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Bayonetta, un cosplay molto fedele all’originale

Nel corso del tempo ci siamo abituati ad apprezzare la cura con cui vengono rappresentati nella vita reale, attraverso i cosplay, i personaggi più iconici dei videogiochi.

Qualche tempo fa abbiamo riportato l’ineccepibile cosplay di Lara Croft firmato dalla bellissima Irina Meier, mentre oggi parliamo invece di Bayonetta, la fattucchiera più apprezzata da chi stringe il pad tra le mani, interpretata per l’occasione da Alyson Tabbitha.

Come si può apprezzare nell’immagine disponibile in calce, la rappresentazione risulta particolarmente fedele alla controparte originale. Il vestito attillato di pelle nera, gli occhiali e il volto ammiccante, ma anche la capigliatura, sono davvero molto simili all’outfit che la protagonista dell’omonimo videogioco sfoggia nel primo capitolo della serie.

Nel post disponibile qui di seguito è possibile apprezzare l’estrema versatilità di Alyson Tabbitha, che alle interpretazioni di Lara Croft o Wonder Woman alterna esperimenti nei panni di Legolas e Newt Scamander.

Qual è la vostra cosplayer preferita? Fatecelo sapere nei commenti!

2018 is almost over! 😲I’m chilling at home with family tonight! How about you?

Since this will be my last post of 2018 I thought it would be cool to post *almost* all the NEW characters I cosplayed this year!

HAPPY NEW YEAR GUYS!! 🥂🍾🎇🎆🎇🎉 pic.twitter.com/p6Cu0yQM5g

— Alyson Tabbitha (@AlysonTabbitha) 1 gennaio 2019

Bayonetta Cosplay
Author: Multiplayer.it

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Dark Souls, la mod Daughters of Ash aggiunge boss, personaggi e oggetti

Oggi un utente di Nexus Mod, chiamato Grimrukh, ha pubblicato una mod per Dark Souls (la versione originale) intitolata Daughters of Ashes. Come riportato nella descrizione del file, questa è una specie di espansione dell’opera di From Sofware: sono stati introdotti nuovi nemici, boss, quest, personaggi, armi e oggetti. Secondo quanto riportato dall’autore, la mod offre più o meno il doppio del contenuto del gioco originale, e questo non può essere visto interamente in un solo play-through. Per scoprire tutti i nuovi segreti saranno infatti necessarie ben più di 2-3 partite.

Questa è probabilmente la mod più imponente mai rilasciata per l’action RPG del 2011, e data la mole di aggiunte è possibile che ci siano ancora svariati bug da risolvere. Tuttavia, se volete tornare a esplorare Lordran come se fosse la prima volta, potete scaricare Daughters of Ashes da questa pagina. Vi ricordiamo che lo scorso anno è anche stata pubblicata una mod che rendeva Dark Souls una Boss Rush.

Author: GamesVillage.it

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The Elder Scrolls 6, per Michael Pachter uscirà nel 2019

Nei mesi scorsi Bethesda ha chiarito di volersi dedicare allo sviluppo di Starfield e solo in un secondo tempo al completamento di The Elder Scrolls 6, segno che il successore di Skyrim dovrebbe arrivare sul mercato solo tra qualche anno.

Ciò nonostante Michael Pachter è convinto che gli sviluppatori stiano cambiando i loro piani in seguito al fallimento di Fallout 76. Nel corso di una nuova intervista rilasciata a GamesIndustry l’analista di Wedbush Securities ha dichiarato di aspettarsi che The Elder Scrolls 6 esca già nel corso di quest’anno, proprio per compensare i risultati insoddisfacenti registrati finora da Fallout 76.

“Il flop di Fallout 76 rende necessario per Bethesda mettere sul mercato un titolo di successo, e mi aspetto che accelerino lo sviluppo di The Elder Scrolls VI”, dice Pachter, specificando per l’appunto che il nuovo gioco uscirà nel 2019.

Voi che ne pensate? È possibile che Bethesda modifichi i propri piani per anticipare il lancio di The Elder Scrolls 6, nonostante in precedenza abbia dichiarato che non ci saranno nuove informazioni a breve? Fatecelo sapere nei commenti!

Theelderscrollsvi
Author: Multiplayer.it

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Nintendo rivela che Super Mario ha ben 7 lavori

Secondo la biografia di Mario sul sito giapponese di Nintendo, l’italiano più famoso del mondo dei videogiochi ha ufficialmente 7 lavori. Oltre a essere un idraulico, l’icona baffuta della Grande N è anche un dottore, pilota, istruttore di arti marziali, giocatore professionista di baseball, calcio e basket.

Mario è apparso in numerosissimi titoli negli anni, tra cui i recenti Mario Kart 8 Deluxe, Mario Tennis Aces, Super Smash Bros. Ultimate. Proprio per questo motivo non ci sorprende che ha tutti questi impieghi ma, anzi, ci chiediamo come mai altri ruoli non vengano citati dalla biografia.

Pensiamo della sua capacità di guidare aeroplani, delle sue doti come giocatore di tennis e golf, ma anche di come si è cimentato in tutti gli sport olimpici nella serie di Mario e Sonic. Ma la vera domanda è: c’è qualcosa in cui Mario non è bravo?

Author: GamesVillage.it

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[Recensione] Battlestar Galactica Deadlock è il Total War dello spazio

Author: GAMEmag – Videogames

Lo chiamano WEGO, ovvero un sistema di gioco di strategia in cui le azioni vengono pianificate a turni ma poi si sviluppano in contemporanea. Il gioco va in pausa e il giocatore può gestire le sue navi spaziali come meglio ritiene opportuno, con tutto il tempo che vuole. Poi preme su “End Turn” e tutto quello che ha deciso si materializza in azione pura, come si materializza anche l’azione del suo avversario, che sia un altro giocatore in multiplayer o l’intelligenza artificiale.

Battlestar Galactica Deadlock è un gioco di strategia completo che contempla anche la fase gestionale con la mappa politica e che è ambientato nello spazio, beneficiando della licenza ufficiale di Battlestar Galactica. Deadlock racconta la prima guerra Cylone, quarant’anni prima della caduta delle colonie, in un’epoca in cui, secondo l’immaginario di Battlestar Galactica, né umani né robot riuscivano a prevalere gli uni sugli altri. Per questi motivi possiamo pensare a Battlestar Galactica Deadlock come a una commistione fra Total War, XCOM e Homeworld.

Battlestar Galactica Deadlock può essere visto come a un incrocio fra Total War, XCOM e Homeworld

Deadlock si avvale di volti familiari dell’immaginario di Battlestar Galactica e di nuovi personaggi, il tutto all’interno di una storia completamente originale. Squadroni di Viper e unità Raptor possono fare la differenza fra i caccia, affrontando enormi intercettatori e mischiando caratteristiche di attacco e di difesa differenti, mentre le Battlestar più grandi si muovono lentamente nello spazio ma sono dotate di armi devastanti. L’autenticità rispetto all’universo di Battlestar Galactica che contraddistingue questo gioco farà la felicità dei fan della serie televisiva.

Deadlock è prodotto da Slitherine, il famoso produttore inglese fondato nel 2000, data dalla quale ha prodotto oltre 200 giochi di strategia per PC, console e sistemi mobile. Slitherine ha acquisito nel 2010 Matrix Games e può controllare nell’universo dei videogiochi diverse licenze importanti: oltre Battlestar Galactica, anche Heroes of Normandie, Horrible Histories, Hystory Channel e Warhammer 40.000. Lo studio collabora con l’esercito americano nella fornitura di software di simulazione, nello specifico attraverso una versione professionale del gioco commerciale Command Modern Air & Naval Operations.

Oltre ai videogiochi, Slitherine pubblica il gioco da tavolo Field of Glory. Ambientato in varie età antiche fra il 500 a.C. e il 1500 d.C., esalta alcuni momenti topici della storia europea e del Medio Oriente. Ci sono diverse varianti di Field of Glory, e ciascuna si caratterizza per il proprio sistema di regole con corrispondente manuale di spiegazione di accompagnamento.

Il produttore britannico è abituato a produrre lavori realizzati da piccole software house e, in certi casi limite, da un unico appassionato di strategia. Si, perché la prerogativa è proprio la strategia: si tratta di rigorosi titoli vecchio stile per certi versi, con al cuore l’aspetto strategico. Nel caso di Deadlock si è affidata a Black Lab Game, un piccolo studio di sviluppo che ha sede in Australia e che ha realizzato anche l’altro strategico Star Hammer Tactics.

Battlestar Galactica Deadlock

L’idea alla base delle meccaniche di Battlestar Galactica Deadlock è molto semplice. Nello spazio siderale il giocatore gestisce un certo numero di navi spaziali, ciascuna con precise caratteristiche di combattimento e di difesa, con un arsenale a disposizione stabilito dal giocatore all’inizio della partita. Prima di ogni cosa si determina la formazione del proprio esercito stellare così per come uscirà dal salto nell’iperspazio, che nell’immaginario di Battlestar Galactica viene definito salto “faster-than-light” (FTL jump). Ovviamente, si tratta già di una scelta cruciale, che va determinata sulla base della disposizione dell’esercito nemico. Il motivo è presto detto: gli spazi da percorrere sono talmente ampi che qualsiasi decisione in termini di movimento può essere discriminante tra la sopravvivenza e la distruzione del vascello spaziale.

Per ogni nave i giocatori stabiliscono due tipi di movimenti: la traiettoria da percorrere e la quota a cui disporsi, quindi il beccheggio, essendo ovviamente tre le direzioni di movimento nello spazio. Da questo punto di vista, chi ha giocato Homeworld sa a cosa va incontro e le sfide che potrebbero esserci nelle battaglie, con la differenza che qui abbiamo un’impostazione a turni. Quindi, per ogni turno, sono due i click che il giocatore deve disporre, all’interno di una struttura tanto semplice da comprendere quanto profonda nel numero di tattiche adottabili.

Battlestar Galactica Deadlock

Il tutto avviene tramite la sagoma della nave, che indica la posizione nello spazio a cui il velivolo si troverà al termine del turno. La sagoma è verde per indicare quale nave è stata selezionata, bianca se ancora non si è predisposto il movimento per il turno, e gialla se l’operazione è stata già pianificata. La sagoma può essere anche di colore rosso: questo colore indica che potrebbe esserci una collisione nel turno successivo che può portare alla distruzione di una o più navi, con conseguenze devastanti per l’azione militare. Le navi possono collidere fra di loro in vari modi, portando alla distruzione di entrambi i velivoli coinvolti nello scontro o a un danno parziale.

Per ogni turno sono due i click che il giocatore deve disporre, all’interno di una struttura tanto semplice da comprendere quanto profonda nel numero di tattiche adottabili

Il giocatore deve regolare anche il sistema di alimentazione delle navi, e può decidere se privilegiare l’attacco o la difesa oppure assumere una postura neutra. In quest’ultimo caso ha la possibilità di imprimere un boost ai propulsori, che aumenta le capacità di spostamento del velivolo. Se si accentuano le proprietà offensive o difensive della nave, invece, si riduce il raggio di azione di questa, massimizzandone l’efficacia sulle distanze ravvicinate. Si noti che la vulnerabilità di qualsiasi unità di Deadlock aumenta quando le distanze si riducono. Compito del giocatore è dunque quello di disporre le sue unità in maniera opportuna rispetto ai movimenti del nemico, incrociando la sagoma di quest’ultimo con le linee di tiro delle armi installate sulle proprie navi. Si può anche configurare il comportamento di queste ultime in funzione della parte della nave in cui si trovano, decidendo se si devono focalizzare su un nemico vicino o lontano.

Una volta predisposti i due click, all’interno della struttura WEGO, si preme “End Turn” e si vede l’esito delle scelte prese, unitamente a tutti i movimenti della flotta nemica. Il tutto secondo ritmi molto rapidi, scanditi anche da musiche accattivanti (benché ripetitive). Alla fine di ogni turno, inoltre, è possibile seguire l’azione in maniera cinematografica grazie alla funzione di replay.

Si tenga conto delle caratteristiche di ciascuna nave, dei tantissimi tipi di movimenti a disposizione del giocatore e della presenza di una moltitudine di navi diverse. Graficamente tutto questo può diventare complicato, fra le tante traiettorie riprodotte visivamente, la presenza di missili traccianti e di altri ostacoli come pianeti e residui. Nonostante questo, Black Lab ha fatto un grande lavoro, rendendo tutto molto leggibile e gradevole. Anche perché il giocatore deve fare attenzione anche al fuoco amico.

Come per ogni strategico che si rispetti, infatti, bisogna considerare ogni singola unità come una grossa risorsa a disposizione: letale in attacco ma cruciale anche dal punto di vista numerico. Perdere anche una sola di queste risorse, negli scontri più serrati, può portare all’inevitabile sconfitta.

Le battaglie si susseguono sulla base delle scelte effettuate nella War Room. Si tratta di un ambiente posizionato all’interno della nave ammiraglia, la Daidalos, una sorta di Motherbase, se ragioniamo nei termini dell’universo di Homeworld. Qui il giocatore gestisce le forze a sua disposizione all’interno del sistema solare quaternario di Cyranno. La sua preoccupazione deve essere quella di mantenere le Colonie al sicuro e non perdere il controllo sul Quorum dei Dodici, per evitare che l’alleanza si rompa e introduca una nuova era di dominio Cylone (in origine Cylon, Cybernetic Life-form Node). Nella campagna, dunque, il giocatore adopera le forze militari Coloniali, mentre in multiplayer si può giocare anche con l’esercito Cylone.

Da questa schermata il giocatore può costruire nuove navi e andare alla ricerca di ufficiali da assumere. La parte di progettazione, invece, gli dà accesso a navi, armi e tecnologie che migliorano la resa del suo esercito. Molto importanti gli ufficiali, perché migliorano in esperienza e conferiscono abilità speciali alle flotte, come la capacità di accogliere un più alto numero di navi o di essere più efficienti in resistenza. Il giocatore può assegnare l’ufficiale che vuole a ciascuna flotta e consultare le statistiche maturate sul campo di battaglia da ciascuna nave e per ogni flotta, quindi le uccisioni maturate, le assistenze rispetto alle distruzioni ottenute dalle altre navi, il danno arrecato ai nemici e qual è stata, fra quelle abbattute, la nave più consistente, oltre all’elenco di battaglie che ciascuna nave ha affrontato.

War Room: dopo qualche ora di gioco ci si rende conto come la parte gestionale di Deadlock sia molto importante, forse anche più di quella puramente strategica

Sulla mappa galattica nella War Room si può vedere la situazione militare di ogni pianeta e predisporre i salti nell’iperspazio, considerando che ciascuno di questi movimenti richiede una certa quantità di tylium. Quest’ultimo corrisponde alla risorsa principale in Battlestar Galactica, molto particolare perché regola sia la capacità di spostamento sulla mappa sia la produzione di nuove navi. Sulla mappa compaiono saltuariamente anche dei segnaposti che individuano le missioni principali della campagna, così come le attività facoltative e le truppe Cylone. Nei primi due casi si tratta di missioni con obiettivi specifici, mentre nell’ultimo bisogna semplicemente eliminare tutti i bersagli nemici. Si noti che le missioni facoltative hanno una scadenza, se non si raggiungono entro un certo numero di turni si perde l’opportunità di affrontarle.

Dopo qualche ora di gioco ci si rende conto come la parte gestionale di Deadlock sia molto importante, forse anche più di quella puramente strategica. Bisogna mantenere il controllo su almeno 6 pianeti per poter progredire nella storia principale, e per farlo bisogna contrastare le flotte avversarie predisponendo un certo numero di flotte con relativo ufficiale. Le flotte vanno protette lasciandole sullo stesso pianeta su cui sta orbitando una flotta sufficientemente matura da poter scacciare un eventuale nemico: l’intelligenza artificiale, infatti, è molto reattiva ad attaccare le flotte non opportunamente indifese. Per poter conquistare un pianeta bisogna sostarvi per un certo numero di turni, che varia a seconda della situazione politica vigente in quel pianeta. Questi ultimi, inoltre, si caratterizzano per proprietà specifiche, che consentono ad accedere alle unità a costi favorevoli, migliorano l’esperienza degli ufficiali, conferiscono punti reputazione (che vanno usati nella ricerca e nella promozione degli ufficiali) e altro ancora. L’arma vincente, dunque, prevede di presidiare più pianeti contemporaneamente servendosi di diverse flotte con relativi ufficiali.

Navi spaziali

Ovviamente, la reale profondità strategica di Deadlock scaturisce dalle caratteristiche delle navi. Inizierete la vostra avventura con le Manticore, incrociatori di grandi dimensioni che prendono il loro nome dalla famosa creatura mitologica. Le Manticore sono più agili e veloci rispetto ad altre navi e il loro loadout di base prevede dei missili traccianti o salve di torpedo, che non si agganciano al bersaglio ma arrecano danni ad aerea e sono particolarmente efficaci contro gli stormi di caccia.

Più grandi delle Manticore sono le Adamant. Sono meno veloci ma più possenti e resistenti. Cosa più importante riguarda il fatto che al loro interno possono conservare degli stormi di caccia Viper, che possono essere usati in vari modi. Ad esempio, per proteggere lo stesso Adamant o la Daidalos dalle raffiche di missili traccianti, oppure possono attaccare un bersaglio. Una variante dei caccia sono i Raptor: delle velocissime navi armate di missili traccianti e dotate di abilità speciali. Possono compromettere i firewall di una nave nemica e deteriorare le sue protezioni, oppure liberare una nave alleata che è stata hackerata da un nemico. Gli Sweeper, invece, sono una variante dei Raptor, dotati di contromisure che inibiscono il funzionamento di mizzi traccianti, congegni elettrici e soluzioni elettriche installate sulle navi in certe aree.

Celestra e Berzerk sono navi di supporto. In particolare la seconda può custodire al suo interno sia squadroni di caccia che di Raptor, mentre le Celestra sono delle navi di assistenza a tutti gli effetti. Possono mandare delle sonde di supporto a specifiche navi della flotta oppure sonde per ripristinare le munizioni delle navi che le hanno esaurite: rappresentano dunque un tipo di supporto tattico di cruciale importanza. Le navi più rappresentative, potenti e resistenti sono ovviamente le Battlestar, ovvero il tipo di nave più efficiente tra le file coloniali. Si consideri che ogni nave ha un costo in punti nel momento dell’inserimento nella flotta e che la flotta si contraddistingue per un numero massimo di punti disponibili in funzione del livello di esperienza del suo comandante. Fra le Adamant e le Battlestar si collocano le Ranger, specializzate in missili traccianti. Le Battlestar sono una vera e propria evoluzione delle Ranger, non rinunciando alle soluzioni missilistiche neanche in presenza di spazio per conservare vari tipi di caccia.

Janus corrisponde a un altro tipo di incrociatore pesante, dotato di elevata resistenza e forte corazzatura. L’incrociatore pesante Janus è una vecchia nave Gemenese, diventata famosa durante le ultime fasi delle guerre imperiali tra Virgon e Leonis. L’armatura pesante fornisce abbastanza energia per rimanere rilevante nella guerra moderna, anche se i suoi sistemi di fuoco sono considerati obsoleti rispetto ai più moderni incrociatori.

Per quanto riguarda Cylon, Nemesis e Talon sono le navi contro cui vi imbatterete inizialmente. Le prime sono molto rapide anche se non molto resistenti, e sono particolarmente abili nel forare i firewall delle navi coloniali. Le Talon, invece, sono molto resistenti, e dotate di una discreta potenza di fuoco, solitamente difese da squadroni di caccia. Molto più potenti sono le Revenant, delle navi che si riveleranno particolarmente ostiche da fronteggiare senza poter disporre di Celestra e Battlestar, proprio perché con pochi colpi possono mettere fuori combattimento qualsiasi Manticore e Adamant.

Le navi Phobos rappresentano una sorta di evoluzione delle Nemesis: ad alto potenziale tecnologico sono specializzate nell’hacking. La loro peculiarità riguarda la capacità di effettuare salti FTL a corto raggio, che possono rivelarsi molto efficaci all’interno delle tattiche di evasione. Questo è possibile grazie ai sistemi DRADIS che sono integrati in queste navi. Una serie di dotazioni missilistiche, un hangar completo e una potente suite di guerra elettronica completano la fornitura di questo incrociatore.

Le Cerastes dei Cylon sono, invece, delle navi difensive. Piccole e veloci, sono state pensate come risposta alla rapida escalation del design dei Viper coloniali. Sono dotate di torrette difensive simili a quelle installati sulle Battlestar particolarmente efficaci contro gli scattanti caccia coloniali.

DLC

Battlestar Galactica Deadlock è uscito nell’estate del 2017 ma è stato aggiornato a più riprese con diversi contenuti di espansione. Ultimo della serie è Anabasis, un DLC che introduce diverse novità interessanti e modifica il livello di sfida del gioco. Anabasis è uscito lo scorso 18 ottobre e consiste in una nuova modalità di sopravvivenza che in qualche modo avvicina maggiormente Deadlock alla serie televisiva. Il giocatore controlla una singola flotta sopravvissuta a un attacco Cylone e deve ritrovare Caprica superando una serie di sfide e resistendo agli attacchi dei robot. Per ogni missione si tratta di sopravvivere sufficientemente a lungo per effettuare il salto ultraluce e poter ingaggiare i robot nella missione successiva. Con un livello di sfida maggiore, visto che le forze Cylone sono in superiorità numerica: la vittoria non è più possibile e si tratta solo di sopravvivere. Mentre nella campagna tradizionale il giocatore può decidere se i danni alle navi devono essere permanenti, e portati di missione in missione, o meno (il che rende il gioco ovviamente molto più facile), in Anabasis sono forzosamente permanenti. All’inizio dell’esperienza Operation Anabasis il giocatore può comunque impostare il livello di difficoltà, esattamente come succede con la campagna principale.

A maggio, invece, era uscito il DLC Broken Alliance, in cui il giocatore ritrovava una campagna parallela a quella principale formata da 8 nuove missioni in cui affrontava una “minaccia interna”. Le nuove missioni, infatti, sono integrate nella campagna per giocatore singolo, e raccontano gli intricati rapporti interni alla politica coloniale. E poi, ci sono nuove astronavi e caccia da utilizzare sia durante la campagna che nelle battaglie skirmish, insieme a nuovi personaggi.

Prima era arrivato anche il Reinforcement Pack, che portava in dote nuove navi spaziali allargando la disponibilità di navi sia per l’esercito Coloniale che per quello Cylone, piuttosto limitata con la versione originale del gioco. Si trattavava di Berzerk, Janus, Phobos e Cerastes, oltre alle mine di prossimità e a quelle EMP, oltre alle Homing Cluster mines per i Cylone. Queste ultime usano una combinazione di DRADIS e sistemi di guida automatica per bloccare qualsiasi nave si trovi nel raggio dei rilevatori Cylone. La mina usa un sistema di jet per avvicinarsi al bersaglio ed all’impatto causa danni ingenti.

Conclusioni

Battlestar Galactica Deadlock è uno strategico appassionante e rigoroso, che ha già riscosso un enorme successo che lo ha portato ad approdare, il che non è certo abituale per un gioco del genere, anche sulle console PS4 e Xbox One. Con tantissime combinazioni strategiche e una campagna lunga e coinvolgente, a cui vanno sommati i contenuti introdotti dai vari DLC, si tratta di un must-have per tutti gli appassionati del genere. Pur con qualche limite, dettato dalla natura indie del progetto, e che riguarda soprattutto il comparto tecnico. Vista la scarsa presenza poligonale per via di un’ambientazione per forza di cose vuota visto che ci troviamo nello spazio siderale, le navi sarebbero potute essere più rifinite, a partire dalle texture. Inoltre, modificando il livello di dettaglio la grafica non scala in qualità e prestazioni come avrebbe potuto.

Per il resto, pochissime altre controindicazioni per gli appassionati di strategia, con Black Lab Games che ha brillantemente risolto la carenza di contenuti iniziale con il rilascio dei vari DLC di cui abbiamo detto. Se siete appassionati di strategia a turni, corroborata da una parte gesionale che la alimenta in vari modi, Deadlock vi terrà impegnati per moltissime ore.

Battlestar Galactica Deadlock si trova su Steam.

PRO

  • Grande profondità strategica
  • Tante navi ben riprodotte e con caratteristiche diverse
  • Grosso spazio alla personalizzazione delle flotte e dei loadout per la battaglia
  • Garantisce molte ore di gioco

CONTRO

  • Migliorabile sul piano tecnico
  • Poco variegato