Categorie
Tecnologia

Come sta andando la caccia agli Ufo?

Author: Wired

650 avvistamenti di presunti Ufo, o Uap – se volete essere più à la page. E quasi nessuno di questi sarebbe da considerarsi effettivamente relativo a manufatti di origine non terrestre o che “sfidano le leggi della fisica”. Lo ha spiegato al Congresso americano, neanche un paio di mesi fa, Sean M. Kirkpatrick, direttore della All-domain Anomaly Resolution Office (Aaro), riassumendo così i progressi dell’indagine in corso sui fenomeni aerei non identificati. “Voglio sottolineare oggi – queste le parole di Kirkpatrick – che solo una percentuale molto piccola dei rapporti relativi agli Uap ha caratteristiche che possono essere ragionevolmente considerate ‘anomale. La maggior parte degli oggetti non identificati segnalati all’Aaro sono in realtà palloni atmosferici, droni, fenomeni naturali, artefatti fotografici o altri oggetti facilmente identificabili”. L’esperto ha mostrato due video al Congresso: il primo (disponibile sul sito web del Pentagono) fa parte di quella “percentuale molto piccola” di fenomeni ancora non spiegati – che rappresenta, naturalmente, l’aspetto più intrigante della questione – ed è stato registrato in Medio Oriente il 12 luglio 2022: vi si vede un oggetto di forma sferica sorvolare quella che sembra essere una base militare. Il filmato è stato registrato da un drone MQ-9 ed è attualmente ancora sotto inchiesta da parte degli esperti dell’Aaro. Un’altra registrazione, invece, riguarda un incidente che, sempre a detta del Pentagono, si sarebbe verificato in Asia meridionale il 15 gennaio 2023: la telecamera a infrarossi di un altro drone MQ-9 ha immortalato uno strano oggetto volare all’interno del proprio campo visivo. In questo caso, l’analisi e la revisione dei fotogrammi ha svelato che si tratta di un aereo: “Se provate a strizzare gli occhi – ha detto Kirkpatrick ai politici – vi sembrerà di vedere un aereo. È perché si tratta realmente di un aereo”.

Sempre più avvistamenti…

Il numero di avvistamenti di Uap è in crescita: negli ultimi quattro mesi il personale militare statunitense ha sottoposto all’Aaro quasi cento nuove segnalazioni (il che potrebbe essere legato al fatto che è aumentato il numero di droni che volano nei cieli). La maggior parte degli oggetti segnalati vola a un’altitudine compresa tra 4500 e 7600 metri, che corrisponde allo spazio aereo assegnato agli aerei militari: per questo gli esperti concordano sul fatto che la spiegazione più probabile è che si tratti di velivoli di aviazioni non statunitensi – o comunque assolutamente non alieni. Per poterlo dire con più certezza sarebbe necessario avere a disposizione informazioni sulle esercitazioni e sulle attività militari condotte da altre nazioni, informazioni che sono naturalmente tenute segrete. “In mancanza di dati“ dice ancora l’esperto “spesso non riusciamo ad arrivare a conclusioni che soddisfano gli standard scientifici che ci siamo imposti per considerare un caso ‘chiuso, ed è per questo che ci sono ancora diverse segnalazioni considerate non spiegabili”. Al momento, quasi la metà delle segnalazioni (il 52%, per la precisione), riguarda oggetti descritti come “rotondi o sferici” di dimensioni comprese tra uno e quattro metri e di colore “bianco, argentato o metallico traslucido”, con velocità che possono arrivare fino a due volte quella del suono.

…ma ancora nessun alieno

Dopo aver chiarito come e perché la natura di alcuni oggetti sia ancora inspiegabile, Kirkrpatrick ha però anche sottolineato che per nessuna delle segnalazioni è ragionevole accampare ipotesi che coinvolgano civiltà extraterrestri: “È importante affermare chiaramente che tutte le ricerche dell’Aaro non hanno trovato alcuna prova di attività extraterrestre, tecnologia extraterrestre o oggetti che sfidano le leggi della fisica. Nel caso in cui riuscissimo a raccogliere abbastanza evidenze del fatto che uno degli Uap possa essere spiegato solo con un’origine extraterrestre, ci impegniamo a lavorare con i nostri partner della Nasa per informare adeguatamente la leadership del governo degli Stati Uniti”.

Voci dall’interno

Ovviamente, c’è chi la pensa diversamente. Il Guardian, per esempio, racconta di un** “crescente scetticismo”** su questa caccia agli Ufo/Uap da parte degli Stati Uniti, facendo riferimento alle mirabolanti affermazioni di David Grusch, ex funzionario dell’intelligence americana che in passato si è occupato di analisi degli Uap per conto di un’agenzia del Dipartimento della Difesa. Grusch, in particolare, ha rivelato a The Debrief che gli Stati Uniti stanno “collezionando da decenni veicoli alieni”, il che ha spinto la Camera dei Rappresentanti ad avviare un’indagine ufficiale sulla vicenda (nelle prossime settimane dovrebbe essere fissata la prima udienza). E successivamente, in un’intervista rilasciata a NewsNation, ha rincarato la dose, affermando che gli Stati Uniti non avrebbero soltanto veicoli alieni, ma addirittura piloti: “Naturalmente, quando trovi le parti di un velivolo atterrato o precipitato – ha detto – ti può capitare di imbatterti in un pilota morto. Che ci crediate o no, per quanto sembri fantastico, è tutto vero. C’è un programma sofisticato di disinformazione per nascondere alla popolazione le vere informazioni sugli Ufo”. C’è un’altra storia ancora più inverosimile e che ci riguarda ancora più da vicino: pochi giorni fa Grusch ha detto a le Parisien che gli Stati Uniti possiedono una navicella (aliena, naturalmente) a forma di campana recuperata dal governo fascista di Benito Mussolini nell’Italia settentrionale nel 1933. Le affermazioni di Grusch, insomma, hanno tutti gli elementi delle teorie del complotto già sentite sul tema; e, soprattutto, non sono supportate da alcuna evidenza verificabile, se non da non meglio specificate “testimonianze” di ex-colleghi di Grusch e di “un altro funzionario americano”. L’Aaro, dal canto suo, ha preso le distanze dal whistleblower, sottolineando di “non aver scoperto alcuna informazione verificabile a sostegno delle informazioni secondo cui siano esistiti in passato (o esistano oggi) programmi riguardanti il possesso o la reverse engineering di materiali extraterrestri”.

Author: Wired

650 avvistamenti di presunti Ufo, o Uap – se volete essere più à la page. E quasi nessuno di questi sarebbe da considerarsi effettivamente relativo a manufatti di origine non terrestre o che “sfidano le leggi della fisica”. Lo ha spiegato al Congresso americano, neanche un paio di mesi fa, Sean M. Kirkpatrick, direttore della All-domain Anomaly Resolution Office (Aaro), riassumendo così i progressi dell’indagine in corso sui fenomeni aerei non identificati. “Voglio sottolineare oggi – queste le parole di Kirkpatrick – che solo una percentuale molto piccola dei rapporti relativi agli Uap ha caratteristiche che possono essere ragionevolmente considerate ‘anomale. La maggior parte degli oggetti non identificati segnalati all’Aaro sono in realtà palloni atmosferici, droni, fenomeni naturali, artefatti fotografici o altri oggetti facilmente identificabili”. L’esperto ha mostrato due video al Congresso: il primo (disponibile sul sito web del Pentagono) fa parte di quella “percentuale molto piccola” di fenomeni ancora non spiegati – che rappresenta, naturalmente, l’aspetto più intrigante della questione – ed è stato registrato in Medio Oriente il 12 luglio 2022: vi si vede un oggetto di forma sferica sorvolare quella che sembra essere una base militare. Il filmato è stato registrato da un drone MQ-9 ed è attualmente ancora sotto inchiesta da parte degli esperti dell’Aaro. Un’altra registrazione, invece, riguarda un incidente che, sempre a detta del Pentagono, si sarebbe verificato in Asia meridionale il 15 gennaio 2023: la telecamera a infrarossi di un altro drone MQ-9 ha immortalato uno strano oggetto volare all’interno del proprio campo visivo. In questo caso, l’analisi e la revisione dei fotogrammi ha svelato che si tratta di un aereo: “Se provate a strizzare gli occhi – ha detto Kirkpatrick ai politici – vi sembrerà di vedere un aereo. È perché si tratta realmente di un aereo”.

Sempre più avvistamenti…

Il numero di avvistamenti di Uap è in crescita: negli ultimi quattro mesi il personale militare statunitense ha sottoposto all’Aaro quasi cento nuove segnalazioni (il che potrebbe essere legato al fatto che è aumentato il numero di droni che volano nei cieli). La maggior parte degli oggetti segnalati vola a un’altitudine compresa tra 4500 e 7600 metri, che corrisponde allo spazio aereo assegnato agli aerei militari: per questo gli esperti concordano sul fatto che la spiegazione più probabile è che si tratti di velivoli di aviazioni non statunitensi – o comunque assolutamente non alieni. Per poterlo dire con più certezza sarebbe necessario avere a disposizione informazioni sulle esercitazioni e sulle attività militari condotte da altre nazioni, informazioni che sono naturalmente tenute segrete. “In mancanza di dati“ dice ancora l’esperto “spesso non riusciamo ad arrivare a conclusioni che soddisfano gli standard scientifici che ci siamo imposti per considerare un caso ‘chiuso, ed è per questo che ci sono ancora diverse segnalazioni considerate non spiegabili”. Al momento, quasi la metà delle segnalazioni (il 52%, per la precisione), riguarda oggetti descritti come “rotondi o sferici” di dimensioni comprese tra uno e quattro metri e di colore “bianco, argentato o metallico traslucido”, con velocità che possono arrivare fino a due volte quella del suono.

…ma ancora nessun alieno

Dopo aver chiarito come e perché la natura di alcuni oggetti sia ancora inspiegabile, Kirkrpatrick ha però anche sottolineato che per nessuna delle segnalazioni è ragionevole accampare ipotesi che coinvolgano civiltà extraterrestri: “È importante affermare chiaramente che tutte le ricerche dell’Aaro non hanno trovato alcuna prova di attività extraterrestre, tecnologia extraterrestre o oggetti che sfidano le leggi della fisica. Nel caso in cui riuscissimo a raccogliere abbastanza evidenze del fatto che uno degli Uap possa essere spiegato solo con un’origine extraterrestre, ci impegniamo a lavorare con i nostri partner della Nasa per informare adeguatamente la leadership del governo degli Stati Uniti”.

Voci dall’interno

Ovviamente, c’è chi la pensa diversamente. Il Guardian, per esempio, racconta di un** “crescente scetticismo”** su questa caccia agli Ufo/Uap da parte degli Stati Uniti, facendo riferimento alle mirabolanti affermazioni di David Grusch, ex funzionario dell’intelligence americana che in passato si è occupato di analisi degli Uap per conto di un’agenzia del Dipartimento della Difesa. Grusch, in particolare, ha rivelato a The Debrief che gli Stati Uniti stanno “collezionando da decenni veicoli alieni”, il che ha spinto la Camera dei Rappresentanti ad avviare un’indagine ufficiale sulla vicenda (nelle prossime settimane dovrebbe essere fissata la prima udienza). E successivamente, in un’intervista rilasciata a NewsNation, ha rincarato la dose, affermando che gli Stati Uniti non avrebbero soltanto veicoli alieni, ma addirittura piloti: “Naturalmente, quando trovi le parti di un velivolo atterrato o precipitato – ha detto – ti può capitare di imbatterti in un pilota morto. Che ci crediate o no, per quanto sembri fantastico, è tutto vero. C’è un programma sofisticato di disinformazione per nascondere alla popolazione le vere informazioni sugli Ufo”. C’è un’altra storia ancora più inverosimile e che ci riguarda ancora più da vicino: pochi giorni fa Grusch ha detto a le Parisien che gli Stati Uniti possiedono una navicella (aliena, naturalmente) a forma di campana recuperata dal governo fascista di Benito Mussolini nell’Italia settentrionale nel 1933. Le affermazioni di Grusch, insomma, hanno tutti gli elementi delle teorie del complotto già sentite sul tema; e, soprattutto, non sono supportate da alcuna evidenza verificabile, se non da non meglio specificate “testimonianze” di ex-colleghi di Grusch e di “un altro funzionario americano”. L’Aaro, dal canto suo, ha preso le distanze dal whistleblower, sottolineando di “non aver scoperto alcuna informazione verificabile a sostegno delle informazioni secondo cui siano esistiti in passato (o esistano oggi) programmi riguardanti il possesso o la reverse engineering di materiali extraterrestri”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.