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I paesaggi naturali più belli del mondo

Author: Wired

La Giornata della Terra sta per arrivare alla sua 54esima edizione, e come ogni anno, in occasione del 22 aprile si terranno una serie di eventi in Italia e in tutto il mondo, per celebrare il pianeta e sensibilizzare i cittadini sulla crisi climatica. Gli eventi meteorologici estremi e l’innalzamento delle temperature stanno colpendo gli ecosistemi naturali e mettendo a rischio la sopravvivenza di alcune specie animali e vegetali. Ne è un esempio la Grande barriera corallina australiana, a rischio del più grande evento di sbiancamento nella storia, a causa delle temperature troppo elevate.

Anche le isole Svalbard, in Norvegia, risentono del riscaldamento globale: nell’arcipelago, infatti, si assiste a un sempre più crescente scioglimento dei ghiacci, che mette a rischio le specie animali che vivono nella zona. In occasione della Giornata della Terra 2024, ecco una serie di immagini dei paesaggi naturali più belli del nostro pianeta.

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Le piante luminescenti che sembrano uscite da Avatar ora esistono davvero

Author: Wired

Il tempo degli annunci sembra finito. Per la prima volta le piante che brillano di luce propria stanno per arrivare sul mercato statunitense: l’azienda Light Bio ha aperto al preordine delle sue Firefly Petunia (così chiamate perché i boccioli bioluminescenti nel buio assomigliano alle lucciole) e dovrebbe cominciare la distribuzione ad aprile.

Al di là del fine commerciale, dietro questo risultato ci sono quarant’anni di ricerca, che continua a progredire, promettendo ulteriori miglioramenti della tecnologia. E il nuovo capitolo nella storia degli organismi geneticamente modificati per diventare luminescenti è stato da poco pubblicato sulla rivista Science Advances: nelle piante stesse c’è un gene simile a quelli dei funghi finora utilizzati che appaia il metabolismo energetico con la produzione di luce “organica”.

Un gene nativo

Le piante luminescenti sono oggi ottenute incorporando nel loro genoma ben cinque geni derivati da funghi naturalmente in grado di emettere luce. Tali geni permettono alla pianta di produrre enzimi che convertono l’acido caffeico, di norma prodotto dai vegetali, in un cosiddetto “precursore luminescente”, la cui ossidazione produce l’emissione di un fotone (cioè il componente elementare della luce); infine questa molecola ossidata viene riconvertita in acido caffeico per ricominciare il ciclo.

Le cose però potrebbero presto cambiare perché Karen Sarkisyan e colleghi, supportati anche dalle aziende interessate, hanno scoperto che alcune piante possiedono esse stesse un gene che può intervenire nel processo e può pertanto sostituire la funzione di ben due geni fungini. Questa rivelazione, dicono gli esperti, avrà indubbi vantaggi sulla produzione di piante bioluminescenti sia perché richiede inferiori requisiti biologici sia perché il gene è più piccolo e compatto e potrebbe essere impiegato con più facilità anche nell’ingegnerizzazione di altri organismi che non lo possiedono naturalmente.

Più luce (e non solo)

La luce prodotta dalle piante modificate geneticamente è emessa in modo costante e senza bisogno di particolari accorgimenti (non serve esporre le piante a un certo tipo di luce o nutrirle con specifici concimi). Si tratta di una luce verde soffusa, simile – sostiene l’azienda Light Bio – alla luce lunare, ma grazie anche ai progressi scientifici è possibile che già nel prossimo futuro si sia in grado di rendere le piante dieci volte più luminose rispetto al livello attuale. Non è tutto: uno dei prossimi obiettivi su cui gli scienziati stanno lavorando è quello di sviluppare piante la cui luce non sia solo estetica ma possa essere anche un segnale per comunicare il proprio stato di salute.

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15 robot tagliaerba per avere un prato sempre perfetto

Author: Wired

Acquistare un robot tagliaerba può essere la soluzione giusta per mantenere in condizioni ottimali il giardino dove idealmente trascorrere qualche ora in pace e tranquillità, ancor più ora che il periodo caldo dell’anno si avvicina. Restare comodamente adagiati su una sedia sdraio sul prato — magari con un bel libro in mano — è un piacere in grado di rilassare anche la persona più nervosa, ma per arrivarci serve qualcuno o qualcosa che si occupi di tenere il in ordine il suddetto prato.

A chi non ha esattamente il pollice verde né la buona volontà di assumersi il compito, i robot tagliaerba vengono prontamente in assistenza rasando il prato alla perfezione in ogni centimetro quadrato, avviati dallo smartphone o dalla programmazione da calendario.

Come è fatto un robot tagliaerba

Se, guardando un robot tagliaerba, vi viene in mente un robot aspirapolvere non c’è da preoccuparsi. In effetti si tratta di due apparecchi che presentano numerosi elementi in comune. Quali? Sensori sulla scocca che permettono di percepire l’ambiente circostante. Un motore che alimenta le ruote. Un processore centrale che coordina i segnali ricevuti per orientare il movimento. In alcuni casi, antenne che permettono la comunicazione con le applicazioni disponibili per smartphone. Insomma, le similitudini non mancano, come però non mancano alcune differenze sostanziali. La più evidente è la presenza nei tagliaerba di un sistema di lame studiato per sminuzzare l’erba e ridurla in dimensioni quasi impercettibili. Un lavoro questo, pensato per eliminare un elemento che invece è tipico dei classici tosaerba, ovvero il sacchetto, che ha anche un effetto benefico sul prato, dato che l’erba appena tagliata si deposita sul suolo trasformandosi in utilissimo concime.

Perché comprare un robot tagliaerba

Il mercato dei robot tagliaerba negli ultimi anni si è decisamente espanso, aprendosi a numerose case produttrici e a modelli che spaziano in differenti fasce di prezzo. Per questo motivo si tratta di apparecchi ora più appetibili che mai, che presentano diversi lati positivi da non sottovalutare. La parola d’ordine per chi sta valutando l’acquisto di un robot tagliaerba – può sembrare strano ma è così – è risparmio. Non inteso, ovviamente, come puro risparmio economico, ma di tempo e di fatica. Una volta eseguite le operazioni iniziali di calibrazione, sono sufficienti pochi istanti per mettere in moto un apparecchio che lavorerà in maniera completamente autonoma, seguendo il programma prescelto e tornando alla base quando la batteria starà esaurendo la sua carica. Una comodità non da poco, che permette di eseguire una manutenzione continua e costante del proprio giardino senza il minimo sforzo.

Come scegliere un robot tagliaerba

Se da un lato l’incremento esponenziale del mercato dei robot tagliaerba ha portato a una riduzione dei costi, dall’altro ha reso più difficile la scelta del modello da acquistare. Per evitare di correre il rischio di commettere errori, e di trovarsi tra le mani un apparecchio non adatto alle vostre esigenze, valutate con attenzione le seguenti caratteristiche:

  • Dimensioni: quanto è ampio lo spazio che deve essere coperto dal robot tagliaerba? Avere un’idea delle dimensioni del giardino è fondamentale in un settore in cui modelli progettati per coprire 200 metri quadrati si trovano fianco a fianco ad altri che si disimpegnano senza problemi di fronte a 2000 metri quadrati.
  • Conformazione del terreno: può sembrare banale da dire, ma non tutti i giardini sono uguali. Se avete uno spazio piatto, privo di avvallamenti e di cunette, non dovete preoccuparvi: tutti i robot tagliaerba si muoveranno senza problemi, mantenendo una velocità di crociera costante. In caso invece di superfici scoscese, siano esse in salita o in discesa, è invece importante verificare quale sia il grado di pendenza massima sopportata, oltre a controllare la presenza di sistemi di blocco automatico in caso di ribaltamento.
  • Altezza della rasatura: le lame presenti all’interno dei robot tagliaerba possono essere regolate per stabilire l’altezza della rasatura. Si tratta di valori che, nella maggior parte dei modelli, sono compresi tra i 20 e 60 millimetri con la possibilità di selezionare impostazioni intermedie.
  • Filo perimetrale: praticamente tutti i robot tagliaerba richiedono il posizionamento di un filo perimetrale per recintare lo spazio in cui si devono muovere. Verificate attentamente che il modello da voi scelto sia “tutto compreso”, per evitare spiacevoli sorprese e altrettante spiacevoli spese extra.
  • Comandi: come per ormai qualunque tipologia di apparecchiatura elettronica, anche i robot tagliaerba possono essere gestiti tramite smartphone. Esistono modelli affiancati da applicazioni specifiche, con connessione wi-fi o bluetooth, che consentono di impostare in remoto orari di funzionamento. I modelli meno tecnologici hanno invece una plancia di comando direttamente sull’apparecchio, con una semplice pulsantiera e piccoli schermi per la visualizzazione delle varie opzioni disponibili.

I migliori robot tagliaerba: i nostri parametri

Nello scegliere i migliori robot tagliaerba sul mercato abbiamo cercato di offrire una carrellata di modelli il più eterogenea possibile, spaziando tra diverse fasce di prezzo e tra apparecchi in grado di occuparsi sia di giardini di piccole dimensioni che di spazi di ampia metratura.