Categorie
Economia

[633] Brexit immigration issues confound as the US economy adds 287,000 jobs

The top story: Payrolls in the United States climbed by 287,000 in the month of June 2016, exceeding even the highest estimates. And Theresa May, the UK PM frontrunner, has made some controversial statements. What will the next Prime Minister do about the immigration issue? Edward Harrison has details. Then, Ann Pettifor, director of Prime Economics, debates David Coburn, UKIP European parliament member from Scotland, on EU immigration issues with Edward as moderator. After the break, Ameera David talks to Steve Hanke about the EU. Hanke believes that if the EU doesn't get to grips with the immigration issue, the UK won't be the only country to leave. And in the Big Deal, Edward explains the relationship between short term and long term interest rates. Take a look!Check us out on Facebook — and feel free to ask us questions:http://www.facebook.com/BoomBustRThttps://www.facebook.com/harrison.writedownshttps://www.facebook.com/biancafacchFollow us @https://twitter.com/AmeeraDavidhttp://twitter.com/edwardnhhttps://twitter.com/BiancaFacchinei

Categorie
Economia

BANCHE: “Posso chiedere l’aiuto da casa?”

aiuto-da-casa

Ok, non credo sia necessario essere un guru per poter dire che il problema sui mercati finanziari, oggi, si chiama BANCHE ed in particolar modo quelle italiane.
Poi è chiaro che per l’Italia il problema più urgente si chiama Monte dei Paschi, ed è altrettanto vero che si sta criminalizzando tutto il settore bancario italiano, ma in modo ingiustificato.
Non saremo certo i migliori, ma nemmeno possiamo dire che tutte le nostre banche sono virtualmente fallite!
Però il mercato e la speculazione stanno spingendo le nostre banche verso il baratro.
Permettetemi, sembra quasi che si stia spingendo artificiosamente la BCE ad osare di più. Un aiutino dalla banca centrale europea che sembrava impossibile fino a qualche mese fa ma che oggi non è poi così assurdo, anche se la confusione degli stessi membri BCE è palpabile.

Le banche italiane potevano essere risanate prima, anche usando i soldi pubblici. Oggi le regole sono più stringenti. Jeroen Dijsselbloem, il presidente dell’Eurogruppo, gela l’Italia alle prese con il caso Montepaschi, ma dal vicepresidente della Bce arriva un’apertura senza precedenti a Roma nel negoziato con la Commissione Ue: dopo Brexit occorre una “profonda riflessione” se non valga la pena dare aiuti pubblici. Anche derogando al principio della ripartizione degli oneri con gli investitori privati. (HP) 

Ma anche altri commenti, come questo.

Alla luce dell’andamento dei titoli bancari, le autorità potrebbero considerare l’ipotesi di un “piccolo” aiuto destinato agli istituti di credito. È quanto ha dichiarato il vice-Presidente della Bce, Vitor Constancio, nel corso di un incontro a Madrid. Misure a favore degli istituti di credito potrebbero “migliorare notevolmente la stabilità”. Si potrebbe anche pensare “a limiti di tempo per la svalutazione degli Npl”, ha aggiunto Constancio. (TL) 

I mercati però stanno chiamando a gran voce il sostegno di Francoforte e Bruxelles. Il sistema bancario italiano, che come avete visto ieri non è stato salvato da fondi pubblici come in altri stati, ha bisogno innanzitutto di una cosa: di fidejussioni solide. Basta che l’Europa o la BCE si muovano in modo ufficiale a difesa delle banche e il quadro potrebbe cambiare rapidamente.

I famosi 150 miliardi non soddisfano in quanto, ne abbiamo parlato QUI, sono una garanzia dello Stato Italiano e potrebbero non essere sufficienti. Insomma, non soddisfano il mercato. E lo stesso mercato vuole un avallo “superiore”.
E si muovono anche i giornali, come l’Economist che spara a zero sul nostro paese, soprattutto a livello di copertina sul Bel Paese.
Ecco cosa ci riserva il giornale anglosassone.

economist-brexit-banche-italiane

Secondo l’Economist, invece, “il primo ministro italiano ha ragione”, perché “le pressioni del mercato sulle banche italiane non diminuiranno finché la fiducia non verrà ristabilita e ciò non succederà senza fondi pubblici. Se le regole sul bail-in verranno applicate con rigidità in Italia, le proteste dei risparmiatori mineranno la fiducia e apriranno le porte del potere ai Movimento Cinque Stelle, che incolpa la moneta unica dei problemi economici dell’Italia”. A quel punto “aumenterebbe la convinzione che l’Italia sta ricevendo scarsi benefici dalla presunta condivisione dei rischi tra i Paesi dell’Eurozona, mentre è danneggiata dai tanti vincoli a cui deve sottostare”. E “se gli italiani perdessero fiducia nell’euro, la moneta unica non sopravviverebbe”. “Non ha senso seguire le regole alla lettera se farlo segna la fine della moneta unica”, prosegue il ragionamento. (IFQ)

Estremamente interessante questo ragionamento, non solo perchè spinge in modo evidente verso il sostegno pubblico, ma perché vuole andare ad evitare un problema che poi diventerebbe sistemico con effetto contagio in ogni dove. E con un rinnovato potere dei No Euro (anche se l’Economist sbaglia a considerare “No Euro” i 5 Stelle…).
Quindi c’è bisogno dell’ennesimo “whatever it takes”, un primo tassello verso quella che dovrebbe portare verso una nuova  e forse più vera Unione Europea. E da come si comporteranno Francoforte e soprattutto Bruxelles, avremo già qualche segnale forte su come cambierà l’UE. Sempre SE cambierà.

PS: scusate la goliardia dell’immagine iniziale.  A ma piace anche scherzare… E comunque sapreste rispondere oppure avete bisogno anche voi dell’”aiuto da casa”?

Riproduzione riservata

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

VN:F [1.9.20_1166]

please wait…

Rating: 10.0/10 (5 votes cast)

BANCHE: “Posso chiedere l’aiuto da casa?”, 10.0 out of 10 based on 5 ratings

Autore: Finanza.com Blog Network Posts

Categorie
Economia

Luigi Pasinetti’s Intellectual Formation; Italy and the two Cambridges

Categorie
Economia

ITALIA: COMPLOTTISMO autodistruttivo ed IGNORANZA, ormai è persa ogni SPERANZA!

banche-italiane-crisi-mercati-borsa

Comprate comprate, che ci sono i saldi ed ora conviene!
Matteo Renzi dovrebbe fare un po’ più attenzione a quello che dice. Posso anche capire che Monte dei Paschi abbia dei forti collegamenti col PD, ma consigliare così apertamente a gennaio di quest’anno (persino in TV) l’acquisto di azioni MPS mi è sembrato quantomeno poco “delicato”.

«Mps è risanata, ora investire è un affare»

(…) Sui Non performing loans ha dichiarato: «Noi studiamo una soluzione, Padoan sta facendo un ottimo lavoro ma il dato è meno grave di quanto percepito dai mercati che comunque fanno il loro gioco». Un concetto ribadito poi in serata in tv, ospite di Bruno Vespa a Porta a porta: l’Italia «non è sotto attacco» e anzi «le turbolenze possono essere un’opportunità». Come nel caso di Mps: «Oggi la banca è risanata, e investire è un affare. Su Mps si è abbattuta la speculazione ma è un bell’affare, ha attraversato vicissitudini pazzesche ma oggi è risanata, è un bel brand. Forse in questo processo che durerà qualche mese deve trovare dei partner perché deve stare insieme ad altri». Partner che sperabilmente saranno italiani, aveva detto Renzi nell’intervista al Sole 24 Ore. Come Ubi banca, di cui si è parlato nelle scorse settimane. (…) (Sole, gennaio 2016)

matteo-renzi-3Raccontaglielo a chi gli ha dato retta e che ha comprato azioni MPS ad un valore di 0.75 €. Ma non è l’unica sparata del nostro Premier, negli ultimi giorni. Non soddisfatto della sua CALL mancata, si cerca una giustificazione, un rimedio, una scusa.  Ed ecco arrivare il suo “atto di accusa” nei confronti di tutte le banche del sistema e sul sitema in generale, quasi si volesse fare lo “scarica barile”. Ovvero, è un po’ come se volesse dire: “se siamo in queste condizioni, è anche per colpa vostra!”

(…) Dal punto di vista del governo in Europa stanno cercando di fare dell’Italia un capro espiatorio per giustificare interventi anche sulle banche di altri Paesi. (…)

Ah, allora significa che MPS è solida e che non deve esser ricapitalizzata, che i NPL non rappresentano un problema, che gli stress test saranno una passeggiata e che le banche sono solide e liquide e NON gassose? Inoltre è chiaro che gli altri sono gelosi, sono brutti e cattivi perché ci vogliono far fare il caprio espiatorio magari a vantaggio dei tedeschi… Vi prego, svegliatemi, questo è un incubo….

(…) «La vera questione sono i derivati delle banche Ue». Un riferimento più che esplicito alla Deutsche Bank (che ieri ha lasciato sul terreno il 6 per cento) con i bilanci imbottiti di titoli tossici già al centro dell’attenzione di Bce e degli stress test. (…)

matteo-renzi-2Vero, per carità, Deutsche Bank rappresenta un problema ma distogliere l’attenzione sulla realtà dei fatti con esternazioni che non stanno né in cielo né in terra non ha veramente senso, ancor più se le frasi sono dette da un Capo di Governo.

(…) «I problemi se valgono uno per gli Npl italiani, valgono cento per i derivati di altre banche. Sono certo che le autorità europee dedicheranno la loro attenzione e tutto il loro impegno in questa direzione », ha incalzato Renzi. (…) (IUS)

Chiedo scusa, quindi Renzi chiede aiuto e vuole intercedere per le banche estere che sono imbottite di derivati? Ma cavolo, guardiamoci in casa una buona volta e cerchiamo di ottimizzare il nostro sistema bancario.

Inoltre, caro Matteo, ti pongo una domanda. Facciamo finta che, come da tua richiesta, venga fatta in fretta e furia una ricapitalizzazione di Deutsche Bank e non solo, (visto che, come detto oggi, lo shipping sta mietendo vittime tra le banche teutoniche (VEDI QUI)), secondo te quale sarebbe la reazione dei mercati finanziari? Non ci sarebbe un effetto contagio devastatne anche per il settore italiano? Oppure noi siamo così solidi e orgoglioni da pensare che ne rimarremmo immuni? E soprattutto, quali sarebbero i benefici delle banche italiane (visto che Matteo spinge per la ricapitalizzazione, è auspicabile che nella sua mente pensa di ottenere dei benefici per le nostre banche, spero…)?

matteo-renzi-1Sono sempre più sconcertato da una parte, ma dall’altra capisco anche che se il mondo ormai fa acqua da tutte le parti, è anche perché siamo gestiti da una manica di psicopatici che, cosa molto grave, non hanno ancora capito quali sono le “regole del gioco”, e che quindi possono fare ulteriori danni ad un mercato, quello delle banche, già in estrema difficoltà.
Facciamoci il segno della croce e lasciamo, a questo punto, che la natura faccia il suo seguito (ne parlavano ieri gli amici di I&M in questo post nei commenti, rileggeteli perché sono molto interessanti). Con la consapevolezza che, vista la distanza siderale tra economia reale ed economia “di carta”, la normalizzazione del sistema non potrà certo essere indolore.

Riproduzione riservata

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se non ce l’hai o se non ti fidi più di lui,contattami via email ([email protected]). NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

VN:F [1.9.20_1166]

please wait…

Rating: 9.3/10 (8 votes cast)

ITALIA: COMPLOTTISMO autodistruttivo ed IGNORANZA, ormai è persa ogni SPERANZA!, 9.3 out of 10 based on 8 ratings

Autore: Finanza.com Blog Network Posts

Categorie
Economia

Great day. Great week. Again. Toothpaste?

We killed it again. Got everything right. So many cockroaches and Mousey Boys still left to euthanize. You asked for my toothpaste.