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Explosive situation in gold.


I am sitting here looking at the situation in gold, astonished.

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Tesla a picco: obiettivo 300 $ a portata di mano. Doppio minimo sul grafico dell’Eurostoxx 50

Immagine anteprima YouTubePiazza Affari si muove ancora sul baricentro dei 21mila punti senza generare segnali operativi di rilievo. Il canale laterale in costruzione da inizio giugno continua a tenere le quotazioni del mercato italiano fra i supporti statici a 20.570 e le resistenze a 21.200 punti.

Focus su Tesla con il titolo che in sole 5 sedute ha perso oltre il 15% mettendo nel mirino, come obiettivo ribassista, quota 300 $ . Da monitorare il test di questo supporto in quanto potrebbe essere in grado di mettere un freno alle pressioni al ribasso e rilanciare le quotazioni oltre gli attuali massimi storici toccati a fine giugno.

Infine, da monitorare l’evoluzione dell’indice Eurostoxx 50 in quanto ha disegnato sul grafico giornaliero una figura tecnica di inversione quale il doppio minimo in costruzione dal 30 giugno scorso dopo il primo contatto con i supporti statici collocati a 3.440 punti. Da valutare dunque spunti rialzisti che però dovranno affrontare un primo ostacolo a 3.500 punti (resistenza ex supporto statico rotto al ribasso il 29 e 30 giugno), superato il quale le quotazioni potrebbero dirigersi verso il target naturale a 3.550 punti, dato dalla proiezione rialzista della figura tecnica prima citata.

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pensione complementare al posto della indennità di disoccupazione

Una disoccupata di Torino, stanca di aspettare per avere la sua indennità di disoccupazione, si è data fuoco nella locale sede dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Un caso emblematico che ci riporta indietro di anni. Un paese moderno non è dato dal numero degli smartphone ma dal grado di copertura dei rischi sociali. Che in Italia si assottigliano sempre di più. Un caso limite certamente. Ma quante persone vivono su per giù la stessa situazione e si arrangiano come possono e tutti guardano al mito che sembra diventare sempre più irrangiungibile, della pensione. Sulla quale c’è quotidianamente un gran lavorio. Sono stati appena licenziati i decreti attuativi sull’ape sociale e i lavoratori precoci che già stanno alimentando un sacco di problemi applicativi ai quali finora nessuno ha dato risposta. Ad oggi già siamo a 40.000 domande che cresceranno a dismisura entro il 15 luglio prossimo, data ultima per la presentazione delle domande. Il limite di 60.000 domande accoglibili sarà sicuramente superato e sarebbe il caso che il governo aumentasse gli stanziamenti per venire incontro a tutti i richiedenti con i requisiti certificati. Su tutto grava la recente rilevazione Istat sulla diminuzione dell’occupazione che come effetto indotto ha quello di produrre un minor gettito di contributi previdenziali e quindi restringere ulteriormente la coperta pensionistica..
Ma il governo, mentre ancora non emana i decreti sull’ape volontaria, di cui comunque non sembra esistere una pressione da parte dei dipendenti, prova a mettere in campo ulteriori alchimie previdenziali attraverso un nuovo utilizzo della pensione complementare. Come se gli iscritti ad essa fossero una maggioranza e non solo il 25% della forza lavoro ( quindi il 75% ne è escluso). Può darsi che questa sia una raffinata manovra per aumentare le adesioni più che l’iscrizione obbligatoria di cui molti chiedono a gran voce.
Non contento di aver varato la Rita, scompigliando i conti dei fondi pensione ed  entrando così in contraddizione con se stesso quando chiede di investire nell’economia del Paese, l’Esecutivo ha in mente un’altra idea geniale.
Secondo indiscrezioni c’è allo studio  una fnuova tipologia di pensione anticipata che riguarda gli iscritti ai fondi pensione complementare. Essa è destinata a quegli aderenti  che per motivi vari,  si trovino senza un lavoro  a cinque anni dalla pensione. Lo spunto sarebbe  contenuto nel disegno di legge sulla Concorrenza che pochi giorni fa ha avuto l’ok dalla Camera prima di passare al Senato per l’approvazione definitiva in IV^ lettura! Si tratta, in particolare, di un provvedimento che punta a concedere la pensione complementare anticipata ai disoccupati con poche probabilità di rioccupazione.
Per la pensione anticipata con i fondi di pensione complementari, secondo il provvedimento in discussione al Senato, occorrerà un periodo di disoccupazione che dovrà essere superiore ai due anni e l’uscita per la pensione non dovrà essere più in là di cinque anni. Si tratta, pertanto, di un periodo circostanziato all’interno del quale, i richiedenti con i requisiti necessari, possono accedere ad una forma di uscita anticipata come rendita temporanea. In sostanza la differenza rispetto all’Ape sociale e alla Rita starebbe nell’età anagrafica richiesta. Nelle prime due ipotesi  parte da 63 anni, nella ipotesi attuale si parte dal limite di età vigente tornando indietro fino a 5 anni, cioè a 61 anni e 7 mesi. E’ ovvio sottolineare che durante questo periodo si dovrebbe vivere solo con la quota di rendita pensionistica calcolata sul montante accumulato alla data della richiesta, perché la pensione Inps scatterebbe al compimento dell’età ordinariamente richiesta, che se non viene bloccata, nel prossimo futuro sarà di 67 anni.
Le rendite non sono esaltanti, mediamente meno dell’importo dell’assegno sociale, da sole non sarebbero sufficienti a vivere. Infatti non è mai male ricordare che lo scopo della previdenza complementare è integrare quella pubblica, non sostituirsi ad essa.

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AMERICA UN’ESTATE DI FERRO E DI FUOCO!

Risultati immagini per estate di ferro e di fuoco

Lo ripetiamo giusto per tutti coloro che sono saliti a bordo da poco, per coloro che vivono nel Paese delle meraviglie, per tutti coloro che vivono della droga delle banche centrali e non hanno il coraggio di affrontare l’estate di ferro e di fuoco che verrà.

Ieri in America hanno pubblicato le minute dell’ultimo incontro della Federal Reserve, la banca centrale americana, un pacchetto di illusioni e previsioni che non hanno nulla a che vedere con la realtà, l’ultimo disperato tentativo di nascondere la verità di un ciclo economico ormai giunto al capolinea, intriso di bolle stimolate ovunque dalla demenziale politica monetaria.

 La Federal Reserve nutre paure che potrebbero ostacolare i suoi piani di normalizzazione della politica monetaria. E questi timori si chiamano inflazione, di nuovo troppo debole per essere salutare per l’economia, e mercati azionari, forse invece su vette troppo alte, preda di entusiasmi e assuefazione al rischio.

Si certo qualche governatore ha paura di iniziare a togliere la droga ai mercati, qualche altro ha paura di aver alzato troppo in fretta i tassi, l’inflazione è tornata a deludere, anche se per loro si tratta di fattori straordinari e passeggeri, la stessa creazione di posti di lavoro ha notevolmente rallentato, ma è tutto transitorio nel paese delle meraviglie.

Solo un povero idiota o un ingenuo può riporre fiducia in una istituzione come la Fed, che non è stata in grado in questi anni di indovinare ne la tempistica dei tassi,  e tantomeno quella dell’inflazione o della crescita. Ma nella finanza speculativa odierna esistono solo greggi, gente che non ha la minima capacità di analisi e in gregge segue solo la sua avidità!

IMG_9487Si usano i dati sulla fiducia dei consumatori, ovvero sulla dichiarazione di spesa futura ma non quelli delle vendite al dettaqlio, ovvero la realtà, la spesa effettiva…

United States Consumer SentimentU.S. Retail Sales

… usano indicatori fatti in casa, istituzionali come l’indice ISM dei servizi e dell’industria manifatturiera ma non quelli privati che non hanno alcun interesse di nascondere la verità come quello prodotto da Markit, uno scende a 52 l’altro se ne va ben oltre i 57 punti, un disperato bisogno di vendere una favola, un disperato bisogno di nascondere il nulla che circonda la trumpnomics…

[Chart]

United States Manufacturing PMI

E loro, i mercati se la bevono, non perché non conoscano la realtà, ma perché loro hanno solo bisogno di buone notizie per continuare a salire, per alimentare un sistema marcio sino al midollo, un immenso schema ponzi che comprende le pensioni, come abbiamo visto, prossimo centro di gravità permanente.

Di cosuccie come gli ordini durevoli o gli ordini all’industria usciti ieri che testimoniano la realtà è meglio non raccontare nulla…

United States Durable Goods Orders

United States Factory Orders

… e si continua così a nascondere la realtà, galleggiando e suggerendo a qualche pennivendolo di raccontare che la ripresa economica globale sta accelerando che la ripresa sta prendendo piede ovunque nell’immaginazione popolare.

La ripresa globale c’è. Non soffochiamola nella culla

Però sembra che lontani dai riflettori, nel dibattito interno alla Fed, si parli di stabilità dei mercati finanziari, si certo si parla di ridurre lo stimolo, in cinque o sei anni, ma nello loro proiezioni non esiste la parola RECESSIONE, guai a contemplarla. Alcuni governatori hanno espresso il timore che i livelli raggiunti dai mercati americani sono pericolosi, probabilmente hanno ascoltato l’ondivago Robert Shiller e il suo indicatore di cui abbiamo parlato recentemente, hanno paura perché il VIX, indicatore di volatilità a Wall Street è morto e sepolto, indice di assuefazione e mancanza di paura, facoltà ad assumere qualunque rischio, bellezza, sai tanto c’è la Fed, c’è nonna Yellen, che non vede nessuna bolla all’orizzonte.

Machiavelli invece vi ha suggerito sino a dove poteva arrivare questa bolla, noi siamo stati gli unici a febbraio dello scorso anno a parlarvi dell’araba fenice che doveva risorgere dalle sue ceneri, tra i pochissimi a credere in questo irrealistico volo …

MACHIAVELLI LA CINA E L’ARABA FENICE.

 …questa bolla, tutto era già scritto nella mappa ciclica, ma ora con calma il momento di spegnere la luce è arrivato, la festa sta per finire, la prossima settimana al Congresso, nonna Yellen racconterà la sua versione da cappellaio matto e tra oggi e domani sapremo come è andato l’ultimo mese per la fragile ed inesistente piena occupazione americana.

Non ci interessa se l’estate di ferro e di fuoco nascerà dalla penisola coreana o nel golfo persico, se sarà un crollo dei FANGs o il nuovo no alla riduzione del debito greco, da tempo ormai non ci occupiamo più di capire cosa accade nella dimensione reale o geopolitica di questo mondo, cerchiamo solo di capire cosa sceglieranno i giudici del famigerato concorso di bellezza del nostro Keynes, gli algoritmi, i computer, le slot machine finanziarie,  che da tempo ormai battono il tempo dell’economia reale, un mondo fantastico esoterico, diabolico che se non verrà fermato in tempo produrrà la più grande depressione economica della storia.

Rileggetevi i manoscritti di Machiavelli di questi ultimi mesi e abbiate fiducia, la verità figlia del tempo sta per arrivare!

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