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Riot Games: da League of Legends ad Arcane, come si è evoluta la compagnia

L’azienda americana è partita da un semplice gioco e ha costruito un impero. Ne abbiamo parlato con Marc Merrill

Author: Wired

La storia di Riot Games è quella di un incredibile successo nel mondo videoludico. Partendo da un singolo, semplice gioco, quest’azienda americana ha costruito un impero oggi in grado di rivaleggiare con le più grandi compagnie del settore. Tutto è partito dall’idea di League of Legends nel 2006, quando Marc Merril e Brandon Beck fondarono la compagnia. Oggi League of Legends (abbreviato in LoL) è uno dei titoli multiplayer più giocati al mondo, con oltre 180 milioni di utenti attivi secondo le statistiche di settembre 2022, e indubbiamente è il re dei titoli dedicati agli eSports, le competizioni professionistiche tra videogiocatori. 

Riot Games avrebbe potuto tranquillamente proseguire su questa via dedicandosi soltanto a curare la sua gallina dalle uova d’oro, ma ha scelto invece di espandersi e ampliare la sua offerta, proponendo ad esempio un nuovo sparatutto a squadre, Valorant, e persino dei giochi dedicati puramente al single player come Ruined King, un gioco di ruolo basato sulla storia di League of Legends, a cui faranno presto seguito molti altri titoli simili. 

Ma Riot non si è fermata solo al mondo dei videogiochi, colonizzando anche quello della musica, con il suo gruppo virtuale K/DA, formato da quattro protagoniste di LoL che suonano l’ormai popolare genere del K-pop (il gioco è famosissimo in Corea del Sud), nonché il mondo dell’animazione, con la splendida serie Arcane, che è uscita lo scorso anno su Netflix e ha saputo conquistare anche il pubblico dei non giocatori, grazie a delle animazioni incredibili e una storia appassionante. Di tutto questo abbiamo avuto il piacere di parlare con Marc Merrill, uno dei due fondatori di Riot Games e oggi presidente della compagnia.

Dagli inizi al successo negli esports

La nascita di Riot Games risale al 2006, quando Marc Merrill e Brandon Beck decisero che avrebbero fondato una compagnia di videogiochi diversa dal solito. In quell’epoca il modello di business delle aziende che si occupavano di videogiochi era pensato per confezionare il prodotto e poi darlo in mano ai distributori, senza una diretta connessione tra chi creava il gioco e chi lo acquistava. Marc e Brandon lavoravano già nell’industria dei videogiochi, oltre a essere anche degli avidi videogiocatori. Da tempo pensavano di buttarsi nell’industria con un proprio progetto che sostenesse un modello in grado di parlare direttamente agli utenti e, dopo molto lavoro, finalmente iniziò a concretizzarsi un business plan, quello che sarebbe poi diventato Riot Games.

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