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[863] Holy guacamole! A look towards another Fed hike.


It is time for another episode of Boom Bust. Host Simone Del Rosario sat down with guest Lenore Hawkins as we look towards what may be another Fed hike while Bianca Facchinei takes us further into Brexit. All this while an unusual crime involving avocados rounds us out, today on Boom Bust! Follow us on Twitter:
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INTESA SAN PAOLO: operazione “ti piace vincere facile”?

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Copione noto, e situazione “all’italiana” che potrebbe andare a risolvere la questione delle due banche venete.

Dopo il rischio del bail in, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza trovano finalmente una possibilità di sopravvivenza. Arriva il cavaliere, non proprio bianco, che nella fattispecie è Intesa San Paolo. Forse l’unica realtà che poteva permettersi un’operazione di questo tipo.

l cda di Intesa ha deliberato all’unanimità la disponibilità a rilevare certe attività e passività facenti capo alla Banca Popolare di Vicenza e a Veneto Banca. Lo si legge in una nota in cui si precisa che sono esclusi dal perimetro dell’eventuale acquisizione i crediti deteriorati, quelli in bonis ad alto rischio, le obbligazioni subordinate, nonché partecipazioni e rapporti giuridici considerati non funzionali. Intesa esclude aumenti di capitale e prevede il pagamento “di un corrispettivo simbolico”. (Source

Dal flash ANSA già si capisce molto dell’operazione “ti piace vincere facile”. Anche perché il management di Intesa era stato chiaro: tutto poteva essere considerato MA non si doveva intaccare il potenziale del titolo in borsa, compresi i dividendi.

Quindi cosa succede nell’effettivo? Acquisizione che prevede la continuità aziendale delle ex popolari, ma si limita all’attività commerciale dei due istituti e alla rete.
Tutto il resto sono cavolacci degli altri. Quindi i crediti deteriorati, circa 10 miliardi di euro, finiranno (se tutto va in porto) in una bad bank che farà capo ai possessori dei bond subordinati e… a Pantalone, ovvero lo Stato che ovviamente dovrà entrare massicciamente, visto che i bond subordinati ammontano a soli 1,2 miliardi.
Quindi ISP prende solo il “buono” e per quale prezzo? Ovvio, il solito prezzo simbolico che abbiamo imparato a conoscere come 1 euro ed ISP non dovrà fare un aumento di capitale dedicato. Si, questa condizione è fondamentale perché, se sarà necessario, significherà l’abbandono di Ca de Sass.

Quindi, tanto per intenderci, trattasi di liquidazione coatta amministrativa. che comporta quindi alla cessione delle due banche venete a Intesa Sanpaolo, ma con la condizione dello spin-off dei crediti deteriorati nella veicolo di una bad bank. Per coloro che hanno dei prestiti, nulla cambierà. Idem per i correntisti. Mentre per gli obbligazionisti subordinati (ma non quelli di titoli senior, cosa molto importante) saranno dolori. Ma fino a quanto? Fino a perdere TUTTO l’investimento? Non è escluso che per questi risparmiatori, ove ci sia una certificazione di vendita “fraudolenta“, ci sia un aiutino pubblico. Quindi anche qui paga Pantalone.

Anche perchè i soldi non li vuol mettere di sicuro Intesa Sanpaolo, visto che “la politica di distribuzione dei dividendi prevista non dovrà essere intaccata”.
Quindi priorità assoluta agli azionisti che devono essere tutelati in tutto e per tutto. Ecco quindi il perché del rally di borsa di ieri sera. Intesa compra tutto il buono ed i vecchi azionisti non ne pagano le conseguenze. Il marcio, come previsto, sarà a carico dei possessori dei bond subordinati oltre che (e sopratutto) dello Stato, e il mercato si toglie questa carogna che ormai puzzava e stava creando timori e malcontento.

STAY TUNED!

Danilo DT

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CRIPTOVALUTE: Ethereum, flash crash clamoroso!

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Sulle criptovalute si dice molto in questi giorni e soprattutto si racconta dell’impressionante rally che stanno regalando agli investitori.

Spesso si parla della regina delle criptovalute, il Bitcoin. Ma non c’è solo il Bitcoin. Ad esempio abbiamo anche il Monero, il Litecoin e tante altre più la vera antagonista del Bitcoin, ovvero Ethereum.
E proprio di Ethereum vorrei parlarvi, visto che nella giornata di ieri è stata protagonista di un clamoroso Flash Crash, accompagnato anche da volumi importanti. Il sito Zerohedge ci illustra un crollo che porta Ethereum da area 300 USD a 13 USD, per poi risalire seppur con una perdita del 13%.

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Investing invece ci riporta un crollo sempre importante ma meno fragoroso con un intraday a 74 USD, che però poi ho verificato come non realistico in quanto non rappresenta il vero minimo intraday

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Signori, si parla di un crollo del 96% in intraday. Ecco cosa significa essere al di fuori dei mercati regolamentati. Per fortuna poi la situazione è rientrata, ma questo fatto potrebbe essere un avvertimento. Cosa è poi successo, al momento, non si sa. Sembra che si sia cannato completamente il collocamento di nuove monete, il che significa che il sistema Ethereum, forse, qualche difettuccio ce l’ha….
Mi fermo qui. Forse però in queste criptomonete, non è tutto oro quello che luccica.

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Danilo DT

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Concerti: il bagarinaggio colpisce ancora, fino a 2.634 euro per vedere Vasco Rossi

concerti

Il bagarinaggio online colpisce ancora e…pesantemente. Per vedere il concerto di Vasco Rossi a Modena il prossimo 1 luglio si può arrivare a pagare la modica cifra di 2.634 euro. Sarà un errore di scrittura? No, no. Lo ha denunciato oggi il Codacons, che attraverso una indagine ha reperito sui siti secondari biglietti per l’evento a prezzi a dir poco astronomici. La redazione di Finanza.com ha cercato, incredula, il biglietto da capogiro per il settore Pit1 ed eccolo qui :

BigliettiConcerti-VascoRossi
Beh c’è da dire che la visibilità è ottima, assicura il rivenditore (“visibilità senza ostruzioni”, scrive)….e ci mancava altro!.

“Questo significa – afferma Codacons – che i tagliandi di ingresso, che attraverso il canale ufficiale erano venduti a 75 euro, vengono piazzati con rincari di oltre il 3400%, ricarichi abnormi e vergognosi che sfruttano la passione dei giovani per la musica”.

E pensare che proprio da Vasco Rossi era partita nei mesi scorsi la battaglia degli artisti contro il secondary ticketing. Il Codacons, che con le sue denunce ha portato la Procura di Milano ad aprire una inchiesta sul fenomeno e l’Antitrust ad elevare una multa milionaria agli operatori del settore (Leggi QUI), ha deciso di scendere nuovamente in campo, attraverso un nuovo esposto alla magistratura milanese, in cui si chiede di estendere le indagini anche al concerto di Vasco Rossi, al fine di punire qualsiasi speculazione a danno degli utenti.

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