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Elezioni UK: Corbyn tutto a sinistra, ecco cosa propone il manifesto Labour

Corbyn-LapresseJeremy Corbyn mette la freccia a sinistra nel tentativo alquanto impervio di recuperare il vistoso gap nei confronti dei conservatori di Theresa May, dati in netto vantaggio in vista delle elezioni britanniche del prossimo 8 giugno. Settimana prossima il leader del Labour Party presenterà ufficialmente il suo programma elettorale, ma dalla stampa britannica sono già trapelati molti dei pilastri su cui poggerà la proposta elettorale dei Labour.

Non si sono fatti attendere gli attacchi a Corbyn, con la May in prima fila, additato come portatore di un ritorno agli anni Settanta con ideologia statalista e “tassa e spendi”. Secondo l’Institute for Fiscal Studies si tratta del programma politico più di sinistra presentato dai Labour dal 1983.

Nazionalizzazioni e aumento delle tasse
Il manifesto di Jeremy Corbyn presenterà una netta virata a sinistra con in primo piano la nazionalizzazione delle ferrovie (privatizzate da Margaret Thatcher), delle poste (Royal Mail era stata privatizzata nel 2013) e di parte del settore energetico. Ma anche l’aumento delle imposte per aziende e per il 5% più ricco e contestuale abolizione (graduale) delle tasse universitarie.
La retta d’iscrizione all’università che l’ex premier David Cameron ha alzato a 9mila sterline (dal 2018 circa 9.250 sterline, pari a circa 11 mila euro); con Blair erano solo 3mila euro.

Posizione cauta sulla Brexit
Molta curiosità sulle posizioni sul fronte Brexit. La strada indicata è di pervenire a ogni costo a un ampio accordo di partnership commerciale e doganale con l’Unione Europea. “Lasciare la Ue senza un accordo è la peggior soluzione possibile – si legge nel Manifesto secondo quanto fatto trapelare dalla stampa UK – e trascinerebbe nel baratro la nostra economia. Noi rifiutiamo l’opzione di un’uscita dalla Ue senza accordo e negozieremo delle disposizioni transitorie per evitare di mettere in pericolo l’economia del Regno Unito”.
Nei giorni scorsi il leader laburista non ha chiarito se, in caso di vittoria, la Gran Bretagna lascerebbe comunque la Ue. Sul fronte immigrazione niente “false promesse” sulla diminuzione del numero dei migranti, uno dei punti forti della campagna della May.

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Autore: Redazione Finanza.com Finanza.com Blog Network Posts

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