Batman Arkham VR è un videogioco ottimizzato per la realtà virtuale in salsa Sony PlayStation costituito da una concatenazione di scenari provenienti dai precedenti capitoli della nota e fortunata (almeno fino alla versione PC di Batman Arkham City) serie di Rocksteady Studios. Questa versione, infatti, sfrutta Unreal Engine e alcuni asset alla base dei precedenti Batman Arkham in modo tale da esaltare le potenzialità della realtà virtuale.
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Più completo rispetto alla gran parte delle altre esperienze oggi disponibili per PlayStation VR
Non è ancora un gioco vero e proprio, perché le opportunità di interazione sono limitate, ma viene venduto a un prezzo decisamente valido, 19,99€, ed è sicuramente più completo della gran parte delle altre esperienze oggi disponibili per PlayStation VR, il visore per PS4 andato in commercio lo scorso 13 ottobre. La peculiarità di questo gioco riguarda l’incredible livello di immedesimazione che riesce a offrire ai giocatori, consentendo loro non solo di vivere in prima persona il ruolo dell’epico Cavaliere Oscuro ma anche di entrare in contatto in maniera decisamente ravvicinata con alcuni dei personaggi dell’universo di Batman, come i super cattivi Joker e il Pinguino, o come Alfred.
Con Batman Arkham VR il giocatore affronta in sequenza una serie di scenari in cui deve interagire con i personaggi, portare avanti le indagini nella famosa Modalità Detective già vista nei titoli principali della serie Batman Arkham e risolvere degli enigmi. Questi scenari consentono di ripercorrere il cammino di colui che inizialmente è un semplice bambino che assiste all’assassinio dei genitori per poi diventare l’ultimo baluardo del bene in una Gotham City destinata però a peggiorare continuamente e a cedere alla follia.
Il giocatore assiste in prima persona all’assassinio dei genitori, ma anche al momento in cui per la prima volta Bruce Wayne indossa la tuta di Batman. Questo è uno dei momenti maggiormente iconici di Batman Arkham VR: aiutandosi con i controller PlayStation Move, infatti, il giocatore deve mettersi addosso la famosa tuta, con tanto di cintura con i gadget. L’esperienza di Batman Arkham VR è decisamente migliore se si possiedono due controller PS Move, i quali si comportano come i controller di HTC Vive andando a riprodurre fedelmente 1:1 il movimento delle mani del giocatore. Con il grilletto, inoltre, si azionano le dita, il che consente di interagire in maniera diversa con i vari enigmi. Ma i PS Move non sono requisito obbligatorio, visto che è comunque possibile giocare con il tradizionale gamepad, perdendo però buona parte dell’immedesimazione nell’esperienza di gioco.
Con i PS Move non solo si indossa la tuta ma si aziona un meccanismo del pianoforte per accedere alla Bat Caverna, si fanno scorrere dei dispositivi e si aprono delle porte. Azioni semplici, ma che spingono il giocatore a sentirsi ancora di più il Cavaliere Oscuro. Anche perché in certi momenti di gioco ci si può guardare allo specchio, ammirando come PlayStation VR sia reattivo a seguire qualsiasi minimo movimento della testa del giocatore, adesso trasformato in Batman.
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Il giocatore esplora le ambientazioni iconiche come la Batcaverna o il covo di Joker e si imbatte in maniera ravvicinata con i personaggi più famosi dell’universo DC, come lo stesso Joker e il Pinguino. Li vede proprio a un palmo davanti a sé, in una forma realistica e suggestiva
Batman Arkham VR è notevole proprio per questo: perché è suggestivo. Grazie a Unreal Engine e agli asset della serie originale, il giocatore ha modo di entrare in Gotham City e nel mondo di Batman in una maniera decisamente più coinvolgente rispetto a un videogioco tradizionale. Esplora le ambientazioni iconiche come la Batcaverna o il covo di Joker e si imbatte in maniera ravvicinata con i personaggi più famosi dell’universo DC, come lo stesso Joker e il Pinguino. Li vede proprio a un palmo davanti a sé, in una forma realistica e, appunto, suggestiva. La grafica di Batman Arkham è decisamente migliore rispetto a quella di molti altri titoli di lancio di PS VR, riuscendo a rendere credibili questi personaggi.
In Batman Arkham VR il Cavaliere Oscuro deve ritrovare i suoi due più preziosi collaboratori, Robin e Nightwing, scomparsi mentre portavano avanti delle indagini su Joker. Per farlo dovrà utilizzare la Modalità Detective per rintracciare gli indizi che lo metteranno sulle tracce dei due famosi aiutanti. Può scegliere se spostarsi con il Batwing o la Batmobile, ma in nessun caso il giocatore potrà muovere fisicamente il personaggio di Batman. Tramite un sistema di viaggio istantaneo si limiterà a stabilire la posizione in cui Batman dovrà ritrovarsi, con il Cavaliere Oscuro che non camminerà mai e rimarrà sempre statico nella sua posizione. Non ci sono neanche combattimenti: per tutta la durata dell’avventura, infatti, si svolgono indagini e si risolvono enigmi. Questo consente a Sony e a Rocksteady Studios di evitare problemi di motion sickness: Batman Arkham VR è infatti completamente neutro da questo punto di vista, e per questo tranquillamente fruibile anche dai più giovani. Il che non può essere detto per altri titoli più movimentati per PS VR, per i quali il motion sickness costituisce un limite rilevante.
Non si tratta più, quindi, della classica interazione con gli scenari tipica dei videogiochi tradizionali, quanto di un nuovo tipo di interazione basato sui movimenti della testa. Il giocatore deve continuamente guardarsi intorno, e sovente anche dietro di sé, per andare alla ricerca degli indizi che gli consentono di portare avanti le indagini.
Tramite la PlayStation Camera e i LED installati sul visore, PS4 riesce a fare il tracciamento posizionale della testa dell’utente e a riprodurre pertanto piccoli movimenti. Questo consente al giocatore di Batman Arkham VR di spostarsi in un fazzoletto di terra, una mattonella potremmo dire, e di vedere gli oggetti quindi da un’angolazione leggermente spostata rispetto alla normale. Il tutto a una fluidità notevole, grazie alla tecnica di “riproiezione” usata dai tecnici di Sony PlayStation con PS VR. Piccoli movimenti che, come le piccole azioni citate poc’anzi, contribuiscono a corroborare l’immedesimazione in un mondo che non è mai stato così vicino prima d’ora.
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Non si tratta più della classica interazione con gli scenari tipica dei videogiochi tradizionali, quanto di un nuovo tipo di interazione basato sui movimenti della testa
Il Cavaliere Oscuro ha a disposizione in questa avventura tre gadget: il Bat-rampino, i Batarang e lo scanner forense. Il primo gli consente di spostarsi rapidamente e di raggiungere le postazioni sopraelevate o, ancora, di fuggire via con il Batwing dopo aver portato a termine un’indagine in una location esterna. I Batarang, come già nei giochi della serie originale, consentono di attivare dei meccanismi che Batman non può raggiungere, ad esempio perché imprigionato in una gabbia. Lo scanner forense è invece lo strumento alla base della Modalità Detective, qui leggermente potenziata per sfruttare la realtà virtuale.
Può capitare di dover esaminare un cadavere e quindi dover puntare lo scanner in ogni sua parte per esplorarlo all’interno, oppure di dover riavvolgere la ricostruzione di un crimine per esaminarne i punti topici. Il tutto spingendo il giocatore a muovere la testa per guardarsi intorno e cercare bene ogni indizio. Uno degli enigmi più coinvolgenti di Batman Arkham VR prevede il rinvenimento di una chiave per aprire uno degli alloggiamenti in cui vengono tenuti i cadaveri in un obitorio. Il Cavaliere Oscuro troverà una cassaforte, ma per aprirla avrà bisogno di una combinazione. Basta puntare lo scanner forense sui tasti della cassaforte per vedere quali sono stati pigiati, poi usare la chiave per aprire l’alloggiamento. A quel punto lo scanner può essere usato per individuare le schegge di un proiettile che sono rimaste conficcate nel cadavere e risalire così all’arma utilizzata. Si tratta di indagini conosciute già dai giocatori di Batman Arkham, ma che qui si vivono in maniera differente grazie al nuovo tipo di immedesimazione che riesce a ricreare la realtà virtuale.
In definitiva, Batman Arkham VR è un’esperienza semplice, ma che rimane altamente consigliata a qualsiasi appassionato di videogiochi. Certo si rinuncia a buona parte della classica interazione, ma è godibile e suggestiva, oltre che alla portata di tutti per via dell’immediatezza dell’ecosistema PlayStation. Inoltre, è un gioco completo e non una semplice demo come se ne sono viste molte in questa fase iniziale della VR. Batman Arkham VR costa solamente 19 Euro e si completa in circa 2 o 3 ore, in funzione del tempo che l’utente impiegherà a risolvere i vari rompicampo. Inoltre, ed è un dato assolutamente da non trascurare, non comporta alcun problema di motion sickness grazie al fatto che Batman rimane sempre fermo in tutti i momenti di gioco. Insomma, in attesa di Resident Evil 7 e di Fallout 4 è il miglior modo per sfruttare il vostro nuovo visore di realtà virtuale.
Autore: GAMEmag – Videogames