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WALL STREET: forse qualche temporale estivo ma nulla di più

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Agosto, mese tipicamente estivo con poche transazioni, si rivela un mese che potrebbe avere un andamento abbastanza piatto.  [Guest post]

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i buoni dati del mercato del lavoro Usa hanno apportato ulteriore ottimismo sui mercati finanziari internazionali, e confermato che la crescita economica globale prosegue, a ritmi sempre moderati, e  senza particolari pressioni inflazionistiche. Uno scenario in voga, peraltro, da oltre 8 anni, che sorprende sia per le sue peculiari caratteristiche che per la sua eccezionale durata, e che alimenta un ormai storico ed interminabile up-trend dei mercati azionari Usa e mondiali.

A livello contingente, invece, i 203 mila nuovi posti di lavoro Usa, hanno prodotto effetti molto circoscritti sullo scenario intermarket. L’effetto più evidente si è registrato sul mercato valutario. La nuova dimostrazione di vitalità dell’economia Usa ha, infatti, temporaneamente arrestato il down-trend del dollaro americano. Il rimbalzo dello 0,3 % potrebbe tuttavia rivelarsi effimero e non rappresentare una seria inversione del processo di deprezzamento della valuta Usa, dichiaratamente auspicato e voluto dalla nuova Amministrazione Trump. Il deprezzamento del dollaro, oltre a danneggiare l’economia di Europa e Giappone, non favorisce un deciso apprezzamento delle quotazioni delle commodities, che negli ultimi 9 mesi hanno perso il 12,8 % del loro valore in termini reali. Circostanza, quest’ultima, che danneggia i paesi produttori, frenando la crescita economica sia a livello interno che internazionale. Il mercato obbligazionario, invece, non registra sostanziali novità. E’ dall’elezione di Trump che il rendimento dei bonds decennali Usa galleggia stancamente tra il 2,15 ed il 2,60 %. D’altra parte le promesse elettorali di una maggior crescita economica sono state finora tutte disattese. Le quotazioni azionarie, invece, continuano a lievitare. In quest’ultima ottava è stato il vecchio Dow ha stabilire un nuovo significativo record storico, oltrepassando la fatidica quota di 22.000 punti.

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 28.049
Large Traders : + 37.318
Small Traders : – 9.269

Trova pertanto ancora conferma la favorevole configurazione del mercato dei derivati azionari Usa. Nell’ultima ottava registriamo, tuttavia, variazioni nelle posizioni dei diversi operatori, pari a 9.719 contratti. In particolare, i Large Traders, evidenziano sintomi di vertigine da alta quota, cedono infatti 6.862 contratti long, e riducono la consistenza della loro attuale posizione Net Long. Gli Small Traders, dimostrano ancor maggior timori, cedono infatti altri 2.857 contratti long, ed accentuano ulteriormente la loro anomala ed inconsueta posizione Net Short. I Commercial Traders sono quindi costretti ad acquistare l’intero lotto dei 9.719 contratti long, ed a ridurre di circa ¼ la consistenza della loro abituale posizione di copertura, Net Short. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, caratterizzate dalle vendite degli operati più deboli, ci segnalano che sul mercato azionario sono comunque attive e presenti delle correnti tese a morigerarne la corsa. La stagionalità e la riduzione dei volumi di scambio favorisce, peraltro, tale intento. Molto probabile pertanto che nelle prossime settimane si assista ad un galleggiare degli indici azionari Usa intorno agli attuali livelli. Sò che in molti si attendono rovesci  più o meno imminenti delle quotazioni azionarie Usa. Personalmente non intravvedo tale pericolo.

Permangono, infatti, del tutto intatte le favorevoli condizioni intermarket, inoltre anche da un punto di vista di analisi interna il mercato appare solido e ben impostato. Certo, come ho già accennato nelle scorse settimane, vi sono alcune sacche di evidente sopravvalutazione e sarebbe pertanto auspicabile una correzione circoscritta, dell’ordine del 3 – 4 %, dagli attuali valori. Allo stato, però, non credo esistano le condizioni nemmeno per tale limitata correzione, molto più probabile, invece, uno stallo intorno agli attuali valori.

Futuro prossimo che si prospetta, pertanto, ancora non negativo, che cercherò, come sempre, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dall’inizio dell’anno il mio portafoglio denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance pari al + 9,16 %. Performance positiva e soddisfacente, ma inferiore a quella realizzata dal Ftse All Share, pari, nel contempo, al + 15,50 %. Una sotto-performance del 6,34 %, che evidenzia che, negli ultimi mesi, il mio portafoglio ha molto sofferto dell’assenza sul nostro listino dell’effetto momentum. Assenza che riteniamo transitoria, e che non fa venir meno la fiducia nel nostro approccio operativo, che negli ultimi 4 anni ci ha regalato una sovra-performance media annua pari al 20,8 %. In coerenza con l’analisi di mercato esposta e con la mia view d’ordine generale, questa settimana, riduco leggermente dal 77,5 al 75 % le mie posizioni long ed innalzo dal 22,5 al 25 % le posizioni short, assumendo di conseguenza una posizione Net Long pari al 50 % del mio portafoglio . Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

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Autore: Lukas Finanza.com Blog Network Posts

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Economia

AMERICA: IL RITORNO DEL DOLLARO FALCO!

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Credetemi Amici, non esiste al mondo ambiente come quello finanziario, dove l’ignoranza regna sovrana, un mondo nel quale ci si muove esclusivamente in branco, in gregge, senza riflettere senza sapere cosa in realtà fare.

E’ bastato un dato “taroccato” migliore del previsto per invertire in maniera sensibile il cross euro dollaro e aumentare le scommesse su un rialzo dei tassi a settembre.

Per carità, bene così, perché le solite illusioni dei mercati ci permettono di osservare come avevamo annunciato venerdì,. importante svolta nell’andamento di breve termine del dollaro, che si è rafforzato contro tutte le valute, soprattutto per quanto riguarda l’euro. Per quanto riguarda il resto, non importa se invece di luglio si è scelto agosto per la prossima piccola tempesta perfetta in un bicchiere d’acqua è in atto un rimbalzo dell’Araba Fenice morta e i mercati americani dovranno fare buon gioco a cattiva sorte.

C’è troppo ansia nell’attendere l’inevitabile correzione, anche un bambino capirebbe che sui mercati finanziari il gioco continua ad essere truccato, soprattutto in America, ma anche in Italia, un indice sostenuto, solo ed esclusivamente dall’illusione dei piani di investimento individuali.

C’è tanta brava gente la fuori che campa suggerendovi quotidianamente che non c’è alternativa all’equity, sai ci sono le banche centrali, sai il mercato obbligazionario è il bolla e via dicendo. Non vi ricorda nulla quello che accade alla metà del 2015, quando noi suggerivamo di fare molto attenzione e loro continuavano a prospettare cieli blu infiniti.

Serve un pò di analisi comportamentale, gli eccessi hanno bisogno di illusioni collettive, prima di ritrovare la loro vera dimensione e questa è un’illusione collettiva e noi come sempre supportati dalla storia e dall’analisi empirica non abbiamo alcuna fretta.

Il nostro John Hussman della Hussman Funds vi spiega molto bene per quale motivo questo è uno dei più importanti eccessi della storia dei mercati finanziari…

 La maggior parte degli analisti ha una mentalità che prefigura una “correzione” massima del 15%, in modo tale che, non importa quanto i prezzi elevati siano, il rischio massimo probabile è solo del 15% (e ciò sarebbe considerato un pessimo risultato). In realtà, però, non è questo il modo in cui funziona …(…) Con il tempo i rapporti prezzo / ricavi tornano in linea. Attualmente, ciò richiederebbe un crollo di circa l’ 83% nelle azioni tecnologiche (ricorda il massacro della tecnologia del 1969-70). (…) Se capisci i valori e la storia del mercato, sai che non stiamo scherzando. “

Anche se riesce difficile crederlo, quello che vi abbiamo prospettato nell’ultimo nostro manoscritto per alcuni indici mondiali è simile, ma ovviamente per gli ottimisti interessati, questo è solo un bluff.

A mio parere prosegue Hussman, (sostenuto da un secolo di cicli di mercato attraverso la storia) gli investitori stanno sottovalutando enormemente le prospettive di perdite di mercato al termine di questo ciclo, sovrastimando la disponibilità di titoli o settori “sicuri” che potrebbero evitare danni. Attualmente stimiamo le perdite medie di circa -63% per l’indice S & P 500 al completamento del ciclo di mercato corrente. Non esiste un singolo decile di azioni per le quali ci aspettiamo perdite di mercato inferiori a circa -54%  e si stima che i decili più performanti potrebbero perdere circa -67% al -69% del loro mercato capitalizzazione.

O si certo sai Bellezza, le banche centrali hanno tutto sotto controllo, non accadrà mai nulla, i mercati non potranno che continuare a salire all’infinito, ti racconta il tuo consulente di fiducia che vive di bolle…

Le banche centrali non possiedono conoscenze nascoste e misteriose che sono in qualche modo oscure ai mortali. Se c’è qualche cosa che si potrebbe chiedere, è se alcuni governatori del FOMC abbiano mai esaminato con cura tutti i dati storici, dato che molte delle loro proposizioni possono essere confutate nella maniera più elementare.Una cosa dovrebbe essere chiara: i responsabili politici non sono diventati “più intelligenti”. Quello che sono diventati, ad ogni ciclo di bolle alimentate, sono diventati solo più sconsiderati e arroganti nella loro volontà di estendere le condizioni finanziarie speculative incoraggiando la ricerca del rendimento, comprimendo i futuri investimenti futuri Il tutto amplifica le conseguenze distruttive che inevitabilmente provocano e, ironicamente, usano le stesse conseguenze per giustificare nuovi interventi.

Resta evidente che l’economia americana concluderà l’anno con la peggiore crescita degli ultimi anni ben sotto il 2 %, visto che la Fed di New York e il suo modellino partono da una previsione di crescita per il secondo trimestre di appena il 2 % in un trimestre che negli ultimi anni aveva sempre visto una crescita oltre il 3 %.

Nowcast – FEDERAL RESERVE BANK of NEW YORK

Aug 04, 2017: New York Fed Staff Nowcast

  • The New York Fed Staff Nowcast stands at 2.0% for 2017:Q3.
  • News from this week’s data releases had a small positive impact on the nowcast.
  • Positive news from the ISM manufacturing report and from labor market data was only partly offset by negative news from consumption and construction data.

Il rimbalzo del dollar index intorno a quota 92 prefigura un’inversione di breve che potrebbe raggiungere livelli sensibili, non resta che attendere, come sempre di inflazione nemmeno l’ombra. La  linea maginot infranta nelle ultime settimane di luglio della quale abbiamo parlato nell’ultimo manoscritto resta l’obiettivo minimo di questo rimbalzo.

Washington, 17:55 – 04 agosto 2017 (AGV NEWS)

A luglio sono stati creati 209 mila posti di lavoro negli Stati Uniti; il tasso di disoccupazione è rimasto pressoché uguale (al 4,3%) a quello del mese precedente. Lo ha reso noto l’Ufficio delle statistiche del lavoro. La maggior parte dei posti di lavoro sono nati nei servizi alimentari, nei servizi professionali e nel settore sanitario.

Circa 7 milioni di persone sono rimaste disoccupate, divise uniformemente al 4 per cento tra gli uomini e le donne mentre il tasso di disoccupazione per i più giovani si è fermato al 13,2 per cento. Il tasso di disoccupazione generale è in costante diminuzione da metà del 2015 ma non è cambiato molto negli ultimi mesi, ha sottolineato l’Ufficio delle statistiche del lavoro.

Per quanto riguarda i salari…

Particolarmente importante per gli investitori e gli osservatori della politica della Federal Reserve, perché fornisce indicazioni sull’andamento dell’inflazione, è il dato sui salari orari: dopo essere saliti dello 0,15% a giugno su base mensile, a luglio sono balzati dello 0,34% contro attese per un +0,3%. Ciò potrebbe convincere la Fed ad effettuare una terza stretta entro la fine del 2017, come ha più volte indicato.

I numeri di giugno sono stati rivisti al rialzo a 231.000 mentre quelli di maggio sono stati rivisti in ribasso a quota 145.000 portando a un incremento netto complessivo di 2.000 unità.

La partecipazione alla forza lavoro è salita dal 62,8 al 62,9%, ma rimane vicina al minimo dall’ottobre 1977, pari a 62,4%.

Come detto, in rialzo i salari orari: l’incremento è stato di 9 centesimi a 26,36 dollari rispetto al mese precedente, mentre su base annuale sono saliti del 2,5 per cento (un passo modesto osservato ormai da un anno a questa parte). La durata della settimana media di lavoro è rimasta a 34,5 ore, livello attorno a cui si attesta da vari mesi.

Includendo anche i milioni di americani che si accontentano di un lavoro part-time o che sono scoraggiati, il tasso disoccupazione è rimasto all’8,6%. Il dato era sceso al 7,9% durante l’espansione economica terminata alla fine del 2007. (America24)

Attenzione perché ora arriva il bello, devo ammettere che mi sono quasi commosso, visto che lo hanno riportato sul Sole 24Ore…

Proprio la composizione della nuova occupazione – con la significativa presenza di impieghi “poveri” – aiuta forse a spiegare uno dei persistenti talloni d’Achille del lavoro e dell’economia, evidente anche a luglio: la debolezza salariale, che tiene l’inflazione sotto la desiderata e salutare soglia del 2 per cento. I salari orari sono aumentati dello lo 0,3% a 26,36 dollari, il miglior andamento da ottobre. Ma non abbastanza da schiodare i compensi dal passo annuale del 2,5%, anemico rispetto al 3,5%-4% tipico di simili fasi di espansione. Allo stesso tempo la bassa partecipazione alla forza lavoro è migliorata solo marginalmente, al 62,9% dal 62,8%, e il tasso allargato di disoccupazione e sotto-occupazione, lo U-6, è rimasto invariato all’8,6% rispetto al 7,9% della scorsa espansione.Usa vicini alla piena occupazione

Io aggiungo solo due grafici che parlano più di mille parole! Il primo è questo…

… il secondo è questo …

Fermiamoci qui e facciamo un piccola riflessione, anche se ormai sono solo quattro chiacchiere tra amici, mentre il mondo festeggia il nulla!

Nell’indagine svolta intervistando le famiglie, se una persona dichiara che ha lavorato un’ora alla settimana è considerato impiegato, occupato, chiaro il concetto, ti intervistano ma nessuno verifica. Ripeto se lavori un’ora alla settimana hai un lavoro e non ti devi lamentare. Inoltre se fai tre lavori a part-time che complessivamente superano un numero di ore, sei considerato assunto a tempo pieno.

A luglio le assunzioni sono state esclusivamente a tempo determinato, contratti a part-time, uno o due mesi e nulla più, barman e camerieri ovunque 393.000 posti di lavoro a part-time e 54.000 posti fissi in meno.

[Chart]

In America ma non solo, se non hai lavoro e non lo cerchi, non sei considerato disoccupato ma semplicemente non fai parte della forza lavoro.

Vuoi vedere i dati? Eccoli…

Orario settimanale lavorato è rimasto invariato. I salari sono aumentati di ZERO virgola ZEROCINQUE centesimi, un aumento strepitoso, roba da far esplodere l’inflazione ovunque.

Chiaro il concetto o ci mettiamo tutti a scommettere sul rialzo dei tassi a settembre a urlare come Greenspan che c’è una bolla sui bond ?

A proposito, un compagno di viaggio mi ha chiesto di documentare tutte le affermazioni di Greenspan sulle bolle dei bond e dei mercati in genere, visto che è famoso per aver  dichiarato l’”esuberanza irrazionale dei mercati ” ben quattro o cinque anni prima che scoppiasse la bolla della new economy…

Più questa gente parla e più, mentre le cicale cantano e si divertono, è giunto il momento di fare come le formichine, per prepararsi per il  lungo inverno che verrà.

Per il resto la verità è figlia del tempo e noi non abbiamo alcuna fretta, lo suggerisce la storia.

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Autore: icebergfinanza Finanza.com Blog Network Posts

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Economia

MACRON E LA MOZZARELLA!

Del fenomeno Macron ve ne abbiamo già parlato in tutte le salse, il salvatore d’Europa è tutto qui …

… qui invece, trovate un’altra storia illuminante che verrà lasciata ai posteri …

… ma una sintesi perfetta del nuovo re di Francia, il nuovo Napoleone Bonaparte, un uomo dalle manie di grandezza smisurate che contribuirà a far implodere l’Europa, la trovate qui, con la giusta dose di ironia nei confronti del nuovo fogno europlebeo, degna del miglior Prezzolini…

Il trasferimento di Macron dall’Eliseo alla reggia di Versailles, nella quale riceve gli ospiti con una enorme parrucca bianca e il volto incipriato, è per caso un segnale della mania di grandezza che, secondo alcuni, si starebbe impossessando del presidente francese? In Francia se ne discute animatamente, specie dopo che gli eredi Pompadour hanno chiesto ufficialmente che la loro ultima rampolla, Jeannine, venga reintegrata nella carica di Favorita, con regolare rendita mensile e il riconoscimento degli arretrati a partire dal 1764.

Migranti Europeista convinto, Macron ha spiegato al premier Gentiloni che i migranti vanno soccorsi dagli italiani, accolti in Italia, maritati con ragazze e ragazzi italiani e avviati a professioni tipicamente italiane, come il gondoliere, il cameriere e il cantante melodico; ma con il convinto sostegno morale dei francesi, che consiste dell’assegnare il premio “Et Voilà!” ai soccorritori più meritevoli e agli immigrati più simpatici. Macron ha altresì promesso di non aprire assolutamente le frontiere francesi agli immigrati, in segno di riconoscimento dell’impareggiabile supremazia italiana nel campo del soccorso umanitario.

Caso Fincantieri La vicenda è nota: i cantieri navali di Stx, che nella loro sede sul molo di Mentone costruivano una ventina di imbarcazioni all’anno, erano falliti per l’improvvisa mancanza di mastice da gommone, ed erano stati acquistati da Fincantieri, colosso mondiale del settore. Un atto di generosità industriale considerato il primo esempio concreto del piano “aiutali a casa loro”. Fincantieri aveva già preparato un piano di riconversione, avviando Stx alla costruzione di una portaerei gonfiabile, un enorme gommone di centonovanta metri di lunghezza, l’opera ad aria compressa più grande del mondo dopo la presidenza di Donald Trump (al terzo posto, la campagna acquisti del Milan). Macron si è detto disponibile a firmare l’accordo solo se Fincantieri accetta di trasferire la sua sede sul molo di Mentone, licenzia tutto il management italiano e accetta come Ceo il nostromo Bastien Lagaritte, noleggiatore dei gommoni Stx e popolarissimo tra i bambini di Mentone per la capacità di fare cerchi di fumo con la pipa.

Politica interna Con circa il trenta per cento dei voti Macron ha i tre quarti dei deputati, grazie a un sistema elettorale al secondo posto tra i più deliranti di tutti i tempi (al primo posto c’è il sistema americano, al terzo posto quello Inca che prevedeva un solo elettore, il re). Il rischio, dunque, con una maggioranza così schiacciante, è di annoiarsi. Il giovane presidente ha dunque fatto sapere che nominerà personalmente alcuni oppositori ufficiali, che verranno invitati a Versailles per partecipare ai “Democratiques”, dei tornei di eloquenza e di destrezza verbale. Al termine, lo stesso Macron premierà i più meritevoli.

Tour e Giro Verranno unificati, su richiesta dello stesso Macron, in un’unica corsa a tappe, che si svolgerà nel mese di luglio in Francia e si chiamerà sempre Tour de France, ma con una tappa da Modane a Bardonecchia per ribadire l’italianità della corsa. In quella occasione la maglia gialla indosserà anche la maglia rosa, ma sotto.

Formaggi I francesi, come è noto, fanno un solo tipo di formaggio, il Camembert, che di regione in regione assume un nome diverso a seconda del livello di decomposizione raggiunto. Si tratta di una forma rotonda oppure oblunga (in quel caso si chiama Caprice des Dieux) dall’identica polpa gialla e crosta bianca e con l’identico contenuto di grassi: il 98 per cento (il restante due per cento è composto dalla confezione, composta a sua volta dall’uno per centro di carta e dall’uno per cento di grassi). Eppure hanno ottenuto trecento denominazioni Doc, le più note delle quali sono il Reblochon, il Coulomier, il Tresgrasse, il Sent-de-pied e il Couleparterre. Ora Macron sostiene che i formaggi italiani (trecento qualità ma tutte diverse, dalla mozzarella al gorgonzola) devono essere riconosciuti come tipicamente francesi, perché essendo ottimi devono per forza avere avuto origine in Francia.

Sciovinismo Macron ha defnito «ridicole» le accuse di sciovinismo, «certamente dettate dall’invidia di chi odia una Nazione superiore come la Francia».

Per il resto godetevi lo spettacolo sin che dura perché il “bello” deve ancora arrivare…

I dati dell’ultimo report del FMI parlano chiaro: gli scarti tra paesi con tasso di cambio sopravvalutato e sottovalutato aumentano, nonostante i dolorosi tentativi di effettuare svalutazioni interne. Finché restiamo nell’euro non c’è via d’uscita.

La pubblicazione dell’edizione 2017 dell’External Sector Report del FMI mette in evidenza il problema rappresentato dall’euro per paesi come la Francia, l’Italia e la Spagna. E si nota che rispetto all’edizione 2016 questo problema si è ulteriormente aggravato.

In questo rapporto, gli esperti di economia e statistica del Fondo Monetario Internazionale calcolano, in rapporto al saldo delle partite correnti, ma anche al conto dei movimenti di capitale, le differenze del tasso di cambio reale (al netto dell’inflazione) tra i paesi. Ne risulta che oggi tra la Germania, la cui moneta è significativamente sottovalutata, e Francia, Italia e Spagna, lo scarto è enorme. Se l’euro non esistesse il tasso di cambio si sarebbe modificato aumentando in Germania e diminuendo nei tre paesi considerati. Questo avrebbe corretto gli squilibri. Ma l’esistenza dell’euro impedisce questo tipo di correzione, determinando così un vantaggio competitivo enorme (tra il 20% e il 25%) per la Germania. Questo spiega in larga misura la crisi dell’economia di questi paesi e il processo accelerato di deindustrializzazione cui sono sottoposti.

Come sempre, noi non abbiamo fretta, studiamo la storia e lasciamo fare alla realtà!

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Battleplan: INVERSO FTSE MIB Future 7 Agosto 2017

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Analisi Eurostoxx50: 7 – 11 Agosto 2017

Stoxx Giornaliero

Buonasera, primo segnale di vita da parte dei tori che si manifesta con la violazione del livello indicato settimana scorsa a quota 3506 punti.

Il suo superamento fa scattare lo swing incondizionato sul ciclo mensile inverso, decretando così l’avvio di una nuova struttura ciclica di indice di pari grado a quella appena menzionata.

Spero che vi sia stato utile il “consiglio spassionato” lasciato nell’ultimo articolo, perché il controllo dei vincoli ribassisti si è rilevato ancora una volta preziosissimo. Infatti il quarto tracy del ciclo t+2 inverso, è andato a rispettare quello che era il vincolo ribassista a cui era soggetto, ereditato dal secondo tracy del mensile (4-13 luglio) che aveva chiuso il suo sviluppo in maniera ribassista, producendo così il vincolo sul quarto tracy.

Situazione ciclica dello Stoxx che comincia a farsi decisamente affascinante, con da una parte i tori che hanno dato il via ad un nuovo ciclo mensile e sono vicini a far scattare anche lo swing incondizionato sul ciclo t+3 inverso (3540) permettendo così anche il possibile avvio di una nuova oscillazione ciclica di indice di grado trimestrale, dall’altra parte gli orsi hanno sempre in mano il controllo sul medio periodo grazie alla nascita del ciclo annuale inverso.

Chissà se il mese di agosto ci porterà sorprese…

Setup e livelli angolari

Setup Annuale
ultimo 2016
range 2672-3290
uscita rialzista
Prossimo 2019

Setup Mensile
Ultimo: Maggio
Range: 3529 – 3666
Uscita: ribassista
Prossimo: Agosto

Setup Settimanale
Ultimo: 24/28 luglio – 31/4 agosto

Range: 3431 – 3515
Uscita: in attesa
Prossimo: 14/18 agosto

Angoli Annuali anno 2017 : 2790, 3010, 3290, 3345, 3470, 3810

Angoli Mensili Agosto: 3250/3280, 3380, 3510, 3575, 3610, 3725

Angoli Settimanali:

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