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MORTE DELL’INFLAZIONE! LA MORTE DEL DOLLARO?

It’s Not The Economy, Stupid – Trader Warns “It’s All About The Euro

La caduta attuale del dollaro è la più sensibile da 32 anni a questa parte…

 

Currency markets love a good story. And, in some cases, like now, are willing to embrace one that looks like it could have a happy ending .

Se uno osserva il grafico qui sopra, si rende conto che le correlazioni non esistono più, c’è sempre qualche idiota che compra bund a dieci anni per avere lo 0,5 % quando il decennale americano rende il 2,30%, ma non c’è alcuna fretta, al momento opportuno tutti i nodi vengono al pettine, a noi del breve termine, interessa poco o nulla.

Il mercato è libero di pensare che l’inflazione travolgerà l’Europa, che i tassi esploderanno che Draghi cancellerà, il QE, il mercato negli ultimi anni non ne ha indovinata una, ha sempre sbagliato direzione per poi ricredersi, sull’inflazione.

Non c’è nessuna forza nell’euro, si tratta solo di una temporanea debolezza del dollaro.

I raffronti con l’era di Nixon e Reagan non reggo più, Trump è stato un bluff e le dinamiche saranno differenti, il dollaro diventerà sempre più moneta di riserva mondiale, come lo è dalla notte dei tempi.

Prima o poi qualcuno si accorgerà che un simile movimento produrrà una sensibile frenata all’economia europea entro i prossimi tre mesi.

L’economia dell’area dell’euro sta facendo meglio dicono loro, il rischio politico è diminuito peccato che un euro forte importi deflazione e che il sistema bancario resta estremamente fragile.

Foreign-exchange traders also have a strong affinity for round numbers. They’ve little concern for overshooting current fundamentals when they get the bit between their teeth, with no hesitation to extrapolate galore. It is, after all a game, and that’s what makes currency traders so lovable.

Dopo tutto per loro, gli speculatori è un gioco, non importa cosa dicono i fondamentali, a loro interessa imporre trend e fare soldi, poi all’improvviso si stufano e cambiano direzione. Amano creare panico, distruggere sicurezze, produrre volatilità.

Leggete bene qui sotto…

And it’s probably best to leave dailies to the day traders and use weekly and monthly charts which, given these moves, have much more detail to share.

E’ meglio lasciare le singole giornate agli speculatori di un giorno, del breve termine,  utilizzando grafici settimanali e mensili che hanno molte informazione e più dettagli da condividere.


 

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Ma loro amano i numeri tondi aggiungo io, gli psicopatici di Wall Street sono tutti li che attendono il tris, 22.000 di Dow, già fatto, 2500 su S&P500 e 1600 sul Nasdaq e ora tutti a guardare a 1.20 …

But you know traders will be gunning for that very remarkable 1.20 versus the dollar. . It fits every requirement.

  • Technically beautiful on the charts going back to the euro’s launch.
  • There will be option structures galore beckoning at that price.
  • That will be the key battleground, with lines, Fibonaccis and the kitchen sink up for debate.

Una reazione è inevitabile, nel pomeriggio i dati sull’occupazione che non dovrebbero riservare sorprese rispetto alle aspettative.

Autore: icebergfinanza Finanza.com Blog Network Posts

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[891] Shutdown Showdown: The debt ceiling problem


It’s time for the financial news you need to hear! Simone Del Rosario sat down with Former US Trading Commissioner Bart Chilton as we examined not only the Dow hitting 22,000 but what happens if certain seats in the White House remain unfilled. Connor Brantley of America’s Youth Pac is back and we’re examining a problem we have yet to fully address; the looming shutdown if we can’t raise the debt ceiling. Then, we’re looking at German automakers trying to help out diesel vehicles while Tesla employees look to unionize. Rounding us out is Bianca Facchinei as she takes us to the Amazon job fair in Baltimore and what it could mean for thousands of job seekers. It’s time for the financial news you need to hear! Simone Del Rosario sat down with Former US Trading Commissioner Bart Chilton as we examined not only the Dow hitting 22,000 but what happens if certain seats in the White House remain unfilled. Connor Brantley of America’s Youth Pac is back and we’re examining a problem we have yet to fully address; the looming shutdown if we can’t raise the debt ceiling. Then, we’re looking at German automakers trying to help out diesel vehicles while Tesla employees look to unionize. Rounding us out is Bianca Facchinei as she takes us to the Amazon job fair in Baltimore and what it could mean for thousands of job seekers. Follow us on Twitter:
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MARE di LIQUIDITA’ con QE poco efficiente

Ormai sembra chiaro che, quantomeno fino a settembre, il QE Europeo continuerà ad un ritmo di 60 miliardi di asset acquistati al mese. Con un Bilancio BCE che potrebbe raggiungere la cifra “monstre” di 2.300 miliardi di Euro (quanti Neymar si potrebbero comprare? LOL, ndr).

Che poi da gennaio parta un deciso tapering (diminuzione degli acquisti) questo è poi tutto da decidere. Infatti gli obiettivi del QE Europeo non si possono certo dire centrati.

Questa era la slide che sintetizzava quale fosse la MISSION del QE Europeo. Purtroppo però le cose non sono andate come “da programma” proprio perchè in un mondo globalizzato, occorre subire anche il comportamento delle altre banche centrali e degli altri paesi.

L’inflazione è salita a livello del 2%? NO
L’Euro si è deprezzato? No, è successo proprio il contrario.
E’ salito l’export? Si, grazie ad un ciclo economico che finalmente ci sorride e ad un Euro che era a livelli accessibili. Ma oggi non è più così e quindi un tapering (riduzione degli acquisti) diventerebbe un’arma a doppio taglio
E’ diminuito il costo dei finanziamenti (tassi) e delle emissioni obbligazionarie? Si, su questo nulla da dire e sono convinto che si farà il possibile per mantenere i rendimenti al tappeto ancora per un bel po’ di tempo.

Tassi BCE e liquidità in eccesso (Excess Liquidity)

Questo grafico vi spiega tutto. CLICCATECI SOPRA e capirete. Tassi sempre al tappeto in un mercato che ha raggiunto il record STORICO di liquidità in eccesso! Che però non produce inflazione.

In questo contesto diventa dura aspettarsi grosse correzioni dai mercati a meno che ci sia un detonatore importante “condiviso” dal mercato che viene poi usato come scusante. Anche perchè in passato abbiamo avuto modo di vedere che cere situazioni hanno anche creato un po’ di panico, ma non crolli repentini, proprio perchè la liquidità viene spesso “spostata” da un’area all’altra ma NON disinvestita.

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Danilo DT

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Legge sulla concorrenza riforma anche la pensione complementare

La legge che deve rilanciare il mercato e la concorrenza finalmente è stata trasformata in legge. Presentata alle Camere nell’aprile 2015 doveva essere approvata rapidamente, invece ci sono voluti circa un triennio e molti obiettivi che il governo si era prefisso sono stati cambiati, annullati o edulcorati. E se non fosse stata apposta la fiducia, probabilmente avrebbe subito un ulteriore rinvio.
La nuova legge riguarda le assicurazioni auto, il mercato dell’energia, nuove regole e possibilità per i liberi professionisti, Poste, banche, albergatori, farmacie ma anche la previdenza complementare che, inserita in questo provvedimento, viene declassata ad essere considerata un mero prodotto mercantile da sottoporre alle dinamiche del libero mercato, altro che strumento etico – sociale!. La legge è stata approvata al Senato nella seduta di mercoledì 2 agosto 2017, con 146 voti favorevoli e 113 voti contrari, con la fiducia, nel testo identico( AS n. 2085-B) a quello approvato dalla Camera. Gentiloni sta per diventare il recordman della “fiducia” in quanto quasi tutti i suoi provvedimenti sono passati con l’utilizzo di questo sistema che una volta si adoperava all’atto dell’insediamento dei governi ed in rarissime altre occasioni. Ora purtroppo il potere esecutivo e quello legislativo sostanzialmente tendono a fondersi e l’uso spropositato della fiducia è la logica conseguenza.
Comunque la legge appena approvata all’Articolo 1, commi 38 e 39, reca modifiche alla previdenza complementare e prevedono la convocazione di un tavolo di consultazione per avviarne un processo di riforma. Probabilmente questo tavolo sarà assorbito nelle discussioni della cosiddetta “fase 2” sulle pensioni che fra i vari punti prevedono lo stesso argomento

Il comma 38, modificando gli articoli 11 e 14 del D.Lgs. 252/2005, interviene sui seguenti profili:
• la destinazione totale o parziale del TFR alle forme pensionistiche complementari;
• l’ anticipo della rendita complementare nel caso di cessazione dell’attività lavorativa;
• il riscatto della posizione individuale maturata e del relativo regime tributario.

Gli accordi collettivi potranno stabilire una percentuale minima del TFR maturando da destinare ai fondi, fermo restando il principio generale che l’adesione rimane su base volontaria e che, in assenza di indicazione da parte degli accordi, la percentuale del conferimento del Tfr è pari al 100 per cento.
Nel caso di cessazione dell’attività lavorativa che comporti l’inoccupazione per un periodo di tempo superiore a 24 mesi si può chiedere la rendita pensionistica invece di aspettare i 48 mesi attualmente previsti. Inoltre, nel confermare che il diritto all’anticipo della pensione complementare è consentito fino a 5 anni prima del conseguimento della pensione con i requisiti previsti dalla Fornero, la nuova legge introduce la possibilità che i Fondi pensione possono aumentare questo limite fino a 10 anni prima.
I fondi pensione possono  prevedere altresì una limitazione al diritto all’anticipo ad una parte della prestazione.
L’aderente potrà richiedere la liquidazione in forma di rendita temporanea (anche in deroga ai limiti generali vigenti per la liquidazione integrale della rendita e a quelli specifici, dell’ordinamento interno del fondo), fino a quando sarà  conseguito il diritto alla pensione Inps .

La lettera c) interviene in materia di riscatti della posizione individuale:

Con riferimento alla richiesta di riscatto totale della posizione individuale maturata per   invalidità permanente, tale facoltà non può essere esercitata non solo nel quinquennio precedente la maturazione del diritto alla pensione complementare (come attualmente previsto), ma anche nel maggior periodo (fino ad un massimo di 10 anni) eventualmente fissato dal Fondo pensione. La norma stabilisce che il riscatto opra può essere fatto non solo per gli iscritti ai Fondi negoziali, ma anche agli aderenti dei Fondi Aperti ed i PIP , fermo restando che l’aliquota (a titolo di imposta) è pari al 23 per cento.
Si ricorda che il regime più favorevole è costituito da un’aliquota (sempre a titolo di imposta) del 15 per cento (ridotta di una quota pari a 0,30 punti percentuali per ogni anno eccedente il quindicesimo anno di partecipazione, con un limite massimo di riduzione di 6 punti).
Si ricorda altresì che la base imponibile è costituita dalle somme percepite in sede di riscatto, al netto della parte corrispondente ai redditi già assoggettati ad imposta, e che la summenzionata aliquota più favorevole si applica qualora la cessazione è dovuta a:
• cessazione di attività lavorativa (che comporti l’inoccupazione per un periodo di tempo non inferiore a 12 mesi);
• assoggettamento a procedura di mobilità o di cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria;
• invalidità permanente che comporti la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo;
• morte dell’iscritto (precedente la maturazione del diritto alla prestazione).

Il comma 39 riguarda l’assetto dei fondi, quelli negoziali in prevalenza. Esso prevede la convocazione di un tavolo di consultazione per avviare un processo di riforma della previdenza complementare – al fine di aumentarne l’efficienza, nonché di favorire l’educazione finanziaria e previdenziale – da convocarsi, entro trenta giorni dall’entrata in vigore del provvedimento in esame, a cui partecipano le organizzazioni sindacali e le rappresentanze datoriali maggiormente rappresentative in ambito nazionale, la COVIP, nonché esperti della materia previdenziale, secondo le seguenti linee guida:
revisione dei requisiti per l’esercizio dell’attività dei fondi pensione, fondata su criteri ispirati alle migliori pratiche nazionali ed internazionali, con particolare riferimento all’onorabilità e professionalità dei componenti degli organi collegiali, del responsabile della forma pensionistica complementare e dei responsabili delle principali funzioni);
determinazione di soglie patrimoniali di rilevanza minima in funzione delle caratteristiche dimensionali dei patrimoni gestiti, dei settori di appartenenza,
della natura delle imprese interessate, delle categorie dei lavoratori interessati e dei regimi gestionali);
individuazione di procedure di fusione dei fondi intese ad aumentare il livello medio delle consistenze patrimoniali e numero di iscritti e a ridurre i costi di gestione ed i rischi;
individuazione di forme di informazione mirata all’accrescimento dell’educazione finanziaria e previdenziale dei cittadini e sulle forme di gestione del risparmio finalizzato alla corresponsione delle prestazioni previdenziali complementari.

Sull’ultimo punto, tentativi del genere già sono stati fatti con la legge Fornero e in ultimo si ricorda, l’articolo 24-bis del decreto-legge n. 237 del 2016 che reca misure ed interventi intesi a sviluppare l’educazione finanziaria, previdenziale ed assicurativa, misure che non hanno sortito alcun effetto e l’attività praticamente è stata svolta dai sindacati, i patronati e le banche, Mefop e Itinerari previdenziali. Ora viene prevista l’adozione, da parte del Ministero dell’economia e delle finanze con il Ministero dell’istruzione, di un programma per una Strategia nazionale per l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale. Per l’attuazione della predetta strategia sarà istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze, un  apposito Comitato nazionale , che operarà attraverso riunioni periodiche. In seno al Comitato potranno   essere costituiti specifici gruppi di ricerca cui potranno partecipare accademici e esperti della materia. Tuttavia, poichè come prescrive il successivo comma 40, il tutto deve essere fatto senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, i risultati saranno identici ai precedenti.

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Autore: clinguella@finanza Finanza.com Blog Network Posts

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Economia

MACROECONOMIA: la vera sorpresa è la Cina

Se è ormai palese che l’economia dell’Eurozona si stia muovendo meglio di quella USA, in pochi sono riusciti invece a “centrare” chi sta veramente sorprendendo a livello di risultati macro.
Lo scopriamo con il nostro solito indice CESI, Citigroup Economic Surprise Index, che già conoscete benissimo e che non torno a spiegarvi.
Il dato sul G10 ci illustra ancora un mondo che non sta andando bene come da attese, complice soprattutto la debolezza economica degli USA (il Dollaro ne sa qualcosa). Ma c’è chi compensa. Infatti se USA e Giappone non fanno impazzire anche se stanno tendenzialmente migliorando, malgrado la permanenza in territorio di negatività, ecco che nella parte positiva troviamo appaiati Paesi emergenti ed Eurozona, che vanno bene e lo sapevamo, con dati positivi ma non proprio sorprendenti (sicuramente molto migliori di quelli USA ed ecco spiegato un altro tassello della debolezza dell’USD) e poi ecco la Cina, il paese che sta veramente dimostrando di avere le “spalle larghe” malgrado tutti i limiti (soprattutto comunicativi) e le debolezze (vedi innanzitutto il debito privato).

Una curiosità sugli USA: eccovi il CESI USA “spacchettato” per singole attività. Chi sta clamorosamente deludendo sono le vendite retail. E scusate se è poco per un’economia… Si torna a risparmiare? Paura per il futuro? Oppure…si preferisce comprare azioni anziché scarpe da Jogging?

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Danilo DT

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