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Banca Mediolanum, segnale rialzista sul daily chart con potenziale target a 7,60 euro

Immagine anteprima YouTubeSotto la lente di Trading Floor di quest’oggi due titoli del risparmio gestito italiano: Banca Generali e Banca Mediolanum. Il primo si trova in una fase di mercato di forti acquisti, grazie alla candela disegnata sul daily chart venerdì scorso che ha consentito di portare a termine il breakout delle resistenze di breve a 28,78 euro. Prossimo target rialzista per il titolo a 30 euro.

Spunto rialzista per Banca Mediolanum questa mattina, con il prezzo che tenta di portarsi oltre la trendline ottenuta sul daily chart con i top decrescenti del 24 maggio e 27 luglio scorso. Con questo movimento verrebbe corroborato il segnale emerso con il ritorno sopra quota 7,50 euro.

Nel frattempo Piazza Affari ha segnato un altra apertura rialzista, coronata da un nuovo record nella prima mezz’ora di negoziazioni.

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AMERICA: URAGANO DEBT DEFLATION!

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E’ inutile che nonna Yellen cada dal pero facendo finta di non comprendere per quale motivo l’inflazione salariale è morta e sepolta, inutile che Mario Draghi esprima tutta la sua fiducia sul raggiungimento degli obiettivi di inflazione, l’uragano “debt deflation” è in piena azione, non c’è alcuna speranza per uscire dall’occhio del ciclone…

[Chart]

[Chart]

Ad agosto gli americani hanno continuato a spendere, i consumi sono aumentati, ma a un passo molto debole, cosa che suggerisce che l’inflazione continua a crescere in modo modesto. (…)  Secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio, le spese per consumi sono salite dello 0,1%, in linea con le aspettative.

In luglio il dato era aumentato dello 0,3% (invariato dalla prima stima). I redditi personali sono cresciuti dello 0,2%, anche in questo caso come previsto, dopo il +0,4% di luglio (invariato dalla prima stima). Il tasso di risparmio in giugno si è attestato al 3,6%, invariato rispetto al mese precedente, ma molto al di sotto del 5,1% di giugno 2016.  America 24

Quindi si risparmia di meno 3,6 % rispetto al 5,1 % ma non si consuma di più, quindi la deflazione da debiti continua ad erodere il potere di acquisto della classe media americana…

La misura preferita dalla Federal Reserve per calcolare l’inflazione, il dato Pce (personal consumption expenditures price index), è cresciuta dello 0,2% in agosto su base mensile, mentre su base annuale, ovvero rispetto ad agosto 2016, è salita dell’1,4%, in linea con il mese precedente, ma al di sotto del 2% considerato ottimale dalla Federal Reserve.

Pure in Europa, l’inflazione va che è una meraviglia…

Italiainflazione rallenta più di attese in settembre, freno da euro forte

Italy Inflation Rate MoM

Europa: crescita inflazione rallenta a settembre, dato core delude …

Franciainflazione armonizzata -0,1% a settembre

Pensa che Mario chiede pure l’inflazione salariale, dopo aver imposto a mezza Europa la deflazione salariale, soprattutto all’Italia con la famigerata letterina dell’autunno 2011…

Trichet e Draghi: ridurre gli stipendi Per l’Italia servono interventi

Perché Bce e Fmi chiedono anche un po’ di inflazione salariale

Come si dice, ah si hanno la faccia come …l’inflazione!

Secondo il Wall Street Journal, il falco Kevin Warsh avrebbe avuto un incontro con Trump, in vista del nuovo incarico alla Fed, uomo favorevole alla deregulation, un falchetto che verrà presto trasformato in colomba visto che Donald Trump ama definirsi un uomo a basso tasso di interesse.

Presidenza Fed, Trump incontra il «falco» Warsh

Nel frattempo la Fed di Atlanta conclude la sua previsione sul pil del terzo trimestre intorno al 2 % partendo dal 4 % e quella di New York abbassa ancora l’asticella al 1,5 % e mancano ancora gli effetti degli uragani non ancora incorporati nei dati.

Evoluzione del PIL reale del PIL di Atlanta Fed per il 2017: Q3

Un certo Maynard amava dire che il mercato può restare irrazionale molto più a lungo di quanto tu possa restare liquido, godetevi la vita e le cedole, dimenticate i mercati azionari, al momento opportuno, la verità non mancherà di essere figlia del tempo!

Nei giorni scorsi il fantasma dei CDO principali responsabili della Grande crisi, della Grande recessione, sono tornati…

Citi Is Bringing Back One of the Most Infamous Bets of the Credit Crisis …

È un ritorno straordinario per un mercato di circa 70 miliardi di dollari per i CDO sintetici, che si sono elevati a infamia durante la crisi e che poi sono svaniti nell’oscurità dopo aver quasi distrutto il sistema finanziario. Ma forse il più sorprendente twist è Citigroup stessa. Meno di un decennio fa, la banca è stata costretta a un salvataggio da parte dei contribuenti dopo aver subito grandi perdite su simili titoli legati alle ipoteche. Adesso in molti  dicono che Citigroup è responsabile di oltre la metà delle nuove emissioni che ci sono in commercio, anche se i numeri precisi sono difficili da trovare.

Questa volta, Citigroup dice, chesta facendo le cose in modo diverso. Le emissioni sono progettate in modo tale da isolarla da qualsiasi perdita, dando agli acquirenti affamati di rendimento la  possibilità di raccogliere rendimenti del 20% o più. Il mercato di oggi è  solo una frazione della dimensione prima della crisi. Ma poiché anni di tassi di interesse bassi hanno spinto gli investitori verso prodotti più rischiosi, la ripresa dei CDO sintetici potrebbe essere uno dei segni più chiari della bolla nei mercati del credito.

Consiglio davvero a tutti di rivedersi il film “The big short”, consiglio di osservare attentamente la tempistica della grande lavagna del gestore Michael Burry…

Risultati immagini per michael burry la grande scommessa

 Nel 2005 l’eccentrico manager di un hedge fund Michael Burry scopre che il mercato immobiliare statunitense è estremamente instabile, essendo basato su mutui subprime ad alto rischio. Giungendo alla conclusione che il mercato crollerà e identificando il probabile punto di inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007(…) Questo comportamento, al tempo illogico e apparentemente privo di buon senso, attira le ire degli investitori di Burry, che credono che egli stia sprecando il loro denaro, e gli chiedono di sospendere la sua attività, ma lui rifiuta. Man mano che il momento del collasso si avvicina, i suoi investitori perdono la loro fiducia nel fondo d’investimento di Burry e considerano la possibilità di ritirare i propri soldi investiti

Ah dimenticavo! Confermo l’obiettivo del cross euro dollaro diretto verso quota 1.16 o qualcosa di meno, mentre  il DAX sta disperatamente provando a fare nuovi massimi, riguardatevi la struttura del famigerato grafico che sino ad oggi ha dato ben sei trend positivi su sei, la volatilità prima del grande crollo è notevole, nei prossimi giorni la risposta.

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FTSE Mib corre ancora verso nuovi record, Eurostoxx 50 al test delle resistenze a 3.600 punti

Immagine anteprima YouTubeInizia oggi il terzo ed ultimo trimestre dell’anno. Un 2017 sicuramente positivo per Piazza Affari, che ha visto l’indice FTSE Mib ritornare su livelli tecnici che non si vedevano dal dicembre del 2015. In particolare il mese di settembre ha portato qualità al grafico dell’indice, che ora tenta di destreggiarsi con le barriere a cavallo fra 22.600 e 22.800 punti.

Per un ingresso a mercato è necessario però attendere un alleggerimento delle posizioni più ampio, almeno in area 22.590-22.600 punti. Settembre ha portato maggior freschezza anche sui listini DAX ed Eurostoxx 50, entrambi risalita dopo la brusca correzione registrata a cavallo fra il secondo e terzo trimestre dell’anno.

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Economia

Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 3 Ottobre 2017

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2016 (range 15017/21194 ) ) [ uscita rialzista ]
prossimo 2017

Setup Mensile:
ultimo Agosto (range 21329 / 22065 ) [ uscita rialzista ]
prossimi Ottobre, Dicembre

Setup Settimanale:
ultimi: prossimi 25/29 settembre ( range 22366//22696 ) [ uscita rialzista ]
prossimi 9/13 Ottobre

Setup Giornaliero
ultimo : 2 Ottobre (range 22660/ 22811 ) [ in attesa ]
prossimi 3 ,6

Angoli annuali indice 2017 16500, 17400, 19800/20000, 20600, 22500, 23900
Angoli annuali comit 2017 755, 869, 1010, 1088/1094, 1155, 1280, 1330 ,1510

Angoli Mensili Ottobre 20750, 21650, 22400, 23100/23200
Angoli Settimanali: 21970, 22300, 22770,23250
Angoli Giornalieri 22481, 22650, 22686, 22782,22854,22935

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continuerannSetup e Angoli di Gann

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Autore: gianca60 Finanza.com Blog Network Posts

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WALL STREET: the trend is your…obligation!

wall-street-fear-index

Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. Suonano i campanelli d’allame da più parti ma la tendenza della Borsa USA non si mette in discussione e malgrado tutto, continua la sua costante corsa al rialzo. Mettersi contro significa continuare a sfidare i mercati. E farsi del male (economico). [Guest post]

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, dopo il meeting della FED, è stata la riforma fiscale di Trump, a catalizzare l’attenzione dei mercati finanziari internazionali. Riforma fiscale solo annunciata, ed ancora ben lungi dall’essere approvata, che ha però già trovato una favorevole accoglienza da parte degli investitori. In pratica i mercati sperano in una sorta di staffetta, un passaggio di testimone, tra la politica monetaria accomodante, che sta per finire, e l’inizio di una nuova politica fiscale espansiva. Passaggio di testimone non facile, ed affatto scontato, dato l’ingente debito pubblico Usa, già oggi, pari al 105 % del PIL.

L’annuncio della riforma fiscale ha comunque costituito una nuova iniezione di fiducia, e favorito un’altra settimana di moderato risk-on sullo scenario intermarket. In particolare, il dollaro index rimbalza sensibilmente, ed in una sola ottava guadagna circa l’1 %. Le commodities, invece, si mantengono più caute, in termini reali lievitano infatti di un modesto 0,5 %, insufficiente ad invertire il down-trend degli ultimi sei mesi, pari all’8 %.

Conseguenze più consistenti si sono invece manifestate nel mercato obbligazionario. I rendimenti dei bond decennali Usa crescono infatti di altri 7 bps, e risalgono sino a quota 2,33 %. I rendimenti a due anni invece crescono di 1 solo bps e raggiungono quota 1,47 %. La yield curve Usa risulta pertanto più inclinata di sette giorni orsono. I mercati azionari, infine, non si sono di certo lasciati pregare, ed hanno proseguito nella loro inarrestabile ascesa e stabilito nuovi record storici. In particolare il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, lievita dello 0,68 % e raggiunge quota 2519,36 punti.

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 38.930
Large Traders : + 49.115
Small Traders : – 10.185

Trova, quindi, ancora conferma, la favorevole configurazione del mercato dei derivati azionari Usa, che accompagna ormai da 20 mesi, l’inarrestabile bull market dell’equity Usa, nonché del resto del mondo. In quest’ultima ottava registriamo variazioni, nelle posizioni dei diversi operatori, pari a soli 6.853 contratti. In particolare, i Commercial Traders, prendono atto che sul mercato non esistono particolari preoccupazioni, e lasciano fare. Vendono infatti l’intero lotto dei 6.853 contratti long, e consolidano la loro proverbiale posizione di copertura, Net Short. I Large Traders, invece, si confermano operatori trend following, acquistano infatti altri 4.082 contratti long, e rimpinguano la consistenza della loro, già ingente, posizione Net Long. Gli Small Traders, infine, acquistano anch’essi 2.771 contratti long, e riducono la loro insolita, ed ancora marcata, posizione Net Short. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, limitate nella loro entità, ci dicono che, allo stato, sul mercato non esistono particolari preoccupazioni. La stagionalità, notoriamente sfavorevole, induce molti ad attendersi storni che giorno dopo giorno si rivelano, però, sempre più improbabili. Esiste, è vero , nelle attuali quotazioni una sopravvalutazione, da me stimata in circa l’8%, ma il sentiment particolarmente favorevole impedisce al momento qualsiasi ipotesi correttiva. In realtà, il mercato sembra addirittura più forte e solido di qualche settimana addietro. Oltre ai titoli bancari, favoriti dal rialzo dei tassi, sembrano infatti in netta ripresa anche i titoli petroliferi, per lungo tempo penalizzati dai bassi prezzi del petrolio. Ci sembra pertanto molto improbabile assistere a breve ad una correzione degli indici azionari Usa. Ancor più improbabile appare una correzione degli indici europei, visto che in Europa è ancora pienamente il auge il QE della BCE, ed il ciclo economico è ancora in una fase non matura.

Sulla base di tali considerazioni, mi sembra saggio, non porsi ulteriori domande, ed assecondare, finchè dura, questo interminabile, ed ormai storico, bull market dei mercati azionari, che in questi anni ci ha regalato molte soddisfazioni ed ottime performance.
Futuro prossimo che si prospetta, pertanto, ancora positivo per i corsi azionari, che cercherò, come sempre, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Da inizio dell’anno il mio portafoglio denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance positiva pari al + 19,11 %. Performance che premia la mia ottimistica view, inferiore, però, a quella realizzata dal Ftse All Share, pari, nel contempo, al + 19,53 %. Una sotto- performance lieve, dello 0,42 %, che non fa venir meno la fiducia nel nostro approccio operativo, che negli ultimi 4 anni ci ha regalato una sovra-performance media annua pari al 20,8 %. In perfetta coerenza con l’analisi sopra esposta, questa settimana, divento più ottimista ed audace, innalzo cioè dal 75 all’82,5 % le mie posizioni long e riduco, nel contempo, dal 25 al 17,5 % le mie posizioni short, assumendo di conseguenza una posizione Net Long pari al 65 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

Lukas

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