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DRAGHI: DISHONOREM LAUREA!

Voi sapete già come la penso, anche chiudendo un occhio sul passato di Draghi, sulle vicende Grecia e derivati italiani, su MPS e affini, sul conflitto di interesse di un figlio che lavora in una banca d’affari in un settore sensibile come il reddito fisso europeo condizionato dalle scelte del padre, Draghi per me resta sempre un medico che ha clamorosamente sbagliato diagnosi e ora si vanta di aver scoperto una cura  miracolosa.

Traltro anche a livello di prevenzione è stato un fallimento totale!

Cosa dirà di bello oggi Mario Draghi, cosà racconterà di bello ai mercati, i suoi figli prediletti? A noi oggi non importa nulla anche se da quello che dirà potrebbero avviarsi dinamiche interessantissime per i prossimi mesi.

Ma di questo ne parleremo nei prossimi Machiavelli difficile che in piena estate quando il popolo italiano non lo ascolta Draghi voglia dare un avvertimento per il referendum costituzionale.

A noi interessa che in questo Paese ci siano anche ragazzi e professori intelligenti che si oppongano alla laurea ad honorem al padre dell’austerità europea a colui che ha scientificamente progettato la deflazione salariale…

Ateneo di Bologna, la laurea ad honorem a Draghi diventa un caso

Una laurea ad honorem a Mario Draghi, il presidente della Banca centrale europea. La proposta arriva in consiglio di dipartimento a Scienze giuridiche. E slitta, per ben due volte. Giurisprudenza si divide sul riconoscimento: pergamena all’Europa costituzionale e politica dei padri fondatori o all’Europa dei tecnocrati?Il caso è scoppiato ieri l’altro in consiglio di dipartimento, sollevato dai rappresentanti degli studenti di Link – Studenti indipendenti di Giurisprudenza: «Non avrete mai il nostro assenso», la loro reazione. E’ Marco Zurlo a prendere la parola dopo che, nelle comunicazioni all’ordine del giorno, il direttore Giovanni Luchetti aveva presentato la proposta della laurea ad honorem a Draghi. «Non è una valutazione sulla persona, ma su ciò che rappresenta», spiega lo studente del gruppo indipendente. «Noi crediamo che la nostra università debba sostenere un Europa dei popoli e della democrazia e non il federalismo degli interessi bancari e finanziari».Gli studenti di Link postano il caso in Facebook: «I nostri rappresentanti sono gli unici che hanno preso parola sul tema e che, insieme ad alcuni docenti, hanno fortemente contestato una proposta che andrebbe a legittimare, a livello accademico, le politiche di austerità che stanno impoverendo i popoli europei». Insomma, un riconoscimento del genere potrebbe diventare un problema politico per l’Alma Mater. Lo è già, a quanto pare, a livello accademico ancor prima che l’iter cominci.

ho una voglia matta di tornare a girare per le scuole e le università di questo Paese come ho fatto negli ultimi anni, le esperienze più belle ed esaltanti degli ultimi anni, proprio lì dove si gioca il futuro è la riscossa del nostro Paese.

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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