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Economia

life cycle non sempre ti salva la pensione.

Quando un lavoratore matura la convinzione che è necessario iscriversi alla previdenza complementare si accorge subito che deve fare una serie di ulteriori scelte a cascata sulle quali non sempre è adeguatamente preparato.
Come paradossalmente ha fatto notare Mefop, a nessuno, dovendo fare un viaggio aereo sarà chiesto di scegliere la rotta, scegliere dove e quando atterrare perchè è già tutto stabilito e durante la navigazione ci pensano le torri di controllo.
Ma nella previdenza complementare non è così.

Quasi tutte le scelte sono a carico del lavoratore ed i “piloti automatici” messi in piedi convincono poco.

La prima scelta riguarda l’adesione: E’ opportuno aderire alla previdenza complementare o accontentarsi del “poco ma sicuro” garantito dalla pensione Inps e tenersi il Tfr che ha rendimenti garantiti? E se si decide ad iscriversi, basta il proprio contributo e quello del datore di lavoro, più il Tfr maturato dal giorno dell’adesione per avere una integrazione sufficiente oppure è il caso di fare un versamento aggiuntivo?
Una volta stabilito tutto questo, si entra nel campo della “Alta finanza”. Le forme di previdenza complementare, si sa, investono le somme versate dai lavoratori sui mercati finanziari I fondi investono in vari “comparti” che corrispondono a diverse linee di investimento: bisogna decidere a quale comparto di investimento iscriversi, cioè come investire i propri soldi, se scegliere un investimento garantito oppure rischiare in prodotti con più alti rendimenti, optare per il monetario o il bilanciato.

E’normale che un lavoratore qualsiasi di fronte a queste domande non sappia cosa fare, ci vogliono competenze specifiche.
Servirebbe un consulente, possibilmente terzo, che non vende prodotti o quantomeno non ha finalità di lucro. Oppure conoscere i meccanismi automatici di tutela dell’iscritto nella sua vita lavorativa fino alla pensione, come il cosiddetto «lifecycle», letteralmente “ciclo della vita”: consiste nell’adeguamento periodico degli investimenti dalle forme più rischiose a quelle più tranquille man mano che si avvicina l’età della pensione.

In sostanza, un giovane neoassunto trentenne versa le sue quote periodiche in un comparto di investimento a maggior componente azionaria, a maggior rischio e maggiore potenzialità nel lungo termine; che corrisponde al suo orizzonte temporale.

La componente azionaria si ridurrà a tappe prestabilite per lasciar sempre più spazio a titoli obbligazionari o garantiti, che diventeranno prima maggioritari poi esclusivi negli ultimi anni di lavoro.

L’automaticità di questo meccanismo ha il pregio di standardizzare le scelte correlandole all’anzianità contributiva e anagrafica. E ci si risparmia dall’onere di decisioni che nella gran parte dei casi risultano difficili anche per i professionisti della finanza.

In Italia il lifecycle è stato adottato da tempo dalla gran parte dei numerosi fondi aperti e Pip,e fra i fondi negoziali da Previmoda.
Il lifecycle serve soprattutto a ottimizzare la volatilità dei mercati e la gestione del rischio, insito in qualsiasi scelta finanziaria. Un alternativa concorrenziale è utilizzare per il portafoglio titoli affidabili, dalla volatilità estremamente contenuta, come quelli indicizzati all’inflazione. Attenzione, però: questo automatismo non garantisce risultati e non protegge totalmente da rischi ed eccessiva volatilità di Borsa ne nella sua ripresa. Tuttavia la teoria che le azioni nel lungo termine rendono più delle obbligazioni non è stata smentita. Così se mancano decenni alla conclusione del proprio piano previdenziale ci si può fidare delle azioni. Infatti in linea generale, coloro che nel 2009 sono passati all’obbligazionario per recuperare tutto quello che avevano investito poi si sono trovati di fronte a rendimenti a tasso zero.

Camillo Linguella

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Autore: clinguella@finanza Finanza.com Blog Network Posts

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Economia

FED: chi sarà il successore di Janet Yellen?

I “totonomine” del personaggio che sostituirà Janet Yellen come presidente della FED è già partito da un po’. In effetti non dobbiamo dimenticare che il mandato di Janet Yellen scade formalmente alla fine del gennaio 2018 e quindi non dovrebbe tardare la comunicazione del nome tanto atteso dai mercati, da parte di Donald Trump e del suo staff.

Prendendo una soffiata sparata da Bloomberg, sembra che i nomi potenziali in realtà siano 5. Ancora Janet Yellen, più Gary Cohn, consigliere economico dell’amministrazione, Kevin Warsh, già banchiere ed ex membro della Fed, l’attuale governatore del board della Fed, Jerome Powell e, last but not least, un nome molto “forte”, ovvero quel, John Taylor, vale a dire colui che ha ideato la tanto discussa (in questi giorni, tanto da definirla, per alcuni, obsoleta) “Taylor rule”.

Inutile che mi chiediate chi sarà il vincitore del “contest”: vi posto invece una curiosità che forse vi interesserà. Ovvero per gli scommettitori, chi sarà il nuovo presidente della FED? Beh, guardando le quotazioni, l’esito sembra legato a due persone.

Kevin Warsh, in testa per tanti giorni ma con quotazioni in discesa nelle ultime sedute, e Jerome Powell. Su una scala di quanto siano falchi o colombe, potrete notare che il primo è stato in passato un gran bel falco…

Mentre il secondo è un “centrista” puro.

Tempi duri per le colombe? Dipende, quest’ultimo potrebbe essere più malleabile del primo, ma di certo siamo abbastanza lontani da stili vicini al super dovish espresso da Janet Yellen. Se poi Donald Trump, come dice qualcuno, vorrà un falco al suo fianco, allora la scelta cadrà su Warsh. Se invece cercherà maggiore equilibrio ed un compromesso tra le due figure (Yellen e Warsh) allora la scelta cadrà su Powell che potrebbe trasformarmi in “nuova colomba”.

Forse solo una è la certezza. Chiunque sarà il nuovo presidente della FED avrà una bella patata bollente da gestire. Se avremo un “falco” allora possiamo prevedere tassi che saliranno in modo più aggressivo, ma con il rischio di prossime nuove recessioni con rallentamento economico. Se invece avremo una “colomba”, allora la festa potrebbe continuare ma occhio. La situazione potrebbe anche scappare di mano e la bolla speculativa diventare ingestibile. Ed infine, se la FED rimarrà alla Yellen, allora avremmo una continuità che però non ha ben chiaro dove vuole andare a parare e, sopratutto, non si sta rendendo conto che si sta facendo dominare troppo dal mercato.

Quindi, cari amici, non ci resta che aspettare, con una consapevolezza. Chi sarà il nuovo presidente della FED influenzerà non solo gli USA ma anche il resto del mondo. Basta pensare agli effetti su bond e forex. E quindi indirettamente su export, bilance commerciali e debito. Vi sembra poco?

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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Autore: Danilo DT Finanza.com Blog Network Posts

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Economia

Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 11 Ottobre 2017

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2016 (range 15017/21194 ) ) [ uscita rialzista ]
prossimo 2017

Setup Mensile:
ultimo Agosto (range 21329 / 22065 ) [ uscita rialzista ]
prossimi Ottobre, Dicembre

Setup Settimanale:
ultimi: prossimi 25/29 settembre ( range 22366//22696 ) [ in attesa ]barra outaside
prossimi 9/13 Ottobre

Setup Giornaliero
ultimo : 6 Ottobre (range 22346/ 22556 ) [ uscita ribassista ]
prossimi 11, 12

Angoli annuali indice 2017 16500, 17400, 19800/20000, 20600, 22500, 23900
Angoli annuali comit 2017 755, 869, 1010, 1088/1094, 1155, 1280, 1330 ,1510

Angoli Mensili Ottobre 20750, 21650, 22400, 23100/23200
Angoli Settimanali: 21900,22270, 22450, 22900
Angoli Giornalieri 21949,22092, 22318, 22327, 22476,22668

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continuerannSetup e Angoli di Gann

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Autore: gianca60 Finanza.com Blog Network Posts

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Economia

ActivTrades, rush finale del Trading Summit 2017: per prepararsi al risveglio dei mercati

Il Trading Summit 2017 promosso da ActivTrades è giunto al rush finale. Il broker londinese inaugura l’autunno con l’ultima fase del tour che ad ottobre farà tappa a Roma (10 ottobre prossimo) e Napoli (20 ottobre), mentre a novembre giungerà al termine con il summit di Genova (16 novembre).

Il broker con sede nella City di Londra ha portato i suoi seminari itineranti in Italia durante tutto il 2017, “per dare vita ad un modello formativo in cui studio e condivisione delle esperienze sono fondamentali per aggiornare costantemente le proprie competenze ed affrontare le sfide dei mercati con i migliori strumenti conoscitivi”, ha spiegato il comunicato stampa diffuso stamane.

Saranno giornate – si legge nella nota – dedicate esclusivamente alla costruzione di strategie operative, analisi macroeconomiche e trading in tempo reale. Spunti utili a prepararsi al meglio all’imminente risveglio dei mercati, che sarà inevitabilmente dettato dalle due banche centrali più importanti: la Banca Centrale Europea e la Federal Reserve.

Alle tappe saranno presenti ospiti eccellenti, appartenenti al mondo della finanza operativa da anni, del calibro di Saverio Berlinzani, Giovanni Lapidari, Giovanni Cuniberti e Riccardo Guidi.

Carlo Alberto De Casa (nella foto), chief analyst presso ActivTrades, ha così commentato l’evento: “Nel trading l’investitore si trova spesso da solo dinanzi al suo monitor, con una serie di grafici e studi da analizzare. Spesso è importante avere dei momenti di confronto con altri trader e con i professionisti del settore. ActivTrades crede dunque in questo percorso formativo che porta avanti ormai da anni in tutta Italia, sia con una serie di incontri sul territorio che con i webinar, una serie di corsi online che il trader può seguire direttamente dal pc di casa sua”.

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Autore: Redazione Finanza.com Finanza.com Blog Network Posts

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A real knee-slapper out today by "hard money expert," Axel Merk.