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NEXT BIG SHORT! NINJA MOMENT!

Alcuni degli stessi personaggi che hanno giocato ruoli di primo piano nel corso dell’ultimo boom del mercato immobiliare e il successivo crollo sono riapparsi. Ricordate la leggenda  Countrywide?

In California, alcuni dei più grandi istituti di credito non bancari  includono PennyMac, AmeriHome Loans, e Stearns. Tutti e tre hanno sede nel sud della California, l’epicentro del boom nel settore prestiti ipotecari subprime dello scorso decennio. E tutte e tre le società sono gestite da dirigenti che in precedenza lavoravano a  Countrywide Financial, l’ormai defunta prestatrice subprime fondata da Angelo Mozilo (Bank of America ha acquistato Countrywide a 4 miliardi nel luglio 2008).

PennyMac, rapida crescita per un prestatore non bancario, è gestito da Stanford Kurland, un ex dirigente di Countrywide Home Loans e direttore IndyMac. Stearns, un prestatore non bancario basato a Santa Ana, California, è gestito da Brian Hale, ex presidente della divisione Countrywide. E Joshua Adler, che è amministratore delegato di AmeriHome ha ricoperto ruoli simili in Countrywide e Bank of America.

La maggior parte delle erogazioni di mutui provengono ancora dalle banche a malapena! La loro quota è scesa dal 91% nel 2009  dopo che molte delle banche ombra erano crollate nell’ultima crisi al 51,7%  nel 2016. La quota di banche ombra (linea blu) è salito al 48,3% (grafico da ATTOM):

Autore: icebergfinanza Finanza.com Blog Network Posts

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FtseMib si confronta con quota 21.000, Leonardo bloccata da quota 16 euro

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Apertura incerta per l’indice Ftse Mib che dopo aver tentato uno spunto al rialzo ha invertito la rotta. A fermare le velleità dell’indice è la soglia dei 21.000 punti. Livello psicologico ma non solo. Nei pressi discende infatti l’importante linea di tendenza tracciabile con i massimi del 16 maggio e del 9 giugno. Al ribasso, in giornata, da monitorare i minimi di seduta di ieri a 20.841.

Anche per Leonardo l’apertura è incerta e con bassa volatilità. Il titolo della società della difesa si trova ad affrontare quota 16 euro dalla quale è stato respinto più volte. Solo oltre questo livello, con conferma in chiusura di seduta, Leonardo si rilancerebbe verso area 17. Al ribasso attenzione alla linea di tendenza di lungo termine risalente dai minimi di quasi un anno fa.

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criptovalute sono il futuro del denaro?

Bitcoin

Articolo in collaborazione con eToro

È stato un anno pazzesco per le criptovalute fino ad ora, con il Bitcoin che ha raggiunto dei livelli mai registrati prima, in una incredibile corsa al rialzo. Nonostante molti aspetti relativi al futuro del mercato delle criptovalute sono ancora sconosciuti, è quasi certo che questo strumento innovativo di pagamento e investimento è qui per rimanere.

Fornitura limitata

Il Bitcoin è stato introdotto nel 2009 allo scopo di decentralizzare il mercato valutario. Prima del Bitcoin, ogni valuta era gestita da una banca centrale che ne regolava il prezzo e, in alcuni casi, addirittura “manipolarlo”. Tuttavia, grazie al Bitcoin, è stato introdotto un nuovo modello che consente agli utenti di esercitare un controllo totale; a determinare i prezzi è il puro e semplice saldo dell’equilibrio tra domanda e offerta.

I creatori del Bitcoin hanno imposto un limite categorico alla quantità di token rilasciati, introducendo nuove monete in circolazione a un tasso decrescente. Il numero finale di 21 milioni di token dovrebbe essere raggiunto nel 2140. Ciò serve a controllare l’inflazione e a evitare un eccesso di offerta; la decrescente offerta di token, inoltre, potrebbe contribuire alla capitalizzazione di mercato del Bitcoin a lungo termine. Al momento sono in circolazione oltre 16 milioni di Bitcoin.

Oggi il Bitcoin non è più un player solitario nel mercato delle criptovalute. Nuove valute come Ethereum, Ripple e Litecoin hanno guadagnato posizione e la capitalizzazione complessiva dell’intero comparto ha raggiunto i 100 miliardi di dollari nel 2017. Ma il Bitcoin rimane ancora avanti rispetto alla concorrenza e rappresenta, da solo, circa il 40% dell’intera capitalizzazione. La sua volatilità esercita pertanto una grossa influenza sull’intero mercato.

È importante ricordare che la tecnologia Bitcoin non consente transazioni istantanee. Ogni transazione richiede un minimo di 15 minuti, è quando la domanda è particolarmente elevata, come accaduto nei periodi più recenti, può anche richiedere ore, talvolta giorni. A un picco della domanda corrisponde l’incremento dei prezzi e ciò potrebbe condurre alla crescita della domanda di criptovalute alternative. Per esempio, quando i prezzi del Bitcoin si sono stabilizzati, si è verificato un forte aumento della domanda di Litecoin, il cui prezzo ha raggiunto il livello più alto di tutti i tempi.

Un futuro “criptico”

Ci sono diversi scenari possibili per il futuro del mercato valutario nel suo complesso e del mercato delle criptovalute nello specifico. Riteniamo estremamente improbabile che le criptovalute possano prendere il sopravvento poiché, finché esistono Paesi e banche centrali, le valute locali continueranno a esistere. L’estremo opposto, cioè la possibilità che le criptovalute siano abolite del tutto, è altrettanto improbabile, poiché molti importanti istituti finanziari stanno gradualmente comprendendo i vantaggi della tecnologia blockchain, che ne è la base.

È logico supporre dunque che la forma finale dei mercati delle valute e delle criptovalute sarà una specie di “ibrido”. Anche se non tutte le 850 criptovalute che esistono oggi continueranno a essere presenti sul mercato nel lungo termine, è lecito presumere che molte di loro potranno assumere una posizione piuttosto stabile. Il Ripple, ad esempio, è già entrata nel radar di molte banche importanti; inoltre, con una tale capitalizzazione cumulativa di mercato, è difficile non prenderle in seria considerazione. È probabile quindi che possano diventare una componente sempre più importante dei mercati valutari mondiali e che alcune saranno utilizzate dalle istituzioni finanziarie o addirittura adottate come valuta ufficiale da alcuni governi.

In entrambi i casi, il futuro delle criptovalute è certamente da monitorare. Siamo appena all’inizio di un fenomeno economico globale che cambierà tutto ciò che sappiamo del mercato valutario. eToro, network leader mondiale del social trading, è già pronto ad affrontare questo cambiamento, consentendo ai propri utenti di fare trading su un’ampia gamma di valute tradizionali e criptovalute in maniera semplificata attraverso i numerosi strumenti e le funzioni offerte dalla piattaforma.

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Autore: Redazione Finanza.com Finanza.com Blog Network Posts

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[864] Brexit turns 1: a look back


Thursday is here and Boom Bust is ready. We’re taking a look at Qatar as it takes to the skies, wanting to buy a 10% stake of American Airlines. Trump takes aim at Venezuela with even more sanctions while Lindsay France comes to us from across an ocean with special Brexit coverage as the landmark decision turns 1. Theresa May looks to the future of her as the EU waits to hear how the UK will protect EU citizens. The Senate has released its health care bill and Bianca Facchinei gives us a look at the ‘Trumpcare’. That and more on today’s Boom Bust! Follow us on Twitter:
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Magie all’ITALIANA: dal bail in al bail out (passando dal burden sharing)

bail-in-banche-italia

Come spesso accadrà, sarà il week end a decidere tutto. A mercati chiusi, in caldi pomeriggi estivi, lontani dalla volatilità intraday dei mercati finanziari.

E’ nota l’offerta di Intesa Sanpaolo sulle due banche venete, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Ma è altrettanto noto il fatto che intesa accetta l’acquisto ma alle SUE condizioni. Ovvero quelle di estremo favore, come è naturale che sia. Altrimenti perchè ISP dovrebbe caricarsi un problema così grande sulle spalle senza volerlo?
Riprendetevi questo post per vedere COSA vuole ISP.

Ma non solo. Occorre ancora capire Bruxelles cosa dice e quantificare l’importo che lo Stato Italiano (e quindi NOI cittadini) dovremo sborsare per salvare il salvabile.
Siamo onesti.
La proposta di ISP è semplicemente folle e dò ragione all’ex ministro Zanetti quando dice:

“Da cittadino un’offerta di questo tipo mi farebbe inorridire. Voglio sperare che il governo la giudichi irricevibile”. (…) “Non voglio neanche pensare che il governo possa vagliare un’offerta di questo genere” (…) “se fossi un azionista di Intesa stringerei la mano all’ad perché si porta a casa solo la parte buona delle banche, gli attivi, avrebbe le garanzie su alcuni crediti intermedi e i finanziamenti del fondo esuberi senza caricarsi le sofferenze ma da cittadino italiano se mai il Tesoro avallasse questa proposta sarebbe una pazzia. Ma sono convinto che non succederà”. (ADN) 

Credo che in questa frase ci sia un po’ tutta l’operazione di acquisizione. Il problema però è un altro. Fare in fretta, salvare il salvabile con nessuna alternativa a ISP. E la “cacca” finisce tutta allo Stato, dopo aver polverizzato le obbligazioni subordinate che però, guarda caso, in parte saranno proprio rimborsate dallo stesso Stato quando si certificherà un cattivo processo di vendita al retail. Non c’è che dire… Prima Atlante, poi Atlante 2 e poi le banche venete… Un successone!!!

Signori, dal Bail in, passando dal burden sharing, si arriva al bail out. La fantasia italiana è riuscita ancora una volta a dominare ed a portare una soluzione che deve però ancora ricevere, come detto, la benedizione finale da Bruxelles.

banche a confronto

Inoltre, permettetemi un’ultima nota: quanto sta accadendo non è da vedere come la “soluzione” di tutti i problemi ma la punta di un iceberg che in molti, erroneamente, credevano sotto controllo. Ed invece il settore bancario italiano è ancora in forte difficoltà. E proprio come con le due venete, si fa fatica a capire quali saranno i costi per la collettività per una vera e seria ristrutturazione di settore che si preannuncia molto più complessa di quanto si possa immaginare. Infatti, c’è ancora tanto da sistemare.
Qualche nome? MPS su tutti, e poi CariCesena, Cassa di Rimini, la Cassa di San miniato (forse interessano al Credit Agricole) più tanto altro marcio che deve ancora venire a galla e che nessuno sa, nella realtà, quantificare.
In bocca al lupo…

(PS: dovrò allontanarmi dal posto di lavoro per una settimana. Spero di poter mantenere sempre attivo il blog, nella speranza di rendere un servizio valido ai tanti lettori che continuano, malgrado tutto, a seguire I&M. viaggiamo sempre sulle 6000-7000 pagine viste al giorno. Con tutta la concorrenza che c’è, non è un brutto dato.)

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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Autore: Danilo DT Finanza.com Blog Network Posts