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Tecnologia

Oltre 2 miliardi di persone ancora non accedono a internet

Author: Wired

I due terzi della popolazione mondiale hanno accesso a internet. Anche se le persone offline sono ancora 2,6 miliardi, il numero di quelle “connesse” (5,4 miliardi) non è mai stato così alto. Ad affermarlo è l’Itu, l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che ha reso noti i numeri sul progressivo aumento della popolazione mondiale con accesso al web. La crescita della connettività a internet, scrive l’Itu, risulta più marcata nei paesi considerati a basso reddito, dove i dati indicano un aumento degli utenti di circa il 17% nell’ultimo anno. In questi paesi, tuttavia, la connessione a internet continua a riguardare meno di un terzo della popolazione.

Facendo un paragone con lo scorso anno, si registra un’evoluzione di segno positivo, dato che nel 2022 le persone disconnesse erano 2,7 miliardi. Neanche quest’anno, tuttavia, è stato possibile eguagliare o superare i livelli di progresso del 2020 quando, durante la pandemia da Covid-19, in un solo anno la percentuale delle persone con accesso a internet ha fatto un balzo in avanti a due cifre.

Non è ancora abbastanza

Per quanto significativi, inoltre, i numeri fino ad ora raggiunti non sono abbastanza soddisfacenti per realizzare la connettività globale entro il 2030, obiettivo fissato dall’Itu come parte dell’agenda sullo sviluppo sostenibile che l’Onu vuole concretizzare per la fine del decennio.

Anche per questo, pur riconoscendo il passo in avanti, il segretario generale dell’Itu Doreen Bogdan-Martin ha detto: “Non avremo pace finché non vivremo in un mondo in cui una connessione significativa sarà una realtà vissuta per tutti, ovunque“. Per connettività “significativa” non si intende solo il semplice accesso a internet, ma la possibilità per le persone di utilizzarlo in maniera sicura, produttiva e a costi accessibili. Ecco perché l’impegno per una connessione sempre più diffusa deve essere accompagnato da uno sforzo per lo sviluppo delle infrastrutture, delle condizioni economiche e delle competenze necessarie nelle popolazioni ancora escluse da questo processo.

Author: Wired

I due terzi della popolazione mondiale hanno accesso a internet. Anche se le persone offline sono ancora 2,6 miliardi, il numero di quelle “connesse” (5,4 miliardi) non è mai stato così alto. Ad affermarlo è l’Itu, l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che ha reso noti i numeri sul progressivo aumento della popolazione mondiale con accesso al web. La crescita della connettività a internet, scrive l’Itu, risulta più marcata nei paesi considerati a basso reddito, dove i dati indicano un aumento degli utenti di circa il 17% nell’ultimo anno. In questi paesi, tuttavia, la connessione a internet continua a riguardare meno di un terzo della popolazione.

Facendo un paragone con lo scorso anno, si registra un’evoluzione di segno positivo, dato che nel 2022 le persone disconnesse erano 2,7 miliardi. Neanche quest’anno, tuttavia, è stato possibile eguagliare o superare i livelli di progresso del 2020 quando, durante la pandemia da Covid-19, in un solo anno la percentuale delle persone con accesso a internet ha fatto un balzo in avanti a due cifre.

Non è ancora abbastanza

Per quanto significativi, inoltre, i numeri fino ad ora raggiunti non sono abbastanza soddisfacenti per realizzare la connettività globale entro il 2030, obiettivo fissato dall’Itu come parte dell’agenda sullo sviluppo sostenibile che l’Onu vuole concretizzare per la fine del decennio.

Anche per questo, pur riconoscendo il passo in avanti, il segretario generale dell’Itu Doreen Bogdan-Martin ha detto: “Non avremo pace finché non vivremo in un mondo in cui una connessione significativa sarà una realtà vissuta per tutti, ovunque“. Per connettività “significativa” non si intende solo il semplice accesso a internet, ma la possibilità per le persone di utilizzarlo in maniera sicura, produttiva e a costi accessibili. Ecco perché l’impegno per una connessione sempre più diffusa deve essere accompagnato da uno sforzo per lo sviluppo delle infrastrutture, delle condizioni economiche e delle competenze necessarie nelle popolazioni ancora escluse da questo processo.

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