei tassi di cambio europei ha innalzato il dato complessivo al 13,7%. Le distribuzioni in Giappone sono salite dell’8,2% su base sottostante, mentre il dato totale ha battuto il record del primo trimestre. Le distribuzioni nei mercati emergenti sono state favorite dai dividendi straordinari.

La regione Asia Pacifico (Giappone escluso) è rimasta indietro nei primi mesi dell’anno. Le distribuzioni sono scese in termini sottostanti del 3,1%, per quanto il calo sarà probabilmente temporaneo. La maggior parte delle società a Hong Kong ha confermato o leggermente aumentato le distribuzioni, anche se il dato complessivo ha risentito del brusco calo dei dividendi straordinari, mentre le distribuzioni a Singapore sono invariate in termini sottostanti.

La flessione del dollaro negli ultimi mesi incrementa le stime di crescita complessiva: Janus Henderson ora si aspetta dividendi per 1.358 miliardi di dollari, 10 miliardi in più rispetto alle stime iniziali di gennaio, per un aumento in termini complessivi su base annua dell’8,5%.

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Economia

Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 22 Maggio 2018

Author: gianca60 Finanza.com Blog Network Posts

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2016/2017 (range 15017/23133 ) ) [ uscita rialzista ]
prossimo 2019/2020

Setup Mensile:
ultimo Marzo /Aprile (range 21460 / 24074 ) [ uscita rialzista ]
prossimi Maggio

Setup Settimanale:
ultimi: 14/18 Maggio ( range 23384/24360 ) [ uscita ribassista ]
prossimi 21/25 Maggio

Setup Giornaliero
ultimo : 18/21 Maggio (range 22951/23921 + event est ) [ in attesa ]
prossimi 23,25

FTSEMIB Angoli Annuali 2018 18440, 19900, 21840,24580, 27300
ALLSHARE Angoli Annuali 2018 19490, 20640, 22550, 25630, 27140, 28830,
COMIT Angoli Annuali 2018 1076, 1151, 1187, 1367, 1445, 1460,1606,

Angoli Mensili Maggio 21250, 22200, 23080, 25250
Angoli Settimanali: 22350, 22870, 23760,24280
Angoli Giornalieri22748, 22928, 23071, 23136, 23324,23526

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continuerano sempre sull’articolo unico settimanale

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