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Economia

flop dei fondi territoriali, l’exploit di Pensplan

La previdenza complementare si articola in varie forme gestita da soggeti diversi. La legge per consentire il massimo della concorrenza, perché sperava che così ne avrebbe favorito la diffusione, ha offerto la possibilità di istituire forme  previdenziali complementari ad aziende, sindacati, enti locali, banche, Sim. Sgr e assicurazioni e perfino agli enti locali. A quest’ultimi in pieno delirio federalista ( all’epoca del dlsvo 252/05 Maroni era ministro del Lavoro) fu concessa la possibilitàhanno la potestà di istituire fondi territoriali. Passata la stagione del federalismo, i cui guasti grazie alla modifica del Capo V della Costituzione, permangono ancora oggi, specie nella Sanità,  i fondi regionali non hanno avuto quel successo che i proponenti auspicavano. Ad oggi  di fondi regionali se ne possono contare tre, due Fopadiva, Valle d’Aosta e Laborfond,  Trentino Alto Adige, fondi territorialiveri e propri, finanziati anche con il concorso regionale ed uno, Solidarietà Veneto che è un fondo territoriale ma la regione Veneto non c’entra niente. Infatti è un fondo pensione contrattuale promosso da Cisl e Uil del Veneto, Confindustria, Confapi, Confartigianato, Cna, Casa e Federclaai con circa 50.000 aderenti.
Sopitasi la ventata federalista, e fatto un po’ i conti con le risorse da mettere in bilancio, gli spiriti si sono poi raffreddati e si è preferito dare spazioe alle altre forme di previdenza complementare, mentre gli altri fondi regionali, tipo quelli della Sicilia e della Sardegna, funzionano un po’ come fondi chiusi negoziali, perché riservati ai propri dipendenti. La Regione Lombardia sembra che per un breve periodo abbia accarezzato l’idea di fare un fondo territoriale, ma poi le è passata subito.
Come si diceva, in Sardegna non c’è un fondo regionale territoriale, ma un fondo dedicato ai dipendenti regionali Ai dipendenti dell’Amministrazione regionale entrati in servizio dal 1° gennaio 2012 non iscritto al FITQ si applica la disciplina di cui al decreto legislativo 21 aprile 1993, n. 124
L’adesione al nuovo sistema è volontaria; in caso di mancata adesione il dipendente è iscritto all’INPS (ex gestione Inpdap) ai fini della corresponsione del TFR.
Analogamente il Fondo Pensioni Sicilia: e’ stato istituito nel corso del 2010 ed ha  una propria autonomia giuridica e patrimoniale, i pensionati della Regione siciliana sono circa 16 mila.
La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha provato a istituire  un fondo pensioni territoriale per  garantire più elevati livelli di copertura previdenziale alle persone che risiedono nella Regione o che vi lavorano, pubblici o privati, o autonomi. La legge finanziaria regionale 29 dicembre 2010, n. 22 ne previde l’istituzione. Ma poi non se ne è fatto niente.
Chi invece ha fatto un vero exploit è stato Pensplan della Regione Trentino Alto Adioge. I dati  del bilancio 2016 confermano che il progetto è in ottima salute sviluppando nella Regione una nuova cultura di Welfare complementare in un’ottica di lungo periodo.
L’aumento costante delle adesioni alla previdenza complementare in Regione, il forte investimento in informazione e consulenza grazie alla diffusione degli sportelli Pensplan Infopoint sul territorio, l’incremento delle pratiche amministrative a servizio dei cittadini nonché il rinforzo degli interventi di sostegno alla previdenza complementare a favore dei lavoratori nei periodi di difficoltà confermano l’impegno della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol e la valorizzazione del capitale pubblico investito nella società Pensplan Centrum Spa a sostegno del benessere della popolazione del territorio.
Il tasso di crescita degli aderenti ai fondi pensione istituiti in regione per il 2016 è pari al 4,8% . Al 30 aprile di quest’anno gli aderenti ai fondi pensione istituiti in regione sono 205.646. Praticamente un residente su due è iscritto ad uno dei fondi di Pensplan!
Questo risultato è da ricondurre sicuramente, tra l’altro, alla continua attività di informazione e di consulenza nelle due sedi a Trento e Bolzano nonché la rete dei 123 sportelli Pensplan Infopoint distribuiti in modo capillare sull’intero territorio regionale. Si ricorda en passant che nel resto d’Italia il tasso di adesione è ancora pari al 30% circa. Tra gli iscritti tre lavoratori su quattro hanno scelto di aderire a un fondo pensione convenzionato all’interno del Progetto Pensplan, e quindi o al fondo pensione negoziale Laborfonds, oppure a uno dei tre fondi pensione aperti tra Pensplan Plurifonds, Raiffeisen e Pensplan Profi. Tutti i cittadini residenti in Regione e iscritti a un fondo pensione beneficiano comunque degli interventi regionali di sostegno alla previdenza complementare.
Il capitale sociale della società ammonta a 258.204.548 euro. Nel 2016 il rendimento del capitale sociale di Pensplan Centrum S.p.A. è stato pari al 3,72%. Il bilancio mostra un avanzo positivo di gestione di circa 1,2 milioni di euro .
Nel 2016 il rendimento medio per gli aderenti residenti in Regione è stato pari a 2,9% rispetto all’1,5% della rivalutazione del Tfr. Nel periodo dal 2007 a oggi il rendimento medio delle linee bilanciate dei fondi pensione istituiti in Regione è stato pari al 42% , mentre il TFR in azienda si è fermato al 25%.
Nel 2017, verrà rivolta anche particolare attenzione ai giovani e in particolare ai figli fiscalmente a carico, con l’obiettivo di avere un’adesione precoce  che permetta di maturare un capitale adeguato per la realizzazione di progetti di vita. Prevista anche l’apertura di nuovi Infopoint.

Camillo Linguella

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Autore: clinguella@finanza Finanza.com Blog Network Posts

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