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Twitter, Kanye West è stato sospeso di nuovo

Dopo averlo riabilitato, è stato proprio Elon Musk a dichiararne l’ennesima sospensione, avvenuta, ancora una volta, a causa dei post antisemiti del rapper

Il rapper Kanye West, oggi noto come Ye, è stato di nuovo sospeso da Twitter per incitamento alla violenza. Non ha resistito nemmeno un mese, ma al contrario è riuscito benissimo a far infuriare lo stesso Elon Musk che gli aveva concesso la grazia, riabilitando il suo account dopo aver comprato la piattaforma social.

“Mi dispiace, ma hai esagerato. Questo non è amore – ha scritto Musk a Ye in un lungo scambio di messaggi avvenuto tra i due su Twitter -. Ho fatto del mio meglio. Nonostante ciò, ha nuovamente violato la nostra regola contro l’incitamento alla violenza. L’account sarà sospeso. Detto fatto: così, a oggi, 2 dicembre 2022, nessun post di Ye è più disponibile sul social, nemmeno due settimane dopo essere ricomparso sulla piattaforma, lo scorso 20 novembre.

In base a quanto riporta Business Insider, la decisione di Musk è arrivata a seguito di una sfilza di commenti antisemiti pubblicati da Ye, tra cui l’immagine di una svastica sovrapposta alla stella di David. Il rapper avrebbe avuto diversi scambi molto accesi con Musk, anche in privato, e sarebbe stato a conoscenza della sua imminente sospensione, tanto da pubblicare, il primo dicembre, una foto ridicola di Musk su uno yacht con scritto “ricordiamo per sempre questo come il mio ultimo tweet”.

Prima che il suo account venisse di nuovo oscurato, Ye aveva condiviso gli screenshot delle sue discussioni con con Musk, tra cui uno in cui chiedeva al miliardario Chi ti ha nominato giudice? in risposta al messaggio in cui il nuovo capo di Twitter lo accusava di aver esagerato con i suoi contenuti. Nè Musk, né Ye hanno commentato la vicenda, ma il rapper si è invece ritagliato uno spazio nel programma Infowars, del provocatore e complottista di estrema destra statunitense Alex Jones, durante il quale ha espresso le sue tesi antisemitiche, condite anche con un bell’elogio al nazismo.

Source: wired.it

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