Author: Danilo DT Finanza.com Blog Network Posts
![](https://intermarketandmore.finanza.com/files/2013/04/Btp-Italia-istruzioni-per-l-uso_h_partb2.jpg)
Ho sempre cercato di tenermi fuori dalla politica e di certo non cambio strategia proprio in questo momento dove i gialloverdi (mix di M5S e Lega) stanno farfugliando un qualcosa di molto strano e certamente temuto dall’Unione Europea.
L’Europa sembra preoccupata dal fatto che il governo Lega Nord, Movimento 5 Stelle non riesca e far scendere il debito pubblico, come invece richiesto (obiettivo, taglio di 250 miliardi), e di conseguenza i mercati hanno aperto in maniera preoccupante. Si tratta di una valore massimo da metà gennaio, anche se siamo lontani dai periodi di crisi di quattro/cinque anni fa in cui avevamo imparato a conoscere lo spread, e durante i quali lo stesso indice era schizzato alle stelle, scombussolando i mercati. (Source)
Nella loro sfrontatezza, i gialloverdi hanno detto una grande verità. Rientrare sul debito pubblico è molto difficile. L’unico modo sarebbe quello di agire sulla crescita. Infatti più PIL migliorerebbe automaticamente il rapporto debito/PIL. Ma si sa, la crescita economica latita. E allora bisogna cercare strade alternative.
La prima proposta è quella di una cancellazione del debito parziale da parte della BCE. Ipotesi che ora è data per “superata” ma che è stata pensata e quindi non proprio farlocca. Certo, la cancellazione di 250 miliardi di BTP in pancia alla BCE è una cosa che si può anche chiedere ma che può solo essere rimandata al mittente. Infatti vorrebbe dire segnare in bilancio una bella perdita per l’esercizio 2018. E se anche per assurdo (ma molto assurdo) si decidesse per l’abbuono, ci sarebbe un ulteriore problema. Le banche centrali dell’UE hanno un patrimonio che è pari a “SOLI” 102 MILIARDI ovvero nemmeno la metà della cifra oggetto di sconto.
Inoltre, in pochi sanno che i titoli italiani in pancia alla BCE in realtà…non sono in pancia alla BCE ma sono dentro il dossier titoli della Banca d’Italia. Quindi se dovessimo mai arrivare alla cancellazione del famoso pacchetto di BTP posseduto dalla BCE, sarebbe la Banca d’Italia a dover pagare dazio. E state pur certi che il patrimonio della stessa è decisamente inferiore a quella cifra. Sarebbe quindi necessaria una urgente ricapitalizzazione da parte delle azioniste banche italiane. E allora…quando ci costerebbe questa cancellazione? Nell’effettivo molto di più…
E allora, non esiste via di fuga?
Il caso GRECIA fa scuola
In realtà torniamo al solito discorso che ho già fatto mille volte. Abbiamo in UE il precedente e si chiama Grecia. Quello che potrebbe succedere è proprio una gestione del problema “debito pubblico” come si è fatto con la Grecia. Una ristrutturazione del debito (ebbene si, è un default pilotato) dove a pagare non sarebbe la BCE ma il retail e le banche.
Già ve l’ho spiegato in passato. Sarebbe facile e MOLTO doloroso per noi, italiani, decidere un bel giorno di diminuire il valore nominale dei nostri BTP. A titolo di ESEMPLIFICAZIONE (e non come ipotesi realistica) significa che se io ho 10.000 € di BTP mi ritrovo, in caso di HAIRCUT del 50%, con soli 5.000 € di nuovi BTP.
Et voilà, il debito pubblico subirebbe un taglio molto forte. Ma come è successo con la Grecia, la BCE non subirebbe perdite. Altro che cancellare il debito.
Guardate queste due slides.
La prima vi fa vedere CHI detiene il debito pubblico italiano.
![](https://intermarketandmore.finanza.com/files/2018/05/chi-detiene-il-debito-pubblico-italiano-btp.jpg)
In Europa solo al Grecia (sarà un caso? Mah…) ha una percentuale di possesso domestico del debito pubblico maggiore della nostra. Questo vuol dire che in caso di ristrutturazione, chi sarebbe a pagarne SOPRATUTTI le conseguenze?
Seconda slide.
Tra questi che devono pagare le conseguenze ci sono anche le banche italiane.
![](https://intermarketandmore.finanza.com/files/2018/05/banche-italiane-debito-bondholder.jpg)
Il grafico è chiarissimo. Le banche italiane, con le compagnie assicurative, hanno una quantità di BTP in pancia che, in caso di default, porterebbe ad una crisi sistemica devastante, con molte banche che rischierebbero di saltare. E (per fortuna) con tanto di effetto contagio ad altre consorelle dell’Eurozona.
Tutto questo vi fa capire che:
1) Il debito pubblico italiano per fortuna nostra, è decisamente sistemico e non si può gestire agilmente come quello greco
2) Qualsiasi forma di cancellazione pensata dai gialloverdi è utopica e anche un po’ ignorante
3) La rinegoziazione del debito non si può però escludere perché rappresenta la soluzione più invasiva ma anche quella più veloce ed efficace
4) Nessun partito politico italiano imporrà mai un haircut. Lo farà (se lo farà) l’UE tramite la Troika
5) Ecco perché l’arrivo della Troika, in caso di ingovernabilità del paese, sarebbe pericolosissimo
6) Prima di arrivare a tanto, si cercheranno altri tipi di mediazione
7) Se mai avverrà, non ve lo diranno il giorno prima
8 ) A rimetterci saranno gli italiani, il PIL italiano, la nostra economia. Non di certo quella tedesca, tanto per intenderci.
9) Forse è meglio pensarci prima, diversificare ed approfittare di prezzi sempre generosi di obbligazioni potenzialmente a rischio ristrutturazione
10) Queste sono mie stupide elucubrazioni e quindi non tenetene conto. Ognuno è padrone del suo destino.
STAY TUNED!
Danilo DT
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Come posso (REALMENTE) cancellarti il debito pubblico, 10.0 out of 10 based on 3 ratings