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Se la complementare diventa un ammortizzatore sociale

Il 30 agosto scorso c’è stato l’incontro governo sindacati sulle pensioni. I media ne hanno ampiamente riferito ma si è trattato di un pour parler sui temi all’ordine del giorno, di quelli che una volta si sarebbe detto, incontro interlocutorio. L’impressione che si trae è che nella prossima legge  di bilancio sulle pensioni ci sarà poco o niente, giusto qualche aggiustamento sull’ape sociale, opzione donna e qualche mancia pre elettorale come quella di un bonus di 40 euro ai pensionati delle fasce più deboli.

Come sappiamo si è parlato di introdurre una pensione minima di garanzia di 650 euro, in caso i contributi versati siano insufficienti a raggiungere questa soglia, in pratica il ritorno all’integrazione al minimo, una delle misure cardine della legge Dini del 1995 che l’aveva abolito per dare sollievo alla finanze statali. Per erogare  comunque delle pensioni adeguate,. con le attuali norme si può andare in pensione, per coloro che hanno cominciato a lavorare dal 1996, una volta raggiunta l’età pensionabile solo nel caso abbiano maturato una pensione pari a 1,5 volte l’assegno sociale, circa 670 euro. La proposta fatta balenare è quella di abbassare questo tetto a 1,2 volte. Così si amplierebbe la platea di coloro che potranno beneficiare dell’uscita all’età di 66 anni e 7 mesi, rispetto ai 70 anni e 7 mesi attualmente previsti per chi non raggiunge il livello minimo di pensione  che dagli attuali 672 euro (1,5 volte assegno sociale) scende a 537 euro (1,2 volte l’assegno sociale).
. Un’altra modifica che il Ministro del Lavoro ha proposto, in favore dei giovani, è quella di aumentare la cumulabilità tra pensione sociale e pensione contributiva, considerando come reddito per il diritto all’erogazione della pensione sociale, solo il 50% del reddito di pensione percepito (modificando i 2/3 attualmente previsti dalla Legge Dini). Questa operazione, che andrebbe tutta a carico della spesa assistenziale, potrebbe permettere, secondo i calcoli dell’Esecutivo, un reddito di pensione (contributiva e sociale) pari a circa 650 euro mensili indipendentemente dai contributi versati. Un costo enorme per lo Stato, un sollievo minimo per gli interessati. Per dare pensioni eque bisogna necessariamente agire sul versante del mercato del lavoro, ma senza decontribuzione varie ( come si vocifera) se no saremmo punto e daccapo.

Si è discusso anche della possibilità di abbassare la soglia dell’importo per il pensionamento anticipato, attualmente previsto in 2,8 volte l’assegno sociale a due  una volta raggiunti i contributi necessari e dell’età pensionabile standard, a 63 anni e 7 mesi. .
Sul blocco dell’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni previsto a decorrere dal 2019 il ministro del Lavoro ha rinviato a quando l’Istat farà conoscere con precisione qual’ è l’esatta speranza di vita reale che dovrebbe tener conto della flessione registrata nel 2015 di circa 3 mesi.
Sulla previdenza complementare, Poletti ha richiamato la disponibilità ad intervenire con una norma che favorisca l’incremento delle adesioni (eventualmente anche attraverso lo strumento del silenzio assenso) ma sulla base e a sostegno di eventuali intese della parti sociali, escludendo però di procedere in tal senso nel pubblico impiego. Il Ministro ha inoltre dichiarato la disponibilità di equiparare la tassazione relativa alla previdenza complementare dei dipendenti pubblici a quella prevista per i privati, mentre per quanto concerne il favorire gli investimenti dei Fondi previdenziali nell’economia reale, la posizione espressa ha rimarcato più le difficoltà e la mancanza di strumenti che possibili ipotesi di lavoro.
Il 29 agosto, cioè il giorno prima di questa riunione è entrata in vigore la legge 124/2017, quella sul mercato e la concorrenza. Questa legge oltre a riguardare dentisti avvocati assicurazioni eccetera, riguarda anche la previdenza complementare.
Il comma 38, modificando gli articoli 11 e 14 del D.Lgs. 252/2005, interviene sui seguenti profili:
• la destinazione totale o parziale del TFR alle forme pensionistiche complementari;
• l’ anticipo della rendita complementare nel caso di cessazione dell’attività lavorativa;
• il riscatto della posizione individuale maturata e del relativo regime tributario.
Gli accordi collettivi potranno stabilire una percentuale minima del TFR maturando da destinare ai fondi, fermo restando il principio generale che l’adesione rimane su base volontaria e che, in assenza di indicazione da parte degli accordi, la percentuale del conferimento del Tfr è pari al 100 per cento.
Poi la legge stabilisce altre possibilità e qui assistiamo ad un altro stravolgimento delle finalità prprie della previdenza complementare, quella di dare un’integrazione monetaria al momento del pensionamento definitivo. Si trasforma il secondo pilastro in uno strumento “para ammortizzatore sociale”.

Infatti, nel caso di cessazione dell’attività lavorativa che comporti l’inoccupazione per un periodo di tempo superiore a 24 mesi , ora si può chiedere la rendita pensionistica invece di aspettare i 48 mesi  previsti prima. Inoltre, nel confermare che il diritto all’anticipo della pensione complementare è consentito fino a 5 anni prima del conseguimento della pensione con i requisiti della legge Fornero, la nuova legge autorizza i Fondi pensione ad aumentare questo limite fino a 10 anni prima.
I fondi pensione possono prevedere altresì una limitazione al diritto all’anticipo ad una parte della prestazione.
L’aderente potrà richiedere la liquidazione in forma di rendita temporanea (anche in deroga ai limiti generali vigenti per la liquidazione integrale della rendita e a quelli specifici, dell’ordinamento interno del fondo), fino a quando sarà conseguito il diritto alla pensione Inps .
Sempre nella riunione del 30, ispirandosi a queste recenti disposizioni, il governo propone di consentire ai lavoratori che hanno 63 anni e sono in procinto di perdere il lavoro per ristrutturazioni o crisi aziendali, di poter versare il proprio tfr o parte di esso ad un fondo pensione così da poter avere una “rendita ponte”, per non confonderla con la rendita anticipata ( RITA) fino al pensionamento e questa potrebbe essere esentasse.

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My jobs forecast is out!


I've been spot on every single month.

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Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 1 Settembre 2017

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2016 (range 15017/21194 ) ) [ uscita rialzista ]
prossimo 2017

Setup Mensile:
ultimo Agosto (range 21329 / 22065 ) [ in attesa ]
prossimi Agosto,Ottobre

Setup Settimanale:
ultimi: 14/18 agosto ( range 21467//22028 ) [ uscita ribassista ]
prossimi 11/15 settembre, 25/29 Settembre

Setup Giornaliero
ultimo : 30 Agosto (range 21405/ 21560 ) [ uscita rialzista ]
prossimi 4

Angoli annuali indice 2017 16500, 17400, 19800/20000, 20600, 22500, 23900
Angoli annuali comit 2017 755, 869, 1010, 1088/1094, 1155, 1280, 1330 ,1510

Angoli Mensili Settembre 20200, 20800, 22050, 22700
Angoli Settimanali: 21110, 21690, 22230, 22380
Angoli Giornalieri 21446, 21553 21676, , 21777,21852,21940

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continueranno sempre sull’articolo unico

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Autore: gianca60 Finanza.com Blog Network Posts

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RITORNO DEL FANTASMA FORNERO!

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Ve la ricordate Miss Frignero, ops scusate Fronero, si quella che durante il governo Monti suggeriva che…

: ”I giovani non devono essere troppo ‘choosy’ 

…oggi i giovani italiani non sono in condizioni di essere schizzinosi, diceva in questa valle di lacrime!

Choosy, bamboccioni, sfigati e ora inoccupabili

Se non ricordo male, la signora Fornero è l’esecutrice di quella criminale riforma delle pensioni impostaci con una letterina da parte della BCE nel lontano e ormai famigerato 2011, si quella che si è inventata pure il meccanismo delle aspettative di vita, dimenticando quello della qualità.

Fornero: ‘No a riduzione età pensionabile: i costi li pagherebbero i giovani’

Nella puntata di questo lunedì 28 agosto di “In onda” su La7 è intervenuta Elsa Fornero, docente universitaria ed ex ministra del Lavoro, la quale si è soffermata su alcuni temi di attualità economica. Ecco le parti salienti di quello che ha detto. 

‘Riduzione età pensionabile darebbe vantaggi alle generazioni presenti ma svantaggerebbe i giovani’

Sulla possibile proposta che alcuni esponenti politici stanno facendo per la riduzione dell’età pensionabile, la Fornero ha detto: “Io vorrei vedere nel Paese un dibattito meno concitato e più chiaro per le persone: ad esempio chiariamo che la Ragioneria dello Stato non può porre alcun veto a Governo e Parlamento, ma solo fare analisi che si basano su modelli consolidati e verificati in ambito europeo; quello che essa dice non è verità assoluta ma semmai uno scenario ragionevole.

 Nel nostro Paese ogni volta che si affronta il tema #Pensioni, la discussione diventa esagerata e con delle discussioni verbali che sarebbe meglio evitare. (…) Bisogna fare capire alle persone che con questo nuovo metodo, quando la vita si allunga è normale che anche l’età di pensionamento si deve allungare.

‘Troppo populismo: mi hanno indicata come colpevole’

Voglio ricordare comunque che l’età sostanziale di pensionamento oggi in Italia è fra le più basse in Europa, sono cose che vanno dette perché altrimenti si crea nelle persone l’illusione che si possa avere tutto senza pagarne il prezzo e magari facendolo pagare ad altri”.

‘Si dovrebbero spendere più risorse per occupazione dei giovani e non ancora per il sistema previdenziale’

Bene fermiamoci qui, perché una che dice che che si dovrebbero spendere più risorse per i giovani tenendo le persone al lavoro per almeno 65/70 anni fa finta di non capire o proprio non ci arriva. Non ho intenzione di camminare su un terreno minato come quello delle pensioni, minato da anni di privilegi e saccheggi politici, fatto di pensioni d’oro e vitalizzi, di baby pensionati e via dicendo, ma preferisco concentrarmi sul presente ovvero…

 “Dobbiamo ridurre il debito pubblico, perché esso è una nube sul nostro futuro: lo dice anche Mario Draghi. Noi abbiamo fatto delle scelte difficili ma necessarie, che i politici non volevano fare”.

Ora prima di continuare a dire fesserie o avviare argomenti da bar sport, suggerisco solo una riflessione, su quella che qualcuno potrebbe definire priorità in un Paese nelle condizioni dell’Italia, cancellando la facile demagogia di chi continua a parlare di debito pubblico e salva le banche, tirando fuori quando serve…

Banche, il governo vara il fondo da 20 miliardi: salva Mps

Ehi bellezza, non è populismo o demagogia è la realtà, quando si tratta di banche si trovano subito 20 miliardi per aumentare il debito pubblico, ma si fa fatica a trovare qualche miliardo per il terremoto o dare lavoro ai giovani o migliorare il sistema pensionistico.

Su dai non fare così, loro sono specialisti nel gioco delle tre carte, suvvia non vorrai mica che ti parlino di sovranità monetaria…

L’apice si raggiunge quando l’allieva parla come il professore, ovvero se ben vi ricordate…

Mario Monti: “La Grecia è il grande successo dell’euro”

… sai le riforme, un’altro grande successo dell’euro…

Elsa Fornero: In Grecia si respira cambiamento positivo

Per chi quotidianamente si beve le camomille che i media italiani somministrano suggerisco di farsi un giretto qui…

…se non avete tempo e non basta qui…

Roba vecchia? No un articolo della STAMPA uscito a febbraio di quest’anno, un Paese, dove le riforme hanno fatto meraviglie, a si certo nei luoghi di villeggiatura va tutto bene!

C’ un’altra curiosità che vorrei condividere…

Il 28 agosto a In Onda su La7 è andato in scena uno scambio di battute sul tema pensioni tra l’economista Emiliano Brancaccio e l’ex ministro del Lavoro del governo Monti, Elsa Fornero.

Sulle pensioni Brancaccio e Fornero hanno entrambi ragione

Brancaccio ha affermato (min. 11.30): “Noi abbiamo la più alta età di pensionamento al mondo, secondi solo a Grecia e Israele”.

Fornero ha risposto (min. 18.15): “Qual è l’età effettiva media di pensionamento oggi in Italia? Praticamente la più bassa in Europa. Meno di 63 anni”.

Hanno ragione entrambi. Brancaccio infatti parla dell’età a cui si può andare in pensione “normalmente” per legge, prendendo di mira gli innalzamenti di età che – sempre in base alla Legge Fornero, che ha legato l’età pensionabile all’aspettativa di vita – dovrebbero arrivare in futuro.

Fornero invece difende l’impianto teorico della sua riforma, facendo notare che l’età “effettiva” – cioè quella che risulta dalla media reale dell’età dei lavoratori che vanno in pensione – è ancora bassa rispetto al resto d’Europa.

Brancaccio ha ragione, in quanto in base alle statistiche dell’Ocse e della Ue (qui riassunte in un documento elaborato dal servizio previdenziale della Uil), risulta che l’Italia occupi la terza posizione dietro a Grecia e Israele.

Da noi infatti l’età pensionabile è di 66,7 anni per uomini e donne dipendenti nel settore pubblico, e per gli uomini dipendenti nel settore privato. Per le donne dipendenti nel settore privato invece si scende a 65,7 anni.

La Grecia occupa la prima posizione, con 67 anni, sia per gli uomini che per le donne. Israele ci sopravanza in quanto ad età pensionabile degli uomini (67), ma non delle donne (62).

La Germania (65,4 anni), la Francia (62), Il Regno Unito (65 per gli uomini e 62,4 per le donne), la Spagna (65,3), e tutti gli altri Paesi della Ue sono dietro all’Italia in questa classifica. Anche gli Usa (65) e altri Paesi extra Ue – ad esempio Canada (65) o Giappone (65) – sono dietro.

Ovviamente l’argomento pensioni è molto più complesso, quello che volevo condividere è che è ora di finirla di raccontare frottole, quando si vuole o quando serve, ad esempio per le mancette elettorali o per salvare qualche banca, i soldi si trovano sempre, questo Paese non fa nulla per i giovani e la Famiglia e al sottoscritto ribolle il sangue quando vede i nostri giovani lasciare il Paese e qualche furbetto raccontarvi che non c’è alternativa all’immigrazione.

Per il resto in America si prevedono meraviglie per il prossimo dato sull’occupazione sulla base del dato di ieri comunicato dalla ADP, dimenticando che spesso e volentieri è inattendibile e viene quasi sempre smentito dai dati ufficiali che verranno pubblicati venerdì.

L’accelerazione del PIL reale nel secondo trimestre è dovuto principalmente alla ripresa degli investimenti, alle scorte private e alla spesa del governo federale e ad un’accelerazione dei consumi, che ritengo farlocca, ma lascio la parola al tempo, una ripresa parzialmente compensata da una contrazione degli investimenti fissi residenziali e della spesa pubblica e statale e una decelerazione delle esportazioni e meno male che il dollaro è debole!

Ciò che conta in tutti questi dati è che non c’è alcuna traccia di inflazione ZERO ASSOLUTO! Guardandoal l’indicatore di inflazione preferito della Fed, il core PCE,  è rimasto dormiente,  aumentato dello 0,9% nel secondo trimestre, in linea con le aspettative, dopo una crescita dell’1,8% nel trimestre precedente, SOLO 0,9%!

Nel frattempo ieri Hillary Trump è andata nel Missouri a raccontare l’ennesima favola…

Trump pitches tax reform to ‘bring back Main Street’

“Siamo qui oggi per lanciare i nostri progetti per riportare Main Street al centro dell’attenzione, riducendo l’onere sulle nostre aziende e sui nostri lavoratori”, ha detto Trump a Springfield, Missouri.Il fondamento della nostra agenda di creazione di posti di lavoro è di riformare radicalmente il codice fiscale per la prima volta in più di 30 anni”.

In realtà al momento anche se c’è la promessa di una revisione fiscale, non hanno alcun piano e non sarà facile farlo passare visto quello che è successo con l’Obamacare.

I tempi come vi avevamo preannunciato nella nostra intervista ad inizio anno sono eterni, secondo il segretario del tesoro, Mnuchin, la speranza è di farla arrivare sulla scrivania del presidente Trump entro la fine dell’anno.

Nelle prossime settimane in agenda c’è il “debt ceiling” il limite del debito federale da alzare, per evitare un arresto dell’amministrazione governativa e le conseguenze dell’uragano Harvey che ha messo in ginocchio mezzo Texa e in parte la Louisiana.

Suggerisco di non abbassare la guardia, non è finita, non è affatto finita… Kim  minaccia guam, Trump chiude il dialogo

La Corea del Nord promette nuovi missili nel Pacifico dopo il lancio di ieri, che ha sorvolato i cieli del Giappone. Nel mirino torna la base militare statunitense di Guam, nell’Oceano Pacifico. Alle nuove minacce di Kim replica via twitter Donald Trump: “Il dialogo non è la risposta” scrive, “gli Usa hanno dialogato con la Corea del Nord e pagato loro denaro da estorsione per 25 anni”.

Ieri le macchinette, le slotmachine,  hanno finito il loro compito, si sono divertite per mesi, hanno raggiunto il loro obiettivo, ora incomincia il bello…

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Autore: icebergfinanza Finanza.com Blog Network Posts