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Su Twitter il calciomercato sta diventando una gara a chi la spara più grossa

Author: Wired

Il primo luglio è iniziato ufficialmente iniziato il calciomercato. In realtà gli addetti ai lavori sanno che la finestra delle trattative legate ai trasferimenti dei calciatori si è aperta molto prima e, con essa, è tornato anche il gran bazar di Twitter. Ci spieghiamo meglio: se per Arrigo Sacchi il calcio è considerata la cosa più importante delle cose meno importanti, possiamo tranquillamente che se la classifica dell’ex c.t. della Nazionale proseguisse, vedrebbe al secondo posto il calciomercato. Perché? Perché niente è in grado di intrattenere gli appassionati più dei rumors, delle voci che si rincorrono e degli intrighi che si sviluppano in estate intorno ai protagonisti e beniamini che si tifano durante il resto dell’anno.

Non a caso la stampa, quando è un po’ a corto di sinonimi, usa il termine “telenovela” per sostituire “trattativa”. Insomma, va da sé che il calciomercato diventa una specie di Beatiful con i parastinchi: ci sono tanti soldi che girano, amori, baci (alle maglie dei vari club), tradimenti, parole non dette e addii più o meno dolorosi. Tutti gli ingredienti per tenere incollato il pubblico allo schermo. E negli ultimi anni, quasi naturalmente, il luogo deputato alla narrazione di tutto quello che accade tra calciatori e società è Twitter. Quando si decide di approcciarsi alla ricerca di informazioni su questo tema sulla piattaforma di Elon Musk, si rischiano due alternative: la prima è di rimanere incollati tutta l’estate allo smartphone, ipnotizzati e paralizzati dal multiverso che scorre sotto gli occhi dell’utente, la seconda è quella di chiudere tutto, aspettare il primo settembre e riaprire il paginone de La Gazzetta dello Sport per vedere come è cambiata la propria squadra del cuore. Ecco perché.

Perché tutti, ma proprio tutti, possono parlare di calciomercato?

Se si entra in questo girone dantesco, non si può far altro che prendere subito le coordinate per capire in che luogo si è finiti. Se doveste trovarvi a leggere questo articolo senza aver mai seguito il calciomercato, infatti, è bene che sappiate che a quanto pare no, non bastano i giornalisti per raccontare questo aspetto dello sport più popolare del nostro Paese. Il tasso di improvvisazione quando si parla di calciomercato è veramente altissimo e, attenzione, non ci riferiamo alla stampa ma al mare magnum di profili che ogni estate si moltiplicano su Twitter In sostanza, oltre alla decina di giornalisti che seguono il mercato del calcio per lavoro, esistono centinaia di personaggi o profili fake che lo fanno per noia, ottenendo anche un grande successo.

Author: Wired

Il primo luglio è iniziato ufficialmente iniziato il calciomercato. In realtà gli addetti ai lavori sanno che la finestra delle trattative legate ai trasferimenti dei calciatori si è aperta molto prima e, con essa, è tornato anche il gran bazar di Twitter. Ci spieghiamo meglio: se per Arrigo Sacchi il calcio è considerata la cosa più importante delle cose meno importanti, possiamo tranquillamente che se la classifica dell’ex c.t. della Nazionale proseguisse, vedrebbe al secondo posto il calciomercato. Perché? Perché niente è in grado di intrattenere gli appassionati più dei rumors, delle voci che si rincorrono e degli intrighi che si sviluppano in estate intorno ai protagonisti e beniamini che si tifano durante il resto dell’anno.

Non a caso la stampa, quando è un po’ a corto di sinonimi, usa il termine “telenovela” per sostituire “trattativa”. Insomma, va da sé che il calciomercato diventa una specie di Beatiful con i parastinchi: ci sono tanti soldi che girano, amori, baci (alle maglie dei vari club), tradimenti, parole non dette e addii più o meno dolorosi. Tutti gli ingredienti per tenere incollato il pubblico allo schermo. E negli ultimi anni, quasi naturalmente, il luogo deputato alla narrazione di tutto quello che accade tra calciatori e società è Twitter. Quando si decide di approcciarsi alla ricerca di informazioni su questo tema sulla piattaforma di Elon Musk, si rischiano due alternative: la prima è di rimanere incollati tutta l’estate allo smartphone, ipnotizzati e paralizzati dal multiverso che scorre sotto gli occhi dell’utente, la seconda è quella di chiudere tutto, aspettare il primo settembre e riaprire il paginone de La Gazzetta dello Sport per vedere come è cambiata la propria squadra del cuore. Ecco perché.

Perché tutti, ma proprio tutti, possono parlare di calciomercato?

Se si entra in questo girone dantesco, non si può far altro che prendere subito le coordinate per capire in che luogo si è finiti. Se doveste trovarvi a leggere questo articolo senza aver mai seguito il calciomercato, infatti, è bene che sappiate che a quanto pare no, non bastano i giornalisti per raccontare questo aspetto dello sport più popolare del nostro Paese. Il tasso di improvvisazione quando si parla di calciomercato è veramente altissimo e, attenzione, non ci riferiamo alla stampa ma al mare magnum di profili che ogni estate si moltiplicano su Twitter In sostanza, oltre alla decina di giornalisti che seguono il mercato del calcio per lavoro, esistono centinaia di personaggi o profili fake che lo fanno per noia, ottenendo anche un grande successo.

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