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Economia

Indici europei al test delle resistenze

FTSE Mib
L’indice FTSE Mib continua il movimento rialzista lungo la trendline tracciata a partire dal minimo del 16 giugno e testata con i top delle sedute del 12,13,14 luglio. Le contrattazioni odierne potrebbero terminare proprio a ridosso di tale soglia, e solo a violazione di questo livello sono contemplabili ingressi long che avrebbero come target i 17.445 punti, area in cui transita l’importante trendline dinamica tracciata con i top decrescenti del 3 dicembre 2015 e il 23 giugno 2016.
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DAX
Quadro tecnico abbastanza chiaro per l’indice DAX. Con il superamento della soglia psicologica dei 10.000 punti l’indice tedesco ha dato un chiaro segnale di forza al movimento rialzista iniziato a partire dal rimbalzo del 6 luglio sulla trendline tracciata con i minimi dell’11 febbraio e del 27 giugno. Primo target al rialzo è rappresentato da area 10.270 punti, dove transita una resistenza dinamica ottenuta con i top del 21 aprile, 31 maggio e 23 giugno. Secondo target in area 10.500 punti dove transita la resistenza dinamica di lungo periodo espressa sul daily chart dai top decrescenti del 13 aprile 2015 e primo dicembre 2015.

Euro Stoxx 50
L’indice Euro Stoxx 50 transita presso un’area resistenziale importante, espressa sul daily chart dalla trendline che unisce i minimi crescenti del 7 aprile e 6 maggio e violata in giugno nelle sedute precedenti il ciclone Brexit. Il massimo intraday della seduta di ieri ha arrestato la corsa del basket proprio su tale trendline. A rottura della resistenza il primo obiettivo, più psicologico che tecnico, è rappresentato dai 3.000 punti e successivamente si potrebbero avere allunghi sopra i 3.200 punti. In tale area transita la trendline dinamica di lungo periodo espressa dai minimi crescenti del 16 ottobre 2014 e 29 settembre 2015.

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Economia

Pattern ID-NR4 e risultati su EUR/USD daily

Nei precedenti articoli (da leggersi dal meno recente per capire bene tutto) abbiamo approfondito ampiamente come utilizzare il trading system “Stop&Reverse” creato sul pattern ID-NR4, dopo averne spiegato il funzionamento della strategia.

Vediamo ora in backtest come la strategia ha performato su grafici giornalieri dal 2003:

StrategyTester miglior risultati lookback 23 EQUITY

vediamo i parametri dell’EA:

parametri

Nel test, si suppone di partire con un conto da €10.000 e di rischiare soltanto lo 0.5% del proprio portafoglio per ogni singolo trade (le linee verdi sotto infatti indicano con quanti contratti ci si è esposti nel corso del tempo).

Evidenziando nel dettaglio il RAPPORTO del backtest notiamo con precisione che:

StrategyTester miglior risultati lookback 23 REPORT risk 0.5

  • Il massimo drawdown è medio/basso (11.37%);
  • Le operazioni con profitto sono solo il 39% e si arriva a perdere fino a 9 volte di fila. Questo è un trading system che lavora su operazioni di breakout, senza take profit ma gestito sempre in trailing stop, sono pochi gli eseguiti che fanno guadagnare molto.

Ragionamento qui finito, abbiamo comunque un’ulteriore conferma che questa strategia sul Forex con timeframe daily sembra effettivamente pagare.

Riporto qui i dati con gli stessi parametri ma senza gestione del rischio percentuale del trade, con il semplice modo di entrare a lotti fissi (essendo un conto con €10.000 entriamo con 0.1 lotti, quindi senza di fatto usare leva finanziaria). Vediamo i risultati

ingresso con fixed lots 0.1 EQUITY

ingresso con fixed lots 0.1 RAPPORTO

Arriviamo ora però ad un punto importante, molto importante anche dal punto dell’analisi tecnica e dell’apprendimento delle caratteristiche del pattern ID-NR4.

Abbiamo ribadito più volte nelle precedenti analisi che il pattern è formato da una inside (ID) e l’ultima candela deve essere la più corta (NR, Narrow Range) delle ultime X candele che formano il pattern (che non devono essere necessariamente 4).

Vediamo proprio i risultati del parametro che nel sistema di trading abbiamo chiamato lookback, che evidenzia proprio la lunghezza del pattern:

ottimizzazione lookback

Clamoroso! Avendo ottimizzato questo parametro da 2 a 23, osserviamo:

  • che tutti sono in profitto, quindi la strategia sembra effettivamente solida, l’esito finale non varia molto al solo variare di un parametro, anche se importante;
  • che più è lungo il periodo di osservazione, meno eseguiti vengono fatti ma con un profit factor maggiore, e l’ottimo è un valore alto, quindi in questo caso si parla di pattern ID-NR23! Insomma, il pattern è sempre lo stesso ma dobbiamo contare più candele… Tutto sommato questo è di fatto un filtro già incluso nella strategia, piuttosto che utilizzare altri oscillatori di momentum e quindi di fatto complicare il sistema, basta contare! Teniamo le cose semplici, senza complicarci la vita con ulteriori filtri del segnale.

Autore dell’articolo: Stefano GIANTI

Twitter: StefanoGianti

Profilo Facebook: Stefano Gianti Swissquote

Ovviamente, questa guida è a scopo educativo, e l’autore non può essere in nessuna maniera ritenuto responsabile di profitti o perdite legate all’utilizzo di diversi sistemi di trading, incluso quello descritto.

Nessuna opinione espressa riguardante investimenti o strategie di investimento può pertanto considerarsi adeguata alle caratteristiche di una specifica persona in merito alla sua conoscenza ed esperienza del trading online, dei CFD e del Forex, alla sua situazione finanziaria e ai suoi obiettivi di investimento.
Le informazioni riguardanti le passate performance di un investimento o di una strategia di investimento non garantiscono e non sono indicative di future performance. Né l’autore del presente articolo nè il programmatore del sistema di trading potranno essere considerati responsabili per alcuna perdita, direttamente o indirettamente derivante da qualsiasi investimento basato sulle opinioni espresse in questo articolo o durante i seminari svolti.

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Quando i fondamentali si fondono con l’analisi tecnica – Analista Marco Magnani

Immagine Report Marco 15 Lug 2016

AGGIORNAMENTO GIORNALIERO
Dopo il voto del referendum Inglese per l’uscita dall’Europa, i mercati si sono letteralmente affossati, hanno perso il 18% in soli tre giorni, di conseguenza la sera del 27 Giugno, in chiusura, il future Ftsemib si presentava come si può vedere nel grafico.

Lato inferiore dei canali inerenti al ciclo Annuale e Biennale testati dai prezzi e leggermente superati, in sostanza il motivo fondamentale del crollo si è fuso con l’analisi tecnica che ne ha identificata la fine.

Questo esempio è un caso lampante di ciò  che succede…

Continua al seguete link:

http://www.ratingconsulting.eu/admin/respiro-del-grafico/demo-giornaliero-15072016


Accesso all’articolo gratuito loggandosi con l’email. Una volta loggati, dal Menù in alto, andare su ANALISI/ DEMO RG

(report giornaliero)



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Turismo fiscale per pagare meno tasse: Canarie, Malta e Svizzera le mete top

Lugano - PixabayL’ever green Formentera seguita da New York o dalla più esotica Thailandia. Sono le mete più gettonate dagli italiani anche per l’estate 2016. Oltre ai vacanzieri dediti al mare, diversi italiani fanno coincidere le vacanze con la ricerca di soluzioni alternative per far combaciare relax con risparmio fiscale.
I “vacanzieri del fisco” sono quegli imprenditori che sfruttano le vacanze estive per andare a visitare Paesi stranieri con fiscalità agevolata “magari con l’idea di trasferirvisi, o peggio, con l’idea di trasferire lì solo il centro dei loro affari, rimanendo però residenti in Italia, condotta che configurerebbe il reato di esterovestizione”, afferma Gianluca Massini Rosati, professione escapologo fiscale e autore di ‘Escapologia fiscale – 59 «segreti» leciti e illeciti’.

Anche questi italiani “fiscalmente sprovveduti” prediligono, al pari dei normali vacanzieri, il mare: “Ci sono quelli che vanno alle Canarie, a Malta, chi in Svizzera, chi a Cipro, chi nel Regno Unito, chi in Bulgaria, chi Gibilterra e così via: insomma, Stato che vai Fisco che trovi. Ogni Paese ha le sue regole e nonostante tutti gli Stati citati facciano parte del continente europeo sono tutt’altro che uniformi da punto di vista fiscale – continua Massini Rosati – Le Canarie sono senza dubbio la destinazione d’eccellenza per tantissimi web marketer italiani, la fiscalità è decisamente contenuta e chi lavora solo con il suo computer può farlo comodamente da una spiaggia. In merito a servizi e collegamenti dobbiamo ricordare che sono isole in mezzo all’Atlantico, geograficamente più vicine all’Africa che non alla Spagna”, specifica ancora Massini.

Al secondo posto tra le mete fiscali visitate d’estate c’è Malta, che offre una tassazione Malta - Pixabaydel 5% pur rimanendo nell’Unione Europea. Si parla inglese (ma i locali masticano anche l’italiano) e di fatto l’isola è a un’ora di traghetto dalla Sicilia.
Per gli amanti della montagna c’è invece la Svizzera, che si giova della vicinanza con il nord Italia attraendo numerosi imprenditori e professionisti, principalmente avvocati, consulenti aziendali, ma anche medici e dirigenti d’azienda, che scelgono di spostarsi a vivere a Lugano pur mantenendo relazioni professionali nella vicinissima Milano. “Per i maschietti che vogliono condire la vacanza con una buona compagnia femminile – sottolinea Massini Rosati – non può mancare la Bulgaria, che è uno degli stati europei con le aliquote delle imposte sul reddito più basse e dove le ritenute fiscali sono state semplificate: in sostanza per le persone fisiche c’è un’aliquota unica del 10% applicabile a tutti i redditi, mentre per le società l’aliquota varia dal 5 al 10% in base alla tipologia di ricavi”.

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L’inattività della BoE spinge la GBP, lo JPY continua a scendere

Ieri il mercato forex ha reagito nervosamente alla decisione della BoE di mantenere i tassi d’interesse invariati allo 0,50%. Gran parte degli economisti si aspettava, infatti, che la banca centrale sarebbe intervenuta, anticipando gli effetti negativi della Brexit. Questa decisione denota un’esitazione a compiere mosse importanti prima che vi sia maggiore chiarezza sugli effetti concreti della Brexit sull’economia britannica. Al momento questo approccio attendista è appropriato, newimagesoprattutto considerando che le relazioni future fra UE e Regno Unito sono ancora incerte. La BoE aspetterà che le acque si calmino prima di premere il pulsante antipanico. La coppia GBP/USD ha continuato a salire, raggiungendo quota 1,3481 a Tokyo per poi calare marginalmente, a 1,3430. Tuttavia, in assenza di sviluppi significativi sul fronte politico, sarà difficile superare la forte resistenza a 1,3534.

Il dollaro USA si è indebolito leggermente in avvio di seduta in Asia, sulla scia delle cifre sulla crescita superiori alle attese in Cina. L’entusiasmo, però, è durato poco, perché dai dettagli emerge che l’economia cinese è rimasta a galla grazie all’intervento del governo, invece nella prima metà dell’anno gli investimenti privati sono crollati. Nel secondo trimestre, il PIL è cresciuto del 6,7% (rispetto al 6,6% previsto e al 6,7% precedente), notizia positiva per l’obiettivo del 2016, pari al 6,5% a/a. Gli investimenti privati, però, continuano a scendere e a giugno sono aumentati del 2,8% rispetto al 3,9% di maggio e al 5,2% di aprile, mentre gli investimenti pubblici sono lievitati del 23,5% a/a, a fronte del 23,3% di maggio e al 23,7% di aprile. Sembra che la riduzione della leva finanziaria non sia ancora una priorità.

L’EUR/USD ha stornato i guadagni d’inizio seduta, tornando sui livelli iniziali intorno a 1,1120. In un’ottica di breve termine, la coppia continua a muoversi all’interno del suo canale rialzista, ma presto raggiungerà la resistenza che giace a 1,1186 (massimo 5 luglio).

Venerdì l’USD/JPY ha ceduto un altro 0,50% e si appresta a far registrare un rialzo settimanale del 6%! Questo crollo rapido e massiccio dello yen giapponese contro l’USD è dovuto soprattutto al fatto che gli operatori chiudono le posizioni corte – dai dati CFTC emerge che i corti speculativi in USD/JPY hanno raggiunto il 42% nella settimana conclusasi il 5 luglio – in previsione di un irrobustimento del piano di stimoli dal primo ministro Shinzo Abe. Inoltre, il miglioramento della propensione al rischio ha contribuito a far scendere la domanda di beni rifugio come lo yen.

Oggi negli USA sarà diffusa una nuova serie di indicatori economici. L’IPC primario di giugno dovrebbe attestarsi all’1,1% a/a, dopo l’1,0% registrato il mese precedente, mentre l’indicatore di fondo (core) riferito a giugno dovrebbe rimanere stabile al 2,2%. Stando all’ultimo sondaggio, le vendite al dettaglio di giugno dovrebbero scendere, al +0,1% m/m rispetto al +0,5% di maggio, l’indice al netto di automobili e benzina dovrebbe rimanere stabile al +0,3% m/m. In caso di risultati solidi per l’IPC e le vendite al dettaglio, l’USD potrebbe riprendere il suo rally sull’onda delle rinnovate aspettative di un rialzo del tasso da parte della Fed.

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