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CACCIA AL BENE RIFUGIO: la ricchezza è nel valore reale (e non in quello che si stampa)

Guest post: considerazioni di BlackRock su dove si trova il vero valore negli investimenti

Oggi vi vorrei parlare di un articolo comparso in rete che ritengo essere piuttosto importante se non al limite del rivoluzionario. C’entrano Oro, Governi, Banche Centrali e Bitcoin, ma intanto memorizzate questo nome: BlackRock . Molti di certo lo conoscono già, ma per chi non è nel settore finanziario è giusto ricordare che si tratta della società di investimenti più grande del mondo. Gestiscono un portafoglio di circa 6000 Miliardi di Dollari. Tanto per rendersi conto della cifra, stiamo parlando di un numeretto con il quale l’Italia potrebbe restituire tutto il suo debito pubblico (i famigerati 35.000 Euro a testa) e poi vivere tranquillamente per 5 anni senza riscuotere le tasse.

Ebbene, alla Blackrock ci lavora un certo Rick Rieder, un signore che ha il ruolo di CIO, cioè il Chief Investment Officer of Global Fixed Income, la persona che gestisce la strategia finanziaria. Sì, i 6000 Miliardi di Dollari. Non proprio tutti, ma comunque cifre da capogiro.

Ebbene, questo signore quasi sconosciuto (non ho difficoltà di ammettere che non lo avevo mai sentito nominare, del resto faccio un altro mestiere) ha pubblicato un articolo sia nel blog aziendale che nel portale del Nasdaq. Un articolo con un titolo che è a dir poco uno schiaffo contro governi e banche centrali :

The monetary policy endgame.

Questo titolo non può essere preso alla leggera da nessuno. Questo titolo mette in dubbio il sistema finora utilizzato per la gestione del denaro da parte dei governi, ipotizzando che stia arrivando al capolinea.

Le Banche Centrali centrali infatti, per inseguire il loro agognato traguardo di generare una inflazione di almeno il 2% (lasciando perdere il motivo, tutt’altro che condivisibile), dovranno stampare, stampare e stampare ancora fiumi di denaro.

Questo perché l’inflazione, nonostante tutti i loro sforzi, continua a mantenersi prossima allo zero, per cui si stanno preparando ad usare tutte le armi a loro disposizione pur di perseguire questo “discutibile” scopo.

Dollari, Euro, Yen, Sterline, stamperanno tutti quelli che volete. Sono pronti anche a gettarli dall’elicottero.

Queste politiche, continua Rieder, avranno come ovvia conseguenza la svalutazione delle monete di stato, quindi in BlackRock stanno emergendo alcune serie preoccupazioni per i loro investimenti e si stanno pensando piani per salvaguardare i clienti.

Da notare che queste politiche monetarie, oltre ad aumentare il rischio di trasformare le valute di stato in carta da macero (forse esagero ma è quello che effettivamente sta succedendo in Venezuela e Argentina), hanno un altro problema, e cioè aumenteranno l’indice di Gini, cioè l’indice della diseguaglianza sociale, l’indice che misura la forbice che separa ricchi e poveri, accelerando ancora di più l’entrata sulla scena di politici “populisti”.

Un’allusione nemmeno tanto velata a Donald Trump.

Naturalmente dentro questo gioco ci finiranno anche i titoli di Stato, le obbligazioni governative, quelle che da noi si chiamano BOT e BTP, titoli emessi per finanziare il fabbisogno statale (e le promesse elettorali, aggiungo io).

Quindi, qual’è la conclusione di Rieder ? Attenti, state molto attenti, perché l’importanza di questo articolo si riassume tutto in questa frase:

the solution is to hold an asset that maintains its real value – an asset that cannot be printed

La soluzione è mantenere un bene che mantenga il proprio valore reale, un bene che non possa essere stampato.

Non seguo da tanti anni l’economia, ma mai e poi mai avevo sentito una personalità di questo livello denigrare apertamente la stampa del denaro e dei titoli i stato, accusando di riflesso governi e banche centrali.

State lontani, dice Rieder, dai pezzi di carta, ma puntate ad altro. Il CIO di Blackrock infatti rimanda ad investire in azioni di aziende solide, beni immobili e metalli preziosi, primo fra tutti l’oro.

Forse per il mondo della finanza quest’ultima considerazione non comprende nulla di nuovo, ma oggi, aggiungo io, nel panorama dei i beni che non possono essere stampati all’infinito c’è qualcosa di completamente nuovo, una risorsa digitale che esiste solo grazie all’avvento di internet e della crittografia, la criptovaluta per antonomasia: Bitcoin.

E questa non è una mia considerazione, o meglio non è completamente mia.

Io da tecnico elettronico/informatico posso limitarmi a considerazioni appunto di tipo tecnologico, ma vedo che questo tipo di osservazioni, a favore di Bitcoin e contro le monete fiat, appaiono con sempre maggiore insistenza su mass-media, persono su quelli più insospettabili.

Bloomberg, RT, & C.

Lo dimostra ad esempio questo articolo uscito sul portale di informazione in lingua inglese RT, intitolato “Gold & bitcoin to replace fiat money as consumers lose faith in social contract”, cioè oro e bitcoin sono pronti a sostituire le monete di stato quando i consumatori perderanno la fiducia in esse.

Le monete di stato verranno gradualmente sostituite da qualcos’altro? E’ la fine delle politiche Keynesiane o della MMT ?

Per ora non lo sappiamo, ma di certo sappiamo che a breve Bitcoin entrerà alla Borsa di New York, grazie a Bakkt, una azienda che è stata creata specificatamente dalla stessa società che presiede la borsa (ICE), per custodirli e per gestirne i futures, una questione della quale ne ha parlato persino Bloomberg.

Grandi cambiamenti si profilano all’orizzonte.

Link Utili

BlackRock Blog – Rick Rieder – The Monetary Policy Endgame

RT – Gold & bitcoin to replace fiat money as consumers lose faith in social contract

Bloomberg – Bitcoin Futures

Cryptonomist – Polizza da 125 Milioni di Dollari per Bakkt

VN:F [1.9.20_1166]

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Author: Finanza.com

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