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MINA NASCOSTA DEI TARGET 2

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Ve lo ricordate Mario Draghi all’inizio dell’anno quando cercava di dimostrare che i saldi target 2, il pesante passivo del nostro Paese, non era imputabile ad una fuga di capitali ma ad alcuni meccanismi prodotti dall’attuale immensa liquidità in circolazione?

Tralasciando la litania che per uscire dall euro bisogna chiudere saldi Target 2…

Che cosa ha detto veramente Draghi nella famosa lettera

E fin qui abbiamo una versione della realtà!

Premesso che forse sarebbe meglio ricordare a tutti che la maggior parte dei crediti che le banche tedesche hanno concesso alle banche spagnole, greche e irlandesi, senza dimenticare quelle portoghesi è finito via Bundesbank ad ingrossare il traffico dei saldi Target2 finendo poi di fatto per salvare l’intera Germania e le sue banche.

Se non capite di cosa parlo qui sotto una rapida spiegazione…

Coi soldi ricevuti, le banche dei Paesi periferici in crisi in parte proseguirono il rimborso dei crediti interbancari ricevuti soprattutto dalla Germania e in parte ricomprarono dall’estero il debito sovrano nazionale. Ma quando una banca tedesca chiede a una banca italiana di rimborsare un credito interbancario, o di pagarle un Btp che le ha venduto, la banca tedesca vuole essere accreditata presso la Bundesbank. La banca italiana quindi chiede alla Banca d’Italia di addebitarla in conto e accreditare la Bundesbank. Il rapporto tra le due banche private si estingue ma la Bundesbank resta creditrice, e la Banca d’Italia debitrice, sul sistema di pagamento della Bce noto come Target 2.E infatti, mentre l’esposizione verso la periferia dell’eurozona del sistema bancario tedesco scese da oltre 900 miliardi di euro del 2008 ai 380 circa di oggi, il saldo creditore della Bundesbank su Target 2 esplose e si colloca oggi a oltre 520 miliardi.In questo processo, il settore privato tedesco si è disfatto di molti crediti dubbi. Non sente più il rischio, e non trasmette quindi alla politica l’urgenza di venire incontro ai debitori per sperare di vedere rimborsati almeno parte dei finanziamenti erogati all’estero. Facile quindi pretendere la ristrutturazione del debito pubblico greco, ormai venduto, o il bailin dei depositanti ciprioti. E diventare intransigenti dopo aver inondato l’Europa del credito facile creato dalle proprie esportazioni e di cui ci si è nel frattempo largamente disfatti.Ma la maggior parte del credito concesso dalle banche tedesche alla periferia dell’eurozona è stato in pratica semplicemente passato alla Bundesbank come saldo di Target 2. E dei saldi di Target 2 rispondono in solido gli azionisti della Bce, e quindi anche la Germania, ma solo per il 27%. Ecco quindi come il sistema bancario tedesco è stato di fatto salvato mutualizzando i suoi crediti dubbi verso la periferia a spese di tutti i Paesi dell’eurozona. Quei 500 miliardi dei Paesi deboli che hanno salvato le banche tedesche 

Ieri Draghi è intervenuto a una delle solite ed inutili audizioni parlamentari dove tutti vanno per sentirsi dire che tutto va bene e nessuno o quasi fa le domandine scomode come il sottoscritto, in grado di demolire da cima a fondo la fragile impalcatura su cui si basa la politica monetaria

Draghi ottimista: l’inflazione tornerà ai livelli che vogliamo

Lui lo sa che non ci riusciranno, ma non può dirvelo, lo sa perchè ha chiesto a tutti i paesi perfiferici europei di deflazionare i salari, tagliare occupazione per recuperare quella competitività che prima si otteneva attraverso la svalutazione, senza provocare carneficine sociali.

Ma torniamo ai saldi Target 2 e ascoltiamo cosa ci racconta il nostro amico Mish

La BCE sostiene che i saldi Target2 non rappresentano la fuga, il volo del capitale. L’evidenza dice che la BCE sbaglia, soprattutto per l’Italia e la Spagna.Ho discusso di questo in precedenza, ma riportiamo i saldi Target2 prima di dare un’occhiata a nuovi grafici.

Passività Target2

Un rapido esame dei bilanci Target2  a gennaio mostra che i flussi di capitali si sono stabilizzati,  ma lo squilibrio per la Spagna è salito ad un nuovo record.

Riporta poi un articolo del Financial Times nel quale…

..la linea rossa con i punti rappresenta lo squilibrio. A partire da luglio la Francia aveva un passivo di Target2 di 12,2 miliardi. La Francia non mostra alcuna correlazione con gli acquisti di beni della BCE.

Germania Target2 Surplus

Italia Passività Target2

Spagna Passività Target2

 ” Per lItalia e la Spagna, il programma QE ha facilitato gli outflows di capitale da parte degli investitori nazionali. Altrove, non accade . “

La spiegazione a tutto quello che sta avvenendo la trovate qui, Europe’s Secret Bailout si tratta di questioni molto tecniche, ma la sintesi per coloro che credono alle risposte rassicuranti di Draghi è tutta qui…

Se si verifica un crash e questi paesi lasciano l’euro( Grecia, Spagna, Portogallo, soprattutto Italia ) , le loro banche centrali nazionali probabilmente andrebbero in fallimento ( su questo ho grossi dubbi…)  perché gran parte del loro debito è denominata in euro, mentre i crediti, verso i rispettivi Stati e le banche verra convertito nella nuova valuta deprezzata. I restanti crediti del sistema euro restante finiranno all’ aria, e la Bundesbank e la banca centrale olandese potranno sperare solo che altre banche centrali sopravvissute partecipino alle loro perdite. A quel punto, i venditori di asset tedeschi e olandesi che ora detengono denaro da parte della banca centrale si accorgeranno che i loro titoli sono crediti contro nei confronti delle banche centrali non più coperti…

Ieri come sempre, sostenuti dagli acquisti delle banche centrali, i mercati hanno ignorato pure il messaggio arrivato dalla Germania, si sono spaventati solo perchè il Cicciobomba ha affermato che gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra alla Corea del Nord e che tireranno giù tutto quello che passa sopra la loro testa.

Chi ha capito quello che sta succedendo in realtà sono gli unici mercati non manipolabili ovvero quelli valutari e obbligazionari con il dollaro tornato a 1.18 e alcune banche di affari che stanno cambiando letteralmente view.

Per il momento tutto fermo sino alle elezioni in Sassonia, dove AFD ha sorprendentemente vinto, ieri la Merkel faceva tenerezza, tutta li a cercare di rassicurare i tedeschi dell’Est, non vi ho mica dimenticato, ero in tutt’altre faccende affaccendata.

Mentre Macron Napoleon sogna un’Europa francese e precipita giorno dopo giorno nei sondaggi, dietro l’angolo ci sono le elezioni austriache con l’inevitabile spinta a destra dell’affermazione AFD e quelle italiane, l’armata brancaleone europea. Ci vuole tutto il coraggio di un incosciente sottovalutare la reale situazione di un’Europa disintegrata dalla crisi di debito privato scatenata dalla Germania e dalle sue banche.

Ieri finalmente un eroico ricercatore ha avuto il coraggio di denunciare il solito manipolo di spazzatura intellettuale che amministra e tiene in ostaggio questo Paese…

Concorsi truccati, parla il ricercatore che ha denunciato: «Così ho fatto la mia parte»
Le carte|I docenti arrestati

E’ tempo e ora di correre e camminare insieme ai nostri giovani, ridare a loro speranza e orizzonti, insegnare loro che il cambiamento è possibile, che apatia e tolleranza, tolleranza nel non denunciare,  possono uccidere una societàm denunciare e spazzare via la fogna che avvolge questo Paese non solo riempiendo le piazze ma andando oltre, il coraggio della denuncia, anche a costo di rimetterci personalmente, andare a prenderli ad uno ad uno e metterli a marcire in carcere, banchieri, politici, imprenditori, amministratori e via dicendo.

In ogni luogo intorno a noi, nella vita quotidiana, nel nostro ambiente, il Paese pullula di esseri squallidi, approfittatori, psicopatici incompetenti che amministrano l’intero fallimento del Paese, magari suggerendo come modello, la Germania, squallido esempio di dumping sociale.

Affinché il male prevalga è sufficiente che gli onesti non facciano nulla!

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Economia

Spesometro in Tilt: Proroga fino al 5 Ottobre !

La scadenza per presentare gli adempimenti fiscali per il cosiddetto Spesometro, fissata al 28 settembre, è stata spostata al 5 ottobre. Lo annuncia l’Agenzia delle Entrate, spiegando che saranno considerati tempestivi gli adempimenti effettuati entro quella data. Gli uffici valuteranno anche se non applicare sanzioni in caso di effettive difficoltà, fino a 15 giorni dalla prima scadenza. Nel frattempo il sito è stato ripristinato solo parzialmente.

La decisione è arrivata dopo la bufera per i disservizi del sistema telematico dell’Agenzie delle Entrate per l’invio dei dati delle fatture emesse e ricevute. Il servizio è stato interrotto dal fine settimana infatti inserendo soltanto il codice fiscale dei contribuenti era possibile accedere a tutti i loro dati in “palese violazione della privacy”. I commercialisti, parlando in “incredibile errore dell’Amministrazione”, avevano da subito chiesto una proroga della scadenza.

Il sistema è stato parzialmente ripristinato martedì. Dopo il tilt degli ultimi giorni, ma non sono disponibili le seguenti funzionalità: modifica dei dati fattura attraverso interfaccia web; visualizzazione delle notifiche di esito delle sole fatture elettroniche, delle comunicazioni trimestrali Iva e quelle relative ai corrispettivi; precompilazione dei dati all’interno della funzionalità di generazione dati fattura.

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Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 27 Settembre 2017

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2016 (range 15017/21194 ) ) [ uscita rialzista ]
prossimo 2017

Setup Mensile:
ultimo Agosto (range 21329 / 22065 ) [ uscita rialzista ]
prossimi Ottobre

Setup Settimanale:
ultimi: prossimi 11/15 settembre ( range 21901//22325. ) [ uscita rialzista ]
prossimi 25/29 Settembre

Setup Giornaliero
ultimo : 25 Settembre (range 22366/ 22555 comp. est ) [ in attesa ]
prossimi 27 ,2,3 ,6

Angoli annuali indice 2017 16500, 17400, 19800/20000, 20600, 22500, 23900
Angoli annuali comit 2017 755, 869, 1010, 1088/1094, 1155, 1280, 1330 ,1510

Angoli Mensili Settembre 20200, 20800, 22050, 22700
Angoli Mensili Ottobre 20750, 21650, 22400, 23100/23200
Angoli Settimanali: 21700, 22200, 22650,23350
Angoli Giornalieri 22212, 22349, 22521,21653

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continuerannSetup e Angoli di Gann

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Autore: gianca60 Finanza.com Blog Network Posts

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Economia

DOLLAR INDEX: occhio al Punto G

Sembra proprio che il Dollaro USA abbia voglia di rivincita. Ma andiamoci cauti, purtroppo le certezze in questo periodo sono veramente poche e può succedere tutto il contrario di tutto.
E parlando di Dollaro USA ho trovato estremamente interessante il grafico del Dollar Index, ovvero l’indice che sintetizza la forza o la debolezza della valuta USA.

Ecco qui di seguito il mio punto di vista sul grafico weekly, quindi più ad ampio respiro che quindi si ritrova “epurato” da eventuali eccessi di breve periodo. E guarda caso, MASSIMA ALLERTA al Punto G dell’elenco sotto spiegato.

A) La vera inversione del Dollar Index la possiamo registrare ad inizio 2017
B) La trendline ed il relativo canale ribassista hanno portato progressivamente alla rottura di tutte le medie mobili: 21, 55, 200 movimenti
C) Addirittura ad un certo punto è stato violato il canale ribassista
D) Violato il supporto in area 93 e come detto, la media mobile a 200
E) Questa ultima rottura è avvenuta con una forte accelerazione che puzza di “esaurimento” di trend, con un RSI in forte ipervenduto
F) La nuova trendline ribassista ora è stata rotta al rialzo, il che dovrebbe dare un po’ di margine di ripresa al biglietto verde
G) Adesso il Dollar Index si trova in una posizione chiave. Per tornare a rafforzarsi è necessaria la violazione di:

a. Media mobile a 200 rilevazioni al rialzo
b. Rottura della resistenza statica posta in area 93
c. Rottura e rientro nel canale ribassista.

H) Se il Punto G non verrà rispettato allora il rischio di un’ulteriore debacle del Dollar Index non si potrà escludere.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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DOLLAR INDEX: occhio al Punto G, 10.0 out of 10 based on 1 rating

Autore: Danilo DT Finanza.com Blog Network Posts

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Economia

TURNING POINT: tutto può cambiare, e tutto può anche poi tornare come prima

Ho già parlato mille volte ma questo grafico sintetizza alla grande la questione. Dal 2007, se volete da quando c’è stato il default di Lehman Brothers, le banche centrali sono state protagonista di quello che più volte ho definito come il più grandioso esperimento di politica monetaria della storia.

Dite che ci sono già state delle fasi estremamente espansive in passato? Vero, ma la cosa incredibile è il “patto d’acciaio” tra tutte le banche centrali, un po come se avessero operato univocamente. Ognuna ha fatto la sua parte, e la stessa BCE è stata grande protagonista della FED in questo esperimento.Ovvio, la grande accelerata Draghi l’ha data con il “whatever it takes”. Ma se guardate il grafico, imponente anche il ruolo della BoJ. Inutile ricordarvi che c’è una correlazione diretta tra l’unidirezionalità dei mercati finanziari ed il bilancio delle banche centrali.

Ma è anche sorprendente analizzare, rapportato al PIL, come sono gonfiati questi bilanci. BOJ e SNB completamente “fuori giri”. Ma questo è il mercato baby, prendere o lasciare. Adesso le domande da porsi sono due:

La prima: possono le banche centrali continuare a crescere a livello di bilancio all’infinito, facendo in modo di contribuire in modo determinante alla crescita del grafico di sinistra, anche se la FED sembra per invertire la tendenza?

La seconda: se effettivamente i bilanci non cresceranno più come una volta e progressivamente inizierà per tutti una exit strategy, che cosa succederà al mondo della finanza, che negli ultimi anni si è trovato sconnesso dall’economia reale?

Me ne verrebbe una terza: per assurdo, essendo in un clima di evidente debt deflation, mollando i QE i mercati rischiano di tornare progressivamente in recessione, e quindi la reflazione rischia di dimostrarsi un piccolo sogno romantico che finisce molto presto. A quel punto, che faranno le banche centrali? Torneranno a pompare denaro sui mercati, essendo ormai i tassi al lumicino? E sempre a quel punto, in un clima ormai di totale saturazione, quali saranno gli effetti positivi (se ce ne saranno) e negativi per finanza ed economia? Ed infine, siamo sicuri che la cura “giusta” per questa fase di mercato sia proprio un QE iper espansivo come quello della BCE (tuttora attivo e su cui Draghi continua ad essere seriamente convinto)?

La ripresa è stabile, diffusa, e le prospettive di crescita robuste. Ma tutto ciò ancora non ha riflessi sull’inflazione, che a fine anno tornerà a scendere, seppure temporaneamente. Per questo bisogna proseguire con il Qe, e anche quando si discuterà della sua fine, in autunno inoltrato, resterà un livello di sostegno “necessario” alla zona euro per completare la transizione verso una traiettoria di crescita “bilanciata”. Il presidente della Bce Mario Draghi, nella sua terza audizione dell’anno alla commissione economica del Parlamento Ue, lancia segnali positivi sull’andamento dell’economia della zona euro, ribadendo però che non è il momento per “decisioni affrettate”. Anche perché esistono ancora “fonti di incertezza”, come l’euro forte, che vanno monitorati. (HP)

Forse Draghi non lo vuole ammettere ma la questione non è la crescita economica o l’inflazione, ma la sostenibilità del progetto Euro… Mah, forse è meglio evitare di farsi tante domande, forse è meglio stare a vedere che succede nella consapevolezza che siamo in una fase di “turning point” che non deve essere sottovalutata. Anche perchè ( questo grafico ve lo dimostra) qualcosa si sta già muovendo. Solo colpa dell’inflazione/reflazione?

STAY TUNED!

Danilo DT

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TURNING POINT: tutto può cambiare, e tutto può anche poi tornare come prima, 10.0 out of 10 based on 2 ratings

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