Categorie
Tecnologia

Insetti nel cibo: ci sono già, anche se non lo sapete

Orsetti gommosi, succhi d’arancia, salame: in molti prodotti industriali che siamo abituati a comprare al supermercato si nascondo ingredienti che derivano dagli insetti

Author: Wired

Vi scandalizza l’idea degli insetti nel cibo? L’idea di sgranocchiare le chips alle larve vi fa una certa impressione (noi l’abbiamo fatto)? Sappiate che nelle patatine che normalmente comprate al supermercato e mangiate davanti alla tv c’è, da sempre, un colorante derivato proprio da un insetto. La cocciniglia (o più tecnicamente Dactylopius) è infatti un insetto bianco che vive soprattutto sui cactus, specie in Centro e Sud America, da cui si può estrarre un colorante naturale rosso acceso. Basta macinare l’esoscheletro degli insetti, renderlo una polvere e unirlo ad acqua calda per ottenere la tinta rossa, che viene usata sia nell’alimentazione (con la sigla E120) sia nella lavorazione dei tessuti.

Nei giorni in cui l’Unione Europea ha dato il via libera definitivo alla distribuzione della farina di grillo e delle larve del verme della farina scatenando discussioni sul futuro del cibo, abbiamo cercato di capire quanto sia diffuso l’E120 negli alimenti che normalmente consumiamo senza battere ciglio. Gli esempi sono decisamente tanti, dalle caramelle gommose agli yogurt per i bambini, e abbiamo verificato che tutti siano effettivamente in vendita in Italia.

La cocciniglia è l’unico esempio di insetti nel cibo in senso stretto ed è collegata anche a un’altra sostanza: la gommalacca (indicata nelle etichette come E904). Si tratta di una secrezione resinosa che viene prodotta dalla cocciniglia della lacca o Kerria lacca che viene usata per lucidare la frutta o come agente di rivestimento, come spiega Francesco Fenga, presidente dell’ordine dei tecnologi alimentari dell’Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria. Non solo, ricorda Sara Savoldelli (professore associato in entomologia all’Università degli Studi di Milano): per il miele di melata le api usano non il nettare dei fiori (come per il miele classico, che è a sua volta un prodotto degli insetti che siamo abituati a mangiare) ma una secrezione zuccherina detta melata che viene emessa da insetti fitomizi e deposta sugli alberi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.