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Economia

Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 17 Maggio 2018

Author: gianca60 Finanza.com Blog Network Posts

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2016/2017 (range 15017/23133 ) ) [ uscita rialzista ]
prossimo 2019/2020

Setup Mensile:
ultimo Marzo /Aprile (range 21460 / 24074 ) [ uscita rialzista ]
prossimi Maggio

Setup Settimanale:
ultimi: 23/27 Aprile ( range 23680/24074 ) [ uscita rialzista ] annullata
prossimi 14/18 Maggio, 21/25 Maggio

Setup Giornaliero
ultimo : 10/11/14Maggio (range 23871/24329 ) [ uscita rialzista ] annullata
prossimi 18,21

FTSEMIB Angoli Annuali 2018 18440, 19900, 21840,24580, 27300
ALLSHARE Angoli Annuali 2018 19490, 20640, 22550, 25630, 27140, 28830,
COMIT Angoli Annuali 2018 1076, 1151, 1187, 1367, 1445, 1460,1606,

Angoli Mensili Maggio 21250, 22200, 23080, 25250
Angoli Settimanali: 22850, 23340, 23710, 24020,24610,25300
Angoli Giornalieri 23520, 23848, 24031, 24104, 24288

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continuerano sempre sull’articolo unico settimanale

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Economia

Salvini di oggi è incoerente con il Salvini di ieri? W Salvini!

Author: Ivan Invernizzi Rete MMT

Abbiamo assistito a una campagna elettorale piuttosto irrilevante dal punto di vista del dibattito sui temi nodali dello sviluppo e dell’economia (vincoli alla spesa in deficit dello Stato, euro, ecc.). Questo è valso anche per i partiti che si presentavano agli elettori come “anti-establishment”; Salvini nelle interviste sottolineava che si sarebbero trovate le coperture per ogni proposta, in sintonia con la fede del pareggio di bilancio. Di Maio dichiarava apertamente di voler ridurre il debito pubblico, glissando sul come rivedere il rapporto Debito/PIL.

Chi ci segue sa perché un Paese con milioni di disoccupati, dunque con un’enorme capacità produttiva lasciata inattiva, ha l’obbligo di fare deficit per garantire l’interesse pubblico.

È necessario creare valuta con la spesa pubblica in deficit per attivare l’economia, per esempio aumentando la spesa pubblica e abbassando le tasse. Solo così si può rimuovere quel laccio al collo che sta strozzando economia e occupazione. Non c’è economia se non c’è spesa. Se si limita la spesa pubblica tramite i vincoli di bilancio si crea il peggiore degli sprechi: la produzione non “fatta” da un disoccupato. Ogni produzione non fatta è una produzione persa e mai più recuperabile. La produzione di quel giorno, di quel mese, di quell’anno andrà perduta completamente.

Oggi nel nostro Paese tre milioni di disoccupati NON producono ogni anno una produzione dell’ordine della PIL della Toscana.

Per questo la retorica liberista del debito pubblico brutto e cattivo! e del senza coperture non si è seri sentita in campagna elettorale non prometteva nulla di buono.

Ma lunedì l’illuminazione.

Accendo la tv e sento Salvini dire:

Io devo sbloccare la possibilità di spendere soldi bloccati da vincoli e regole esterne perché voglio che i nostri ragazzi entrino in classe senza che i soffitti gli cadano in testa. Fra ieri e oggi gli ENNESIMI incidenti sul lavoro a Padova e La Spezia. Io voglio che le imprese abbiano tutta la possibilità di pagare meno tasse per investire sulla sicurezza e sulla dignità del lavoro. Ad oggi ho vincoli esterni che non me lo permettono. O riesco a dare vita ad un Governo che ridiscute questi vincoli esterni… oppure è un libro dei sogni. Io non voglio prendere in giro nessuno. Il Governo parte, e sarebbe una bellissima avventura, se può fare le cose. Se ci rendessimo conto che non siamo in grado di fare le cose per cui gli Italiani ci hanno votato non cominciamo neanche”.

Queste frasi declamate nelle sedi ufficiali delle istituzioni repubblicane sono, a prescindere della fede politica di ognuno, un evento di rottura. Una rottura anche dal punto di vista della narrazione.

Una novità anche nel contesto europeo; a oggi, e spero di essere smentito, non ho sentito dire quelle frasi neanche da Mélenchon o da Iglesias.

E il suono della rottura devono averlo sentito anche i Commissari europei se ieri Dombrovskis e Katainen hanno tuonato contro ogni ipotesi di scostamento dal percorso del rigore. Il Vice Presidente della Commissione Dombrovskis ha detto

L’Italia rimanga nel percorso attuale, riducendo gradualmente il deficit e riducendo gradualmente il debito pubblico”, mentre Katainen ha aggiunto che la “Commissione è guardiano dei trattati e tutte le regole del Patto di Stabilità e Crescita si applicano all’Italia”.

Siamo giunti davanti alla madre di tutti i problemi, la riduzione del deficit. Stiamo toccando la carne viva lacerata da anni di ferite inflitte dall’austerità.

Non sappiamo se i due partiti giungeranno compatti sul tema e soprattutto in sintonia davanti a Bruxelles. Ma il tabù oggi è infranto. Per risollevare il Paese bisogna fare deficit. Questo ridefinisce i contorni del dibattito politico e le forze politiche si divideranno tra chi starà da una parte e chi dall’altra.

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Economia

Come posso (REALMENTE) cancellarti il debito pubblico

Author: Danilo DT Finanza.com Blog Network Posts

Ho sempre cercato di tenermi fuori dalla politica e di certo non cambio strategia proprio in questo momento dove i gialloverdi (mix di M5S e Lega) stanno farfugliando un qualcosa di molto strano e certamente temuto dall’Unione Europea.

L’Europa sembra preoccupata dal fatto che il governo Lega Nord, Movimento 5 Stelle non riesca e far scendere il debito pubblico, come invece richiesto (obiettivo, taglio di 250 miliardi), e di conseguenza i mercati hanno aperto in maniera preoccupante. Si tratta di una valore massimo da metà gennaio, anche se siamo lontani dai periodi di crisi di quattro/cinque anni fa in cui avevamo imparato a conoscere lo spread, e durante i quali lo stesso indice era schizzato alle stelle, scombussolando i mercati. (Source)

Nella loro sfrontatezza, i gialloverdi hanno detto una grande verità. Rientrare sul debito pubblico è molto difficile. L’unico modo sarebbe quello di agire sulla crescita. Infatti più PIL migliorerebbe automaticamente il rapporto debito/PIL. Ma si sa, la crescita economica latita. E allora bisogna cercare strade alternative.

La prima proposta è quella di una cancellazione del debito parziale da parte della BCE. Ipotesi che ora è data per “superata” ma che è stata pensata e quindi non proprio farlocca. Certo, la cancellazione di 250 miliardi di BTP in pancia alla BCE è una cosa che si può anche chiedere ma che può solo essere rimandata al mittente. Infatti vorrebbe dire segnare in bilancio una bella perdita per l’esercizio 2018. E se anche per assurdo (ma molto assurdo) si decidesse per l’abbuono, ci sarebbe un ulteriore problema. Le banche centrali dell’UE hanno un patrimonio che è pari a “SOLI” 102 MILIARDI ovvero nemmeno la metà della cifra oggetto di sconto.

Inoltre, in pochi sanno che i titoli italiani in pancia alla BCE in realtà…non sono in pancia alla BCE ma sono dentro il dossier titoli della Banca d’Italia. Quindi se dovessimo mai arrivare alla cancellazione del famoso pacchetto di BTP posseduto dalla BCE, sarebbe la Banca d’Italia a dover pagare dazio. E state pur certi che il patrimonio della stessa è decisamente inferiore a quella cifra. Sarebbe quindi necessaria una urgente ricapitalizzazione da parte delle azioniste banche italiane. E allora…quando ci costerebbe questa cancellazione? Nell’effettivo molto di più…
E allora, non esiste via di fuga?

Il caso GRECIA fa scuola

In realtà torniamo al solito discorso che ho già fatto mille volte. Abbiamo in UE il precedente e si chiama Grecia. Quello che potrebbe succedere è proprio una gestione del problema “debito pubblico” come si è fatto con la Grecia. Una ristrutturazione del debito (ebbene si, è un default pilotato) dove a pagare non sarebbe la BCE ma il retail e le banche.

Già ve l’ho spiegato in passato. Sarebbe facile e MOLTO doloroso per noi, italiani, decidere un bel giorno di diminuire il valore nominale dei nostri BTP. A titolo di ESEMPLIFICAZIONE (e non come ipotesi realistica) significa che se io ho 10.000 € di BTP mi ritrovo, in caso di HAIRCUT del 50%, con soli 5.000 € di nuovi BTP.
Et voilà, il debito pubblico subirebbe un taglio molto forte. Ma come è successo con la Grecia, la BCE non subirebbe perdite. Altro che cancellare il debito.
Guardate queste due slides.
La prima vi fa vedere CHI detiene il debito pubblico italiano.

In Europa solo al Grecia (sarà un caso? Mah…) ha una percentuale di possesso domestico del debito pubblico maggiore della nostra. Questo vuol dire che in caso di ristrutturazione, chi sarebbe a pagarne SOPRATUTTI le conseguenze?
Seconda slide.
Tra questi che devono pagare le conseguenze ci sono anche le banche italiane.

Il grafico è chiarissimo. Le banche italiane, con le compagnie assicurative, hanno una quantità di BTP in pancia che, in caso di default, porterebbe ad una crisi sistemica devastante, con molte banche che rischierebbero di saltare. E (per fortuna) con tanto di effetto contagio ad altre consorelle dell’Eurozona.
Tutto questo vi fa capire che:

1) Il debito pubblico italiano per fortuna nostra, è decisamente sistemico e non si può gestire agilmente come quello greco
2) Qualsiasi forma di cancellazione pensata dai gialloverdi è utopica e anche un po’ ignorante
3) La rinegoziazione del debito non si può però escludere perché rappresenta la soluzione più invasiva ma anche quella più veloce ed efficace
4) Nessun partito politico italiano imporrà mai un haircut. Lo farà (se lo farà) l’UE tramite la Troika
5) Ecco perché l’arrivo della Troika, in caso di ingovernabilità del paese, sarebbe pericolosissimo
6) Prima di arrivare a tanto, si cercheranno altri tipi di mediazione
7) Se mai avverrà, non ve lo diranno il giorno prima
8 ) A rimetterci saranno gli italiani, il PIL italiano, la nostra economia. Non di certo quella tedesca, tanto per intenderci.
9) Forse è meglio pensarci prima, diversificare ed approfittare di prezzi sempre generosi di obbligazioni potenzialmente a rischio ristrutturazione
10) Queste sono mie stupide elucubrazioni e quindi non tenetene conto. Ognuno è padrone del suo destino.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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Come posso (REALMENTE) cancellarti il debito pubblico, 10.0 out of 10 based on 3 ratings

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Jumping On The Blockchain Bandwagon


Blockchain is a hot word and an even hotter technology. It’s so hot that even Amazon wants to incorporate that into their systems. Jeffrey Tucker is back as we figure out if it’s FOMO or a legitimate attempt to integrate a new technology. What’s keeping Southwest in the headlines? Bad choices and safety concerns; Jaime Finch explains it all to us. Alex Mihailovich reports in on Boeings fight with Airbus while Natasha Sweatte takes us deep into almond country! All this and more on Boom Bust! [1081] Follow us on Twitter:
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Ftse Mib in controtendenza all’Europa. Mediaset, prove tecniche di risveglio

Author: redazione [email protected] Finanza.com Blog Network Posts

Ftse Mib, Mediaset, CNH Industrial | tradingideas

Avvio in rosso per il Ftse Mib che scambia comunque sopra 24.100, con l’indice di Piazza Affari che evidenzia una netta minor forza relativa rispetto agli altri indici europei. La flessione mostrata nei primi minuti di oggi non è tuttavia ancora tecnicamente rilevante in termini di impostazione di una tendenza ribassista. Mediaset ha provato a iniziare la seduta con una prova di forza sottolineata da un’accelerazione fino sopra 3,38 euro me è poi tornata rapidamente sui suoi passi. CNH Industrial ha inserito la retromarcia nei primi minuti della seduta odierna verso 10,30 euro ma è poi rientrata in carreggiata provando a entrare in territorio positivo. Per avere un segnale negativo, nel brevissimo periodo, il titolo deve comunque prima violare 10,25 euro per inserirsi in una discesa in direzione di 10 euro.
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