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Tecnologia

Che cosa fare se nel tuo Comune non c’è linea telefonica

Author: Wired

Mentre le grandi città italiane sognano il 5G, piccoli paesi e Comuni sparsi sul territorio faticano ancora ad accedere al segnale telefonico per lo smartphone. Lo dichiara l’Uncem – Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani -, che ha da poco rilanciato la mappatura di tutte quelle aree del paese dove “telefonare, mandare un messaggio, navigare su internet è impossibile”, anche con gravi rischi per la sicurezza pubblica. L’organizzazione ha già presentato una prima mappatura del segnale sul territorio italiano nel 2019, quando aveva stilato un elenco di “1220 Comuni e relativi borghi, frazioni, strade, pezzi di territorio” dove utilizzare lo smartphone era pressoché impossibile.

In quell’occasione, l’Uncem aveva dimostrato che ben 5 milioni di italiani avevano “difficoltà a telefonare” perché abitavano o rientravano in zone senza copertura. E che 6 milioni di persone riscontravano “difficoltà a vedere i canali Rai e tutto il bouquet televisivo”. Oggi, a distanza di quattro anni dalla prima mappatura, alcuni dei problemi di linea segnalati in passato da sindaci e Comuni risultano risolti. Gli investimenti delle imprese si stanno concretizzando e ci sono da spendere per nuovi tralicci ancora 1.5 milioni previsti nella legge di bilancio 2020. A questi si aggiungeranno gli investimenti programmati dalle Regioni e quelli legati ai fondi europei, anche se l’Uncem è stata abbastanza chiara sul fatto che lo stato debba intervenire con investimenti pubblici laddove l’impegno delle aziende private non basti per garantire la diffusione di un segnale su ampia scala. Proprio per questo, “serve un piano nazionale per coprire tutte le aree montane. Tutta l’Italia, anche quella più interna, remota, rurale, impervia”, ha sottolineato il Presidente Marco Bussone.

Per riuscire a fornire il giusto supporto a tutti quei Comuni e paesi in cui il segnale telefonico è pressoché inesistente l’Uncem chiede allora il contributo di tutti, invitando gli stessi cittadini delle “zone alpine e appenninichea segnalare i paesi in cui gli smartphone non possono essere utilizzati per via della mancanza di linea. In questo modo sarà possibile creare una seconda mappatura del territorio italiano per capire dove intervenire al fine di garantire una copertura telefonica sicura ed efficace. Non avere la possibilità di accedere al segnale, infatti, rappresenta un grave pericolo per la sicurezza dei cittadini, soprattutto in un periodo storico in cui ogni tecnologia è connessa.

Author: Wired

Mentre le grandi città italiane sognano il 5G, piccoli paesi e Comuni sparsi sul territorio faticano ancora ad accedere al segnale telefonico per lo smartphone. Lo dichiara l’Uncem – Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani -, che ha da poco rilanciato la mappatura di tutte quelle aree del paese dove “telefonare, mandare un messaggio, navigare su internet è impossibile”, anche con gravi rischi per la sicurezza pubblica. L’organizzazione ha già presentato una prima mappatura del segnale sul territorio italiano nel 2019, quando aveva stilato un elenco di “1220 Comuni e relativi borghi, frazioni, strade, pezzi di territorio” dove utilizzare lo smartphone era pressoché impossibile.

In quell’occasione, l’Uncem aveva dimostrato che ben 5 milioni di italiani avevano “difficoltà a telefonare” perché abitavano o rientravano in zone senza copertura. E che 6 milioni di persone riscontravano “difficoltà a vedere i canali Rai e tutto il bouquet televisivo”. Oggi, a distanza di quattro anni dalla prima mappatura, alcuni dei problemi di linea segnalati in passato da sindaci e Comuni risultano risolti. Gli investimenti delle imprese si stanno concretizzando e ci sono da spendere per nuovi tralicci ancora 1.5 milioni previsti nella legge di bilancio 2020. A questi si aggiungeranno gli investimenti programmati dalle Regioni e quelli legati ai fondi europei, anche se l’Uncem è stata abbastanza chiara sul fatto che lo stato debba intervenire con investimenti pubblici laddove l’impegno delle aziende private non basti per garantire la diffusione di un segnale su ampia scala. Proprio per questo, “serve un piano nazionale per coprire tutte le aree montane. Tutta l’Italia, anche quella più interna, remota, rurale, impervia”, ha sottolineato il Presidente Marco Bussone.

Per riuscire a fornire il giusto supporto a tutti quei Comuni e paesi in cui il segnale telefonico è pressoché inesistente l’Uncem chiede allora il contributo di tutti, invitando gli stessi cittadini delle “zone alpine e appenninichea segnalare i paesi in cui gli smartphone non possono essere utilizzati per via della mancanza di linea. In questo modo sarà possibile creare una seconda mappatura del territorio italiano per capire dove intervenire al fine di garantire una copertura telefonica sicura ed efficace. Non avere la possibilità di accedere al segnale, infatti, rappresenta un grave pericolo per la sicurezza dei cittadini, soprattutto in un periodo storico in cui ogni tecnologia è connessa.

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