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Economia

Roberto Santilli shared a link to Economia Democratica’s Timeline.

L’AQUILA – “Esiste anche in Germania un universo di milioni di poveri e di sottopagati, gente che prova vergogna per la condizione in cui vive e in cui ormai si sente cristallizzata”.

A raccontare ad AbruzzoWeb.it la sua Germania dell’ordoliberalismo, padrona dell’Eurozona dell’austerity e del Sud dei Piigs (acronimo inglese utilizzato per definire maiali Portogallo, Italia, Grecia e Spagna, ndr) al tracollo non solo per via della Grecia devastata dai tagli selvaggi allo stato sociale, una Germania presa come modello da seguire da molti politici, economisti e comuni cittadini, è Stefan Selke, sociologo, docente alla Furtwangen University.


E lo fa, Selke, in un momento in cui la parte tedesca in generale mediaticamente meno celebre perché piuttosto ‘grigia’ viene fuori grazie alle ultime elezioni, quelle della vittoria di Angela Merkel, ma soprattutto della debacle del Partito socialdemocratico di Germania (Spd), del ritorno dei liberali in Parlamento e del risultato, atteso ma comunque sorprendente, di Alternative für Deutschland (Afd), un partito, oggi terzo in classifica, ideologicamente di estrema destra, contrario all’immigrazione, fortemente euroscettico anche se liberista.


Selke è autore di uno studio autorevole diventato un libro di successo, Schamland: Die Armut mitten unter uns (Terra della vergogna: la povertà in mezzo a noi), che ha fatto molto rumore e che da quelle parti continua da anni ad infiammare un dibattito già forte e complesso di per sé.


“In questo libro do voce alla Germania del Tafeln, la rete di food banks, delle gemeinnützige Hilfsorganisationen, le mense dei poveri, i banchi alimentari, del cibo scartato dai supermarket e da chi se lo può permettere in un Paese certamente ricco e sviluppato, ma pure pieno di contraddizioni enormi”, spiega il sociologo a questo giornale.


Contraddizioni evidenziate dai numeri, con gli 8 milioni di poveri, in mezzo a una forte occupazione, influenzata da quella sottopagata, brevissima e a chiamata dei minijobs, “molti dei quali vanno regolarmente nelle mense create per loro”, e dalla miriade di tutele “a incastro” per chi perde l’occupazione che però portano direttamente al mondo appunto dei minijobs, i frutti spesso avvelenati della riforma Hartz, altro argomento di accesi dibattiti in Germania dove comunque in molti continuano a emigrare da diverse parti d’Europa, Italia compresa, e del mondo.


Mentre, secondo i recentissimi dati dell’ufficio federale del lavoro e delle politiche abitative per i senza casa (Bagw), i senzatetto sono aumentati del 150% negli ultimi due anni, passando dai 335 mila del 2014 agli 860 mila del 2016; tra questi figurano sia le persone senza casa, sia i migranti legali che non vivono nei centri di accoglienza.


Tra i diversi fattori che fanno riflettere e preoccupare Selke c’è, dunque, “il modello tedesco, quello della precisione nella gestione della povertà anche come fenomeno di una società. Da ciò che emerge, la povertà non viene più vista e trattata come un problema sociale, ma come un settore da gestire ‘alla tedesca’, quindi alla perfezione”.


“A livello simbolico e non solo, la povertà in Germania fa ormai parte della normalità ed è stata depoliticizzata – spiega – non si combatte più ma si gestisce come un elemento strutturale, istituzionalizzato”.


E la riforma Hartz, per l’esperto, “è strettamente e direttamente collegata al modello del foodbank. Da noi, circa 6 milioni di persone vengono chiamate, con scherno e disprezzo, ‘hartzers’, cioè disoccupati a lungo termine, ma anche ‘fannulloni’, gente che secondo la vulgata passerebbe il tempo a bivaccare e oziare. Insieme ai poveri, sono gli esclusi della società tedesca”.


“Dal punto di vista psicologico e sociologico – prosegue nell’analisi – queste persone sentono di aver fallito, di aver perso, di non poter far parte della società ‘ufficiale’ che sta più in alto. E ripetono in continuazione di vergognarsi della condizione in cui vivono. Ecco perché ho scelto ‘La terra della vergogna’ come titolo del libro”.


Poi, il giudizio su Alternative für Deutschland di Stefan Selke si aggancia proprio a quanto affermato finora.


“Si tratta di una reazione di una parte dei tedeschi al voto – il suo pensiero – ma credo che non sia un fenomeno limitato alla Germania. Quando il mondo diventa troppo complesso, si cercano le vie per semplificarlo. Alcune di queste sono l’educazione, la scienza, il dibattito pubblico. Oppure la radicalizzazione”.


Per Selke, in conclusione, “all’orizzonte i problemi saranno, di questo passo, ancora più grandi e complicati. Il modello tedesco sta creando un mondo di persone che tra qualche anno sarà diviso in prima e seconda classe, cioè tra chi avrà l’opportunità di vivere bene, consumare, curarsi e chi non potrà permettersi niente. Il guaio è che la forbice tra chi ha e chi non ha si sta allargando sempre di più. E c’è anche un chiaro gap democratico in tutto questo”.

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Economia

scontro sulle pensioni

Author: clinguella@finanza Finanza.com Blog Network Posts

A conclusione del confronto svolto con le Organizzazioni sindacali sugli interventi di natura sociale e previdenziale da inserire nella manovra di bilancio per l’anno 2018, ieri si è consumato l’ennesimo strappo sul fronte sindacale che ha visto la Cgil da una parte e le altre organizzazioni dall’altra. Giusto per ricordare, nel settembre del 2016 fu firmato un verbale “condiviso” fra il governo e i sindacati diviso in due fasi: Una prima con le misure recepite nella finanziaria del 2017 con la possibilità di andare in pensione prima, la seconda conteneva l’attuazione di altre misure come la pensine ai giovani, il rilancio della previdenza complementare, eccetera.  Rispetto alla cosiddetta fase due il governo ha dato delle risposte, ma non proprio quelle ipotizzate alla fine del 2016, specie sulle pensioni ai giovani ( solo delle parole molto generiche)  mentre la fase uno, incentrata  sulla flessibilità in uscita  non ha dato nessun apprezzabile risultato nel corrente anno, in quanto le “Apivolontarie, sociali e aziendali,  previste sono rimaste ben tappate nei loro alveari e quelle che sono volate via sono un numero veramente striminzito ( vedi l’ecatombe delle domane di ape sociale). C’è di che lamentarsi insomma,anche se c’è sempre chi pensa che è meglio il poco che il niente..
Nel corso della riiunione il Governo ha ricordato come nel disegno di legge di bilancio 2018 si prevede  l’ampliamento di alcune misure che, pur nei ristretti margini di bilancio  prevede, sul tema della valorizzazione del lavoro di cura, un primo riconoscimento concreto  con l’introduzione di un requisito contributivo ridotto per le lavoratrici con figli per ottenere l’Ape sociale per il 2018, beneficio esteso anche alle lavoratrici che hannno il sistema di calcolo etributivo e misto, mentre sulla perequazione   sarà ripristinato, a partire dal 2019, il  meccanismo di rivalutazione dei trattamenti pensionistici basato su “scaglioni di importo”.

Inoltre,  con riguardo ai temi individuati nell’ambito del documento dell’accordo sindacale 28 settembre 2016, il Governo si è impegnato a proporre l’adozione, ove necessario con norma di legge, delle seguenti misure:

1)  sul tema del rapporto tra demografia e previdenza, a fronte dell’innalzamento dell’età pensionabile per il 2019 all’incremento della speranza di vita , con effetto dallo scatto biennale del 2021, la revisione  del meccanismo di calcolo, attraverso le seguenti modifiche:

– l’assunzione per il calcolo dell’adeguamento della media della speranza di vita nel biennio di riferimento rispetto a quella del biennio precedente;
– l’assorbimento di un’eventuale riduzione della speranza di vita relativa al biennio di riferimento, da portare in riduzione dell’adeguamento successivo;
– la fissazione di un limite massimo di tre mesi per ciascun adeguamento futuro, da riassorbire nell’ambito dell’adeguamento successivo qualora sia registrato un incremento superiore;
2) l’immediata esenzione di 15 categorie di occupazioni particolarmente gravose dall’innalzamento previsto per il 2019 per la pensione di vecchiaia e della pensione anticipata: 11 categorie già individuate ai fini dell’Ape sociale e 4 categorie aggiuntive (operai e braccianti agricoli, marittimi, addetti alla pesca, siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non ricompresi tra i lavori usuranti. L’esenzione è condizionata allo svolgimento di attività gravose da almeno sette anni nei dieci precedenti il pensionamento, nonché, al fine degli effetti per il requisito anagrafico, al possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni;
3) ai fini della rilevazione su base scientifica della gravosità delle occupazioni, anche in relazione all’età anagrafica dei lavoratori, l’istituzione di una Commissione tecnica di studio presieduta dal presidente dell’ISTAT e composta da rappresentanti del MEF, del Ministero del lavoro, del Ministero della salute, di ISTAT, INPS e INAIL, con la partecipazione di esperti indicati dai Sindacati e la Confindustria e la consultazione di esperti e accademici di istituzioni nazionali, comunitarie e internazionali. La Commissione conclude i lavori entro il 30 settembre 2018 ed entro i dieci giorni successivi il Governo presenta al Parlamento una relazione sugli esiti dei suoi lavori;
– sul tema della previdenza complementare, l’introduzione di incentivi idonei a incrementare significativamente la percentuale di adesione dei lavoratori del settore pubblico, in particolare attraverso:
4) la parificazione della tassazione sulle prestazioni di previdenza complementare per i dipendenti pubblici al livello di quella dei privati;
5) la previsione, con norma di legge, di forme di adesione basate anche su sistemi di silenzio-assenso, destinate ai pubblici dipendenti che saranno assunti in futuro. Tali forme devono garantire l’ampia e trasparente informazione dei soggetti alle quali sono dirette;
6) con riguardo all’esigenza di approfondire la comparazione della spesa previdenziale a livello intemazionale, l’istituzione di un’apposita Commissione tecnica di studio presieduta dal presidente dell’ISTAT e composta da rappresentanti del Mef, del Ministero del lavoro, del Ministero della salute, di ISTAT, INPS e INAIL, con la partecipazione di esperti indicati dai Sindacati e Confindustria e la consultazione di esperti e accademici di istituzioni nazionali, comunitarie e intemazionali. La Commissione conclude i lavori entro il 30 settembre 2018 ed entro i dieci giorni successivi il Governo presenta al Parlamento una relazione sugli esiti dei suoi lavori.
7) Al fine di consentire un più largo accesso agli ammortizzatori sociali finanziati dal FIS (Fondo di integrazione salariale), il Governo si impegna a incrementare il limite normativo di erogabilità delle prestazioni da 4 a 10 volte l’ammontare dei contributi dovuti da ciascuna azienda richiedente la prestazione.
Il Governo si è impegnato altresì a garantire:
–  rideterminazione per il 2018 e gli anni successivi dell’APE sociale e per i lavoratori precoci nell’ambito dei limiti di spesa programmati, l’utilizzo delle risorse già stanziate per le medesime annualità, nonché:
8) all’ampliamento della platea alle nuove categorie di attività gravose;
9) all’allargamento, di un anno per ogni figlio entro il limite massimo di due anni, dei requisiti di accesso alle prestazioni per le lavoratrici con figli, volto ad avviare il processo di superamento delle disparità di genere e dare primo riconoscimento al valore sociale del lavoro di cura e di maternità svolto dalle donne;
10) la proroga e in prospettiva la messa a regime dell’istituto dell’Ape sociale.
11) della sostenibilità sociale dei trattamenti pensionistici destinati ai giovani, al fine di assicurare l’adeguatezza delle pensioni medio-basse nel regime contributivo, con riferimento alla flessibilità sia per la pensione anticipata che per quella di vecchiaia;
12) dello sviluppo della previdenza complementare nel settore privato nell’ambito di un confronto aperto anche alle rappresentanze delle organizzazioni dei datori di lavoro.

Forse i punti di maggior caduta sono proprio gli ultimi tre in quanto si evidenziano come propositi programmatici ma non come norme precettive, cioè vincolanti e produttive di effetti concreti.

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Economia

PREVISIONI SULL’ INDICE HANG SENG – Analista Simone Rubessi

Author: Il Respiro del Grafico Finanza.com Blog Network Posts

Aggiornando l’analisi di lungo periodo dell’indice Hang Seng attraverso il battleplan Ventennale, è possibile vedere come i prezzi si stanno avvicinando al possibile massimo ciclico (evidenziato con il cerchio blu).

L’indicatore di ciclo rappresentativo del ciclo Annuale fusion (rosso in basso), ugualmente ai mercati occidentali, si è deformato aumentando sempre più la possibilità di fusione tra Annuale e Biennale fusion.


I canali non sono variati in modo significativo rispetto all’ultimo aggiornamento.

Sono molto vicine tra loro e nel momento in cui arriveranno a testarsi saremo pronti ad un’inversione dei prezzi significativa.

Siamo vicini ma non sembra ancora essere arrivato il momento.


La previsionale di lungo periodo indica una discesa imminente e successivamente una lunga accumulazione, che dovrebbe anticipare l’inizio del secondo Decennale del Ventennale in corso.


FTSEMIB
Riprendiamo l’analisi di medio periodo sull’FTSEMIB.

Come anticipato ieri i prezzi dovrebbero aver iniziato ….OMISSIS…



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Economia

AGGIORNAMENTO PREVISIONALE CICLICO SULL’ EUROSTOXX – Analista Simone Rubessi

Author: Il Respiro del Grafico Finanza.com Blog Network Posts

Oggi vorrei fare una riflessione su un concetto che ho letto ieri, scritto da un trader in Italia considerato “Illustre” di cui ovviamente non farò il nome per correttezza.

Mi soffermerei invece sulla sua visione della borsa che è opposta rispetto alla mia.

Il concetto era che la borsa non si muove in relazione a delle temporalità o in base a figure grafiche ma solamente in base a quello che succede nel mondo.

Penso che questa visione sia un po’ riduttiva sulla borsa. È senz’altro vero che i mercati reagiscono a degli eventi geopolitici, ma se fosse così:

Come sarebbe possibile che il 95% dei trader perde soldi? Nessuno è in grado di leggere le conseguenze degli eventi?

Ciò presupporrebbe che i mercati non fossero manipolati, ad oggi più che mai mi sembra evidente che lo siano.

Un altro aspetto è la ciclicità dei mercati che con i nostri indicatori ciclici è evidente, inoltre la ciclicità esiste fintanto che esiste una speculazione controllata da qualcuno.

L’Eurostoxx è nei pressi del massimo del Biennale e di conseguenza dell’Annuale, mostrato del Battleplan in figura. L’indicatore di ciclo Intermestrale è pienamente nella sua fase ribassista, in quanto la sua velocità è ampiamente sotto l’ asse dello zero.


L’indicatore di ciclo Annuale fusion ci segnala che il ciclo in questione è nella sua fase di ribasso.


La previsionale di lungo peirodo evidenzia una lateralizzazione prima della del Mark-Down, questo pressuppone un altro intermestrale di distribuzione.


FTSEMIB
Tornando al nostro futures, gli indicatori sono in perfetta fase con i prezzi.

La discesa sembra aver preso ….OMISSIS……


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Economia

Quotazione alterate nei mercati finanziari


Eugenio Benetazzo analizza l'andamento dei mercati finanziari sulla constatazione di come alla fine del 2017 le quotazioni di azioni ed obbligazioni governative siamo ormai completamente alterate a seguito delle politiche monetarie espansive di FED, BCE e BOJ. I miei ultimi report pubblicati:
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